C'era una mamma e c'era un papà. Una mamma e un papà che avevano tutto ciò che si potesse desiderare: le stelle alla finestra, le coccinelle sull'albero di mele, una bottiglia di latte nel frigorifero. Ma non avevano nessun bambino nel portaombrelli. Emanuela Nava affronta il delicato tema dell'adozione, rivolgendosi al pubblico dei più piccoli. Età di lettura: da 3 anni.
Tutte le notti Carolina sveglia mamma e papà perché la accompagnino in bagno. Per questa sera, però, i suoi genitori hanno avuto una splendida idea: potrà andarci da sola, con una piccola torcia! Ma nel buio tutto appare più spaventoso: il filo dell'aspirapolvere sembra un grosso serpente, l'aeroplanino di suo fratello pare la coda di un drago e la scopa abbandonata a terra un terribile mostro pronto a mangiarla... Come farà Carolina a tornare nel suo letto? Età di lettura: da 3 anni.
A causa di un puzzosissimo superconcime, l'Orto Botanico è diventato una giungla impenetrabile, affollata da spaventosi (e agguerritissimi) Supervegetali. SuperGer e Supersquitt dovranno risolvere il superproblema, senza finire tra le zanne fameliche delle margherite topivore... Età di lettura: da 7 anni.
Gironzolando tra le bancarelle del mercato, Simbad si imbatte in un buffo animale: sembra un tacchino, ma fa uno strano verso e ha un becco decisamente grande! Simbad decide si seguirlo e... farà una scoperta sorprendente! Età di lettura: da 7 anni.
Come si può affrontare tutto insieme l'organizzazione del matrimonio di un figlio, una fosca diagnosi di cancro al seno e una figlia che lascia tutto per andare nello Sri Lanka a farsi monaca buddista? Pendendo un gattino imperioso e molto impegnativo. Perlomeno questo è ciò che fa Helen. Dopo la morte del precedente gatto di casa, Cleo, che aveva protetto la famiglia in un altro periodo doloroso, Helen aveva giurato che non avrebbe mai più avuto un felino per casa. Ma, come le diceva sua madre, giurare non conviene mai. Infatti Giò, un bellissimo cucciolo di tonkinese, piomba nella sua vita, sicuramente mandato dal suo predecessore. E, si sa, un maestro può avere diverse forme: anche Giò, con le sue stranezze e il suo caratterino, insegnerà ancora molte cose a Helen sulla libertà e sul rapporto tra madri e figli, guidandola fuori dalle acque scure dell'incertezza.
A sedici anni tutto è da scoprire, la vita è ancora intera, possibile, e il futuro un'opportunità. Così anche per Paoletta, che di avere "tutta la vita davanti", però, non è entusiasta. Forse perché odia le frasi fatte o semplicemente perché è diversa dalle altre ragazze: detesta Facebook, legge Anna Karenina, filosofeggia su Harry Potter, invece delle sit-com guarda vecchi film, si ingozza di dolci infischiandosene della bilancia e allo shopping con le amiche preferisce di gran lunga le passeggiate silenziose con il fratello minore, Richi. O forse è proprio lui a renderla diversa: Richi ha dodici anni, le gambe così fragili che possono reggere solo pochi passi strascicati, un braccio difficile da controllare e una vita tanto più complicata davanti. Non parla molto, e quando lo fa, non sempre gli altri lo capiscono. Ma Paoletta sì; brevi frasi che hanno, per lei, il sapore della sincerità che manca nella villa di famiglia. Un'autentica prigione. Una tortura di menzogne, cose non dette, segreti pericolosi, da cui la ragazza scappa ogni volta che può. E insieme a Richi attraversa il confine, immaginario eppure così reale, che divide lo splendido giardino di casa loro dalle Margherite, il quartiere popolare, dove gli appartamenti sono modesti, le giostrine arrugginite e i padri non sono imprenditori di successo ma cassintegrati in difficoltà. E dove c'è Antonio, anche lui, a modo suo, diverso. L'unico, a parte Richi, che sa leggerle dentro e che l'aiuterà...
Nel 1939, dopo l'invasione tedesca della Polonia, le SS propongono al giovane austro-polacco Wilhelm Brasse di giurare fedeltà a Hitler e di arruolarsi nella Wehrmacht. Il giovane rifiuta: si sente polacco e non vuole tradire la sua patria. Un anno dopo Wilhelm viene internato ad Auschwitz, con il numero di matricola 3444. I suoi compagni vengono inviati molto presto alla morte; lui invece si salva perché è un abile fotografo. Nei cinque anni successivi vive nel campo e documenta, suo malgrado, l'orrore. Fotografa migliaia di prigionieri, di esecuzioni, e i terrificanti esperimenti su cavie umane del dottor Josef Mengele. Oltre cinquantamila scatti, che rappresentano una imprescindibile documentazione di quell'abominio. A poco a poco, Brasse decide che lo scopo della sua vita non può essere solo quello di sopravvivere. Agirà. Farà di tutto perché attraverso di lui si conservi la memoria di Auschwitz. Nei mesi successivi, a rischio della vita e con molto ingegno, riesce a far pervenire alla resistenza una parte delle sue fotografie. Infine, al principio del 1945, quando il campo deve essere abbandonato, finge di obbedire all'ordine di distruggere stampe e negativi, riuscendo invece a trarli in salvo. Perché il mondo deve sapere. Sono le immagini di Auschwitz che noi tutti conosciamo. Ricostruita sulla base di resoconti e documenti, una eccezionale testimonianza per non dimenticare.
Luigi è figlio d'arte. Suo padre è un boss della camorra, un pezzo grosso, uno di quelli che contano nell'aversano. Dalle sue parti, con quelle credenziali, potrebbe essere padrone incontrastato. Ma lui non ne vuole sapere. Troppo vivo e amaro il ricordo degli anni di infanzia, con il padre sempre in galera e la geografia imparata andando in visita nelle carceri di massima sicurezza in tutta Italia, con i Natali a toni smorzati, solo con donne e cugini, perché tutti gli uomini della famiglia o erano latitanti o in prigione. Quando le irruzioni all'alba della polizia o i parenti morti in agguati non li vedi sullo schermo ma li hai in casa, puoi crescere senza poterne fare a meno, o cercare di starne lontano il più possibile. Luigi ha scelto la seconda strada, dicendo tanti no, poi qualche sì, poi ancora no no no, fino a costruirsi una vita pulita e dignitosa. Questo vuole dire ai figli di Scampia e a tutti gli altri, una vita diversa è possibile, ed è molto più bella.
L'elfo sognatore Aldar, l'elfa delle vette Lune, il titano Dran e la ninfa Ondine sono riusciti a recuperare due delle prime leggendarie Tredici Spade. Ma la loro missione non è terminata. Ora dovranno affrontare il terribile Deserto Infuocato, dove sorge la Torre di Rubino in cui sono custodite altre spade. I quattro giovani maghi dovranno affrontare un percorso pieno di insidie, imboscate e tranelli, perché nel deserto nulla è ciò che sembra... Età di lettura: da 10 anni.
La squadra di Ciponews è già al lavoro su un nuovo caso: qualcuno si è intrufolato nella scuola del quartiere, rubando tutti i computer. L'unico a seguire la pista giusta, però, sembra essere Carota, che dopo essere passato alla concorrenza dell'Orticaria sta facendo di tutto per riconquistare la fiducia dei suoi amici. Anche questa volta sarà una corsa... all'ultima notizia! Età di lettura: da 8 anni.