Le parole comunicano: ciò che diciamo e come lo diciamo ha un forte impatto sulle persone. Comprendere quale sia questo impatto è il primo passo verso l'intelligenza linguistica. Il secondo è imparare a utilizzare il linguaggio in maniera consapevole ed efficace, per farci capire davvero da chi ci ascolta e magari per persuaderlo, che si tratti di un bambino che non vuole andare a letto o di un potenziale cliente per il nostro business. Perché le parole possono essere muri. L'intelligenza emotiva ci dà gli strumenti per rompere quei muri e trasformare le parole in finestre spalancate sul mondo, interiore ed esteriore.
"Il primo a partire fu Carmine Leto, il nonno paterno di cui porto il nome." Comincia così la nuova saga di Carmine Abate che abbraccia quattro generazioni della famiglia Leto, più di un secolo di storie e tre continenti. Come "La collina del vento" era la storia di una famiglia che rimane e resiste, così "La felicità dell'attesa" racconta i destini - più che mai attuali - di quanti lasciarono le sponde del Mediterraneo per cercare fortuna altrove, approdando nella "Merica Bona": una terra dura eppure favolosa, di polvere e grattacieli, sfide e trionfi. È qui, negli States, che un ragazzo partito nel 1903 dal paese arbëresh di Carfizzi, la mitica Hora di Abate, può diventare un campione di bowling noto in tutto il mondo: Andy "The Greek" Varipapa. Proprio lui è il mentore di Jon Leto, l'uomo che parte tre volte: per vendetta, per amore e per lavoro. A Los Angeles, grazie a Andy, Jon incontrerà una giovane donna circonfusa di un fascino magnetico, come il neo ammaliatore sulla sua guancia sinistra: Norma Jeane, non ancora nota con il nome che la renderà un mito... Carmine Abate dà vita a una grandiosa epopea tra l'Italia e il "mondo grande", che ancora una volta scava nella nostra memoria, collettiva e ci racconta di uomini e donne coraggiosi: dal capostipite Carmine Leto, con la sua moglie americana, al figlio Jon e al nipote Carmine, il narratore della storia, che segue le tracce segrete del proprio padre...
Erano gli anni Cinquanta quando Ancel Keys, biologo nutrizionista statunitense, rimase stregato dalla bassa incidenza di patologie cardiovascolari e di disturbi gastrointestinali in Italia e in Grecia e decise di studiarne le ragioni. Ce l'avevamo sotto gli occhi, eppure è a lui che dobbiamo la codifica di un vero e proprio tesoro: la dieta mediterranea, uno stile alimentare naturalmente alleato del nostro benessere. Riduzione del rischio cardiovascolare, protezione dal declino cognitivo, effetto antinfiammatorio, maggiore longevità e una migliore percezione di sé sono solo alcuni dei benefici che seguire questo regime comporta: ecco perché Marco Bianchi ha scelto di riscoprirlo, misurandosi con i piatti provenienti dalla cucina regionale. "La mia cucina italiana" è un vero e proprio ritratto gastronomico della nostra penisola: 20 regioni, 200 ricette. Tante sono già perfettamente bilanciate nella loro versione originale: il nostro corpo ringrazia per tanti primi (le profumatissime zuppe del Nord, le varie combinazioni di cereali e legumi del Centro, per non parlare della pasta di semola di grano duro del Sud), per antipasti e contorni prelibati a base delle verdure locali, ma anche per secondi di pesce degni del più classico dei pranzi della domenica e dolci ricchissimi, grondanti mandorle e uvetta. Altre ricette, invece, sono state reinterpretate, nel rispetto della tradizione, per esaltarne le potenzialità salutari e prenderci così al meglio cura di noi...
"Non è possibile parlare del lavoro senza considerarlo in rapporto con le grandi domande di senso che si agitano nel cuore dell'uomo. Le risposte a queste domande caratterizzano il nostro stile di vita e, in particolare, il nostro modo di lavorare." In un mondo in cui l'ambizione e la competitività sembrano assurgere a valori supremi, e il lavoro è spesso considerato soltanto un mezzo per arricchirsi e fare carriera, la voce di Pippo Corigliano esce prepotentemente dal coro, suggerendo una chiave di lettura tanto inconsueta quanto profonda dell'attività professionale, un aspetto fondamentale nell'esistenza di ogni uomo: la vita ordinaria come scenario di una vita santa e il lavoro quotidiano come strada verso l'unione con Dio. Esiste dunque un legame inscindibile tra le sfere della spiritualità e dell'agire pratico, un nesso che diventa evidente anche nell'atteggiamento con cui ciascuno di noi affronta le incombenze di ogni giorno: la capacità di svolgere con impegno e allegria i compiti che ci spettano, di ascoltare gli altri, di essere attenti ai loro bisogni dipende, sostiene Corigliano ispirandosi all'insegnamento di san Josemaría Escrivá, da ciò che abbiamo nel cuore e dalla consapevolezza che, con il nostro lavoro, stiamo collaborando alla grandiosa opera di Dio. Prenderne coscienza, coltivare la propria spiritualità, corroborarla con la preghiera e far sì che traspaia da ogni gesto è il primo, indispensabile passo verso quella "santità laica" di cui il mondo lamenta sempre più la mancanza.
Garth Gallaghan ha sempre preparato per la figlia Emma il cestino per il pranzo, e insieme a ogni pasto ha preso l'abitudine di scrivere su un tovagliolo una piccola nota, un pensiero felice, un consiglio o un incoraggiamento. Una tenera abitudine, un piccolo gesto di amore, e man mano che Emma cresceva i pensieri diventavano sempre più profondi. Quando a Garth è stato diagnosticato un cancro, la sua prima preoccupazione ha riguardato proprio le sue piccole note per il pranzo: chi le avrebbe scritte al suo posto? Garth allora ha deciso di scrivere 826 messaggi, su 826 tovaglioli, così che Emma potesse leggerli ogni giorno fino al diploma. Questa la storia che sta dietro a "Con amore, papà", un volume che non solo raccoglie i messaggi più incisivi scritti da Garth, ma anche vere e proprie lezioni di vita, perché un padre deve regalare ai propri figli tutti gli strumenti per affrontare con coraggio e determinazione i momenti difficili; una celebrazione dell'amore quindi e dello spirito umano.
Un metodo semplice e innovativo per imparare l'inglese attraverso le fiabe! Le storie sono suddivise in 4 livelli di lettura: 1) Cenerentola Cinderella, 2) I tre porcellini The Three Little Pigs, 3) Raperonzolo Rapunzel, 4) Il mago di Oz The Wizard of Oz. In ogni pagina il testo sia in italiano che in inglese e nel Cd la pronuncia corretta. Età di lettura: da 3 anni.
Un metodo semplice e innovativo per imparare l'inglese attraverso le fiabe! Le storie sono suddivise in 4 livelli di lettura: 1) Jack e la pianta di fagioli Jack and the Beanstalk, 2) Biancaneve e i sette nani Snow White and the Seven Dwarfs, 3) Il brutto anatroccolo The Ugly Duckling, 4) Cappuccetto Rosso Little Red Riding Hood. In ogni pagina il testo sia in italiano che in inglese e nel Cd la pronuncia corretta. Età di lettura: da 3 anni.
C'è un poeta che conosce gli alberi. Li cerca per i boschi e le foreste di tutto il mondo, li studia, li ascolta. E poi scrive libri come questo. A chi gli chiede come sta risponde sempre la stessa cosa: "Mi distendo nel paesaggio". È un uomo raffinato e autentico/malinconico come forse lo sono alcuni alberi. Dopo aver scritto libri per cercatori d'alberi secolari e raccolte di poesie, Tiziano Fratus coniuga per la prima volta la sua competenza naturalistica e la sua potenza letteraria. Il suo alter ego Silvano, che ha maturato in vita quattrocento milioni di respiri e un miliardo e mezzo di battiti del cuore, accompagna il lettore in una camminata dentro un bosco, quello che lui chiama "il Magistero del Disordine". Incontra qualche rara persona: "Abitanti di una vita diversa, gente che spezza il pane senza dire una parola". E poi castagni, cervi volanti, foglie, ruscelli. Da ciascuno di loro trae spunto per una meditazione, una visione, un volo del pensiero. "Ogni albero è un poeta" è un libro in cui addentrarsi come in un bosco. Nel quale camminare con lo spirito in pace, ma pronti a ogni passo a farsi sopraffare dalla meraviglia. Pronti a sentirsi affondare le radici dentro la terra, a innalzare le fronde al cielo.
È lunedì 7 ottobre 1985 quando, dal cuore del Mediterraneo, rimbalza fino a Göteborg, in Svezia, un SOS dalla nave da crociera italiana Achille Lauro: 545 persone sono state sequestrate da un gruppo di terroristi palestinesi. La prima risposta del governo italiano è di carattere militare: prepararsi al peggio e attrezzarsi ad assaltare la nave. Ma il presidente del Consiglio Craxi, la cui prima preoccupazione è salvare gli ostaggi, vuole innanzitutto giocare le carte politiche e diplomatiche in suo possesso. Dopo una lunga sequela di colpi di scena e di eventi drammatici, come l'uccisione di Leon Klinghoffer, un cittadino americano disabile, i terroristi vengono intercettati su un Boeing 737 dell'EgiptAyr da quattro caccia F-14 statunitensi e obbligati a dirigersi verso l'Italia. Ronald Reagan in persona chiede l'autorizzazione all'atterraggio nella base NATO di Sigonella, in Sicilia, e l'immediato trasferimento in America degli assassini. L'atterraggio avviene alle 00.16 dell'11 ottobre: comincia così "la notte di Sigonella". Sigonella è suolo italiano, così come italiana è la nave in cui è stato commesso il crimine: l'Italia ritiene pertanto che il caso sia soggetto ai poteri della sua giurisdizione. Gli USA sono di parere opposto, essendo americano il cittadino ucciso. Il veivolo con a bordo i terroristi e due mediatori dell'OLP ripartirà per Roma, seguito da aerei non identificati...
"La filosofia mi ha aiutato a rialzarmi da una crisi emotiva che mi aveva distrutto. Da allora ho capito come idee di oltre duemila anni fa possono ancora salvarci la vita." "Filosofia per la vita e altri momenti difficili", a detta dei molti commenti entusiasti che ha raccolto, riesce a raccontare la filosofia antica da un punto di vista nuovo, a trovare nelle parole di Socrate, Platone, Epicuro la saggezza capace di migliorare la nostra vita di tutti i giorni, superare i nostri problemi psicologici e condurci verso la felicità. "Questo libro descrive la scuola dei miei sogni, il mio corso di studi ideale: è un tentativo di raccontare cosa significherebbe passare un giorno alla Scuola di Atene. Ho riunito dodici grandissimi maestri dell'antichità perché ci insegnino alcune cose che vengono spesso tralasciate dai moderni sistemi educativi: come si governano le emozioni, come si affronta la società, come si deve vivere. A loro chiedo che ci istruiscano sull'arte dell'autoaiuto. Cicerone scrisse che la filosofia ci insegna a essere 'medici di noi stessi'". Immaginate allora di entrare in una scuola ideale dove i professori sono i grandi filosofi dell'antichità, e di condividere con loro affascinanti lezioni sulla felicità, la resilienza, l'amore...