
Nell'Olanda sotto occupazione nazista la tredicenne Anne Frank inizia a raccontare in un diario intimo e personale la sua vita di ogni giorno: è il 1942 e le leggi antisemite colpiscono anche la sua famiglia, che per sfuggire alla deportazione si rifugia in un alloggio segreto, dove sopravvive grazie alla complicità di amici e conoscenti. Qui Anne, che sogna di diventare giornalista o scrittrice, non smette mai di scrivere. Quando nel 1944 il governo olandese lancia un appello per raccogliere testimonianze e documenti di guerra, Anne inizia a rielaborare il suo diario, in vista di una possibile pubblicazione: immagina che diventi un libro dal titolo "La casa sul retro" ma purtroppo non sopravvive abbastanza a lungo per vedere realizzato il suo sogno. Il "Diario", invece, è arrivato fino a noi, e a tantissimi lettori nel mondo: oggi in un'edizione più che mai fedele alla spontaneità delle stesure originali, arricchita dalle illustrazioni di Giulia Tomai. Età di lettura: da 10 anni.
Anche nel sordido mondo della criminalità e dell'illegalità la sopravvivenza è regolata dalla legge darwiniana dell'evoluzione e dell'adattamento all'ambiente, come dimostra la storia della 'ndrangheta che, proprio in virtù della sua straordinaria capacità mimetica, è diventata una delle organizzazioni mafiose più ricche e potenti del pianeta. Ma come sono fatti gli 'ndranghetisti del terzo millennio? Come vivono? Come si vestono? Come gestiscono i loro affari? Come si riconoscono? Continuando nel loro infaticabile quanto meritorio tentativo di indagare una realtà criminale sommersa e misteriosa, e di dare un volto agli «invisibili», Nicola Gratteri, magistrato da trent'anni in prima fila nella lotta alla mafia calabrese, e Antonio Nicaso, docente universitario che da trent'anni le dedica la propria attività di studioso, analizzano la 'ndrangheta 2.0, sempre più collusiva e sempre meno violenta, e i suoi rapporti con i centri di potere economico, politico e finanziario, con la massoneria deviata, con il narcotraffico, con il «deep web» e con i social network. Ne descrivono i boss, inclini al basso profilo e ostili ai gesti eclatanti e alle clamorose dimostrazioni di forza, ma attivamente impegnati nello spietato governo del territorio, nella corruzione e infiltrazione delle istituzioni e dell'economia legale e nel soddisfare la «domanda di mafia» legata alla globalizzazione e alla creazione di un unico mercato mondiale, dove imprenditori e operatori economici, in Italia e all'estero, chiedono alla criminalità beni e servizi necessari per abbattere i costi di produzione, elevare i margini di profitto e acquisire competitività. Ma Gratteri e Nicaso raccontano anche l'altra faccia della 'ndrangheta, quella che lascia ora intravedere le prime crepe in un secolare e apparentemente inscalfibile muro di omertà: i rampolli dei boss che si decidono - o convincono i padri - a collaborare con la giustizia, le mogli e le figlie che si ribellano e gli affiliati che non hanno più paura di esibire pubblicamente la loro omosessualità. «Quella contro la 'ndrangheta» concludono gli autori «è una battaglia che è possibile vincere, ponendo mano ai codici nella speranza di trovare una forte convergenza politica su una battaglia di civiltà. Contro mafie e corruzione, due mali endemici che costituiscono una zavorra e una gravissima minaccia sul presente e sul futuro del nostro Paese».
Milano 1954, Michele Esposito, preside in un liceo di Città Studi, ha una grande passione: i libri antichi, nei quali investe la maggior parte delle sue entrate. Grazie a un'eredità riesce ad acquistare, per ben quattro milioni di lire, l'incunabolo di una Divina Commedia del Quattrocento. Una copia rara e preziosa che il preside presenta solennemente al corpo docente dell'istituto. Quando, uno dei giorni seguenti, il libro sparisce dalla cassaforte della scuola, a indagare viene chiamato Fausto Lorenzi, un ispettore dagli occhi «di ghiaccio». Chi poteva conoscere la combinazione della cassaforte? Molti sono i sospettati: i docenti e anche la storica segretaria, che molti definiscono la vera preside. E quando viene scoperto un omicidio, Lorenzi collega subito il delitto al furto. Ma il mistero rimane fitto... Nella consueta atmosfera vintage della Milano anni Cinquanta, tra cinema fumosi e antiche librerie antiquarie, Dario Crapanzano costruisce un giallo appassionante e crea, dopo Mario Arrigoni, un nuovo personaggio investigatore, che sorprenderà i lettori e che proverà a risolvere lo strano caso del furto della Divina Commedia.
Doc, l'amico scienziato di Marty, ha creato una macchina del tempò che ha portato il ragaZzo all'anno in cui i suoi genitori si sono conosciuti. Ma ora la macchina si è guastata, e lui è bloccato nel 1955. Solo il giovane Doc può aiutarlo a ripararla ma, prima di tornare nella sua epoca, Marty deve assicurarsi di non aver cambiato il passato... Ce la farà? Da un classico del cinema amato da grandi e piccoli, un libro illustrato ricco di avventure, risate ed emozionanti avventure nel tempo, da leggere con tutta la famiglia! Età di lettura: da 5 anni.
«Oggi dovremmo capire come servirci dell'ironia per difenderci dai pericolosi dogmatismi dell'epoca nostra. In particolare, dal dogmatismo dell'"immediato" che è appunto quello dei nostri politici, i quali, magari, non concepiscono che ci sia qualcosa come l'ironia». Giulio Giorello, filosofo della scienza e matematico, si confronta con il tema dell'ironia, che definisce «un'arma di costruzione di massa»: di massa nel senso che può essere utilizzata da chiunque. L'ironia si dimostra capace non solo di smantellare intere fortezze, infiltrandosi con le sue domande impertinenti, ma di costruire lei stessa nuovi castelli, a patto che si sia consapevoli che questi sono dei veri e propri castelli in aria, così come sono di sabbia le fortezze che man mano gli esseri umani costruiscono nel tempo. Ottimi esempi di ironia si trovano in quella combinazione di serietà e umorismo che ci è stata regalata dai fumetti, da Topolino, ai Peanuts a Tex. Ma anche in tante opere letterarie: dalla critica di Jonathan Swift alle pretese dei dotti di formare una corporazione di privilegiati nei "Viaggi di Gulliver" alla suprema ironia di Robert Musil, che nell'"Uomo senza qualità" descrive il protagonista come colui che aspira a quella stessa condizione ideale che il suo critico era così pronto ad attribuirgli, o ancora l'irriverente ironia di James Joyce, che prende di mira persino il buon Dio, che «ha scritto il folio di questo mondo, e l'ha scritto sbagliato». Anche la scienza nei momenti creativi, quando cioè distrugge un paradigma costituito e comincia a costruire un'alternativa, usa l'ironia. Non solo, è capace di servirsene come strumento di alta retorica e di sottile comunicazione della novità. Non era ironico, forse, Giordano Bruno quando nella "Cena de le Ceneri" difendeva un universo «senza margine» contro il mondo chiuso di Aristotele? Ecco allora disvelata tutta la potenza dell'ironia, che «nel solco di quell'Illuminismo che ha rappresentato un modello coraggioso di ricerca e di rispetto della verità, segnatamente della verità scientifica», si dimostra un'arma civile per combattere schemi, categorie e istituzioni rigide, grazie alle sue doti a un tempo distruttive e creative.
«Giricoccola, il soldato napoletano, Rosmarina, i cinque scapestrati, Pomo e Scorzo, Naso d'Argento, Sfortuna, Giufà, Cecino, Giovannin senza paura, il gobbo Tabagnino si aggiungono al corteo di Biancaneve, Barbablù, Hänsel e Gretel». "Le fiabe italiane" racchiudono il tesoro della tradizione fiabistica popolare. Da quello scrigno Calvino stesso ha selezionato per i più piccoli queste storie, in cui le vite di persone e animali si intrecciano a magia e meraviglia senza tempo. Età di lettura: da 8 anni.
L'azione si svolge in un futuro prossimo del mondo (l'anno 1984) in cui il potere si concentra in tre immensi superstati: Oceania, Eurasia ed Estasia. Al vertice del potere politico in Oceania c'è il Grande Fratello, onnisciente e infallibile, che nessuno ha visto di persona ma di cui ovunque sono visibili grandi manifesti. Il Ministero della Verità, nel quale lavora il personaggio principale, Smith, ha il compito di censurare libri e giornali non in linea con la politica ufficiale, di alterare la storia e di ridurre le possibilità espressive della lingua. Per quanto sia tenuto sotto controllo da telecamere, Smith comincia a condurre un'esistenza "sovversiva". Scritto nel 1949, il libro è considerato una delle più lucide rappresentazioni del totalitarismo.
Felicizia è una città nata dalla fantasia dei bambini. I suoi abitanti vivono insieme indipendentemente dal colore della loro pelle, si aiutano l'uno l'altro, si trattano con rispetto, si sostengono a vicenda e condividono ciò che hanno. Tutte le nostre città possono diventare come Felicizia, basta volerlo davvero. Età di lettura: da 6 anni.
Torino, 1849. Reduce dalla disfatta di Novara, dove gli austriaci di Radetzky hanno stroncato il sogno di Carlo Alberto, il maggiore Emiliano Mercalli di Saint-Just torna a Torino per sposare la fidanzata Naide, una delle prime donne-medico d'Italia. Naide, però, è una patriota convinta, e mentre lui era sul campo di battaglia è corsa a Roma, dove Mazzini sta cambiando la Storia con il miracolo progressista della Repubblica Romana. Emiliano vorrebbe raggiungerla, e l'occasione gliela offre nientemeno che Cavour: bisogna trovare il giovane Aymone, compagno di bagordi di Vittorio Emanuele II, e riportarlo a Torino, dove lo aspetta un matrimonio di facciata voluto proprio dal neo-re. Purtroppo, Emiliano non fa in tempo ad arrivare che la situazione precipita. E mentre i francesi si preparano ad assaltare Roma, i reazionari pretendono a gran voce una condanna esemplare per il giovane venuto dal Piemonte a spargere sangue.
In questo libro, Bruno Vespa racconta come e perché tre anni di guerra civile (1919-1922) consegnarono il potere all'uomo che l'avrebbe tenuto per un ventennio e perché la «democrazia autoritaria» del primo biennio (1923-1924) si trasformò in dittatura dopo il delitto Matteotti. Gli slogan e gli errori di un secolo fa sono stati spesso richiamati nell'attuale polemica politica, italiana e internazionale. Vespa ne disegna il panorama completo, mettendo al centro della scena Matteo Salvini che, con la clamorosa vittoria della Lega alle elezioni europee del 2019, ha ribaltato gli equilibri politici, aprendo una crisi al buio che, invece di portare di nuovo alle urne, ha fatto nascere nella storia italiana un governo di segno opposto al precedente, ma presieduto dallo stesso premier, Giuseppe Conte. L'autore, che ha incontrato tutti i protagonisti della scena politica, racconta tattiche, strategie e retroscena di una battaglia senza esclusione di colpi: dalla nascita del partito di Matteo Renzi ai patemi del Pd di Zingaretti dopo la scissione, dalla ritrovata unità del centrodestra nella manifestazione romana di piazza San Giovanni del 19 ottobre 2019 per far cadere il governo all'implicita alleanza non dichiarata tra Luigi Di Maio e lo stesso Renzi per evitare che Conte diventi il nuovo leader del centrosinistra.