
esistono ancora gli eremiti? Chi sono? dove vivono? Perché scelgono un’esistenza austera ai margini estremi della società? In Italia e in Occidente il fenomeno di chi lascia tutto e si ritira in luoghi appartati è in forte crescita anche fra i giovani.
Un giornalista si è messo sulle tracce degli ultimi solitari: li ha incontrati – in Italia, in Francia, in Svizzera, in Medio Oriente, in Asia – dentro una grotta, nascosti in baracche fatiscenti, in eremi sperduti nella natura o semplicemente al riparo dai frastuoni della “civiltà del rumore”. e dopo averli scovati li ha invitati, e talvolta forzati con insistenza, a “raccontarsi”.
Le parole e le storie di questi personaggi – alcuni noti e altri sconosciuti, alcuni credenti e altri in ricerca – svelano preziose verità per chi vive immerso nel caos della vita quotidiana: la necessità di staccare ogni tanto da un vorticoso attivismo per ritrovare il senso del nostro agire; il valore della meditazione come disciplina di spiritualità laica; il bisogno di spazi per la “coltivazione di sé”, il riposo e la rigenerazione mentale; la necessità di un sano distacco dal potere, dai beni e dalle comodità per risvegliare coscienze intorpidite incapaci di produrre il bene, di cercare la giustizia, di generare bellezza.
Francesco Antonioli
È giornalista de “Il Sole 24 Ore”. Si occupa di economia del territorio, ma da tempo esplora i temi legati alla fede, al dialogo tra credenti e laici, al confronto tra le religioni.
Per Piemme ha curato La Bibbia dei non credenti (2002), C’è posta per Dio (2005), L’oppio dei popoli (2009), e ha scritto il racconto La cena dei potenti. Quando Jahvè, Dio e Allah si incontrarono (2006).
Per ingannare la fame dei suoi figli, nel periodo della Grande Carestia, la nonna di Elena ha inventato un gioco: se i bambini si lamentano perché da mangiare c'è solo una zolletta di zucchero e una fettina di pane, la nonna li sbriciola nel piatto, trasformandoli in "una montagna di pane e di zucchero". Quel gioco diventa l'emblema della sua infanzia e della sua giovinezza, nella Russia degli anni '60 e '70. Elena cresce in una famiglia come tante. Un padre membro del Partito. Una madre che "è nata insieme all'Unione Sovietica", ha visto due guerre e insegna Anatomia all'Università di Leningrado. Una donna concreta, ruvida, ossessionata dall'ordine e protettiva in modo asfissiante, proprio come il suo paese. A dieci anni, Lena sente per la prima volta parlare in inglese e si innamora di quella lingua. Decide di cominciare a studiarla prendendo lezioni che ufficialmente sono proibite - nella speranza che le apra le porte verso un futuro migliore. Fino a quando, ottenendo un visto matrimoniale, non riuscirà a uscire dal paese e a trasferirsi in America, facendo precipitare sua madre nella più profonda disperazione.
È una tranquilla mattina a Topazia, quando Geronimo sente al telegiornale una notizia incredibile: a Londra i leoni di bronzo di Trafalgar Square si sono messi... a parlare! La polizia non ci capisce una crosta e l'agente segreto Zero Zero Kappa affida il caso proprio a Geronimo. Lo scrittore si ritrova così su un aereo per Londra in compagnia di Trappola, che deve partecipare alla più grande Gara di Illusionismo del mondo. Insieme assisteranno al cambio della guardia a Buckingham Palace, sveleranno i trucchi di grandi illusionisti, gusteranno una deliziosa colazione all'inglese e Geronimo farà sparire persino... il Big Ben! E dopo l'avventura, con il diario di viaggio di Benjamin, "Scopri i misteri di Londra", si va alla scoperta dei luoghi più misteriosi della città. Età di lettura: da 6 anni.
Ora che le cinque strofe della Canzone del Sonno sono cadute nelle mani del Principe Senza Nome, il Regno della Fantasia è in pericolo più che mai. Le principesse finalmente riunite dovranno fare appello a tutto il loro coraggio per raggiungere l'enigmatica Rocca del Sonno e costringere il loro nemico ad affrontarle a viso aperto. Ma proprio quando la resa dei conti si avvicina, una verità troppo a lungo taciuta affiora dalle profondità del tempo, cambiando inaspettatamente il corso della storia... Età di lettura: da 10 anni.
Nella Valle Misteriosa, sopra una collina a forma di teschio, sorge un tetro castello sempre avvolto nella nebbia: Castelteschio. Qui vive l'affascinante giornalista Tenebrosa Tenebrax con la sua bizzarra famiglia, in compagnia di Languorina, la pianta carnivora da guardia, di Kafka, lo scarafaggio domestico, e del fantasma Poldo. Con loro risolverete tanti casi misteriosi e vivrete divertentissime avventure... da brivido! Età di lettura: da 7 anni.
"Mai ho viaggiato a Sud come in questi ultimi due, tre anni, e ogni volta mi sorprendo a fare il conto di quanto non ne so e di quanto si possa percepire, di intenso, profondo, senza riuscire a cogliere appieno il senso dell'insieme. Ho pensato che fosse più corretto raccontare le tappe del mio viaggio, senza ricorrere ad artifici che le facessero diventare parte di una narrazione unica. Ma questo paesaggio narrativo comunque parla, e sapere di noi, chiunque noi siamo, ovunque siamo, è opera collettiva. Questo libro è il mio mattone (termine disgraziatissimo per un libro) per il muro della casa che si costruisce insieme. Il Sud non ha voce, o voci piccole e sparse, ed è possibile che gli stessi protagonisti non percepiscano quanto siano parte di un tutto, forse decisivo. Mentre tutti guardano al Nord, ricco e potente, alle loro spalle, al Sud, credo stia nascendo l'Italia di domani. Un'Italia migliore." Cosa succede dove sembra che non stia succedendo nulla? Nelle regioni più dimenticate, come la Calabria che pare esistere soltanto per la criminalità e la 'ndrangheta? Invece, forse, è proprio lì che si prepara il futuro. Un viaggio a tappe nel Sud, dove ogni esperienza parla per sé e di sé ma, tutte insieme, riescono a disegnare un paesaggio narrativo intenso e unico.
Descrizione
L’avventura di una straordinaria campionessa, che ha sfidato la sofferenza e un destino avverso per vincere su tutti e diventare la numero uno. La storia di una donna che, con incredibile tenacia, ha saputo conquistare mete che sembravano inarrivabili.
Argomento
Si comincia sempre con un sogno. Quello che viene dopo sono il duro lavoro, la determinazione, il coraggio. E il cuore, soprattutto. È così che le hanno insegnato, fin da quando era bambina. Perché gli impegni che prendi con te stessa sono quelli più difficili da mantenere, ma anche quelli che ti consentono di essere davvero libera. Fin da quel primo paio di sci ricevuti in regalo a cinque anni, Manuela ha capito che gli obiettivi te li devi dare da sola, soprattutto se la natura è stata così generosa da regalarti un talento che non puoi permetterti di sprecare. La sua terra, la Carnia, le ha trasmesso la parsimonia di chi è abituato a distillare le gioie della vita da rinunce e privazioni. La sua famiglia – dal padre che l’ha sempre sostenuta con la sua antica saggezza, alla madre, instancabile custode del focolare, ai fratelli con cui condivide l’identica passione – le ha insegnato che la volontà e la determinazione sono la risorsa più grande, quella che fa davvero la differenza tra un vincente e un perdente. Testarda, ribelle, coraggiosa al limite dell’incoscienza, Manuela ha fatto dello sci la sua occasione di lasciare un segno. Dai suoi primi Giochi della Gioventù, ancora bambina, alle innumerevoli medaglie conquistate, fino a Mondiali e Olimpiadi che l’hanno portata sul podio più alto, ha affrontato con tenacia ogni sfida. Perché nello sport, i conti tornano: quello che spendi in sacrifici, fatiche e rinunce, prima o poi ti viene reso. Una lezione che la campionessa di sci ha messo a frutto anche nella vita, quando il dolore e la malattia hanno rischiato di gettarla nel baratro. Per uscire vincitrice anche dalla sua battaglia più grande.
Secolo XIII. Eustachius von Felben non aveva mai vacillato. In Terrasanta dove aveva combattuto per vent'anni, sapeva con certezza quale fosse il suo compito di cavaliere dell'Ordine Teutonico. Difendere la Croce con la sua spada. Diffondere il vero Credo tra gli infedeli. Ma ora che è tornato in Prussia, sede del suo Ordine, sente nascere nell'animo un'inquietudine insopprimibile. La sua missione non è cambiata, anche qui ci sono pagani da convertire, ma le urla di uomini, donne e bambini arsi vivi nel rogo delle loro case ora sembrano più acute, i cadaveri che si aggiungono ai cadaveri disegnano un trionfo della morte sconosciuto al più visionario dei pittori. Davvero "Deus vult", Dio lo vuole? E quando si trova coinvolto nella crociata mossa dai cattolici contro il principato russo di Vladimir-Suzdal e la potente città di Novgorod, il suo dubbio si fa disgusto. Lungo la marcia, l'esercito cristiano, formato in gran misura da suoi compagni d'arme, si concede ogni genere di violenza, che il vescovo von Buxthoeven, promotore della crociata, non può che benedire. Ma stavolta i nemici sono ortodossi: scismatici ma pur sempre fratelli di fede. Eustachius riceve l'incarico di scortare un confratello inviato dall'Ordine a trattare la pace con i russi, ma lungo il cammino si renderà conto con crescente amarezza che sono in molti a preferire la guerra. Attraverso un succedersi di battaglie, assedi e scontri sanguinosi in uno scenario di ghiaccio e di gelo, fitte foreste e immense paludi...
"Prima di iniziare il viaggio che mi avrebbe portato attraverso ventitré città del mondo, non sapevo perché volevo partire. La risposta migliore a chi me lo avesse chiesto sarebbe stato qualcosa come 'Mi annoio' o 'Ne ho abbastanza di cene a base di takeaway cinese'. Ma dovevo volare per 24.901 miglia per capire, anzi per sentire, quello che mi mancava. Ho dovuto scoprire quale piccolo cerchio sia in realtà l'esperienza di un uomo. Sentire cosa si prova a stringere uno dei 132 milioni di orfani nel mondo, e poi lasciarlo andare. Capire cosa significa essere fortunati, così sfacciatamente fortunati da avere la nausea al pensiero. Ho dovuto vedere, annusare, temere, assaporare da dove vengono i miei fratelli e sorelle e realizzare quanto sarebbe stata diversa la loro vita se non fossero diventati la mia famiglia. E quanto diversa sarebbe stata la mia. I miei fratelli e sorelle, quattro orfani dalle parti opposte del pianeta, l'India e la Corea. Ho dovuto fare il giro del mondo per capire quale miracolosa connessione ci ha uniti, ma, ora che stavo di nuovo lì con loro, sembrava naturale. Non normale - adesso sapevo che normali non lo eravamo - ma ci sentivamo una cosa sola per la prima volta in tanti anni. La risposta al perché mi sono messo in viaggio è che dovevo circumnavigare la Terra per trovare la strada di casa." (Aaron Eske)
Siamo alla fine dell'ultima era glaciale e Kamu sta per affrontare un lungo viaggio. Il suo villaggio, infatti, è stato attaccato dai feroci guerrieri provenienti dalle terre al di là del fiume, e per il giovane cacciatore inizia una lotta contro il tempo: riuscirà a raggiungere la Valle dei Sogni Perduti, di cui parlano le antiche leggende, e a portare in salvo il suo popolo? Età di lettura: da 9 anni.