In una piccola comunità della provincia rurale americana degli anni Venti due donne coraggiose aprono un locale che serve cibo genuino a bianchi e neri indistintamente e dà lavoro ai barboni di passaggio. Il volume riporta le ricette del celebre romanzo e del film.
Il "De opificio Dei" scritto da Lattanzio nel 303 d.C é un trattato di fisiologia umana ma in esso prevale lo scopo apologetico e religioso, in quanto il fine a cui tende l'autore é la dimostrazione della provvidenza divina contro le concezioni materialiste ed evoluzioniste dell'epicureismo.
Hemingway fa venire in mente le corride, la guerra, le bevute epiche,l'avventura. Certo non cene a lume di candela e cucine accoglienti. Invece, a Hemingway il cibo piaceva; gli piaceva semplice. E una bottiglia di vino o un cocktail non mancavano mai. Scopriamo così che il cibo, anche se non venisse menzionato spesso nei suoi romanzi e racconti, ebbe un ruolo importante nella sua vita. Questa è una biografia particolare di Hemingway: i viaggi, gli amori, ma soprattutto i suoi gusti nel mangiare e nel bere. Le ricette di alcuni dei piatti deliziosi che l'accompagnarono porteranno la sua memoria di nuovo in vita e dentro le nostre cucine. E non poteva certo mancare un capitolo dedicato ai suoi cocktail preferiti.
La storia di Pinocchio é anche la storia di una fame inestinguibile, di pasti inseguiti e pietanze vagheggiate. Ma nelle avventure del più celebre burattino del mondo il cibo non manca: ci sono i pasti sontuosi del gatto e la volpe all'osteria del gambero rosso, quelli pantagruelici del Pescatore Verde e di Mangiafuoco, e soprattutto i sogni gastronomici di Pinocchio, irrealizzati ma sempre grandiosi. Il viaggio collodiano non poteva non avvalersi del libro di Pellegrino Artusi che trasforma le pietanze del Pinocchio in ricette rigorose e perfette.