Quale atteggiamento deve assumere il cristiano in filosofia? Se la condizione di cristiano è tale da influire sulle modalità della riflessione filosofica, che cosa ne consegue per il rapporto tra la fede e la ricerca della verità? I due autori, entrambi cristiani, hanno approcci diversi al riguardo, sotto il profilo dell'ispirazione intellettuale, degli approfondimenti tematici e dello stile espositivo, ma è comune a entrambi il desiderio di riflettere sull'amore e l'obbedienza come fonti della filosofia del credente. Questo piccolo libro realizza un'eco italiana del dibattito intorno a "una filosofia conforme a Cristo", molto vivo soprattutto nei paesi anglosassoni, qui articolato con un costante riferimento al pensiero di san Tommaso d'Aquino, così centrale nella tradizione religiosa e culturale del nostro Paese.
Come fu letto il Vangelo di Matteo dagli "hoi exo" - "quelli di fuori", come li chiamavano le comunità cristiane -, greci per nascita e per cultura, che lo scoprirono nella loro lingua comune, la koiné, così chiara e naturale, nonostante il sostrato aramaico ipotizzato dagli studiosi? Ce ne fornisce un'idea la traduzione di Enzo Mandruzzato, che aderendo con assoluta fedeltà al testo greco di Matteo ne fa risaltare la purezza remota, la ruvidezza e arcaicità. Per la sua notevole diversità rispetto alle versioni canoniche, essa può sconcertare e suscitare anche obiezioni di carattere filologico, ma ha indubbiamente il merito di consentire al lettore di avvicinarsi, come per la prima volta, all'archetipo testuale del "buon messaggio" - nel quale Cristo è ancora "l'Unto", la Chiesa "comunità", il battesimo "immersione" -, di riscoprire il senso e la sonorità originari delle parole che una millenaria stratificazione di traduzioni ha arricchito di profondi significati teologici, ma ha privato nel contempo della loro freschezza sorgiva. Nell'apparato di note che completa il volume, il curatore chiarisce le scelte linguistiche del suo lavoro e fornisce, insieme a informazioni sul contesto storico-geografico, i riferimenti veterotestamentari necessari alla comprensione di quella che può essere considerata come la prima grande sistemazione narrativa, operata da Matteo sulla scorta di Marco, delle sparse testimonianze orali e scritte della vita di Gesù. Con un testo di Boghos Levon Zekiyan.
"Il libro di Médaille che ora viene portato all'attenzione del lettore arricchisce la nostra comprensione degli attuali sistemi economici e ci offre una chiave di lettura del funzionamento del mercato capitalistico in alternativa a quella del mainstream. La prospettiva distributista che l'autore avanza e sviluppa fa comprendere il duplice senso in cui la scienza economica è una struttura aperta di pensiero. Per un verso, perché il suo fondamento non le appartiene, dal momento che i suoi presupposti non sono scientificamente giustificabili. Invero, non si può giustificare nulla senza presupporre già qualcosa, il che significa che l'economia è costretta a riferirsi a un fondamento che le è esterno. Per l'altro verso, l'economia è una scienza aperta perché essa non offre una conoscenza esaustiva della realtà. È per questo che l'economia deve intrattenere stretti rapporti di vicinanza con l'etica, la storia, la politica, la filosofia. A partire da una critica radicale dell'economia moderna, Médaille mostra che al fondo del distributismo sta una idea guida ben precisa: non è accettabile che il momento della produzione della ricchezza (o del reddito) venga separato dal momento della sua distribuzione. Questo significa che efficienza e giustizia distributiva devono avanzare insieme, proprio come la celebre metafora dei due cavalli di Platone (Fedro) insegna da tempo." (Stefano Zamagni). Prefazione di Bruno Amoroso
E se il peccato originale fosse stato in realtà un tentativo di scoprire una verità nascosta? E se al Diluvio Universale non fossero scampati solo Noè e la sua famiglia? E se il Messia non fosse stato il figlio del Dio dell'Antico Testamento, ma di un'altra divinità? L'agile e appassionante ricostruzione di Paolo Riberi getta luce sui molti significati (e gli altrettanti misteri) dell'Apocalisse di Adamo, uno dei testi più criptici e densi di tutta la letteratura apocrifa cristiana. Venuto alla luce nel 1945, in un antico manoscritto ritrovato a Nag Hammadi, in Egitto, il testo rilegge e stravolge radicalmente la storia della Salvezza, dalla Creazione al Giudizio Universale, gettando una luce nuova sulla figura del Redentore. L'opera si presenta come una rivelazione ricevuta in sogno da Adamo e tramandata in segreto nel corso dei millenni: trattato religioso e preziosa fonte storica, L'Apocalisse di Adamo è soprattutto uno scritto esoterico denso e straordinariamente suggestivo, che tramanda l'antico rito dell'Acqua della Vita e del Nome Sacro. Dopo un'introduzione dedicata agli gnostici e al loro pensiero durante i primi secoli cristiani, lo studio curato da Riberi inquadra storicamente e culturalmente l'opera, di cui fornisce la traduzione italiana e una guida critica alla lettura, corredata da un glossario che sarà molto utile soprattutto ai non addetti ai lavori.
La relazione di coppia rappresenta una delle sfide più impegnative, problematiche e decisive, nello sviluppo della personalità. Perché ci sentiamo attratti da un'altra persona? Perché amiamo? Come si coltiva un rapporto sereno e duraturo? Come ci si libera da un amore impossibile? Insomma, cosa bisogna sapere per essere felici in amore? A tutte queste domande risponde il manuale teorico-pratico di Iacopo Casadei, nel quale si affrontano con un approccio multidisciplinare, non solo dal punto di vista della psicologia e della biologia, ma anche della filosofia e della letteratura, i grandi temi dell'amore, nelle varie fasi dell'attrazione, dell'innamoramento, del consolidamento del rapporto di coppia. L'arte di farsi amare è il nucleo fondamentale del volume. L'autore analizza la figura del seduttore, ne fornisce un modello più ricco e positivo dello stereotipo moderno, indicando nel senso dell'umorismo, nella generosità, nella capacità d'ascolto, nella fantasia, le "virtù" necessarie a chi vuole attrarre e conquistare la sua anima gemella. Le diverse tecniche di seduzione non vengono presentate come metodi infallibili, quanto piuttosto come suggerimenti e consigli immediatamente praticabili nella vita quotidiana. Vengono anche proposti comportamenti e stili relazionali che saranno utili al lettore non solo per acquisire una maggiore capacità seduttiva, ma anche e soprattutto per rendere serena e stabile una relazione e per migliorare la quotidianità.
Poco prima del 540 san Benedetto redasse il testo di una Regola per la comunità di monaci raccolti intorno a lui nel monastero di Montecassino. Articolata in un prologo e 73 capitoli, è ancora oggi l'elemento fondativo delle comunità benedettine. Il suo valore e la sua efficacia travalicano però l'ambito rigorosamente monastico e infatti essa è ormai frequentemente invocata come una guida valida per i laici, sia nella vita privata che in quella professionale. Proprio la "Regola" è al cuore di questo libro, in cui Dom Guillaume, forte dell'esperienza maturata come monaco e come abate, traduce in un linguaggio semplice e concreto le sue norme antiche e sempre nuove, permettendo anche a noi, uomini e donne del XXI secolo, di apprezzarne la bellezza e l'attualità. Vivere secondo la "Regola", assimilando la sapienza dei monasteri, ci permetterà di trasformare profondamente la nostra vita e di cambiare il modo in cui guardiamo il mondo, gli altri, noi stessi. Essa ci sprona a considerare l'esistenza come un itinerario di fede e un ritorno alla sorgente di tutte le cose, scendendo nel profondo, dove Dio abita, ci abita, e ci attende amorevole e fiducioso. Questo è, almeno per noi contemporanei, il grande paradosso: una "Regola" ci permette di conseguire la vera libertà e la pace di chi ha trovato la verità.
C'era una volta l'Europa dell'Est, un mondo che nell'immaginario collettivo è scomparso in una notte con la caduta del Muro il 9 novembre 1989. Sparito, come la mitica Atlantide. In realtà la fine del comunismo è maturata nel corso di lunghi anni di sofferenze e di lotte non violente condotte da migliaia di cittadini, in forme più o meno organizzate, al prezzo di grandi privazioni e sacrifici. Quel cammino verso la libertà Luigi Geninazzi l'ha vissuto da testimone diretto, come inviato speciale sul campo, da Danzica e Varsavia a Mosca, da Praga a Vilnius, da Berlino a Bucarest. In questo libro l'autore rievoca quell'esperienza facendo scorrere sotto i nostri occhi grandi eventi e piccoli aneddoti di vita quotidiana, personaggi storici visti da vicino - come Giovanni Paolo II, Lech Walesa, Vaclav Havel - e anonimi coraggiosi e intrepidi. Il risultato è la cronaca appassionata di un decennio fondamentale del XX secolo, che segnò il passaggio - quanto mai complesso, problematico e pieno di ombre e mezze verità - dall'epoca dei blocchi contrapposti all'Europa dei nostri giorni. Prefazione di Lech Walesa.
Edith Stein è icona del suo tempo perché la sua esistenza, la sua vicenda interiore, la sua ricerca filosofica e quella di Dio, divengono simultaneamente radiografia della storia coeva e, in un frangente di tenebre, testimonianza luminosa che supera la barriera degli anni per giungere intatta fino a noi. La ricerca si sviluppa seguendo i fili del racconto autobiografico, della riflessione filosofica, degli scritti spirituali, in stretto confronto con le testimonianze delle persone a lei prossime: familiari, amici, carmelitane. La sua vita personale, nella minacciosa e assurda Shoah, si trasfigura in esperienza epocale, storia trasformativa, mentre la sua figura acquista il valore di significativo paradigma interpretativo della condizione della persona umana. Ormai Edith Stein è nell'"Ewig nun", nell'eterno presente, e si dona come parete translucida: quando entra la luce esce il mistero, ormai trasfigurato nella sua completezza, immersa nel Risorto, immenso Roveto Ardente.
In una pensione sulle colline di Londra arriva all'improvviso un vento impetuoso che scuote ogni cosa, compresi gli ospiti un po' annoiati che vi alloggiano. E porta sulla scena uno strano individuo: Innocent Smith, un gigante scomposto, allegro, rumoroso, eccentrico, forse un po' matto. Anzi, magari è un pericoloso criminale, visto che in sua presenza accade di tutto: pistolettate, una violazione di domicilio, rapimenti di innocenti fanciulle, un tumultuoso processo. E magari non è neppure da solo quando compie le sue azioni dirompenti. Per dichiarare guerra a tutto ciò che spegne una sana meraviglia verso l'esistere non basta l'azione isolata e solitaria di un singolo, occorre un'incursione congiunta: un complotto di famiglia. Chi è l'Uomovivo? O, meglio, chi sono? Chesterton è davvero al suo meglio in questo romanzo "filosofico" pubblicato nel 1912, ma che mantiene intatta, dopo oltre cento anni, la sua carica lietamente eversiva nei confronti di ogni specie di conformismo e di tutte le idee troppo ovvie per essere vere. Dale Ahlquist ricorda Edoardo Rialti nell'Introduzione - una volta mise i lettori saggiamente in guardia: "Quanto più leggi Chesterton, tanto più ti sottoponi allo spaventoso pericolo di vedere le cose per la prima volta".