
Da oltre duemila anni la leggenda di Alessandro Magno affascina il mondo: la sua figura è stata raccontata e analizzata da poeti e storici sin dall'antichità. Proprio la fusione dei due generi - storico e romanzesco - è il punto di partenza di quest'avvincente biografia in cui la solidità scientifica dello storico di professione si unisce al gusto della narrazione secondo una metodologia efficace e originale: osservare il passato con gli occhi degli uomini di allora, per comprendere nel profondo come Alessandro vedeva se stesso e come era visto dai suoi contemporanei. Perfetto conoscitore delle fonti classiche e della bibliografia moderna, Radet ripercorre l'incredibile percorso del condottiero macedone - dagli studi di gioventù con Aristotele alla conquista della Grecia e dell'impero persiano, dall'arrivo in India alla morte a Babilonia - e ne svela la natura intimamente contraddittoria: erede della civiltà greca eppure succube dei culti orientali, condottiero lucido e valoroso ma convinto di essere un dio, conquistatore spietato e insieme uomo tollerante e generoso. Introduzione di Marina Polacco.
Avvincente, tragica, spesso in bilico tra verità e leggenda, la storia della fine degli Incas è densa di episodi e figure memorabili. Dal tempo in cui la banda di avventurieri spagnoli messi insieme da Pizarro riuscì a penetrare nei territori degli Incas, fino all'uccisione dell'ultimo indio ribelle, il grande storico John Hemming ripercorre gli eventi che cambiarono la storia delle Americhe e, con esse, del mondo intero: le prime incursioni spagnole; lo scoppio delle ostilità; la cattura e il supplizio del potente Atahualpa; la ribellione dell'Inca Manco; la creazione di uno Stato inca autonomo sulle montagne di Vileabamba; l'ultima resistenza e la fine del leggendario Tupac Amaru; il definitivo attacco spagnolo culminato nel genocidio degli Incas. Capace di combinare alla perfezione il punto di vista degli spagnoli e degli indios, "La fine degli Incas" non è solo uno studio scientifico senza uguali, ma anche un'opera narrativa di assoluto valore. Che con ricchezza di particolari storici e ritratti indelebili dei protagonisti, restituisce tutta la complessità di quei convulsi momenti che portarono alla distruzione di un grande impero e di una favolosa civiltà.
Un ragazzo di periferia, nato e cresciuto nella Roma degli anni Sessanta, che ha un sogno solo ma molto chiaro: la musica. È un ragazzo riservato e onesto, parla poco e ha una spiccata sensibilità, ma quando arriva in punta di piedi sul palco più importante d'Italia, entra nel cuore di tutti per non uscirne più. Dalla vittoria a Sanremo del 1986 con Adesso tu sono passati trent'anni, ma Eros Ramazzotti in fondo è rimasto il ragazzo timido e gentile che giocava a calcio nel parchetto a Cinecittà. È rimasto lo stesso ma è cresciuto fino a diventare la star mondiale che è oggi. Con la sua musica ha conquistato l'Italia e il mondo, ha raggiunto risultati eccezionali, pubblicando ventuno album, esibendosi in altrettanti tour nazionali e internazionali e collaborando con artisti del calibro di Pino Daniele, Tina Turner, Joe Cocker, Anastacia, Luciano Pavarotti e Carlos Santana. Eros ha deciso di raccogliere tutto questo, e molto di più, nella sua prima autobiografia: un libro a colori ricco di foto e documenti unici. Da Lamaro, quartiere della periferia romana dove muove i primi passi nella musica, agli Henson Studios di Los Angeles per la registrazione di Perfetto, passando per i backstage dei video, la lavorazione degli album e i tantissimi palchi italiani e internazionali toccati nel corso dei tour mondiali. Un viaggio nella carriera di un artista che ripercorre la sua vita attraverso i ricordi emozionanti, le fotografie inedite e i memorabilia conservati nel suo archivio privato.
Amelia Sachs è sulle tracce di un killer. Lo ha individuato, anche se ancora non ne conosce l'identità, e lo sta cercando in un affollato centro commerciale di Brooklyn. Pochi, pochissimi istanti prima che la detective entri in azione, però, accade qualcosa: il pannello di una delle scale mobili cede improvvisamente, un uomo cade tra gli ingranaggi e muore stritolato dai denti metallici. Mentre Sachs si precipita in aiuto della vittima, il killer riesce a fuggire. Si è trattato davvero di una fatalità? Lincoln Rhyme, dimessosi dopo una missione andata storta, torna al lavoro nel tentativo di aiutare la famiglia della vittima a ottenere un risarcimento. Le indagini confluiranno però in un unico caso: un killer sabota i dispositivi di controllo di macchinari industriali ed elettrodomestici di uso comune, trasformandoli in armi letali. Come prevedere le prossime mosse dell'assassino? Mentre la conta delle vittime minaccia di aumentare, Sachs e Rhyme devono correre contro il tempo per svelare l'identità dell'uomo e scoprire quale sia il suo obiettivo ultimo. A coadiuvare la coppia di detective c'è anche Juliette Archer, affascinante tirocinante del celebre criminologo, come lui costretta su una sedia a rotelle. Con le sue intuizioni Juliette offrirà un contributo decisivo alla soluzione del caso.
Sprofondata nella sua poltrona, tra gli scaffali che profumano di carta, Adele osserva il via vai che affolla la libreria. Questo luogo magico dalle pareti lilla, nascosto al confine tra la Milano delle boutique e i condomini affollati della periferia, è piccolo e accogliente, ed è solo per chi vuole davvero trovarlo. Proprio come è successo ad Adele che, da quella mattina di tanti anni prima, torna ogni giorno dalla sua amica Nina. Occhi intensi e sorriso grande, la giovane libraia si muove sicura nel caos che soltanto lei conosce e, ogni volta che un viso nuovo varca la soglia del negozio, gli va incontro travolgendolo con la sua energia. Qui, tra i sogni, le storie si moltiplicano. Da quando un cliente ha avuto l'idea di lasciare un libro in regalo per l'avventore successivo, il locale si è riempito di persone. Così tutti hanno almeno una storia da regalare agli altri e tutti vogliono lanciare un messaggio, parlare, incontrarsi. E, magari, anche innamorarsi. Perché, a volte, per la felicità bastano tanti romanzi ancora da leggere e un uomo, anche sconosciuto, che ti canti canzoni d'amore; Nina, che con i libri è cresciuta, lo sa bene. E forse anche lei, che ha appena interrotto una storia importante, è pronta per vivere un nuovo sogno...
Da Parigi a Bruxelles, i terroristi, inneggiando ad Allah, hanno seminato morte e paura negli ultimi mesi, ma qual è la reazione dei tanti musulmani che vivono oggi in Europa? A risponderci in questo libro è la voce, fermissima e dolce, di Chaimaa Fatihi, una ragazza di 23 anni, nata in Marocco e cresciuta in provincia di Mantova, studentessa di Legge. Cittadina italiana di seconda generazione, musulmana, fiera di essere parte integrante della nostra società nonostante abbia spesso dovuto fare i conti con i pregiudizi contro la religione islamica. La stessa ragazza che, all'indomani della strage al Bataclan, ha scritto una lettera aperta ai terroristi che è stata ripresa in prima pagina da "la Repubblica" e poi da diverse altre testate. Ebbene, verso i terroristi, i musulmani come Chaimaa provano orrore e si sentono in prima linea per combatterli, unendosi in un formidabile esercito di coraggio e non violenza. Chi uccide non è un vero fedele dell'Islam - una religione basata sui valori della pace e della gentilezza -, ma un efferato criminale. Leggendo la storia di Chaimaa, scopriamo come abbia raggiunto l'obiettivo dell'integrazione senza rinnegare la propria cultura d'origine e, allo stesso tempo, capiamo quanto in comune ci sia fra lei e una sua coetanea di famiglia da sempre italiana.
La nuova edizione del libro che da oltre trent'anni svela l'anima più intima e segreta della Sicilia. Un invito alla "deviazione" dai percorsi consueti, arricchito da itinerari inediti per assaporare ancora di più il viaggio nella terra di Pirandello, Tomasi di Lampedusa e Sciascia.
"La pittura, come la musica, non richiede traduzioni ma conoscenza delle tradizioni. La musica esige però d'essere suonata e quindi interpretata. La pittura è. E alla percezione immanente l'infinita sua eredità serve in modo eccellente. Ha bisogno lei del percorso iniziatico ed esoterico che ogni persona che la guarda deve intraprendere da sola. Questi piccoli testi, ma soprattutto queste immagini, ambiscono solo a essere compagni di viaggio." Philippe Daverio non parla mai di "Storia dell'Arte" e anche quando affronta, come in questo caso, artisti fra i più grandi della pittura internazionale, racconta delle "storie": eccentriche, trasversali, leggere o impegnate, note o mai sentite. Il suo sguardo laterale ci fa vedere molto di più, ci concentra sui dettagli e ci rivela uno scenario più complesso e variegato di quello che tutti abbiamo imparato a scuola. Dettagli biografici, microstorie sociali, temi iconografici, curiosità legate a un capolavoro diventano cinquanta itinerari nella pittura, esercizi di stile e di curiosità, una narrazione vivace e appassionata che apre la mente a nuovi giochi e conduce su strade inesplorate. Se nell'arte, come l'autore spiega nell'introduzione, si riflette un pezzo della nostra anima individuale, guardando queste opere, leggendo le sue parole, apprendiamo anche qualcosa di più su noi stessi e sulla nostra storia: l'arte del passato "diventa un armadio della memoria nel quale trovare i diversi istrumenti che servono a stimolare la sensibilità attuale".
Essere fedeli alla realtà delle cose, nel bene e nel male, implica un integrale amore per la verità e una totale gratitudine per il fatto stesso di essere nati. Una donna è fra i più grandi pensatori del Novecento. Per Hannah Arendt, la riflessione filosofica sull'esistenza è un pensiero secondo, vale a dire che esso deve essere secondo la realtà e venire dopo ciò che l'esperienza suggerisce agli uomini. Dallo stupore e non dal dubbio procede la conoscenza. L'esperienza chiarisce all'uomo la stoffa di cui è fatto e il senso delle sue aspirazioni. Questa raccolta di brani della pensatrice tedesca allieva di Heidegger. Un modo adeguato, anche per i non addetti ai lavori, per avvicinarsi a una delle voci più brillanti e contro corrente del pensiero contemporaneo.
Abbiamo paura di non essere sufficientemente allineati, obbedienti, servili, e venire scomunicati attraverso l'esilio morale con cui le democrazie deboli e pigre ricattano il cittadino. Paura di essere liberi, insomma. Di prendere rischi, di avere coraggio." Oriana Fallaci ha pronunciato queste parole nel 2005 quando decide di raccontare il suo "diritto all'odio". Sono riflessioni che ancora oggi, a distanza di dieci anni, risultano drammaticamente attuali, così come molti suoi brani finora inediti in cui affronta il conflitto con l'Islam senza mezzi termini né concessioni. "Ho visto le mussulmane la cui vita vale meno di una vacca o un cammello" scrive una giovanissima Oriana nel suo primo reportage sulla condizione delle donne nei paesi islamici. "Vi sono donne nel mondo che ancora oggi vivono dietro la nebbia fitta di un velo come attraverso le sbarre di una prigione." Una prigione che si estende dall'oceano Atlantico all'oceano Indiano percorrendo il Marocco, l'Algeria, la Nigeria, la Libia, l'Egitto, la Siria, il Libano, l'Iraq, l'Iran, la Giordania, l'Arabia Saudita, l'Afganistan, il Pakistan, l'Indonesia: è il mondo dell'Islam, dove nonostante i "fermenti di ribellione" le regole riservate alle donne sono immote da secoli. Le cronache di Oriana proseguono poi dal deserto palestinese dove riesce a infiltrarsi nelle basi segrete della guerriglia araba e a incontrare tutti i capi di Al Fatah, Arafat e perfino un dirottatore aereo e una terrorista responsabile di una strage in un supermarket di Gerusalemme. Pochi anni dopo ascolterà invece i superstiti della tragedia di Monaco, che le racconteranno quella notte drammatica in cui il commando arabo fece irruzione nella palazzina del Villaggio Olimpico. Riuscirà poi a intervistare tutti i protagonisti del destino del Medio Oriente, re Hussein, Golda Meir, Khomeini, Gheddafi, Sharon. Tornerà nel deserto durante la prima guerra del Golfo per raccontare quello che non era solo un conflitto tra l'Iraq e noi ma "una crociata all'inverso", uno scontro appena iniziato che sarebbe culminato poi nell'orrore dell'11 settembre. Lo sgomento provato davanti al crollo delle due torri la spingerà a scrivere di getto quella che doveva essere una "lettera sulla guerra che i figli di Allah hanno dichiarato all'occidente" e che diventò un fenomeno editoriale senza precedenti.