Il 9 gennaio 2007 Steve Jobs annunciò di voler rivoluzionare il mondo della telefonia mobile lanciando sul mercato l'iPhone. Critici e addetti ai lavori pensarono subito che, questa volta, il carismatico dominus di Apple, dopo aver messo a soqquadro l'industria discografica grazie all'iPod e a iTunes, avesse fatto il passo più lungo della gamba: i grandi operatori telefonici avevano sempre esercitato un controllo ferreo sull'intero settore delle telecomunicazioni ed era difficile ipotizzare che qualcuno potesse anche solo intaccarne il predominio. In realtà, il nuovo smartphone si sarebbe rivelato il primo vero computer tascabile che, grazie alla tecnologia dello screen multitouch, avrebbe concentrato nei polpastrelli delle dita le funzioni fino ad allora svolte da mouse, tastiera e stilo. Google, altra multinazionale dotata di ingenti capitali e di un'incredibile capacità di innovazione, che già alla fine del 2007 presentò la sua ultima creatura, Android, un sistema operativo in grado di contendere lo scettro a iOS. Inevitabile, dunque, che si scatenasse una guerra senza esclusione di colpi, destinata a finire nelle aule di tribunale: la posta in gioco non era solo il primato nelle vendite, ma la conquista dell'intero ecosistema web. Fred Vogelstein ripercorre le fasi salienti di questa sfida a suon di brevetti tra Apple e Google, che coinvolge alcune delle maggiori aziende di telefonia come Samsung e Motorola.
"Chef, ma tu come lo fai?". Quante volte Alessandro si sente ripetere questa frase, per la strada, in sosta a un semaforo, durante le sue trasmissioni TV o nelle situazioni più disparate da tutti coloro che desiderano un suo consiglio su come cucinare un determinato piatto. Nel suo libro la risposta: un'interpretazione originale, elegante e moderna di oltre cento gustosissime ricette. Simpatico, comunicativo e amante della buona musica, Borghese abbina ogni ricetta a una canzone e propone cosa bere. Condivide inoltre con il lettore suggerimenti e segreti per rendere ogni piatto un vero successo.
Il volume raccoglie una settantina di testi di Norberto Bobbio - filosofo, storico, politologo, grande maître à penser del Novecento - definibili (per occasione, contenuto e stile) come "scritti d'impegno civile": quelli cioè in cui con maggior nettezza emerge il problematico rapporto tra l'etica e la politica. Frutto di una selezione estrema, i testi si dispongono secondo uno schema binario, per coppie dilemmatiche o contigue, secondo un caratteristico modo di procedere del suo pensiero. La scelta dei testi e la ricca curatela sono firmate da Marco Revelli, noto storico, sociologo, professore "antiaccademico" e saggista.
L'annuale appuntamento natalizio con il maestro della satira politica italiana. Il diario di un anno tragicamente comico illustrato, giorno dopo giorno, dalle vignette graffianti e argute di Giorgio Forattini.
"In un mondo dilaniato dai fondamentalismi, una discussione su religione e scienza, e più in generale su fede e ragione, costituisce un evento ad alta necessità, ma a bassa probabilità. A volte, però, anche l'improbabile trova la via per realizzarsi: questo libro dimostra che non è impossibile che addirittura un papa e un ateo arrivino a confrontarsi, e che lo facciano scambiandosi non salamelecchi formali, ma argomenti sostanziali." Nell'aprile 2011 Piergiorgio Odifreddi scrive a Benedetto XVI una lettera aperta in cui sollecita una discussione sul rapporto tra fede e ragione, religione e scienza, prendendo spunto da passi salienti di alcuni dei testi più noti di Ratzinger. Due anni più tardi, dopo essersi dimesso, Benedetto XVI legge "Caro Papa, ti scrivo" e decide di rispondere, punto per punto, capitolo per capitolo, agli argomenti del matematico a favore dell'ateismo e contro la religione in generale, e il cattolicesimo in particolare: dalla provocazione della teologia come fantascienza, al comportamento peccaminoso dei sacerdoti come prova della presenza del male all'interno della Chiesa stessa, al dubbio radicale sulla veridicità storica della figura e delle parole di Gesù. Il risultato di questo scambio, come sottolinea Odifreddi nella Prefazione, "costituisce un unicum nella storia della Chiesa: un dialogo fra un papa teologo e un matematico ateo. Divisi in quasi tutto, ma accomunati almeno da un obiettivo: la ricerca della Verità, con la maiuscola."
Di "infernale" questo thriller ha molto. Il ritmo e poi il simbolismo acceso, e infine la complessità dei personaggi. Non è sorprendente che lo studioso di simbologia Robert Langdon sia un esperto di Dante. È naturale che al poeta fiorentino e alla visionarietà con cui tradusse la temperie della sua epoca tormentata il professore americano abbia dedicato studi e corsi universitari ad Harvard. È normale che a Firenze Robert Langdon sia di casa, che il David e piazza della Signoria, il giardino di Boboli e Palazzo Vecchio siano per lui uno sfondo familiare. Ma ora è tutto diverso, non c'è niente di normale. È un incubo e la sua conoscenza della città fin nei labirinti delle stradine, dei corridoi dei palazzi, dei passaggi segreti può aiutarlo a salvarsi la vita. Il Robert Langdon che si sveglia in una stanza d'ospedale, stordito, sedato, ferito alla testa, gli abiti insanguinati su una sedia, ricorda a stento il proprio nome, non capisce come sia arrivato a Firenze, chi abbia tentato di ucciderlo e perché i suoi inseguitori non sembrino affatto intenzionati a mollare il colpo. Barcollante, la mente invasa da apparizioni mostruose, il professore deve scappare. Aiutato solo dalla giovane dottoressa Sienna Brooks, soccorrevole, ma misteriosa come troppe persone e cose intorno a lui, deve scappare da tutti. Comincia una caccia all'uomo in cui schieramenti avversi si potrebbero ritrovare dalla stessa parte, in cui niente è quel che sembra.
Bruno Vespa ha deciso di raccontare un pezzo della storia del nostro Paese scegliendo una chiave autobiografica. Dalle incursioni notturne nel lettone dell'amatissima nonna Aida, dove cercar rifugio dai brutti sogni, all'infanzia all'Aquila, nell'Italia della ricostruzione, alla gavetta giornalistica nella redazione locale del "Tempo" (dove si occupò a lungo di sport, in particolare tennis e rugby), al concorso nazionale per radio telecronisti del 1968 in cui si classificò al primo posto e in seguito al quale venne assegnato al telegiornale, per poi diventare un osservatore delle vicende - non solo politiche - italiane, fino alla più stringente attualità. Una storia personale fatta di molti incontri (con i potenti ma anche con gente comune), di forti emozioni e di esperienze epocali, che è anche la ricostruzione di tanta parte della storia e del costume del nostro Paese.
Perché il lavoro è così importante nella nostra Costituzione? Cosa si intende per "lavori umili" e perché si dice che gli italiani non li vogliono più fare? Che cos'è il lavoro minorile? Che cos'è la disoccupazione? Che cos'è l'articolo 18? La scuola prepara i giovani al mondo del lavoro? Una delle prime domande sul futuro che si pone un ragazzo è proprio quella sul lavoro. Cosa farò da grande? Questo libro parte dalla stessa domanda e ci porta nel mondo di domani. Età di lettura: da 9 anni.
Grande è la sorpresa di Publio Aurelio quando, coinvolto nel crollo di un'antica tomba sull'Esquilino, rinviene al suo interno lo scheletro di una donna orribilmente inchiodata al sepolcro. Nessuno ha mai sentito parlare di simili riti barbarici nell'Urbe, anche se in alcune remote province dell'impero si narra di demoni femminili dai piedi di bronzo, chiamati dai greci "empuse", che userebbero sedurre giovani maschi di bell'aspetto per portarli lentamente alla morte, succhiandone il sangue. Secondo le leggende di quei lontani popoli, uccidere questi demoni non basta, occorre inchiodarne il corpo per impedire loro di risorgere nuovamente dal sepolcro. Alieno da ogni superstizione, il senatore dà avvio a un'indagine che lo porterà a incontrare una folla di personaggi eccezionali...
Alveridgea è una città divisa in due: cani e gatti vivono in quartieri separati, ma sono i gatti a comandare, a reggere il governo e a dirigere l'economia. In questo focolaio di ribollente rivalità compare un giorno, sulla porta dell'orfanotrofio, un cucciolo, il piccolo segugio Arthur Snout. Adottato dalla coppia che manda avanti l'orfanotrofio, Arthur si dimostra presto una creatura isolata su cui gli altri esercitano le loro prepotenze. Tanto da fargli guadagnare il soprannome di "Cane Solitario". Ma Cane Solitario ha un dono speciale: una naturale predisposizione per la musica che supera i confini, gli stili, perfino le specie e la razze... Strappato all'affettuoso padre adottivo; strappato alla piccola Kelzie - che Cane Solitario ama perdutamente -, strappato anche a Bronson - il capo di una banda di Hell's Angels che lo protegge e che è forse il suo unico amico -, Cane Solitario deve fuggire in un'altra città con la sua amata chitarra come sola compagna. Ma qui, senza volerlo, diventa la star di un programma radiofonico clandestino, e le sue canzoni in poco tempo sono leggenda. E così, quando Bronson finisce in galera e i felini si preparano a una nuova offensiva contro i cani, il nostro eroe deve tornare ad Alveridgea e affrontare il suo destino.