È la storia di Marco Mantovani, che sembra rispondere alla proposta di papa Francesco ai giovani di oggi: «Siate tessitori di relazioni improntate alla fiducia, alla condivisione, all'apertura». L'intera sua vita è stata un viaggio alla ricerca del senso profondo delle cose, un'ostinata ricerca di Dio, dell'Amico che lui sentiva così presente nella sua quotidianità, con il quale dialogava continuamente e al quale scriveva pagine e pagine di confidenze. Chi incontrò e conobbe Marco rimase toccato dalla sua limpidezza, perché sapeva far vibrare corde dell'anima che spesso non si sanno suonare. Marco era uno scout che fece onore al suo Movimento e fu affascinato da Francesco d'Assisi, riconoscendosi in quella spiritualità semplice ma radicale. Si presentava agli altri con il suo rassicurante «eccomi!» e seppe affrontare con coraggio la sua malattia che lo condusse alla morte, all'età di 24 anni. Il testo è letteralmente «disseminato» delle parole di Marco, dai suoi diari e dalle sue lettere: il che lo rende ancora più immediato.
Il testo dell'Esortazione Apostolica che avremo tra le mani non è un trattato sulla santità, ma una sorta di preziosa lettera scritta da papa Francesco a tutti coloro che vogliano seriamente e concretamente rimettersi in cammino sulla via della santità. Stupisce il modo con il quale il Papa si rivolge ai suoi interlocutori. Lo fa usando includendosi, non semplicemente indicando una via; lo fa precedendo e accompagnando lungo un percorso che egli per primo, in comunione con tutti, sente di dover compiere. Lo si percepisce leggendo: quel «noi» da lui usato non è semplicemente esortativo; è un «noi» pregno di senso, un «noi» proprio di chi si sente pienamente coinvolto in un percorso da vivere, in una chiamata a cui dare voce, in risposte da incarnare in contesti contemporanei. La santità non è un puro e freddo ideale; non allontana da mondo, ma insegna a vivere e rispondere nel mondo. È una concreta proposta di vita a cui ognuno è chiamato a rispondere. E Papa Francesco, in modo straordinariamente familiare, rende ognuno di noi lettori e credenti, consapevoli: lo fa raggiungendoci in modo diretto. Per lui ognuno di noi è un «tu-figlio e amico» a cui «lui-padre» si rivolge.
Questo saggio divulgativo si propone di offrire al lettore gli strumenti essenziali-per orientarsi tra i sempre più frequenti riferimenti alla sharı‘a, la legge sacra dell’islam, presenti quasi quotidianamente nelle cronache e nell’attualità, quando si parla di integrazione degli immigrati, di politica internazionale, di terrorismo o di finanza. Il testo fornisce la definizione dei termini tecnici fondamentali utilizzati dagli esperti del fiqh, la scienza giuridica dell’islam, e ricostruisce i rapporti della shar-ı‘a con la legge dello Stato e gli usi locali. Considera inoltre alcune delle questioni intorno a cui ruota il dibattito contemporaneo: i rapporti tra donna e uomo,
la sanzione penale, i diritti e le libertà fondamentali. Infine individua le diverse dimensioni del discorso sulla normatività islamica: locale, statale, internazionale e globale.
ROBERTA ALUFFI tiene corsi di diritto islamico e diritto dei Paesi arabi all’Università di Torino e alla Facoltà Teologica di Lugano. Le sue ricerche si focalizzano sul diritto di famiglia, l’integrazione dei musulmani in Italia e i problemi di traduzione giuridica. È autrice di Il diritto islamico, in S. Ferrari (a cura di), Introduzione al diritto comparato delle religioni (Il Mulino, 2008).
E’ una riedizione ampliata, aggiornata e integrata del libro Amore. Come stare insieme tutta la vita, del 1992. L’autore, pur lasciando intatta la struttura generale del testo, ha rivisto il tutto e ha aggiunto alcune considerazioni che ha maturato negli ultimi anni della sua attività professionale, raccogliendo in un nuovo capitolo attente valutazioni, riflessioni e indicazioni operative inerenti la realtà delle coppie di oggi, la fragilità e l’instabilità delle unioni familiari e le problematiche delle famiglie allargate. Il pensiero di fondo è che si può credere all’amore che dura una vita soltanto se si intraprende un percorso di maturità che esige anche una profondità spirituale. L’amore autentico deve saper affrontare e superare momenti di conflittualità, di sofferenza, di rinnovamento continuo della propria vita per essere capaci di accogliere l’altro e di crescere insieme.
Il volume presenta meditazioni ispirate da alcuni avvenimenti di questi ultimi anni. Si tratta di testi brevi, che prendono spunto narrativo, spesso, dalla cronaca di episodi di vita quotidiana vissuta o da riflessioni personali dell’autore, a volte, dalle letture dell’anno liturgico della Chiesa cattolica. Gli argomenti sono i più diversificati e trovano unità nello sguardo di fede con cui vengono considerati, in dialogo costante, secondo la formazione dell’autore, tra Vangelo e Zen. Qualche titolo illuminante: Il giovane senza dimora, L’amore non è protagonismo, Le mani sporche di Dio, La compostezza zen, L’Io credente, L’Io non credente, Poporoya. Il testo si avvale della Prefazione del monaco zen Jiso Forzani.
"L’agostiniano padre Agostino Trapè sosteneva che i devoti di santa Rita sembrano avvertire d’istinto che, per ottenere la sua protezione, “devono tornare a Dio e accogliere la grazia di Cristo”. Allora diventa più facile comprendere il valore della propria esistenza e quanto sia bello che “nessuno vive o muore soltanto per sé, ma anche per gli altri” e per la gioia stessa di Dio. Il sussidio (ispirato a Insegnaci a pregare. Pregare insieme con santa Rita, di padre Giustino Casciano, dell’Ordine di Sant’Agostino) propone una prima parte in cui sono riportate le preghiere della tradizione cristiana, il rosario e la via crucis, la messa in onore di santa Rita, indicazioni per prepararsi al sacramento della riconciliazione; segue una trentina di preghiere nate dalla devozione a santa Rita e riservate a varie categorie di persone. E ancora, due proposte di novena a santa Rita, i quindici giovedì di santa Rita, un triduo di preghiera per i malati, canti dedicati alla santa di Cascia. Alla fine del testo è tracciato un breve profilo biografico che ci aiuta a conoscere meglio questa nostra grande santa e amica."
«Ogni persona deve la vita a una madre. Quasi sempre deve a lei molto anche della propria esistenza successiva» (papa Francesco). Il libretto è una selezione di brani, in poesia e in prosa, scelti da autori di grande interesse a livello internazionale, classici e contemporanei, per celebrare la «donna» più importante nella vita di ogni persona: la mamma. Le immagini scelte completano i testi apportando una nota di vivacità ed evidenziandone la dimensione poetica ed evocativa.
Un sussidio per sostenere percorsi di pastorale familiare, a partire da Maria di Nazaret, prima e perfetta discepola di Cristo. Al cammino delle coppie di sposi e delle famiglie, Maria suggerisce, motivazioni e modalità per una fedeltà gioiosa alla loro vocazione-missione nella Chiesa e nella società.
Il testo offre spunti per la formazione, la preghiera, il confronto. Dopo una breve presentazione degli elementi mariani di Amoris laetitia, seguono due lectio su brani del Vangelo, incentrati sulla figura di Giuseppe in rapporto a Gesù e a Maria, e sulle Nozze di Cana; e ancora, suggerimenti per valorizzare le celebrazioni liturgiche e la preghiera del rosario; in ne, sono indicate piste di lavoro per incontri di coppie e di famiglie.
Il testo è un simpatico strumento di preghiera da dare in mano ai bambini perché scoprano il Rosario e imparino a pregare, lasciandosi accompagnare da Maria, mamma di Gesù e di tutti noi.
Tutti i misteri del Rosario sono stati illustrati e riproposti ai ragazzi in modo creativo e originale, per suscitare da parte loro un maggiore coinvolgimento.
Al mistero viene collegato un brano biblico, una breve riflessione, un simbolo, un atteggiamento da vivere e una preghiera. Questo fa sì che possa essere sia un libro regalo sia uno strumento di pastorale valorizzato dai catechisti durante delle possibili catechesi mariane, da proporre ai bambini in momenti particolari dell’anno liturgico.
Il caffè può piacere o no: è innegabile, un po’ come guardare dentro di sé. Il caffè può essere amaro, dolce, con o senza correzione, proprio come la vita. La nuova proposta di don Marco presenta, con uno stile fresco e accattivante, alcuni coffee break del tutto particolari: il sorriso di un bambino, la forza di un adolescente malato, la freschezza di un giovane entusiasta, il profumo di una casa accogliente che ridimensionano ed educano la fatica sacerdotale e pastorale. Sono pagine che nascono dalla vita relazionale di un prete, ma non vogliono fermarsi a lui. Parlano del suo modo di amare e di lasciarsi incontrare dalle persone – bambini, giovani e adulti – ma vuole anche andare «oltre». Vuole porre, semplicemente, la questione dell’autenticità, dell’essere se stessi tra quotidianità e Vangelo. Pagine di vita brevi, intense, da gustare proprio come un caffè.