Classe e dribbling, piedi di velluto ed eleganza atletica: Franco Causio, il "Barone", ha fatto della fantasia uno dei suoi tratti distintivi. Nato a Lecce, è diventato grande alla Juventus in cui ha giocato dodici stagioni e con cui ha vinto sei scudetti, una Coppa Uefa e una Coppa Italia, oltre ad aver partecipato a tre mondiali (compreso quello vinto nell'82). Campione indiscusso e uomo di poche parole, ha giocato con e contro i più grandi calciatori di un periodo leggendario: Zoff, Gentile, Tardelli, Rossi, Scirea, Facchetti, Altafini, Zico, Platini, Cruijff, Maradona ... un mitico album delle figurine rimasto nel cuore di milioni di innamorati del pallone. In questo libro, per la prima volta Causio si racconta con la schiettezza che l'ha sempre caratterizzato e rievoca tempi e personaggi del grande calcio degli anni Settanta e Ottanta. Da Bearzot a Boniperti - è sua la frase "Vincere non è imporrante, è l'unica cosa che conta" -, da Giovanni Agnelli al presidente Pertini, da Trapattoni a Brera ... non solo calcio, ma anche un'Italia diversa, piena di speranze e fermenti, con gli stadi ancora pieni e i campioni che spalavano da soli la neve per liberare il campo e giocare.
Chi era Francesco d'Assisi? Vagabondo, «folle d'amore», «elemosiniere di Dio», è una figura affascinante e provocatoria. Ostinato, irruente, libero come nessuno, Francesco compie il gesto più difficile per un uomo: con la sua coraggiosa, scandalosa «svestizione » perde un padre ma trova una sposa dolcissima, la Povertà, il cui «manto di sacco», pur «pieno di rattoppi, / era una veste angelica». Ed è proprio come «apostolo di sogni», «contadino di fede», insieme terribile e tenero, che Francesco ci viene incontro in queste pagine, che restituiscono tutta la tensione, non priva di fragilità e turbamento, del santo di Assisi, di colui che, come ci ricorda lo scritto di Gianfranco Ravasi, non ha voluto innalzare «barriere di orgoglio e di ricchezza contro il vento dello Spirito».
L'imponente tempio di Bel a Palmira, la reggia di Nimrud, le statue dei re di Hatra e i capolavori conservati nel museo di Mosul: alcune delle più spettacolari testimonianze delle civiltà fiorite, due o tremila anni fa, fra la Siria e l'Iraq attuali sono state polverizzate nel 2015 dai miliziani dell'lsis, tra grida inneggianti ad Allah e prediche farneticanti contro gli "idoli". Anni prima, in Afghanistan, i monumentali Buddha di Bamiyan erano caduti sotto i colpi dei talebani, che depredarono e devastarono il museo di Kabul, uno dei più importanti al mondo. Perché i fanatici seguaci del Califfato e del mullah Omar si accaniscono contro quelle antiche pietre come se fossero pericolosi nemici? Perché non si limitano ai saccheggi con cui finanziano i loro crimini, ma fanno scempio delle meraviglie che custodiscono la memoria storica dell'umanità, inscenando uno spettacolo destinato a terrorizzare l'Occidente? Indagando le radici delle guerre iconoclaste, Viviano Domenici ricostruisce, con l'aiuto di numerose fotografie, le vicende dei capolavori perduti e di quelli recuperati e le avventure degli archeologi e dei conservatori dei musei che hanno messo in salvo migliaia di opere anche a costo della vita. Il suo racconto si inoltra nella Storia, fino ai genocidi culturali commessi in nome della Croce e all'uccisione simbolica in uso presso assiri e sumeri, che tagliavano la testa alle statue, oltre che agli uomini, proprio come fa l'Isis oggi. Introduzione di Flavio Caroli.
Tessa è pronta per iniziare una nuova vita a Seattle. Da sola. Troppe volte il suo cuore ha dimenticato le cose terribili che Hardin le ha fatto, ma ora la ragione non le permette più di rinunciare al suo sogno e alla sua dignità. E restare lontani, forse, farà bene a entrambi. Mentre lei però cerca di ricominciare da zero, suo padre e Hardin inaspettatamente si avvicinano l'un l'altro. Che sia la prova che Hardin è cambiato e può diventare una persona migliore? O è soltanto una finzione? C'è ancora una speranza per loro? Tessa ci vuole credere e si getta ancora una volta a capofitto in questo tormentato rapporto. Tra lei e Hardin le cose sembrano andare meglio del solito e le notti sono più passionali che mai. Eppure chi le sta accanto è convinto che la loro storia entrerà presto in una nuova spirale distruttiva dalla quale Tessa non potrà uscire indenne. Per salvare la sua relazione dovrà lottare con tutta se stessa. Senza contare che il destino ha in serbo un colpo crudele che tirerà fuori il peggio di Hardin... Tessa riuscirà a dissipare le tenebre che Hardin ha in sé?
Raffaello Sanzio ha vissuto solo trentasette anni. Come ha fatto in così poco tempo a far sì che il suo nome divenisse uno dei simboli dell'arte italiana? Se il talento innato ha guidato le sue mani fin da un'età giovanissima, gioca un ruolo fondamentale anche il carattere, frenetico e passionale, curioso e intraprendente: Sanzio non ha paura della maestosità dei nomi dei suoi contemporanei, e apprende da Perugino, ammira Leonardo, osserva Michelangelo. Impara dal passato, si ispira al presente, aspira alla gloria futura. Il suo mondo, fatto di colori, nuove prospettive e pose dolci ed evocative, è in costante evoluzione, e non è mai la semplice somma delle lezioni imparate dai suoi maestri. Ma le opere di Raffaello non sono solo una mera rappresentazione: contengono dettagli dal significato sorprendente. Perché nella Scuola di Atene Platone ha le fattezze di Leonardo da Vinci? Chi è la protagonista di una delle opere più misteriose del Rinascimento, La Fornarìna? Qual è il significato degli affreschi nelle stanze "segrete" in Vaticano? In quali opere si legge chiaramente l'eterna rivalità con Michelangelo? Conio stile accattivante che lo contraddistingue, Costantino D'Orazio, storico dell'arte, celebra in questo libro il genio di Raffaello portandoci in un viaggio appassionante attraverso i capolavori dell'urbinate e gli avvenimenti più importanti, più curiosi, meno in luce della sua vita.
Mille giorni e mille notti. Ecco quanto ha impiegato Sarah Marquis a compiere la sua impresa: attraversare sei Paesi, dalla Mongolia all'Australia, passando per il deserto del Gobi, la Cina, la Siberia, il Laos e la Thailandia. Camminando. Perché camminare è un'antica forma di meditazione, e Sarah, un passo dopo l'altro, ha fatto sua questa pratica. Ventimila chilometri davanti e uno zaino sulle spalle, Sarah ha visto paesaggi sontuosi, come il Lago Bajkal, e luoghi lussureggianti, come la giungla del Laos. Si è imbattuta in animali amichevoli e temibili belve, come i lupi della Siberia e i leopardi delle nevi nel deserto del Gobi. Ha incontrato personaggi minacciosi, ladri, narcotrafficanti, ma anche popolazioni accoglienti e calorose. Un viaggio incredibile in cui, contando solo sulle sue capacità, Sarah ha affrontato temperature gelide e caldi opprimenti, i pericoli della natura selvaggia e della solitudine. Ricompensata dalla bellezza dei luoghi e dal cammino interiore percorso, ci racconta in queste pagine la natura in tutta la sua grandiosità: meravigliosa e forte, emozionante, pericolosa e spettacolare.
Dopo le sue dimissioni dalla carica di presidente dell'Unione Sovietica, Michail Gorbacëv ha rinunciato a intervenire direttamente nella politica russa, ma non ha trascorso un solo giorno lontano dalla vita pubblica. Con la sua Fondazione di studi, ha continuato a riflettere sulle questioni internazionali con articoli, interviste e conferenze, rispondendo alle sollecitazioni che riceve da numerosi Paesi. A trent'anni dall'avvio della perestrojka, analizza, in questo libro, lo sviluppo e le conseguenze di quel grande esperimento che cambiò per sempre la geografia europea: la dissoluzione dell'URSS, la transizione post comunista, il default, l'ascesa di Putin. Gli argomenti del "nuovo pensiero" sono esaminati negli scambi di idee con i maggiori leader del nostro tempo e nel confronto con le inquietudini del mondo globalizzato, dalla situazione ucraina alla gestione del potere da parte di Putin, dal terrorismo alla questione ambientale. Accanto alle considerazioni politiche non mancano i ricordi personali, dove compaiono la figura del padre, le esperienze infantili e l'amore per la moglie Raisa. Una grande lezione da uno statista che ha inciso profondamente sul processo storico del Novecento e che continua a ricordarci che "la Storia non è un destino", ma il frutto delle nostre scelte.
Il 30 gennaio 1992 fu una calda giornata d'inverno, a Palermo. Ma al celebre Maxiprocesso il gelo avvolse gli imputati di Cosa Nostra, che ricevettero condanne in Cassazione tanto dure quanto inaspettate. Non doveva andare in quel modo, non secondo gli accordi. Nessun giudice, nessun politico, nessuno avrebbe dovuto voltare loro le spalle. Inizia così uno dei periodi più cupi della storia italiana: quello delle stragi di Capaci e di via D'Amelio, delle vittime innocenti della lotta contro il sistema criminale più pericoloso. La morte dei giudici Falcone e Borsellino lanciò un forte segnale alle istituzioni: la mafia non voleva essere sottomessa dallo Stato, e avrebbe eliminato ogni ostacolo sulla sua strada. Per questo qualcuno scelse di scendere a patti con il nemico, di trattare piuttosto che combattere contro l'illegalità. Ma c'è stata davvero la Trattativa? Ce n'è stata solo una? Chi mercanteggiò con Cosa Nostra? In questo libro Roberta Ruscica ricostruisce intrecci, accordi, contatti, l'affaire mafia-appalti e descrive, attraverso le parole dei pentiti, i retroscena più inquietanti della Cupola, da come vennero prese le decisioni più infauste alla progettazione di piani destabilizzanti, attuati e non. Dai boss di Cosa Nostra ai boss di Stato, un libro inchiesta che apre nuovi e documentati scenari. Con un'intervista esclusiva a Teresa Principato, il procuratore aggiunto di Palermo in prima linea nella caccia al superlatitante Matteo Messina Denaro.
I sogni sono anticipazioni del futuro? Come si fa a ricordarli? Possiamo interpretarli? Questo libro risponde a queste e a molte altre domande, e aiuta a scoprire il significato dei simboli chiave contenuti nei messaggi onirici. Una guida completa che svela i segreti dei sogni.
Il genio è John Rothstein, scrittore osannato dalla critica e amato dal pubblico - reso immortale dal suo personaggio feticcio Jimmy Gold - che però non pubblica più da vent'anni. L'uomo che lo apostrofa è Morris Bellamy, il suo fan più accanito, piombato a casa sua nel cuore della notte, furibondo non solo perché Rothstein ha smesso di scrivere, ma perché ha fatto finire malissimo il suo adorato Jimmy. Bellamy è venuto a rapinarlo, ma soprattutto a vendicarsi. E così, una volta estorta la combinazione della cassaforte al vecchio autore, si libera di lui facendogli saltare l'illustre cervello. Non sa ancora che oltre ai soldi (tantissimi soldi), John Rothstein nasconde un tesoro ben più prezioso: decine di taccuini con gli appunti per un nuovo romanzo. E non sa che passeranno trent'anni prima che possa recuperarli. A quel punto, però, dovrà fare i conti con Bill Hodges, il detective in pensione eroe melanconico di "Mr. Mercedes", e i suoi inseparabili aiutanti Holly Gibney e Jerome Robinson. Come in "Misery non deve morire", King mette in scena l'ossessione di un lettore per il suo scrittore, un'ossessione spinta fino al limite della follia e raccontata con ritmo serratissimo. "Chi perde paga" è il secondo romanzo della trilogia iniziata con "Mr. Mercedes", nel quale l'autore tocca un tema a lui caro, quello del potere della letteratura sulla vita di ogni giorno, nel bene e nel male.