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Un percorso attraverso le feste cristiane
per “pensare” la propria vita
nel volgere dei mesi e delle stagioni
“Queste pagine non vogliono essere altro che un viatico nella lunga attraversata della nostra vita, ritmata dai giorni e dai mesi dell'anno, una serie di ‘luoghi’ – le feste cristiane – in cui fare tappa per ripensare a se stessi, al senso della propria esistenza, al dono di chi ci sta accanto, per poi poter ripartire colmi di gratitudine e di fiducia verso l’unico ‘luogo’ capace di colmare la nostra sete: il volto stesso di Dio”.
Buona parte dei contributi qui raccolti è stata pubblicata nel corso dell’anno liturgico 2002-2003 sull’autorevole quotidiano cattolico francese La Croix. Il presente volume è pubblicato anche in francese con il titolo Donner sens au temps presso le Editions Bayard.
Enzo Bianchi (1943), fondatore e priore della Comunità monastica di Bose, è autore di numerosi testi sulla spiritualità cristiana e sulla grande tradizione della chiesa. Direttore della rivista biblica “Parola, Spirito e Vita”, collabora a diversi quotidiani nazionali. Presso le nostre edizioni ha pubblicato, tra l’altro, Adamo, dove sei? e Non siamo migliori. Tra i suoi titoli più recenti ricordiamo I cristiani nella società (Rizzoli 2003) e Le parole della spiritualità (Rizzoli 1999), giunto alla quarta edizione e tradotto in numerose lingue. Per Einaudi ha inoltre curato le raccolte Il libro delle preghiere, Poesie di Dio, Regole monastiche d'occidente e Regole monastiche femminili.
“Non dite che è impossibile ricevere lo Spirito divino.
Non dite che degli uomini
non possono vedere una luce divina.
Mai questo può essere impossibile”
Vivere il deserto dell’esperienza monastica al cuore della città può sembrare paradossale a chi associa al termine monachesimo le aspre immagini del deserto egiziano, siriano e mesopotamico, o gli anfratti della penisola athonita. Ma una tale esperienza di deserto al cuore della città – della grande città di Costantinopoli – è quanto hanno vissuto generazioni di padri del monachesimo orientale, da Teodoro Studita, a Paolo Everghetinos a Simeone il Nuovo Teologo. È a questa esperienza così singolare e in particolare alla figura di Simeone il Nuovo Teologo che è stato dedicato il Convegno ecumenico internazionale di cui questo volume contiene gli atti. Dai contributi che cercano di illustrare il contesto, il pensiero e l’irradiamento di un autore così originale come il Nuovo Teologo – solo recentissimamente riscoperto – emerge un’esperienza spirituale di un’intensità tale da persuadere chiunque che, nei remoti deserti come là dove si affolla la vita degli uomini, è possibile vivere il Vangelo all’unica condizione di mettere in gioco il proprio cuore.
Oggi non si può vivere pienamente
il dono della santità
se non in modo ecumenico.
È il medesimo Spirito
che fa maturare i distinti carismi
e fa sprigionare l'unità profonda
La santità, nella sua accezione più comune, indica separazione, alterità, distanza. Tale è il significato che la Scrittura attribuisce al termine parlando del Dio “tre volte santo”. Ma si tratta di una differenza – è ancora la Scrittura a rivelarlo – che non esclude, ma che anzi si fa nuova via di comunione. Dio è santo, ma la sua santità diventa luogo di incontro con l’uomo; vi sono uomini santi, ma quella loro differenza – riflesso dell’unica santità di Dio – si manifesta in una smisurata compassione per tutta la creazione. La santità cristiana è infatti manifestazione dello Spirito santo e partecipazione dell’uomo alle sue energie; e lo Spirito santo è Spirito di comunione e non di divisione. I contributi qui riuniti – redatti da teologi d’oriente e d’occidente per il V Simposio intercristiano – rendono conto di questa realtà: la santità non ha confini e non erige steccati; non separa il divino dall’umano, né gli uomini o le chiese tra di loro. Anzi, quando è autentica, la santità appare come potenza di comunione, potenza dell’unico Spirito che è santo.
In questo volume sono pubblicati, a cura di Paolino Zilio e Luisa Borgese, gli atti del V Simposio intercristiano, tenutosi ad Assisi, dal 5 all’8 settembre 1997. Il Simposio intercristiano fra alcuni docenti della Facoltà teologica dell'Università “Aristotele” di Tessalonica e dell’Istituto Francescano di spiritualità dell'ateneo Antonianum di Roma è nato come forum di interscambio sulla vita spirituale delle due tradizioni cristiane: occidentale latino-cattolica, orientale greco-ortodossa.
˛ˇ U n o p e r a i n d i s p e n s a b i l e
p e r u n a r i f l e s s i o n e e c u m e n i c a s u l m i s t e r o d e l l a c h i e s a ,
u n o p e r a i n d i s p e n s a b i l e
p e r c o n o s c e r e l a c h i e s a o r t o d o s s a r u s s a
I n c o n c o m i t a n z a c o n l a R i v o l u z i o n e d o t t o b r e , l a C h i e s a o r t o d o s s a r u s s a v i s s e n e l c o n c i l i o l o c a l e d e l 1 9 1 7 - 1 9 1 8 u n o s t r a o r d i n a r i o m o m e n t o d i c o n f r o n t o e d i r i p e n s a m e n t o d e l l a p r o p r i a m i s s i o n e n e l m o n d o m o d e r n o . A l l i n s e g n a d e l l i d e a g u i d a d e l l a s o b o r n o s t ( c o n c i l i a r i t ‡ ) , c e n t i n a i a d i v e s c o v i , c h i e r i c i e l a i c i d i e d e r o v i t a a u n a p p a s s i o n a t o d i b a t t i t o c h e p r e p a r Ú l a R u s s i a a l l a s t a g i o n e d e l m a r t i r i o . Q u e s t e p a g i n e r i c o s t r u i s c o n o p e r l a p r i m a v o l t a l a s t o r i a d i q u e l l a s s i s e c o n c i l i a r e , d e s t i n a t a a r i m a n e r e , a l p a r i d e l c o n c i l i o V a t i c a n o I I , u n a p i e t r a m i l i a r e n e l c a m m i n o d i r i c e r c a d i u n a s e m p r e m a g g i o r e a d e s i o n e a l l e v a n g e l o d a p a r t e d i t u t t i i c r i s t i a n i .
H y a c i n t h e D e s t i v e l l e , g i o v a n e s t u d i o s o e r i c e r c a t o r e d o m e n i c a n o , Ë l a u r e a t o i n t e o l o g i a e c u m e n i c a a l l I n s t i t u t C a t h o l i q u e d i P a r i g i e i n t e o l o g i a o r t o d o s s a a l l I n s t i t u t S a i n t S e r g e , s e m p r e a P a r i g i .
L’appassionante avventura spirituale
dei monaci di Optina,
tra silenzioso ascolto dello Spirito
e laborioso dialogo con la società contemporanea
La ricerca assidua dell’intimità con Dio nella solitudine conduce a volte alla fioritura di una comunità di fratelli in dialogo con le attese e le domande degli uomini. Un simile incontro tra storia e spiritualità ha caratterizzato nel xix secolo l’esperienza del monastero della Presentazione della Vergine al Tempio di Optina, nella provincia russa di Kaluga. Quasi tutti i grandi protagonisti della cultura russa moderna, da Kireevskij a Gogol’, da Tolstoj a Dostoevskij, da Solov’ev a Florenskij, hanno sostato presso le mura di questo monastero. I saggi del volume, presentati al Convegno ecumenico internazionale dedicato a Optina, ripercorrono la genesi di questa appassionante avventura umana e spirituale, fino al tragico epilogo in epoca sovietica e alla rinascita degli ultimi anni. Gli starcy di Optina seppero raggiungere un equilibrio tra desiderio di Dio e amore della terra, particolarmente eloquente per l’inquieta ricerca di senso dell’uomo contemporaneo. Un equilibrio che richiede un’attenzione e una vigilanza continue, ma soprattutto fede e speranza: in Dio, ma anche negli uomini.
L’itinerario di un monaco
alla scoperta dell’infinita misericordia di Dio
Isacco il Siro (vii secolo), nato in un villaggio dell’attuale Qatar, morì nel monastero di Rabban Shabur (nel Kurdistan settentrionale) dove aveva trascorso gli ultimi anni della sua vita anacoretica, interrotta solo per alcuni mesi trascorsi come vescovo della diocesi di Ninive (da qui l’altro nome con il quale è conosciuto: Isacco di Ninive, città che sorgeva nei pressi dell’attuale Mossul in Iraq). Queste pagine ripercorrono con sapiente maestria il contesto della sua vita e della sua opera, quel mondo spirituale nel quale si è formato e al quale ha apportato il contributo di una mente e un cuore “secondo Dio”, capaci di cantare la misericordia di Dio e il suo amore che abbraccia tutte le creature fino a trionfare sulla morte e sul peccato. Di Isacco di Ninive le nostre Edizioni hanno già pubblicato i Discorsi spirituali, a cura di Paolo Bettiolo, i Discorsi ascetici, a cura di Sabino Chialà, e l’antologia Un’umile speranza.
Ilarion Alfeev, vescovo di Vienna e Austria per i russi ortodossi, esperto di patristica, è dottore in filosofia all’Università di Oxford e in teologia all’Institut Saint-Serge di Parigi. Membro della Commissione teologica sinodale del Patriarcato ortodosso russo, è vescovo ausiliare di Mosca incaricato dei rapporti con gli organismi europei a Bruxelles.
Riscoprire
le radici della liturgia
per attingere
alla sorgente della vita
“Le nostre celebrazioni, anche quando siano vive, riescono a trasformare la vita dei cristiani? Questo libro vorrebbe essere un aiuto a ritrovare in Cristo l’unità tra liturgia e vita. Più che di una ricerca erudita, si tratterà di un cammino di riscoperta orante della liturgia alle sue sorgenti. Sarà l’esperienza della chiesa a guidarci, un’esperienza inseparabilmente liturgica e spirituale, personale e comunitaria, condotta alla luce della Bibbia e dei padri. Un simbolo illustrerà la nostra progressiva scoperta, quello del fiume di vita. Possa il lettore acconsentire a farsi portare dalla sua corrente lenta e profonda, di carattere ora più contemplativo, ora più didattico; ogni capitolo potrà rivelargli il mistero della sorgente: essa è sempre la stessa, ma l’acqua viva che ne sgorga è sempre nuova” (dall’“Introduzione” dell’Autore).
Jean Corbon (Parigi 1924 - Beirut 2001), entrato da giovane dai Padri bianchi, dal 1956 è vissuto costantemente in Libano, dove è stato incardinato quale presbitero della Chiesa melkita. Orientalista e autore spirituale di rara profondità, è stato uno dei più grandi ecumenisti del xx secolo. Presso le nostre edizioni è già apparso il volume La gioia del Padre. Omelie per l’anno liturgico dall’evangelo di Luca.
Trinità
che sei la luce senza alcuna tenebra!
Dolcezza senza alcuna amarezza,
Libertà senza alcun limite…
Questa meditazione sulla comunione con le Persone divine è offerta al popolo di Dio che mette in pratica gli insegnamenti di Gesù e traduce in gesti quotidiani la conoscenza dei misteri del Regno rivelati ai piccoli. Un approccio semplice e profondo al mistero della Tri-unità di Dio: semplice perché guidato dall’amore, profondo perché, come dice Giovanni Crisostomo, “niente spinge tanto all’amore quanto il sapere che l’Amante desidera ardentemente di essere corrisposto”.
Dalmazio Mongillo, frate domenicano, già professore di teologia morale alla Pontificia Università San Tommaso a Roma e segretario dell’Associazione dei teologi-morali italiani, è attualmente rettore dell’Istituto di teologia ecumenico-patristica San Nicola di Bari.
Cosa plasma la nostra esistenza? Cosa avvertiamo come “al di là” delle nostre forze, capace di soverchiarci ma, proprio per questo, anche di stimolarci a compaginare desideri, relazioni e responsabilità? Un affascinante percorso che, partendo da dentro di noi – il cuore e le sue attese, il carattere, l’anima –, accetta le sfide che vengono dal tempo, dal male, dalla sofferenza e le affronta orientandole verso la gioia della resurrezione. Persone ed eventi ci influenzano, il ritmo della vita quotidiana ci condiziona, ma la sapienza che viene dal Vangelo ci fornisce la possibilità di porre concretamente la nostra vita nelle mani del Dio vivente.
David F. Ford (Dublino, 1948) è dal 1991 professore ordinario di teologia all'Università di Cambridge. Sposato, con tre figli, collaboratore delle comunità dell'Arche fondate da Jean Vanier, unisce alla competenza accademica una spiccata attenzione per la dimensione poetica dell'esistenza. È questo il suo primo libro tradotto in italiano.
Dal nuovo arcivescovo di Canterbury un aiuto per ripensare la propria fede
Una rilettura dei racconti evangelici del processo e della condanna di Gesù, come “luogo” della manifestazione di chi noi siamo, di cosa crediamo e di come viviamo: quel giudizio alla luce della verità ci svela che siamo sì giudicati, ma anche liberati in Cristo. Nel prigioniero innocente condannato duemila anni fa è svelato ciò che possiamo essere agli occhi di Dio ed è fornito l’indizio ultimo della natura del nostro Creatore e Redentore: lì troviamo anche gli elementi necessari per riconoscere la presenza di Cristo nelle nostre vite. Pagine preziose per quell’itinerario di conversione che la parola di Dio chiede al credente giorno dopo giorno.
Rowan Williams (Swansea, 1950), già arcivescovo del Galles, è dal dicembre 2002 arcivescovo di Canterbury, primate della Chiesa d’Inghilterra e della Comunione anglicana. Figura di notevole umanità, teologo formatosi a Cambridge e a Oxford sulla grande tradizione delle chiese d’oriente e d’occidente, ha sempre cercato nel suo ministero di rispondere con sapienza alle sfide poste alla fede cristiana dalla cultura moderna, cercando di rendere intellegibile il messaggio dell’evangelo agli uomini e alle donne di oggi. È questa la prima opera tradotta in italiano.