
La poesia di Santos Lopez, venezuelano nativo dell'Orinoco, si manifesta con straordinaria originalità ed energia. E poesia sciamanica, conoscenza iniziatica, o meglio conoscenza in atto, della natura, e, contemporaneamente, lirica di assoluta semplicità. Quintessenziale impresa poetica: la scoperta e lo svelamento del mistero dell'essere in forme di sensuale e spirituale bellezza. La realtà della natura, la stessa che animò e mosse Lucrezio e Ovidio, anima questa rappresentazione del volto del mondo attraverso i volti in cui la sua anima misteriosa, magica, si manifesta.
Il nucleare, bandiera per politiche irrealizzabili, serve solo ad allontanare i programmi sulle energie alternative.
Da alcuni anni è in corso una campagna internazionale per il rilancio dei programmi nucleari per la produzione di energia elettrica. Nel nostro paese il nucleare è stato chiuso dopo il referendum del 1987, ma la lobby nucleare ha ripreso ad esercitare pressioni per salire su questo treno. Il recente annuncio da parte del nuovo governo di una prossima ripresa dei programmi nucleari in Italia non era dunque inaspettato, ma ha comunque messo in subbuglio tutti gli ambienti interessati e un’opinione pubblica purtroppo sprovveduta o informata in modo parziale e distorto.
Una ripresa in tempi brevi del nucleare nel nostro paese non è realistica, se non altro perché in questi anni sono state smantellate le competenze e le strutture, ma l’annuncio del governo apre comunque scenari inquietanti. Non è possibile valutare la situazione e le prospettive in Italia se non si fa chiarezza sui programmi nucleari nel mondo. I “reattori di quarta generazione” vengono presentati all’opinione in termini generici come la soluzione di tutti i problemi creati dal nucleare e la base per un nucleare “sostenibile”: ma questi reattori ancora non esistono e sono di là da venire! Nel frattempo, un rilancio del nucleare aggraverebbe tutti i problemi.
Questo libro esamina tutte le problematiche (costi, tempi, rischi di proliferazione, sicurezza), sfatando in particolare i miti del “miracolo nucleare” francese e dell’insufficienza energetica italiana.
Questo libro presenta il grande tema della flessibilità nel mondo del lavoro rivolgendo l'attenzione alle categorie sociali più coinvolte dal fenomeno, i giovani e i protagonisti dei nuovi lavori emersi nell'ultimo decennio soprattutto. L'accesso al mondo del lavoro, purtroppo per molti giovani italiani, non avviene in base al merito, ma ad altri fattori che potremmo definire di tipo familiare. Molto spesso è la famiglia di provenienza a determinare lo sbocco professionale dei ragazzi e quindi anche la mobilità sociale. Una recente ricerca rivela che i figli di imprenditori, professionisti, dirigenti, impiegati di livello elevato, pubblici e privati, hanno una probabilità di permanere nella stessa categoria, 17 volte superiore ai ragazzi di altra condizione. In altri paesi equiparabili all'Italia, come la Germania, le probabilità sono 7 volte superiori e negli Stati Uniti 6 volte circa. Il mondo del lavoro oggi è caratterizzato da una molteplicità di novità e innovazioni. Molti sono i cambiamenti intervenuti che hanno mutato il volto del mercato del lavoro rispetto al passato, quando l'omogeneità e una chiara identificazione dell'apparato produttivo e della forza lavoro costituivano l'elemento distintivo del sistema di produzione dominante.
In tutti i paesi avanzati la scienza e la sua comunicazione giocano un ruolo chiave nell'indirizzare le scelte di interesse sociale. Spesso tuttavia gli orientamenti della ricerca scientifica sono legati a obiettivi e interessi che, più che con la scienza, hanno a che fare con i suoi usi economici e finanziari. Questa nuova dimensione dell'operato degli scienziati può allora influire sulla qualità dei risultati che concretamente essi riescono a ottenere nei laboratori di ricerca. In questo senso, il filo conduttore del libro è quello della problematizzazione del rapporto che si genera tra conoscenza ed etica o, se si preferisce, tra fatti e valori della scienza. Il ragionamento può concentrarsi su un piano di pura speculazione filosofica, ma può anche tradursi in riflessioni più concrete sul vincolo etico che si stabilisce tra decisione politica e dato scientifico, tra calcolo economico e bisogni reali. Negli anni recenti, il rischio che la comunicazione della scienza abbia risentito in modo significativo delle situazioni di conflitto di interessi in cui spesso si trovano a operare gli scienziati, ha ricevuto sempre più attenzione. Emerge con forza l'esigenza di comprendere se sussiste ancora la possibilità di una visione deontologica delle professioni scientifiche e tecnologiche - specie nel settore delle bioscienze - e di verificare i principi e i codici culturali ai quali fare appello nelle policy della scienza e dell'innovazione
II Sacro Monte di Varallo è un luogo straordinario, nato nel 1500 su progetto di Bernardino Caimi per riprodurre e rendere visibili ai pellegrini quei Luoghi Santi della Cristianità che le vicende storiche rendevano sempre più distanti e pericolosi da raggiungere. L'attuale Sacro Monte segue certamente l'impronta di quel progetto originario ma reca anche i segni di numerose trasformazioni occorse nel tempo, soprattutto sotto l'impulso del Concilio di Trento. Accanto all'originaria funzione di replica dei Loca Sancta esso divenne anche teatro della vita di Gesù, rappresentazione degli episodi salienti del Vangelo. Questo libro si rivolge a coloro che, salendo al Sacro Monte di Varallo, intendono accostarsi non solo alla sua storia o al suo dispiegarsi artistico ma, partendo da questi, coglierne un più profondo significato e senso.
Due grandi personalit‡ a confronto, due luoghi fondamentali della cultura medievale: il chiostro e l'universit‡.
A prima vista puÚ sembrare strano associare e proporre in un unico volumetto i profili di Bernardo di Clairvaux e di Tommaso díAquino, icona del monaco, il primo, al quale convengono il chiostro e la contemplazione, e modello del maestro di scuola, il secondo, al quale si addicono líuniversit‡ e le questioni.
E, infatti, dalle pagine rapide ma nitide e incisive che Inos Biffi dedica loro, le due figure risaltano nella loro precisa e distinta identit‡, ognuna con la propria genialit‡ inconfondibile. Possiamo dire: due ìcapolavoriî di umanit‡ e di Chiesa, eloquenti testimoni, líuno e líaltro, della sorprendente e multiforme ricchezza del ìmirabile medioevoî. Díaltronde, riconosciuta la diversit‡ tra líabate di Clairvaux e il docente di Parigi, a una lettura pi˘ penetrante non risalta meno la loro intima sintonia e convergenza.
Le loro ìteologieî divergono e, pure, tutte e due ñ quella monastica di Bernardo e quella scolastica di Tommaso ñ nascono dalla stessa passione per ìil misteroî. Il ìlinguaggioî che le esprime non coincide: líuno Ë pi˘ immediatamente biblico, tutto compaginato di immagini e pi˘ segnato e alimentato di esperienza e di ìardoreî; líaltro Ë pi˘ tecnico, pi˘ disposto nel concetto, pi˘ strutturato nellíordito della logica e pi˘ rivolto allíoggettivit‡.
Ma la radice coincide, ed Ë la Parola di Dio; cosÏ comíË medesimo il senso acuto della trascendenza inarrivabile di Dio, che sta sempre oltre e che ugualmente e sommamente sia Bernardo sia Tommaso aspirano alla fine di vedere, di l‡ da ogni simbolo e argomentazione.
La letteratura ci supera e ci sorprende, implica l'intelligenza delle cose, la domanda sul senso di ciò che si vive, la meraviglia e il giudizio; scopre mondi e li spalanca davanti al lettore, non importa se in modo realista, o fantastico. Se così non fosse sarebbe vuoto e noia. In questo libro la letteratura è intesa come qualcosa capace di modificare realmente il modo in cui una persona vive la propria vita: un'esperienza decisiva, mai pianificabile o controllabile e soprattutto irreversibile. Raymond Carver, nella sua ultima poesia, si chiedeva: E hai ottenuto quello che volevi da questa vita, nonostante tutto? La domanda è tanto elementare quanto decisiva. E esattamente con un interrogativo simile che dovrebbe confrontarsi una seria domanda sull'identità e sul "servizio" della letteratura.
Due mondi a confronto: dal Medioevo un grande esempio di dialogo fra Islam e Cristianesimo.
Nel 1219, San Francesco díAssisi incontra il sultano díEgitto a Damietta, sulle rive del delta del Nilo, nel pieno della follia omicida della quinta crociata. Incontro pacifico e benaugurante, che ha acquisito tutto il suo senso da ventíanni a questa parte, dopo il grande incontro delle religioni ad Assisi nel 1986.
GwenolÈ Jeusset analizza le diverse tradizioni letterarie e figurative relative a questo incontro, le ambiguit‡ che rivelano riguardo alla ´missioneª cristiana e la loro eco nel mondo francescano. Ci mostra come questo straordinario faccia a faccia fra il Poverello e il nipote del Saladino sia oggi da comprendere come un evento chiave, che ci deve permettere di reinventare una convivenza tra le religioni.