I social hanno accentuato fenomeni sempre esistiti - che prima non avevano un nome o non erano sempre riconoscibili - e facilitato la loro diffusione: ghosting, gaslighting, poliamore e manipolazione narcisistica sono entrati nel nostro lessico comune. Se i social hanno, da un lato, moltiplicato le possibilità di incontro, dall'altro hanno permesso il proliferare di realtà (società, app e truffatori) che facendo leva sulla solitudine dell'individuo ne sfruttano la dipendenza affettiva anche economicamente. Ma i social impattano anche sull'autostima, la percezione di sé, e rischiano di generare consumismo sentimentale e incapacità di esprimere l'amore. Questo volume nasce da una grande delusione d'amore ed è il frutto della collaborazione tra una paziente e un terapeuta. È il percorso fatto insieme da loro due ad aver dato vita a questa "guida pratica" pensata per aiutare i lettori a non cadere nella trappola dello stalking online, del controllo ossessivo, delle relazioni tossiche e per vivere con serenità gioie e dolori di ogni storia d'amore.
Un sussidio semplice e immediato per seguire le letture e le preghiere della Celebrazione Eucaristica. Pensato sia per chi partecipa quotidianamente alla Santa Messa sia per coloro i quali, non potendovi partecipare ferialmente, desiderano, tuttavia, accostarsi alla Parola di Dio proclamata in quel giorno nelle assemblee liturgiche.
Il parlare di anime, di spiriti, di interiorità non appartiene soltanto a chi medita o a chi vive nel silenzio di un monastero o di un convento: ciascuno di noi porta in sé il desiderio e la consapevolezza che qualcosa, in noi, va oltre la carne, il tempo, lo spazio. La narrazione è una delle forme con cui, da sempre, questa "vita interiore" si è espressa e i poeti e i narratori sono coloro che hanno la vocazione di intuirla e ripresentarla, attraverso storie che valicano i confini personali. Sette narratori di oggi, in questa raccolta, narrano parte della folla di anime che riempiono le nostre esistenze e che possono, a mano a mano, prendere la forma di un piccolo coltello, di una lapide, di una fraterna amicizia, di una rosa... persino di un cumulo di sabbia. Al lettore resta di lasciarsi portare dalle avventure interiori che, nella forma del racconto, aprono a ciascuno gli spazi del non detto, del semplicemente intuito, di speranze possibili. Con racconti di Daniele Mencarelli, Mariapia Veladiano, Alessandro Zaccuri, Melissa Magnani, Davide Brullo, Irene Salvatori ed Emanuele Fant.
Questo volume raccoglie quasi duecento lettere scritte da Tonino, ragazzo e giovane, ai familiari, in particolare alla amatissima madre. Si tratta di un testo che offre nuovi e originali elementi per la ricostruzione sempre più completa della biografia di una delle figure che, con il passare del tempo, diventa non solo significativa, ma essenziale per la comprensione della profezia nella Chiesa del XX secolo e oltre. Le lettere, molto semplici nel linguaggio, poiché rivolte alla famiglia pure semplice in cui Tonino ragazzo crebbe, testimoniano però già una profonda attenzione che egli ebbe fin da subito nei confronti del prossimo, in primis proprio dei suoi fratelli e di sua madre. La semplicità che emerge da questo epistolario racconta un'epoca fino a qui poco conosciuta del futuro sacerdote e vescovo: quella della sua formazione e della comprensione del proprio ruolo nel mondo e nella Chiesa. I materiali sono tutti inediti e resi disponibili da poco dai familiari. Prefazione di Giancarlo Piccinni.
I corridoi umanitari sono uno strumento di ingresso legale in Europa offerto a persone vulnerabili, in fuga da guerre, persecuzioni, fame. Salvano soprattutto famiglie con bambini, soggetti con disabilità, donne sole, anziani, malati. Rappresentano una grande speranza malgrado la sproporzione numerica tra i beneficiari e quanti languono in lunghi esodi tra mari, montagne, deserti. Non sono un lasciapassare per chiunque, ma poiché debolezza e patimento sono la realtà di pressoché tutti i profughi e i migranti, i corridoi hanno un significato universale. Promossi dalla società civile con l'appoggio dello Stato, i corridoi sottraggono persone sradicate ai trafficanti delle rotte illegali, ai barconi di fortuna delle traversate mediterranee, alle violenze delle rotte balcaniche, ai soprusi dei paesi canaglia, ai rovinosi rimpatri forzati. Nella forma sperimentata in Italia, hanno la caratteristica d'integrare efficacemente i beneficiari nelle comunità locali d'approdo, in un processo di sponsorship e di autofinanziamento focalizzato sulla società civile.
Negli ultimi trent'anni la globalizzazione ha reso sempre più complessa la definizione di giustizia. Nel tempo della post-democrazia gli Stati nazione sono sempre più deboli mentre crescono i nuovi Imperi che dilatano confini, pongono questioni radicali sul rapporto tra la sicurezza e la libertà individuale e gestiscono le paure e i sentimenti delle persone attraverso l'intelligenza artificiale e il Metaverso. Quale sarà il modello di giustizia del futuro? Quali le condizioni minime per ricostruire la giustizia nella storia? In queste pagine Francesco Occhetta si interroga su come rifondare la giustizia attraverso una conversione culturale che contrapponga alla visione retributiva quella riparativa, che si fonda sull'interrogativo: cosa può essere fatto per riparare il danno? Come mettere in pratica il "saper rendere giustizia" che il Re Salomone domandò in dono a Dio?
Siamo nel 1300. In una radura nel bosco, al termine di una sanguinosa battaglia tra guelfi e ghibellini, un ragazzino si risveglia con un gran mal di testa e senza l'ombra di un ricordo. Prima ancora di riuscire a raccapezzarsi, si imbatte in un coetaneo che, ironia della sorte, ha perso pure lui la memoria nel corso della battaglia. Indossano casacche diverse, quindi sono nemici! Ma come sono capitati lì? E, soprattutto, chi sono? I due, dopo essersi azzuffati e aver stabilito chi sia prigioniero dell'altro, diventano amici e decidono di andare in cerca di qualcuno che li possa aiutare a ritrovare identità e famiglia. È l'inizio di una serie di rocambolesche avventure che li porta a imbattersi in loschi avventurieri, mercanti, eremiti, poeti e belle dame, fino alla sorprendente rivelazione finale. Età di lettura: da 9 anni.
Carlo Casini (Firenze, 4 marzo 1935 - Roma, 23 marzo 2020), tra i fondatori del Movimento per la Vita, di cui è stato anima e motore, e apprezzato giurista, è molto noto in Italia e all'estero per il suo impegno, prima come magistrato in Toscana e poi come parlamentare italiano ed europeo. Poco si sa, invece, della sua vita privata, delle circostanze della sua nascita, di come trascorse l'infanzia durante la guerra e degli anni giovanili, in cui maturarono la sua fede e quella vocazione alla giustizia che lo porteranno a essere uno dei protagonisti dell'Italia repubblicana fino, praticamente, alla sua morte. In questo libro-intervista Marina Casini, figlia primogenita di Carlo, risponde alle domande del direttore di Famiglia Cristiana, Stefano Stimamiglio, svelando anche particolari inediti della famiglia di origine del padre e di quella che si è formato sposando il 2 luglio 1964 Maria Nitti a Firenze. Ne emerge una personalità ricca, dove si fondono passione civile, amore per la vita e senso della giustizia, tenute unite da uno sguardo profondo sulla realtà, che sa guardare con misericordia oltre il visibile grazie alla sua fede in Gesù Cristo.
In una società sempre più frammentata e diffidente, quella del nostro tempo, la vita religiosa si trova a fare i conti con le sfide e gli interrogativi che da essa provengono. In queste pagine, Monsignor Bustillo, vescovo francescano di Ajaccio, esorta i religiosi e le religiose a non evitare di subire quei cambiamenti che continuamente si presentano e impongono, ma a interpretarli da protagonisti. «Senza amore i religiosi vivono, ma non vibrano»: e dove trovare il coraggio per l'impresa, se non nel messaggio di amore del Vangelo? È solo tornando all'esempio evangelico che le comunità religiose potranno scoprire come essere, nuovamente e in modo efficace, riferimento e guida per i nostri giorni.