
Quando soffriamo, quando siamo tristi, quando ci ribelliamo, quando falliamo in qualcosa, quando ci infastidisce un dolore che riappare nel corpo, quando non riusciamo a dominare alcune cose che ci superano? Che cosa c'è al fondo di tutte queste sofferenze? C'è se non un'intensa sensazione di malessere, una debolezza interiore. Tale senso di fragilità può essere necessario per purificarci e per farci raggiungere una profonda umiltà, o anche per farci prendere coscienza del nostro bisogno di Dio e degli altri. Questo effetto positivo, però, trova conferma quando le cattive esperienze ci rendono più gioiosi e semplici, più aperti e fiduciosi. Se non è così, e se ci capita solo di ritrovarci con una sensazione di amarezza, c'è allora una debolezza interiore che dev'essere curata. Possiamo iniziare un cammino spirituale per divenire più forti dentro di noi: in tal modo, le cose che ci capitano non ci toglieranno la gioia e potremo affrontare qualunque cosa. Non è questione di forza fisica, di potere del denaro o di prestigio. Si tratta di una forza spirituale, di sentire che le nostre fibre più intime sono stabili, che siamo radicati nella vita. Scomparirà allora il nodo che avvertiamo nella gola, quella sensazione di abbandono, quell'angoscia che ci rende fiacchi. Intraprendiamo allora questo cammino per liberarci dal malessere e dalla debolezza per conseguire una vita piena di nuovo vigore.
A volte scopriamo che non siamo in pace con noi stessi, che vi sono molte cose che non possiamo perdonare del tutto, che vi sono errori commessi che non abbiamo ancora digerito. Quando meno ce lo aspettiamo, riappaiono dentro di noi ricordi di cose che abbiamo fatto o detto nel passato. Allora soffriamo per esserci sbagliati e ci duole aver commesso un errore dinanzi agli altri. Tutte queste cose sono come veleni interiori che non ci lasciano godere della vita e offuscano la nostra gioia. Vale la pena che ci soffermiamo ad affrontare questi "demoni" che ci attaccano, per poter raggiungere una vita più sana e più libera. Questo libro propone un cammino per guarire i cattivi ricordi ed essere in pace con il proprio passato.
Madre Brigida Maria Postorino (1865-1960), alla fine del diciannovesimo secolo, iniziò a radunare intorno a sé un gruppo di giovani donne che volevano condividere con lei il cammino alla sequela di Cristo. Nacque in tal modo l'Istituto delle Figlie di Maria Immacolata, il cui scopo - oltre alla santificazione dei membri - era l'aiuto alle persone più bisognose, come l'infanzia abbandonata e povera. A questa infanzia abbandonata cui era precluso un avvenire migliore, Madre Brigida Maria, forte del suo amore alla Vergine Immacolata che la portò a superare fatiche e sofferenze di ogni tipo, offrì la possibilità di ricevere un'istruzione adeguata e quindi un futuro più sereno.
L'opera di misericordia che ci invita a prenderci cura dei nostri cari defunti è quella che forse più ancora delle altre può condurci a comprendere il mistero della vita eterna; non la vita prolungata con artifici, ma quella promessa da Dio a coloro che lo amano e che si amano. La vita eterna, che è vita di comunione già germogliante nell'oggi; e che, proprio in quanto comunione, è vita che si eterna. Questo volume affronta anche un tema quasi scomparso dai nostri orizzonti, anche catechistici: i cosiddetti "novissimi": morte, giudizio, inferno e paradiso. La seconda parte del testo è dedicata alle rivelazioni di santa Faustina Kowalska sul paradiso, il purgatorio e l'inferno. La mistica polacca spicca, infatti, nel racconto delle sue visioni, per la profonda capacità di unire il tema della morte e dell'aldilà con quello della Misericordia, centro della sua vita spirituale e delle sue rivelazioni.
Avendo come testo biblico di riferimento la Seconda lettera ai Corinzi, in questo volume il cardinal Martini si sofferma sull'apostolo Paolo. Si tratta di una serie di riflessioni che conducono il lettore a tu per tu con l'Apostolo impegnato nel vivo del suo ministero. Nell'approfondimento del testo biblico, Martini fa emergere la forza dirompente della Parola, che ricorda come dalla sofferenza si sprigiona anche la consolazione per il servitore del Vangelo che sa entrare nelle prove. Alla luce di questa lettera di Paolo, il cardinal Martini tratteggia la vita concreta di un pastore di oggi, che serve il Vangelo nella comunità cristiana aiutandola a crescere nella fede, e racconta le ricchezze e le possibilità che stanno nei frammenti della vita apostolica di ogni giorno, anche in quelli solcati da "sofferenze" e da "malintesi".
Sarebbe riduttivo analizzare l'attività internazionale di Papa Francesco con le categorie della geopolitica o anche solo con la prospettiva di una difesa sia pur legittima degli interessi del Vaticano e del mondo cattolico. L'approccio di Bergoglio non si basa infatti sulle tradizionali linee di articolazione della politica estera, ma nasce da un'impostazione che privilegia, piuttosto, la politica mondiale. Si direbbe, in qualche modo, che Bergoglio stia compiendo una sorta di riconcettualizzazione autenticamente cattolica della politica internazionale. Le visite del Papa rivelano in effetti sempre un doppio registro, l'uno legato alla concretezza delle fratture locali e regionali, l'altro, ben più ampio, connesso alle loro ripercussioni globali. In tutti questi contesti, Bergoglio parla a una audience ben più vasta di quella fisicamente presente, utilizzando le criticità locali come metafore di fratture di dimensione planetaria. Questo volume affronta i nodi cruciali della politica estera di papa Bergoglio a tutto tondo: dalla critica al modello economico e politico liberale e liberista all'opera di riconciliazione in corso in Medio Oriente, senza tralasciare l'attenzione ai paesi dell'America Latina e ai sud di tutto il mondo. Prefazione del Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Paolo Gentiloni.
Beppe e Mario sono due ragazzini con la passione per il calcio. Beppe gioca nelle giovanili dell'Alzano Virescit, Mario nella prestigiosa cantera dell'Atalanta. Beppe e Mario sono amici e si sfidano spesso sul rettangolo verde. Passano gli anni e Beppe finisce a giocare nei dilettanti, lascia il calcio e infine la naturale irrequietezza lo porta a laurearsi in filosofia. Mario invece ha dalla sua maggior talento e determinazione nello sfondare; è il capitano della primavera dell'Atalanta e una giovane promessa dalla nazionale, ma a discapito delle apparenze la sua non è una vita facile: in pochi anni ha perso la madre, il padre e il fratello e si è ritrovato da solo a prendersi cura della sorella Maria Carla, affetta da una grave disabilità. Beppe e Mario non si perdono mai veramente di vista, e quando il primo entra in seminario, il secondo va a trovarlo e i due si ritrovano a condividere inquietudini e dubbi, a parlare di fede e del senso della vita. Il 14 aprile 2012 accade l'inaspettato, durante la partita Pescara - Livorno, Mario si accascia al suolo e, nonostante la corsa in ospedale, muore a soli 25 anni. Il dolore di Beppe è enorme, e anche il mondo del calcio è sotto shock. È trascorso qualche anno, Beppe porta sempre il ricordo e l'esempio dell'amico nel cuore. La sua vita è cambiata, il Cammino di Santiago gli ha fatto comprendere che la sua vocazione non è il sacerdozio, gli ha donato Maria Paula e lo ha riportato sui campi da gioco, ad allenare ed educare i ragazzi.
Papa Francesco, il 6 settembre 2015, ha lanciato un appello alle parrocchie d'Europa chiedendo di accogliere una famiglia di profughi. La Chiesa italiana, già attiva da anni nell'ospitalità del forestiero, ha elaborato un apposito Vademecum per offrire indicazioni agili e aggiornate alle realtà ecclesiali che intendessero impegnarsi in questo ambito. Questo sussidio ripropone i punti salienti del Vademecum CEI accompagnandoli con testimonianze di parrocchie e famiglie accoglienti, con informazioni, interviste e brevi approfondimenti. Il tema è sviluppato in chiave divulgativa, con l'intento di rispondere alle più frequenti domande in materia. Dalla lettura emerge quanto l'accoglienza di profughi in famiglia o in parrocchia sia fattibile, non richieda capacità o risorse straordinarie e rappresenti una grande benedizione per chi la pratica.
Essere coppia non significa essere due single che vivono accanto, stringono delle alleanze e trovano dei compromessi funzionali. Essere coppia è complementarietà di vita, accoglienza dell'altro. Queste pagine vogliono aiutare le coppie in difficoltà a recuperare un dialogo autentico che permetta loro di affrontare i problemi che le hanno portate alla situazione di crisi o di separazione e da qui avviare un'autentica riconciliazione. Le storie e le esperienze condivise in questo volume testimoniano che è possibile ricominciare una vita a due, che non sempre tutto è perduto, che la speranza collabora con la volontà di fare nuovi passi verso il coniuge che, come noi, è deluso o ferito. Un libro che racconta storie vere, nato dall'esperienza di Retrouvaille, un programma per coppie in crisi portato avanti da coppie che sono state in crisi ma che sono risorte.
Daniel Jay Clarke è stufo di starsene con le mani in mano. Sono passati mesi dallo scontro tra i Pescatori e Cenere, ma nessuno si è ancora preoccupato di rispondere alle sue domande. Chi sono i complici di Cenere? Come mai ce l'hanno tanto con lui? Jay non è uno che porta rancore, ma preferisce sapere con chi ha a che fare. Soprattutto se quel qualcuno tenta di farlo saltare in aria con una bomba. Non importa se la verità è peggio di quel che sembra. I suoi genitori sono scomparsi e vive su un barcone insieme a una zia matta: può sopportare qualche brutta notizia! Così Jay decide di arrangiarsi. Intraprende una serie di indagini personali e scopre di essere molto vicino alle risposte che cerca. Abbastanza da mettere in pericolo se stesso e chi gli sta intorno. Abbastanza da rimanere intrappolato negli ingranaggi di un'orribile macchinazione. Agli Avversari interessa solo vincere la millenaria battaglia per le sorti dell'umanità. E vincere, per loro, significa fare del male a quante più persone possono. Con o senza Testimone... Età di lettura: da 10 anni.