
L'autore si trova a suo agio sulle frontiere, luoghi di incontro e scontro, luoghi rischiosi ma che lui giudica sempre originali e stimolanti: la frontiera italo-tedesca, innanzitutto, segnata da conflitti ma anche da creative mescolanze; e poi le frontiere dei non credenti, delle altre religioni, dei poveri, degli omosessuali, dei massoni, degli immigrati, dei malati, dei moribondi ...Ovunque egli trova segni della presenza di Dio e ricchezza di umanità. E dovunque egli porta la vitalità prorompente e singolare di un uomo di fede e di pensiero profondamente innamorato della vita e del Vangelo e felice di essere prete. All'età di cinquant'anni don Paul Renner ha scritto questa schietta e gustosa autobiografia per testimoniare gioiosamente la sua gratitudine a Dio e alle tante persone che gli sono "compagne, maestre, angeli custodi".
Un racconto teatrale pieno di poesia e passione su un grande dramma del nostro presente e del nostro futuro. Un documento vibrante sulle "guerre dell'acqua"in quattro continenti. Dall'Amazzonia di Chico Mendes all'Africa assetata.Dall'India inquinata all'Europa opulenta e "mineralizzata": sulle strade dell'acqua di quattro continenti viaggia questo monologo teatrale pieno di poesia e passione.
Questo libro affronta alcuni passaggi decisivi nella storia dei rapporti tra cattolici e politica nell'Italia del '900. Un tema di grandissima attualità che continua a segnare la politica italiana di oggi. L'autore - uno dei migliori storici della nuova generazione - unisce la profondità dell'analisi all'acutezza dell'interpretazione. Il libro risponde ad alcune questioni centrali. Quali sono le correnti di pensiero che da sempre dividono i cattolici in politica? Qual è stato l'atteggiamento della Chiesa di fronte alla democrazia? E il ruolo del partito cattolico? Perché è finita la DC? Qual è stato il ruolo del Cardinale Ruini nell'ultimo ventennio? E cosa resta della lezione di grandi protagonisti come Sturzo, Dossetti, De Gasperi, Lazzati, Moro?
Nell'agosto del 1983 a Brentonico, in Trentino, nell'ambito della "scuola estiva" di formazione politica organizzata dalla Lega Democratica e dalla Rosa Bianca, quattro importanti intellettuali, fra i principali animatori del cattolicesimo democratico italiano (il sociologo Achille Ardigò, gli storici Roberto Ruffilli e Pietro Scoppola, il giornalista e scrittore Paolo Giuntella), ricordavano Aldo Moro e Vittorio Bachelet - due grandi personalità assassinate dai terroristi delle Brigate rosse - presentando due loro raccolte di scritti. Le brevi ma intense relazioni di quell'incontro non furono mai pubblicate, se non quella di Roberto Ruffilli, che la rivista mensile "Il Margine" pubblicò cinque anni dopo, all'indomani del suo assassinio avvenuto il 16 aprile 1988. Anche Ruffilli, infatti, venne ucciso dalle Brigate rosse. Memoria e futuro si intrecciano in queste pagine, dove tanti potranno ritrovare non solo il ricordo indelebile di chi non c'è più, ma anche riflessioni e orientamenti oggi necessari come ieri.
Nato in una famiglia borghese e politicamente conformista, nella Saar contesa tra Germania e Francia, Willi cresce nelle associazioni cattoliche e non si iscriverà mai alla Gioventù hitleriana, neppure quando l'appartenenza diventa obbligatoria. Processato una prima volta, ancora adolescente, per la sua frequentazione dei gruppi giovanili proibiti, da studente universitario di medicina a Monaco entra in contatto con Hans Scholl, il leader del gruppo clandestino della Rosa Bianca, autore dei volantini anti-regime che cominciano ad essere diffusi nel giugno 1942. Dopo i tre mesi estivi trascorsi sul fronte russo, a contatto con gli orrori della guerra, ecco l'intensificarsi dell'attività di resistenza: Willi, il taciturno coraggioso, è in prima fila nella diffusione dei volantini, nell'organizzazione delle azioni, nel reperire i finanziamenti. Il 18 febbraio 1943, dodici ore dopo l'arresto dei suoi amici Sophie e Hans Scholl all'università di Monaco di Baviera, anche Willi Graf viene prelevato dalla Gestapo nel suo appartamento, insieme alla sorella Anneliese. Processato e condannato a morte in aprile, seguirà la sorte dei fratelli Scholl e sarà ghigliottinato il 12 ottobre 1943, nel carcere di Stadelheim, dopo che Hitler in persona avrà respinto la sua domanda di grazia. Una storia di resistenza cristiana: la vita e la morte di un giovane che ha scelto la strada solitaria e controcorrente dell'opposizione coerente a un regime liberticida.
Una voce ammutolita. Un corpo inchiodato alla carrozzina. Una bambina segnata fin dalla nascita dall'asfissia e da un grave danno neuromotorio, considerata per anni irrecuperabile. E poi, finalmente, qualcuno pensa di darle un computer speciale affinché si possa esprimere. Così Mariagrazia Fusari rinasce e comincia a liberarsi dalla prigionia della sua invalidità e dell'incomprensione. L'autobiografia di Mariagrazia Fusari è una storia vera che appassiona come un romanzo: la disperazione, la solitudine, cure dolorosissime affrontate nella speranza di guarire, di diventare "normale", e poi rivelatesi gli inganni di medici senza scrupoli. La fatica quotidiana di convivere con un corpo che non ti obbedisce, le frustrazioni dei primi anni di scuola, gli schiaffi dei pregiudizi, il dolore per la morte del papà quand'è ancora piccola. Finché insegnanti e operatori più attenti scoprono l'intelligenza di Mariagrazia e le danno lo strumento per raccontarsi: il computer. E lei rinasce, si libera. Scrivendo in prima persona, battendo sul computer - con enorme fatica e incredibile perseveranza - un tasto e una lettera alla volta con un solo pollice, Mariagrazia Fusari, oggi trentasettenne, ha narrato la sua vita "diversa" e a quale prezzo ha saputo scalare la montagna della sua disabilità e acquistare la dignità di persona diversamente abile ma ugualmente capace di arrabbiarsi, di lottare e di sorridere.
Don Dante Clauser ama definirsi "un vecchio prete di strada". E' l'amico dei poveri e dei barboni. Dopo il grande successo della sua autobiografia, La mia strada, e del piccolo libro Francesco d'Assisi, ambedue pubblicati da Il Margine, ora si presenta con il suo libro più impegnativo e appassionante: un commento al Vangelo di Matteo. Il "prete dei poveri" fa riscoprire a tutti la forza semplice e sconvolgente del Vangelo con pensieri brevi e folgoranti, semplici e profondi, sinceri e diretti, vivissimi e gustosi, che attingono alla vita di tutti i giorni e vogliono parlare al cuore di tutti.
Anche nel Corano ci sono i Dieci comandamenti. Quali altri aspetti accomunano le tre grandi religioni? ebraismo, cristianesimo, islam? che hanno Abramo come padre ma che vivono la minaccia della "guerra di civiltà"? Come va interpretata questa eredità comune? Come ritrovare la speranza di una convivenza possibile? L'Autore, tra i maggiori studiosi italiani di ebraismo, affronta in questo libro, accessibile a un pubblico ampio, in sessanta brevi capitoli una delle grandi questioni del nostro tempo. Lo fa con stile brillante e con sguardo competente, acuto, libero, che conosce la dura realtà dei conflitti in atto e cerca di trovare risposte rigorose e cariche di fiducia nel patrimonio spirituale e culturale più autentico delle tre grandi religioni