Benedetto XV – Giacomo Della Chiesa (1854-1922) – è il papa del primo conflitto mondiale. Di fronte ai tragici eventi egli si impegnò fortemente con la sua azione pastorale, umanitaria e politica, al fine di propugnare i caratteri più alti e nobili del cristianesimo: l’amore, la giustizia, la solidarietà, la pace, l’aiuto anche materiale, da opporre ad una guerra da lui definita «inutile strage» e propiziare un’organizzazione dell’Europa e del mondo come consorzio di nazioni capace di un equilibrio interno al fine dello sviluppo di un’umanità libera, senza contrapposizioni di razza o di nazionalità, unita nella ricerca della giustizia sociale e del progresso. Prospettò con grande tenacia la Conciliazione fra la Chiesa e lo Stato in Italia, gettando le basi per quanto si realizzerà un decennio dopo la sua precoce morte. Favorì nell’ambito missionario lo sviluppo delle chiese locali e propiziò le condizioni politiche che permettessero il superamento dei protettorati delle nazioni europee in Asia.
Antonio Scottà sacerdote, ha insegnato nel Liceo Classico e Scientifico Statale e diretto la Casa dello studente a Portogruaro, sua città natale. È socio della Deputazione di Storia Patria delle Venezie; della Societas veneta di Storia religiosa di Padova; dell’Istituto per le Ricerche di Storia Sociale e Religiosa di Vicenza; dell’Associazione dei professori di Storia della Chiesa. Nella frequentazione dell’Archivio Segreto Vaticano ha sviluppato la ricerca su papa Benedetto XV di cui ha potuto verificare l’azione apostolica e politica, oltre all’impegno sul piano della carità verso le popolazioni soggette alla guerra e, soprattutto, l’azione diplomatica con i governi belligeranti, suggerendo saggi indirizzi per una pace senza vincitori e vinti. Oltre a vari scritti di storia locale, ha pubblicato: I vescovi veneti e la Santa Sede nella guerra 1915-1918, Roma 1991; I territori del confine orientale italiano nelle lettere dei vescovi alla Santa Sede, 1918-1922, Trieste 1994; La Santa Sede, i vescovi veneti e l’autonomia politica dei cattolici, 1918-1922, Trieste 1994; “La Conciliazione ufficiosa”. Diario del barone Carlo Monti, “incaricato d’affari” del governo italiano presso la Santa Sede (1914-1922), Città del Vaticano 1997; Giacomo Della Chiesa arcivescovo di Bologna 1908-1914. L’“ottimo noviziato” episcopale di Papa Benedetto XV, Soveria Mannelli 2002. Ha inoltre curato: La Conferenza di pace di Parigi fra ieri e domani (1919-1920). Atti del Convegno Internazionale di Studi (Portogruaro - Bibione, 31 maggio - 4 giugno 2000), Soveria Mannelli 2003.
Scomparso nel gennaio 2007, Luciano Martini è stato un importante studioso di storia del Cristianesimo. I saggi che compongono il volume, presentati secondo un ordine cronologico tematico, raccolgono le ricerche dello studioso sulla cultura cattolica a Firenze dal primo Novecento agli anni a noi più vicini. Il tema è trattato delineando il percorso intellettuale e di fede di alcuni dei più significativi esponenti di ambiente culturale fiorentino: Domenico Giuliotti, Arrigo Levasti, Ernesto Balducci, don Lorenzo Milani, Giorgio La Pira, Mario Gozzini, padre Giovanni Vannucci, padre Antonio Lupi, Enrico Chiavacci, Silvano Piovanelli. Il volume è corredato da un’appendice contenente un’intervista autobiografica con Massimo Cappitti sul tema 'Esperienza di fede e dimensione ecclesiale' e una bibliografia degli scritti dell’autore.