Pope Benedict XVI, the only modern-day Pope to retire whilst in office, now finally breaks his silence. Since retiring from the papacy in 2013, the first Pope in over 700 years to do so, Pope Benedict has lived quietly in a convent in the Vatican gardens in Rome. He has devoted himself to a life of prayer and study and has vowed to remain silent, until now. So much controversy still surrounds Pope Benedict's time in office. In this book, written with bestselling German author Peter Seewald, he addresses the issues of his papacy and reveals how, at his late age, governing and reforming the Church was beyond him.Last Testament is also an autobiography, recalling Pope Benedict's childhood in Germany under Nazism, his early development as a priest, and eventually his appointment as Archbishop of Munich. After becoming Pope, his account deals with the controversies that rocked the Catholic world: how he enraged Muslims with his Regensburg speech, what he did and did not do to stamp out the clerical sexual abuse of children, the 'Vatileaks' scandal and how he broke up a gay cabal within the Vatican itself. At all times, we see a man who is shy and retiring and modest being exceptionally open and frank with the outside world. In this Last Testament, a unique book insofar as no other living Pope has had the opportunity to write an account having left office, Benedict gives in his own words an unprecedented view of the difficulties, the achievements and the consequences of his time as head of the Catholic Church worldwide.
C’est un événement : Benoît XVI rompt le silence. Pour la première fois en 2000 ans d’histoire de la chrétienté, un pape dresse le bilan de son action au Saint-Siège. Peter Seewald, journaliste spécialiste de ces questions, à qui Benoît XVI s’était confié dans Le Sel de la terre et Lumière du monde, a mené de nombreux entretiens avec le pape émérite entre novembre 2012 et mai 2016. Dans ces conversations inédites, Benoît XVI évoque en toute franchise les raisons de sa renonciation, les moments forts de son pontifi cat, la personnalité de son successeur, le pape François, et n’omet aucun sujet polémique, y compris le scandale de Vatileaks et la difficulté à réformer la Curie.Jamais auparavant il n’avait abordé de manière si personnelle la question de sa foi, les défis actuels du christianisme et le futur de l’Église. Son parcours sert de toile de fond à ces Dernières conversations, dans lesquelles le pape allemand, un des principaux théologiens de notre temps, livre son message aux fidèles et au monde.
La Prima guerra mondiale scoppiò in una Europa globalmente cristiana, e la tentazione di mescolare fino a confonderle guerra e religione non fu illusoria. Se il ritorno sugli eventi del Primo conflitto mondiale potesse aiutarci a comprendere l’incongruità della strumentalizzazione della religione come della sacralizzazione della guerra e della violenza, questo volume avrebbe assolto ad uno dei suoi compiti maggiori. Attraverso questa raccolta di studi, inoltre, si intende far capire meglio l’essenza della posizione della Santa Sede nei conflitti, specialmente quando i contendenti sono cristiani, anzi cattolici. La Santa Sede, infatti, non rivendicò tanto una certa «neutralità», bensì una reale «imparzialità» in cui manifestò attivamente il suo interesse per la pace e offrì il suo contributo a creare le condizioni di una dignitosa e pacifica convivenza.
Il caso delle relazioni tra la Santa Sede e l’Ungheria si rivela emblematico, perché malgrado le vicissitudini nella Storia e le variazioni dei regimi politici, Santa Sede e Ungheria – eccetto il periodo sovietico – affermarono sempre la loro comune volontà di cooperare per il bene comune, ciascuna nella sfera di propria competenza, in un clima di fiducia, stima e fattiva collaborazione. Dopo la fine dell'impero Austro-Ungarico, Santa Sede e Ungheria decisero di mantenere e sviluppare le loro relazioni in un contesto decisamente nuovo. Sin dal 1920 e fino al 1945, quando il Nunzio apostolico fu espulso, scopriamo l'intensa attività della Chiesa cattolica e in particolare quella della Santa Sede e dei suoi Rappresentanti, non soltanto al servizio della vita interna della Chiesa e delle sue comunità, ma anche in favore dell'intera società ungherese, in particolare durante la Seconda guerra mondiale, grazie ad una coraggiosa e proficua "diplomazia umanitaria". Questo volume porta delle conoscenze nuove, grazie ad una approfondita ricerca archivistica, e apre inedite prospettive di ricerche, tanto immenso si rivela il campo delle relazioni diplomatiche.
Il presente volume non è un libro di storia o di valutazione dei lavori delle assemblee e delle riunioni sinodali alle quali l’Autore ha partecipato dall’inizio, nel 1967 fino al 1989. È piuttosto un’evocazione personale dei fatti e dei detti vissuti o sentiti durante lo svolgimento di varie riunioni e incontri sinodali. Se non sono una cronaca storica, sono però storici in quanto avvenuti. Nel ricordarli con alcune considerazioni personali, mons. Farhat vuole manifestare quanto del Sinodo non ha fatto notizia ma che ha influito molto sulla maturazione e la crescita serena ed efficiente della collegialità episcopale con Pietro, mai senza Pietro. Vuole ricordare l’atmosfera di libertà di espressione, di profonda cultura teologica e umana e una dimensione quasi innata di rispetto dell’altro e di vera carità fraterna, vissuta anche con le divergenze di opinioni. Il Sinodo è un cammino, un cammino di carità alla ricerca della verità, con l’ardore della fede che “ubi Petrus, ibi Ecclesia”.
Edmond Farhat, nato nel 1933 ad Ain Kfaa (Libano), dal 1964 vive a Roma. È Arcivescovo titolare di Byblos. Licenziato in Teologia, Filosofia e Diritto canonico, si è dottorato in Teologia biblica con una tesi su “La sainteté dans les manuscrits de Qumran”. Dal 1962 al 1971 è stato responsabile del Programma arabo della Radio Vaticana. Dal 1965 al 1967 Officiale della Congregazione per la Dottrina della Fede. Dal 1967 al 1989 Officiale e poi Sotto-segretario della Segreteria generale del Sinodo dei Vescovi. dal 1970 al 1989 è stato professore di Diritto islamico presso l’Università di Sassari. Il 26 agosto 1989 Papa Giovanni Paolo II lo ha nominato Delegato apostlico in Libia e pro-Nunzio in Algeria e Tunisia. Sono seguite poi le nomine a Nunzio in Slovenia e Macedonia (1995), in Turchia e Turkmenistan (2001) e infine in Austria (2005), dove è rimasto fino al 2009. Ha scritto diversi libri e saggi in italiano, francese, tedesco e arabo sul Sinodo dei Vescovi, sul Medio Oriente e sul Vaticano. Nel 2015 per la LEV ha scritto la guida “Al Vatykaan fi Ma’aanihiwa Mabaaniyh” (Il Vaticano: i suoi significati e i suoi monumenti).
The pontifical Council for Justice and Peace is happy to publish the "Proceedings" of a two-day Seminar on the theme "The Global Common Good: towards a more Inclusive Economy", held on July 11th and 12th 2014, at the Pontifical Academy of Sciences, Casina Pio IV, in Vatican City.
This invitational Seminar brought together leaders and experts from a number of areas. Economists, bankers, and heads of international and intergovernmental organizations joined representatives of the Church and non-governmental organizations.
La Morale nel Pensiero di Dio e La Morale nelle opere sono le due grandi sezioni in cui si articola questo volume, la cui pubblicazione quasi alla fine della chiusura del Giubileo della Misericordia, non è sicuramente casuale. L’Autore, noto filosofo e teologo – personalmente impegnato nella pastorale ci propone di ripercorrere la lettura dei Comandamenti quale Parola di dio nella “divina condiscendenza”, così come dice la Dei Verbum al n. 13, e, dunque, quale espressione grandissima dell’Amore di Dio per i suoi figli: ogni buon genitore educa i propri figli proponendo una strada da seguire, e la correzione non è solo un dovere ma è una volta espressione di un amore grandissimo. A maggior ragione quanto è vero questo per il Padre che è nei Cieli! La lotta al "mi piace", anzi, al "faccio quel che mi pare", trova in queste pagine una splendida esortazione ad approfondire la Legge di Dio, e ci incita a recuperare la dimensione di armonia che il nostro mondo apparente ha smarrito. Per porci di fronte alle nostre scelte, dinanzi alle proposte del Padre, l'esame viene affrontato anche alla luce di "dialoghi immaginari": ne è esempio nel nostro percorso storico la conversazione tra un uomo qualsiasi e un grande Padre della Chiesa quale Sant'Agostino, o quella tra un giovane e il suo pastore. A noi riflettere su quanto proposto.
Romana presenta la obra «Fidelidad es cambio», de Mons. Dario Edoardo Viganò, Prefecto de la Secretaría para la Comunicación de la Santa Sede, que, con el sugestivo subtítulo «La comunicación de Francisco contada de cerca», narra y explica la revolución comunicativa del Papa Francisco desde un punto de vista único: el de quien tiene la responsabilidad de describir e ilustrar su actividad, acompañando al Santo Padre en las ceremonias, en las audiencias, en los viajes. En particular, la obra se desarrolla en torno a la descripción y análisis de la comunicación de Francisco y su impacto en la Iglesia y en la sociedad actual.
Questo dizionario offre una visione d'insieme originale, che lo distingue dai numerosi strumenti biblici oggi a disposizione e lo colloca tra i sussidi più preziosi per il vasto pubblico. Nell'illustrare i principali concetti e temi-chiave della bibbia, l'autore offre tutti gli elementi essenziali per una sintesi di orientamento informativo e storico.letterario, esegetico spirituale in grado di aiutare a comprendere, interpretare e mediare la Scrittura nei suoi aspetti fondamentali. Le voci sono in genere esposte in modo breve e essenziale. ma sono presenti anche analisi più articolate per quelle più importanti dal punto di vista generale o specifico (peculiarità di alcuni libri biblici, centralità dei personaggi, rilevanza dei concetti, ecc.).
La Libreria Editrice Vaticana prosegue la felice iniziativa di raccogliere i messaggi di Papa Francesco su Twitter. In particolare Il volume riunisce i tweet inviati da Papa Francesco sino al 30 Settembre 2016. Il Pontefice attraverso l'uso quotidiano di Twitter, uno dei social network più usati al mondo, raggiunge in prima persona i fedeli e lancia loro messaggi di fede, di speranza, di amore offrendo nuovi spunti per una continua catechesi.