Preghiere per la buonanotte è pensato per aiutare i bambini a sviluppare una relazione più personale con Dio a partire proprio dal momento della buonanotte. Come? Facendo sì che la lettura di alcune pagine bibliche e la preghiera diventino un momento importante prima di addormentarsi. Il libro contiene 44 preghiere costruite a partire da un versetto biblico. Aiuteranno i bambini ad aprire il loro cuore a Dio e a imparare a conoscere il Suo cuore. Inoltre per ogni preghiera c'è anche una piccola azione, un gesto semplice che aiuterà il bambino a trasformare la preghiera in un'azione concreta da vivere. Età di lettura: da 6 anni.
L'autore entra nel Vangelo di Marco con lo stesso stupore dei primi discepoli; come chi un giorno torna in una chiesa solo con la speranza che, improvvisamente, Qualcuno arrivi e lo sorprenda. Il libro ripercorre tutto il Vangelo di Marco, dall'inizio alla fine. Il primo Vangelo racconta una buona notizia (evangelo), perché è il racconto di un incontro con il Figlio di Dio e il suo annuncio. La fede di Marco è sorella gemella di fiducia: per iniziare a leggere e conoscere questa storia bisogna credere, fidarci di chi ce la racconta. Per questo il commento, che accompagna tutto il testo, racchiude in sé sollecitazioni provenienti da tutta la Bibbia, ma anche dalla storia, dalla cultura e soprattutto dalla vita.
Quanti modi ci sono di pregare il Padre nostro? Quanti modi per parlarne? Per spiegarne il senso? Con il suo stile narrativo e fortemente empatico Alessandro Deho' rilegge ogni versetto di questa preghiera alla luce delle ultime pagine del Vangelo di Giovanni, perché proprio lì il Padre appare assente e il Figlio sconfitto. Il Padre nostro allora diventa una preghiera pasquale e tra ogni versetto fa capolino un personaggio, la sua storia, il suo cammino di scoperta, di conversione, di amore. Il Padre nostro dà voce così a storie di passione, dove dolore e amore si incontrano, dove ricerca e affidamento si intrecciano, dove dubbio e paura trovano la loro risposta.
«Gesù e la sua croce non sono qualcosa di esteriore rispetto alla nostra vita, non sono un evento finito nel passato, non devono essere oggetto della nostra pietà sentimentalista. Gesù non ci invita sulla via della croce per rimpiangerlo, ma per cambiare la nostra mentalità ed il nostro agire». Poche parole, ma chiave per comprendere la prospettiva di queste pagine: sono l'invito a un incontro reale, quello con Gesù nella nostra storia concreta e nella nostra storia contemporanea. Il Signore Gesù porta la sua croce in tutti quei luoghi dove il sangue di molti continua a santificare rende viva l'esperienza pasquale. In quei luoghi e tra quelle storie queste pagine ci accompagnano.
Il testo, scritto a quattro mani, ha come filo conduttore l'affermazione di papa Francesco: «Non siamo in un'epoca di cambiamento, ma in un cambiamento d'epoca». Mentre la Chiesa è impegnata nel cammino sinodale, la nostra era si sta caratterizzando sempre di più come un momento di grande transizione. Emerge il desiderio di autenticità per vedere realizzati valori che, per troppo tempo, sono stati proclamati, ma non adeguatamente incarnati. Per realizzare questo percorso, gli Autori propongono un ritorno alle origini, a Cristo, nuova umanità, e l'apertura a una stagione di creatività culturale che sappia parlare a un ampio pubblico, per aggregare il popolo degli esclusi, sempre più numerosi.
I canti di questa messa nascono dal desiderio degli autori di donare alla loro comunità parrocchiale una messa di Pasqua inedita, scritta appositamente per le persone che quotidianamente condividono insieme un percorso di fede. Il tema di fondo è la necessità di riscoprire la gioia che deriva dalla Resurrezione, una gioia che non può essere trattenuta o ingabbiata, una gioia che si libera dal nostro controllo e che porta a gridare con tutto il cuore (e il fiato) che Cristo è risorto e noi con Lui. Il fascicolo contiene gli spartiti e i testi di 10 canti che accompagnano i riti e i vari momenti della celebrazione con uno stile musicale leggero, coinvolgente, gioioso, adatto a tutte le assemblee liturgiche giovanili.
I canti di questa messa nascono dal desiderio degli autori di donare alla loro comunità parrocchiale una messa di Pasqua inedita, scritta appositamente per le persone che quotidianamente condividono insieme un percorso di fede. Il tema di fondo è la necessità di riscoprire la gioia che deriva dalla Resurrezione, una gioia che non può essere trattenuta o ingabbiata, una gioia che si libera dal nostro controllo e che porta a gridare con tutto il cuore (e il fiato) che Cristo è risorto e noi con Lui. È risorto comprende nove brani che accompagnano i riti e i vari momenti della celebrazione con uno stile musicale leggero, coinvolgente, gioioso, adatto a tutte le assemblee liturgiche giovanili.
Il libro affronta un argomento di drammatica attualità: il femminicidio e la sorte dei figli, chiamati «orfani speciali», la cui madre è stata uccisa dal padre. La trattazione si articola su due fronti: da una parte mette a fuoco l'entità del fenomeno, con dati e valutazioni della Commissione Ministeriale sul Femminicidio, spiega la relazione tra femminicidio e violenza domestica e descrive le caratteristiche genitoriali di omicida e vittima; dall'altra illustra le conseguenze traumatiche sull'orfano nel breve e lungo periodo e il conseguente danno evolutivo. Presenta quindi linee guida e buone prassi di intervento e supporto per l'accompagnamento dell'orfano nel suo percorso formativo e di inserimento sociale.
Come sempre con Antonietta Potente, le sue riflessioni non sono il frutto di introspezioni psicoanalitiche: nascono dall'esperienza esistenziale. Partendo da una conditio sine qua non: la capacità di stare soli, è una sollecitazione quasi «urgente» a guardarsi come si è, uscendo dal proprio io per poterlo fare adeguatamente. È quasi scrivere una sincera autobiografia, andando «oltre» la nostra stessa intimità. È questa la nostra rivelazione, il nostro contributo più vero all'umanità. Queste pagine aprono i nostri occhi su noi stessi, sulla nostra realtà perché possiamo così essere veri con noi stessi, con Dio e con la realtà in cui siamo immersi.
La pigrizia non fa vivere ma sopravvivere, impedisce di fare il minimo sforzo per cambiare qualcosa. È un peccato contro la bellezza della vita in quanto rende infelici e incompleti, facendo scivolare verso l'indifferenza e la solitudine, fino al punto di smarrire il senso della vita e deformare le relazioni con il tempo, lo spazio, le persone e Dio. L'autore, con linguaggio semplice e immediato, cerca di definirne il volto, le cause e le conseguenze; ne presenta gli aspetti problematici che, in modo profondo e subdolo, annebbiano la coscienza e compromettono tutti gli ambiti dell'esistenza. Perciò è necessario conoscerne i meccanismi perversi che fanno della pigrizia un male per se stessi e per la società. Nell'ultima parte del libro sono proposti itinerari di guarigione per compiere un cammino di risalita dal buio del non senso e ritrovare il gusto della vita.