
Ci sono luoghi dove i ricordi di più persone si intrecciano, senza riuscire a diventare memoria condivisa. Giovanna, magistrata a rischio costretta a vivere sotto copertura benché ormai fuori dai ranghi, cerca in una casa di riposo qualcosa che sarà pena o sollievo, dipenderà anche dalle sue scelte. I suoi compagni di viaggio si conoscono fra di loro più per le malattie di cui soffrono che per nome, e condividerne la quotidiana fatica a sopravvivere, costantemente avvelenata dal rancore per le promesse non mantenute dalla vita, impegna Giovanna in una lotta vischiosa con se stessa. La grande Storia ha attraversato la piccola esistenza di ciascuno, imprimendovi cicatrici incancellabili: c'è Olga, che celebra accendendo candele le stragi di Stato; Virginia, che tutti chiamano Vandaosiris; e poi Quintina con la sua religiosità rabbiosa, l'ex partigiano Carlo, Dante che ostinatamente crede nei valori della Costituzione, e Federico, che per il segreto di cui si fa scudo rischia di trasformarsi, nei pensieri di ognuno, in capro espiatorio. Però sarà proprio Federico, per un malanno misterioso, a costituirsi per tutti in occasione di ripensamento, in opportunità di pacificazione nei confronti di se stessi e degli altri, in possibilità di percepirsi non come sommatoria di insofferenze e sospetti individuali ma come comunità. Un romanzo che ci racconta da dove veniamo e traccia un ritratto non rassegnato del presente: un'Italia fragile, invecchiata che non rinuncia in un impegno verso il futuro.
In questo libro Gigi Di Fiore racconta la liberazione del Sud Italia mostrandone il volto meno glorioso e più truce, dimenticato nei resoconti oleografici, non solo ufficiali, degli Alleati salvatori. Pensiamo ai paesi della Ciociaria, prima vessati dai tedeschi, poi bombardati dagli americani e infine liberati dai soldati marocchini del contingente francese: proprio per il coraggio dimostrato nello sfondare la linea Gustav, i marocchini ebbero in premio tre giorni di impunità, usati per saccheggiare le case e stuprare donne, uomini e ragazzi. A questa terra e ai suoi abitanti Gigi Di Fiore dedica il suo nuovo libro: una contro storia della risalita degli Alleati dopo lo sbarco in Sicilia che ha segnato l'intera storia dell'Italia meridionale.
Di cosa è fatta una vita? Di domeniche pigre in cui non rispondiamo al telefono per rimanere sul divano abbracciando un libro appena iniziato. Di ore spese inutilmente a cercare le sigarette, le chiavi della macchina, gli occhiali da sole, perché si sa che spesso le cose si spostano per farci dispetto. Di pomeriggi adolescenziali passati a guardare le gocce di pioggia che rimbalzano sul vetro, sognando di sposare Mick Jagger. Di quei bomboloni sganciati da un razzo su un letto di zucchero che papà ti portava a mangiare per insegnarti i piaceri della vita. Di mattine in cui scopri allo specchio che in una notte hai preso cinque anni e non ti resta che tifare per un po' d'indulgenza, in un Paese in cui dimostrare la propria età è più grave che fare una rapina a mano armata. Di salti della quaglia da uno schieramento a un altro nella più autentica suddivisione tra esseri umani: quella tra coppie e single. E di tutto quello che non ricordiamo più ma ogni tanto affiora dalle misteriose stanze della nostra memoria difettosa. In questi racconti che spaziano tra ricordi e riflessioni chiamando a testimoni Borges e la moglie di Tolstoj, Grace Kelly e Gaber, Simenon e la zia Leila, Ovidio e gli U2, Serena Dandini torna alla scrittura dopo "Dai diamanti non nasce niente". "Grazie per quella volta" esplora con tenerezza, ironia e sincerità una catena di debolezze di cui andare fieri: è il tempo di autoassolverci, di fare pace con i nostri difetti imparando a conviverci tra alti e bassi.
"In nessun libro recente il dolore e l'angoscia, il dato umano che è all'origine della creazione, sono apparsi così evidenti... "Conversazioni in Sicilia" ha un valore assoluto di allegoria, unica allegoria possibile del sentimento, discorso in cui gli uomini e le cose portano segni a noi familiari e tuttavia sono sempre molto remoti, oltre i limiti della cronaca." (Giaime Pintor)
Ci sono momenti nella vita di ognuno che sembrano segnare la fine, dolori da cui pare impossibile riprendersi. Invece sono l'inizio di grandi imprese. La storia di Mauro Ferrari è eccezionale. Laureato in matematica, dopo un master a Berkeley ottiene un posto di professore associato all'università della California. Si sposa e ha tre figli. Poi, di colpo, la tragedia. La moglie Marialuisa muore di tumore. Da allora Ferrari si dedica anima e corpo alla battaglia contro il cancro, che affronta con un approccio assolutamente originale basato sull'applicazione delle nanotecnologie alla medicina. Ghiandole artificiali capaci di rilevare il cancro e somministrare autonomamente il medicinale; nanovaccini che risvegliano il sistema immunitario; diagnosi effettuate attraverso una semplice analisi delle proteine; robot chirurghi e sofisticati manichini-pazienti su cui fare pratica. Non è fantascienza, ma solo una parte di quanto si sta sperimentando al Methodist Hospital Research Institute di Houston, Texas, diretto da Ferrari, che spiega: "Con la chemioterapia solo una cellula medicinale su 100 mila raggiunge il bersaglio. Noi lanciamo minuscoli missili multistadio simili a quelli usati nei programmi spaziali, carichi di farmaci che centrano solo le cellule tumorali senza disperdere sostanze tossiche nell'organismo". In questo reportage Michele Cucuzza racconta del suo incontro a Houston col professore e la sua équipe di giovani collaboratori provenienti da tutto il mondo.
Scoprire da una nonna pervicacemente 2.0 che tua figlia tredicenne si accompagna con "lo smutandato", guando non è impegnata a occupare la scuola costringendoti a smascherare tutte le tue più inconfessabili contraddizioni di genitore... Infettarti per fumare di nascosto da tuo figlio di dieci anni che si è arruolato nell'agguerrita setta anti-tabacco dei Visp, Vigili Intrepidi Studenti Passaparola... Rischiare di perdere l'aereo perché tuo marito non vuole rinunciare all'ultima e fondamentale tappa del suo pellegrinaggio americano: mangiare un panino nel bar della mitica scena di Harry ti presento Sally... Farti sbugiardare da Casper, l'unico cucciolo di labrador con disturbi alimentari, alla prima assemblea con il Dirigente scolastico di fronte alla congrega delle mamme perfette... Cercare di resistere alle tentazioni de LaSimo che ti vuole convincere a rottamare il marito e provare l'ebbrezza del toy boy... Bruciacchiare nel forno la torta appena comprata al ristorante macrobiotico sotto casa per far credere alla prole che l'hai fatta con le tue mani e dunque non sei la madre degenere che loro credono... Fare lo slalom tra i SUV in bicicletta in una Milano che finalmente ha cambiato colore, ma puzza ancora inesorabilmente di smog... Per tutto il resto, c'è LaCarla! L'unica psico-estetista-guru capace di dispensare le più illuminanti perle di saggezza mentre ti scioglie gli inestricabili nodi alla base del collo.
1968: in una notte di tempesta, qualcuno bussa alla porta della fattoria dove vive Martha, vedova, senza figli e maestra in pensione. Sono un uomo di colore e una ragazza bianca, fradici e spaventati, e Martha, senza pensare alle conseguenze, li fa entrare in casa e offre loro tè caldo e abiti asciutti. Ma la polizia non tarda ad arrivare, e trascina via la ragazza, mentre l'uomo riesce a fuggire. Prima, però, la giovane donna sussurra una preghiera "Nascondila!" - che sconvolgerà per sempre la vita dell'anziana Vedova, e non solo. Perché ad attenderla in un angolo del sottotetto Martha trova una bimba neonata della quale accetta di prendersi cura, in attesa che la madre, un giorno, possa tornare a riprendersela. Passeranno quarant'anni prima che i protagonisti di questa storia d'amore tornino ad incontrarsi.
Alle persecuzioni e ai massacri che i cristiani subiscono sotto un'ampia varietà di regimi e ideologie, si aggiunge il pregiudizio e l'ostilità delle élite occidentali. I cristiani sono oggi la comunità più perseguitata del pianeta e contro la Chiesa è socialmente permesso un odio che sarebbe ritenuto intollerabile verso qualunque altro gruppo religioso, etnico o sociale. L'anticristianesimo si nutre di un'ideologia che da duecento anni porta il suo attacco al cuore della fede: la figura di Gesù, l'attendibilità storica delle cronache evangeliche, la credibilità dei testimoni oculari, quindi le fondamenta stesse della Chiesa. Ma ci sono veri motivi per negare i resoconti dei Vangeli e le ragioni della fede in Gesù di Nazaret? Oppure tutte le più aggiornate acquisizioni storiche, archeologiche, filologiche, scientifiche perlopiù ignorate - risultano essere clamorose conferme in favore dell'imputato Gesù"? In questo suo nuovo polemico saggio, Socci denuncia le menzogne e le connivenze, espone motivi e interessi da cui è nata l'ideologia anticristiana (finora rimasti nell'ombra) e ci dimostra che le moderne scoperte archeologiche e la ricerca storica di questi decenni confermano la veridicità dei fatti evangelici, e di tutti i particolari dell'esistenza terrena di Gesù, compresi i suoi miracoli e la sua resurrezione. E confermano la credibilità dei testimoni.
La sera del 6 settembre 1860, all'avvicinarsi delle truppe garibaldine, il re Francesco II di Borbone lascia Napoli con la sua corte e si stabilisce nella roccaforte di Gaeta, facendone la sua capitale. Dopo l'incontro di Teano tra Garibaldi e Vittorio Emanuele II, manca solo Gaeta per completare l'annessione del Sud a quello che sta per diventare il regno d'Italia. Così il 5 novembre le truppe piemontesi, guidate dal generale Cialdini, stringono d'assedio la città. È un attacco brutale, che porta alla morte di migliaia e migliaia di militari e civili a causa delle cannonate e dell'epidemia di tifo scoppiata per le precarie condizioni igieniche. Gigi Di Fiore lo ricostruisce sulla base di documenti e testimonianze inedite, e mette in risalto le contraddizioni (e le sopraffazioni) su cui si fonda la nostra unità nazionale.
Avvocato matrimonialista di lunga esperienza, Daniela Missaglia racconta in queste pagine, dure ma emozionanti, dodici storie ispirate a casi reali per lanciare un doloroso allarme: nelle separazioni conflittuali molto spesso sono i figli - piccoli o adolescenti - a pagare il prezzo più alto. Si tratta purtroppo di un fenomeno tragicamente attuale, dal momento che, in Italia, il 66,4% delle separazioni e il 60,7% dei divorzi riguardano coppie con figli e che spesso le aule di Giustizia diventano arene dove si combattono guerre per l'affidamento di bambini e ragazzi calpestando in modo brutale le loro esigenze affettive e la loro sensibilità. Con una narrazione coinvolgente che ci accompagna dentro questi vissuti, l'autrice cerca di sbrogliare i mille dubbi di coscienza che possono assalirci in situazioni simili, e di dare un senso alle sofferenze cui ha assistito. Al tempo stesso presenta personaggi vividi che simboleggiano realtà sempre più comuni nella nostra società. Donne annichilite e schiacciate da anni di conflitti matrimoniali e umiliate dal marito, come Salirne, costretta a subire violenze fisiche e psicologiche quotidiane e a lottare per dimostrare di essere una buona madre. Ma anche uomini, come il signor Mantovani, che hanno perso tutto e non possono più nemmeno svegliarsi la mattina insieme con i propri figli... E soprattutto figli cresciuti all'ombra della follia di un padre e una madre che si odiano almeno quanto si sono amati e che li usano...