La storia di Rita da Cascia, ricomposta partendo da un esame critico delle fonti (Documentazione ritiana antica, che raccoglie gli atti del processo canonico del 1626) e ambientata nella storia sociale, politica e religiosa dei secoli XIV-XV, con frequenti excursus che offrono un grande affresco dell’Italia tardo-medievale.
Cristina Siccardi, nata a Torino il 2 maggio 1966, è sposata e ha due figli. Laureata in lettere moderne con indirizzo storico, ha collaborato con La Stampa e La Gazzetta del Piemonte; scrive per il settimanale Il nostro tempo e per diversi periodici culturali. È membro delle accademie «Paestum», «Costantiniana», «Ferdinandea», «Archeologica italiana». Ha pubblicato, fra gli altri libri: Giulia dei poveri e dei re: la straordinaria vita della marchesa di Barolo (Gribaudo, 1992), Maria Teresa alla conquista di Cascia (Gribaudo, 1993), Elena la regina mai dimenticata (Paoline Editoriale Libri, 1996), Mafalda di Savoia. Dalla reggia al lager di Buchenwald (Paoline Editoriale Libri, 2000), Madre Amedea Vercellone. Fra misticismo e azione nella Torino del Seicento (San Paolo, 2001), Pier Giorgio Frassati. Modello per i cristiani del Duemila (San Paolo, 2002), Vivere e narrare la missione. Gian Paola Mina (San Paolo, 2003), La «bambina» di Padre Pio. Rita Montella (Città Ideale, 2003), Monsignor Luigi Talamoni. «Tutto è nulla se non è nell’amore di Dio» (San Paolo, 2004).
Sullo sfondo le grandi allegorie di Lorenzetti e dei fratelli Van Eyck, le scene evangeliche di Vermeer, Giovanni Bellini, Michelangelo, Bosch, e naturalmente le Ultime Cene (Veronese, Leonardo), e in primo piano le analisi ‘tecniche’ dei soggetti pittorici: esse consentono a Riva di mostrare la quintessenza spirituale dell’arte, di riflettere in particolare sulla centralità dell’eucaristia. Una galleria di capolavori della pittura europea appartenenti ad epoche diverse affiancate ad una raccolta di considerazioni spirituali meditate alla luce degli scritti di Maria Maddalena dell’Incarnazione.
Il linguaggio adottato da Riva sfugge al gergo della critica d’arte e si adatta bene al grande pubblico.
Sr. Maria Gloria Riva (Monza 1959) entra tra le Adoratrici Perpetue del SS. Sacramento nel 1984 dove, accanto alla sua passione per l’arte, coltiva lo studio della Sacra Scrittura (con una particolare attenzione all’ebraico biblico e alla tradizione rabbinica), della Patristica e della spiritualità di Madre Maria Maddalena dell’Incarnazione, fondatrice dell’Ordine. Partecipa alla fondazione di un gruppo laicale associato all’Istituto (la Comunità Rete di luce) e propone dal 1996 lezioni su Bibbia, arte e spiritualità, presenti sul sito Beth-or.org. Fonda con alcune consorelle una rivista (Nel Cuore del Lume) per diffondere la spiritualità di Madre Maria Maddalena. Ha pubblicato articoli su alcuni quotidiani e riviste e collabora col sito www.culturacattolica.it.
Il testo biblico dei Numeri i quattro lingue: nelle pagine pari l’italiano, il greco e il latino; nelle dispari l’ebraico con versione interlineare. Segue la lista alfabetica dei termini traslitterati, il Calendario delle letture dei Numeri in Sinagoga fuori della Terra di Israele. Al piede delle singole pagine sono collocati i repertori dei passi paralleli e le note per un confronto critico.
Caratteristiche:
- Testo ebraico delle bibbia Hebraica Stuttgartensia
- Traduzione interlineare italiana
- Testo greco dei Settanta ed. Alfred Rahlfs
- Testo italiano della Nuovissima Versione della Bibbia.
Sullo sfondo di un dialogo epistolare (via e-mail) tra uno sportivo parroco di montagna e un imprenditore desideroso di approfondire la propria fede, l’autore (il parroco) presenta i fondamenti di una “catechesi di base” su Gesù. Il tutto in tre tempi: Gesù è un uomo perfetto, pieno di dolcezza, che ama la compagnia; Gesù è l’incarnazione di Dio, agisce con una autorevolezza inattesa; trasforma dodici uomini pieni di limiti in apostoli maturi; Gesù ci rende più uomini, ci aiuta a capire la vita; a ritrovare l’interiorità. Il tutto, preceduto da un’introduzione che fa una sorta di check-up di alcuni diffusi luoghi comuni sulla fede cristiana.
Don Paolo Curtaz è un presbitero della Chiesa di Aosta, e fa il parroco in quattro comunità intorno al Gran Paradiso. Tiene i contatti con i suoi parrocchiani turisti attraverso la radio (“Prima di tutto”, Radioinblu) e attraverso Internet (www.tiraccontolaparola.it).
Preghiere per ammalati e sofferenti e per tutti coloro che amorevolmente li assistono.
Il seguito ideale de La sfida della paternità (Edizioni San Paolo, 2003). L'autore raccoglie i suoi interventi pronunciati dal 1991 al 2003 in dialogo con i sacerdoti e i seminaristi della Fraternità San Carlo, una comunità di missionari fondata da Camisasca nel 1985 e nata dal carisma di don Luigi Giussani. Il cuore della riflessione è la vita comune, "cioè la possibilità offerta da Cristo all'uomo di trovare nella vicinanza di altre persone, segno e strumento del mistero, il compimento affettivo della propria esistenza".
È la vita di Alberto Marvelli (1918-1946), giovane riminese molto attivo presso l’Azione Cattolica, la FUCI e la San Vincenzo: si è prodigato per i poveri e i bisognosi diffondendo il messaggio cristiano e praticando una vita virtuosa e impegnata.
Fausto Lanfranchi, sacerdote, ha conosciuto personalmente Alberto Martelli di cui ha condiviso gli ideali e l’impegno laicale nelle sue molteplici iniziative. È stato vicepostulatore nella causa di beatificazione.
Pierluigi Fiorini è collaboratore delle Edizioni San Paolo. Ha pubblicato, sempre nella collana Evergreen, il volume Carlo Urbani. Inseguendo un sogno.
Il volumetto, dedicato al “segno della croce”, viene proposto in un momento in cui il simbolo cristiano per eccellenza è diventato segno di contraddizione (cfr. le recenti polemiche circa l’ “abolizione” del crocifisso dalle aule scolastiche); il volume si segnala perché – oltre ad essere una catechesi per em credenti – mette a confronto la croce cristiana con la stella di Davide (ebraismo) e la mezzaluna dei mussulmani.
La storia dell’Ordine di Malta è la storia dello scontro secolare tra cristiani e musulmani, dal Medioevo fino al XVI secolo. Fondato nel 1113 in Palestina, l’Ordine accoglie e cura em pellegrini venuti in Terra Santa fino a quando, nel 1140, diviene un ordine militare. Dopo la conquista d’Acre da parte dei Turchi, em Cavalieri si rifugiano prima a Cipro (1291), poi a Rodi (1309), da dove sono scacciati nel 1522 da Solimano II, e infine a Malta. Continua la loro lotta perenne contro em Turchi fino alla disfatta della flotta a Lepanto (1571). Cacciati da Malta da Napoleone, I Cavalieri fissano fino ad oggi la loro sede a Roma dove assumono in modo esclusivo le loro funzioni originarie in tutti em paesi del mondo.
Prosper Jardin (1907 – 1988) Cavaliere al merito dell’Ordine Sovrano di Malta, titolato di diverse lauree e di un dottorato, pubblica per la prima volta questa storia dei Cavalieri di Malta nel 1974, opera che gli valse il premio Simon-Henri Martin da parte dell’Académie Française, rielaborata e arricchita nella presente edizione nella prima traduzione italiana.
"Da più di quarant'anni lavoro tra disperati, e mi sono accorto che le poche pecorelle salvate si sono salvate più a mia insaputa che per le mie qualità terapeutiche, pastorali, rieducative. Sono un po' come due discepoli di Emmaus, delusi dal profeta morto e traditi da una proposta di vita più grande di loro. Troppo tardi ho capito che non devo pregare per salvare gli altri, e che non devo pregare nemmeno per salvare me stesso. Devo pregare per vivere, non per salvarmi. Sono arrivato, dopo tante fatiche, a capire che pregare non è una fatica, ma l'ossigeno dell'anima. Mi viene tanto da ridere pensando ai tempi nei quali mi stendevo per terra, mi inginocchiavo sulle mattonelle, mi obbligavo a veglie faticose, ascetiche, quasi contro natura. Pregare è come parlare; parlare è come vivere. Vivere non si può senza incontrare qualcuno che si accorge di te, che ti saluta, che ti sorride, che ti meraviglia, che ti obbliga a domandarti: chi è? Perché ti ama?".