
Alla fine della seconda guerra mondiale Jacques Maritain fu scelto da de Gaulle in persona per dirigere l’ambasciata francese presso la Santa Sede e si trovò proiettato in una inedita e difficile esperienza. Nei tre anni di missione diplomatica, dal 1945 al 1948, egli frequentò il pontefice ... Pio XII e i maggiori esponenti della Curia romana, intessendo un rapporto privilegiato con mons. Giovanni Battista Montini, perorando con successo gli interessi della Francia e seguendo con attenzione le vicende politiche della nuova repubblica italiana.
Dai suoi dettagliati resoconti al Quay d’Orsay emergono originali intuizioni sull’inquieta evoluzione della realtà europea e su delicate questioni quali la divisione della Germania, la sorte dei cattolici perseguitati nei Paesi comunisti, la tutela internazionale del Vaticano.
La ricca e documentata ricerca raccolta in questo volume traccia pertanto il profilo poco conosciuto di Jacques Maritain ambasciatore e propone un’interessante e qualificata lettura di un momento fondamentale della sua vita e della sua feconda carriera accademica.
Roberto Fornasier, dottore di ricerca in Storia e specializzato in politica internazionale, collabora con la Fondazione Mariano Rumor di Vicenza ed è autore di diversi saggi su Jacques Maritain.
Gli interrogativi su cosa significa essere “padre” e su quale possa essere la funzione genitoriale sono sorprendentemente presenti in numerose testimonianze già a partire dall’età antica: tali interrogativi costituiscono, da un lato, lo specchio di pratiche o comunque di una situazione sociale, ... culturale, economica, dall’altro, le rappresentazioni realizzate e diffuse dalle riflessioni di poeti, pensatori, filosofi, artisti.
Il presente lavoro tenta di proporre alcune riflessioni sulle relazioni familiari e in particolare sull’immagine del padre e della paternità così come compare nelle testimonianze artistiche, letterarie, storiche dell’antica Grecia. Nel caso della figura paterna, è interessante notare come essa si presenti molto più ricca e articolata di quanto a prima vista possa apparire; la diffusione e la frequenza con cui tale tematica compare, inoltre, testimonia la presenza di un’iconografia collettiva della funzione paterna, che ha permeato l’immaginario greco e che, per molti aspetti, si è rivelata una trama complessa e significativa che ha in seguito attraversato la nostra storia culturale.
Gabriella Seveso insegna Storia della Pedagogia presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi di Milano Bicocca. Si occupa di modelli e rappresentazioni della differenza nella storia della cultura, in particolare di relazioni fra generi e generazioni nella cultura greca antica. Oltre a numerosi articoli su riviste e saggi, ha pubblicato, fra l’altro, Per una storia dei saperi femminili (Milano 2000); Armati, mio cuore. Modelli educativi femminili nel teatro di Euripide (Milano 2003); con Raffaele Mantegazza Pensare la scuola. Aporie e interrogativi fra storia e quotidianità (Milano 2006); Ti ho dato ali per volare. Maestri, allievi, maestre e allieve nei testi del Grecia antica (Pisa 2007). Ha svolto e svolge attività di formazione, di aggiornamento e di consulenza pedagogica rivolta a genitori e insegnanti e presso alcuni servizi educativi e scolastici.
«La Caritas in veritate, enciclica tanto attesa e significativamente indirizzata non solo ai vescovi, ai presbiteri, ai diaconi, alle persone consacrate ma anche ai fedeli laici, apre nuove prospettive sul piano ecclesiale e civile. Può essere considerata la magna charta dell’evangelizzazione ... del sociale di questo inizio di Terzo Millennio e della nuova presenza dei cattolici nella società, nelle istituzioni, nell’economia, nella politica, in una parola, nella famiglia umana, nell’attuale contesto di globalizzazione. […] Si desidera qui, in un primo momento, sottolinearne alcune dimensioni pastorali, dopo averne illustrato brevemente la continuità col precedente magistero sociale e dopo averne tratteggiato la valenza culturale.
Ci si ferma, poi, a presentare le linee portanti di alcune vie dell’impegno dei cattolici nella storia, così come emergono ad un primo approccio».
Dalla Premessa
S. Ecc. Mons. Mario Toso è Segretario del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace. È stato Rettore Magnifico dell’Università Pontificia Salesiana ed è autore di diverse pubblicazioni, tra le quali si ricordano: Umanesimo sociale. Viaggio nella dottrina sociale e dintorni, Roma 20022; Welfare Society, Roma 20032; Democrazia e libertà, Roma 2006.
Sono raccolti in questo volume, in pregevole veste editoriale, diversi brevi scritti inediti di G. B. Montini – Paolo VI sul natale, accompagnati dalla riproposizione a colori di opere d’arte di diversi autori moderni e contemporanei. Entrambi questi elementi danno vita ai biglietti di auguri ... natalizi che per 25 anni l'Istituto Paolo VI di Brescia ha predisposto per il natale, che riflettono il profondo messaggio di fede di papa Montini e vanno al cuore del mistero della natività.
Alberto Monticone è noto per importanti studi che gli hanno assicurato un posto originale e di rilievo nella storiografia italiana moderna e contemporanea. Il suo libro di esordio, per le Edizioni Studium, La battaglia di Caporetto (1955), ha dato una svolta agli studi di storia militare del ... nostro Paese, alla quale ha contribuito pure con lavori successivi (ad esempio Plotone d’esecuzione, per Laterza, nel 1968) con ricadute anche nel dibattito civile.
Il libro La Germania e la neutralità italiana (il Mulino, 1971) ha poi confermato il suo ruolo nella storiografia europea. Ha coltivato inoltre filoni di storia religiosa in età moderna e di storia del movimento cattolico nel Novecento.
Innovativi sono stati i suoi studi sul regime (Il fascismo al microfono. Radio e politica in Italia, Studium 1978). L’impegno nell’associazionismo cattolico e l’attività parlamentare hanno in seguito arricchito il suo approccio alla cultura storica e consolidato il suo ruolo di riferimento per numerosi storici.
Ha insegnato nelle Università “La Sapienza” e LUMSA di Roma, in quelle di Messina e di Perugia, suscitando sempre nuove energie di ricerca, che si manifestano anche in questa raccolta di saggi che amici e allievi gli offrono al culmine della sua attività di studioso. Le quattro sezioni del libro rispecchiano gli ampi interessi coltivati da Monticone e, pertanto, i saggi qui raccolti danno originali contributi nei rispettivi campi toccati.
Angelo Sindoni ha insegnato Storia contemporanea nelle Università di Perugia e di Cosenza. È ordinario di Storia moderna nell’Ateneo di Messina.
Tra i suoi numerosi studi sull’Italia moderna e contemporanea, si ricorda l’opera, per le Edizioni Studium, Dal riformismo assolutistico al cattolicesimo sociale (2 voll., Roma 1984). Ha fondato – e ne è Coordinatore – il Dottorato di “Storia dell’Europa mediterranea”, con sede amministrativa nell’Università di Messina, dove è Prorettore con delega al Patrimonio storico, letterario e artistico.
Mario Tosti, professore straordinario di Storia Moderna nell’Università di Perugia, è studioso di storia delle istituzioni ecclesiastiche, della cultura e della sensibilità religiosa tra il Cinquecento e l’Ottocento, con saggi sul rapporto tra la cultura cattolica e i processi di laicizzazione dello Stato. Si è occupato inoltre di storia
delle strutture sociali con attenzione ai modelli di comportamento e alla mentalità (Associazionismo cattolico e civiltà contadina, Studium, Roma 1996). È Presidente dell’Istituto per la Storia dell’Umbria Contemporanea.
Scienze naturali e scienze dello spirito corrono lungo un continuum espresso dal pensare intorno ai fenomeni e si differenziano secondo un criterio di metodo che trova la sua specificit√† nelle modalit√† di osservazione e di rilevazione dei fenomeni stessi e nel modo in cui questi vengono definiti. ... Psicologia, etimologicamente, significa ‚Äúscienza dell'anima‚Äù e quindi la sua portata e la sua estensione variano a seconda di ci√≤ che si fa intendere con il termine ‚Äúpsichico‚Äù. La realt√† psichica, infatti, pu√≤ essere indagata anch‚Äôessa a partire dalla metodologia che pu√≤ riferirsi alle scienze della natura e, in quanto tale, diventa scienza specifica del comportamento. La psicologia filosofica ricerca i principi ultimi dell‚Äôattivit√† psichica e del rapporto tra mente ed anima. Le due metodologie sono di fatto complementari, poich√© lo studio del comportamento non esclude i principi che muovono il comportamento medesimo. Il volume procede nella ricerca di un inconscio definito dall ºunico archetipo che consenta all‚Äôuomo di adempiere al compito di tendere verso un ºeccellenza dell'umano. Tale archetipo √® quello dell‚Äôimago Dei, relazione profonda tra un Io e un Tu. Il pensiero di grandi studiosi del Novecento, come Edda Ducci, Edith Stein, Wolfgang Pauli e Leonardo Ancona accompagnano le basi ontologiche di tale impostazione, sostenendone la matrice cristiana, filosofica e scientifica.
Infine, la Genesi e l ºApocalisse sanciscono la presenza dell‚Äôimago Dei nel suo richiamo che fonda la finalit√† specifica dell‚Äôessere creato, che √® il conoscere e il contemplare. L ºinconscio della creazione parteciperebbe all‚Äôimago Dei intesa come ‚Äúprospettiva di perfezione‚Äù del Selbst nel suo passaggio da Adamo a Cristo. Detto in altri termini, l ºimago Dei √® l ºarchetipo dell'uomo interiore, Adamo √® l ºarchetipo dell‚Äôuomo esteriore. La finalit√† dell‚Äôuomo esteriore √® quella di attivare un senso profondo d ºinferiorit√† e d ºinfamia, nascosto dietro un ºonnipotenza dilagante. L ºuomo interiore √® colui che risponde al trascendente, che unisce l ºanima all‚Äôintelligenza evitando il peccato anche se pu√≤ essere lecito peccare. In noi, possiamo dire, vivono entrambi gli uomini, quello esteriore e quello interiore, e a seconda di quanto guardiamo il primo lasciamo crescere il secondo. La prospettiva ermeneutica del libro vuole indicare la strada da seguire per la risoluzione di ogni controversia relativa al binomio creazionismo-evoluzionismo.
Raffaele Menarini, psicologo clinico e psicoterapeuta, ha insegnato Clinica Psichiatrica e Psicoterapia presso la Facolt√† di Medicina e Chirurgia ‚ÄúA. Gemelli‚Äù dell‚ÄôUniversit√† Cattolica del Sacro Cuore. √à stato professore universitario di Psicologia Dinamica presso l ºUniversit√† di Palermo. √à attualmente titolare della cattedra di Psicologia Dinamica nella Libera Universit√† ¬´Maria SS. Assunta¬ª - LUMSA di Roma. Ha introdotto e sviluppato la psicoterapia analitica bimodale, che permette una sintesi tra psicoterapia individuale e psicoterapia di gruppo, orientando principalmente i suoi studi intorno al rapporto tra mente, cervello e societ√†.
La storia propone una serie di questioni che investono la teologia, la filosofia e l’epistemologia. I suoi contenuti esigono un’oggettività garantita dai documenti e dalle testimonianze, e la validità e l’imparzialità della cronaca relativa agli eventi trattati non sono separabili dalla prospetticità ... interpretativa degli storici. Il discorso narrativo che la riguarda è sempre sospeso tra la storia vera e propria e l’ipotesi storiografica che la illustra. Il presente volume affronta l’argomento in due parti, la prima di carattere teoretico riferita ai temi, ai problemi e alle prospettive della filosofia della storia, la seconda concernente le narrazioni storiche che dalle origini ad oggi caratterizzano il pensiero occidentale. In quest’ultima parte sono centrali gli autori che nell’ambito filosofico hanno problematizzato la storia stessa dando origine ai modelli storiografici. L’interesse della trattazione è dato dalla prospettiva narrativista, che sposta il problema dalla ricerca veritativa dei fatti al racconto, mediante il quale l’umanità prende coscienza di sé medesima nell’avventura costituita dallo sviluppo delle sue civiltà. Raccontare la storia significa nel contempo prendere coscienza degli eventi vissuti e tramandarne ai posteri il senso e il significato che li anima.
Silvana Procacci si è laureata in Filosofia presso l’Università degli Studi di Perugia, dove ha conseguito il dottorato di ricerca in Filosofia e scienze umane, proseguendo, accanto alla docenza nella scuola superiore, la sua attività di ricerca come studiosa di filosofia della natura e di filosofia della storia. A tale riguardo ha sviluppato le prospettive sistemiche e olistiche in rapporto alla filosofia, alle scienze e alla teologia, con particolare attenzione al pensiero di P. Teilhard de Chardin, partecipando a numerose attività di ricerca e a progetti nazionali ed internazionali. Ha collaborato con varie riviste, sia nazionali sia internazionali. Tra i libri pubblicati si possono ricordare: Alle radici dell’olismo. Filosofia della natura in J. C. Smuts, ESI, Napoli 2001 e Comunicare la storia. La filosofia della storia nel pensiero occidentale, Morlacchi, Perugia 2005.
Aurelio Rizzacasa è docente ordinario di Filosofia morale presso l’Università di Perugia. Accanto alle tematiche inerenti alla storia, ha approfondito, con particolare attenzione, anche tematiche etico-filosofiche ed etico-politiche dominanti nel pensiero del Novecento. Coordina il gruppo di ricerca per il dialogo tra scienza e teologia Etruscan Local Group, promosso dalla John Templeton Foundation. Ha pubblicato numerosi saggi su varie riviste filosofiche nazionali e internazionali. Tra i libri pubblicati si possono ricordare: Kierkegaard. Storia ed esistenza, Studium, Roma 1984; L’eclisse del tempo. Il fine e la fine della storia, Città Nuova, Roma 2001; La sentinella del nulla: riflessioni sul pensiero di E. M. Cioran, Morlacchi, Perugia 2007.
La filosofia ha ancora un ruolo nello spazio pubblico europeo e occidentale? Come si articola oggi il rapporto fra riflessione filosofica e istituzioni? Quale influsso ha la filosofia nelle scelte istituzionali, nella determinazione delle tendenze culturali e nella formazione delle correnti ... d'opinione? Partendo da queste domande e curvandole su un caso cruciale, cioè la progressiva scomparsa della figura dell«io» dalla scena principale in cui filosofia, cultura, sfera pubblica e azione istituzionale si incontrano, questo libro sviluppa un'articolata teoria fenomenologica dell'ego nella forma di riflessioni intorno alla coscienza e all'identità, e alla loro funzione nel percorso gnoseologico e nel destino storico dell'Occidente. Da alcuni decenni, nella filosofia e nell'orientamento culturale si è imposta una tendenza alla demolizione del concetto di «io» con le due principali nozioni che storicamente gli sono collegate: ragione e identità. La conseguenza è stata una profonda eradicazione della «prima persona» dal discorso filosofico e dalla coscienza collettiva, dalla sensibilità culturale e dalla percezione politica. Se la causa principale di questa emarginazione consiste in un'interpretazione che traccia un'equivalenza ovvero una relazione reciproca fra la filosofia della soggettività, le idee sociopolitiche del liberalismo e le tesi socioeconomiche del liberismo, allora è chiaro che una difesa delle ultime due sfere non risulterà efficace finché non implicherà la ripresa della prima, così come una rivalutazione della prima comporta chiaramente un giudizio positivo sulle altre due. Così, eliminando gli equivoci sulle possibili incrostazioni di ciò che Husserl chiamerebbe per un verso ingenuità naturalistica e per un altro arroganza positivistica, questa consapevole - critica e disincantata - apologia dellego vuole riproporre all'attenzione dell'attuale riflessione culturale occidentale, di quest'epoca e di quest'area cioè che sta perdendo il suo baricentro e, quindi, la sua prospettiva identitaria, un problema non più eludibile dal pensiero contemporaneo e una soluzione non più liquidabile con la sofistica decostruzionista e postmodernista. Il tema dell'io e dell'identità soggettiva, sia individuale sia collettiva, è infatti una questione di tale rilevanza, che intorno ad essa si gioca una partita cruciale, filosofica e politica. Mostrare gli scopi ideologici e le retoriche strumentali di questa esclusione dell«io» e del connesso rifiuto dell'identità, e contrapporvi una teoria dellidentità soggettiva è un compito urgente, possibile sulla base del metodo e del pensiero fenomenologico. Ed è anche la finalità di questo libro, che presenta una teoria unitaria dellidentità elaborata nel quadro metodologico e concettuale del pensiero husserliano.
Pur costantemente rivolto alla meta futura, il cristiano vive immerso nella storia, abita il mondo nella compagnia degli uomini, al servizio del bene comune. Tra la Città di Dio e la Città dell’Uomo si stagliano per il credente ampi e suggestivi orizzonti.
La Federazione Universitaria Cattolica ... Italiana (Fuci) non cessa di scrutarli con uno sguardo attento, nel solco di una salda tradizione di pensiero.
Le qualificate riflessioni raccolte in questo volume tessono la trama del vivo e fecondo dibattito sulla cittadinanza che ha contrassegnato i convegni nazionali promossi dagli universitari cattolici nell’anno accademico 2008-2009: il pensiero di Lazzati, la necessità di una solida formazione universitaria, la costruzione di una coscienza comune europea, le problematiche della bioetica e dell’antropologia sono solo alcuni degli interessanti temi trattati. Sintesi del percorso culturale svolto, questa raccolta è altresì ricca di preziose suggestioni che testimoniano la volontà della Fuci di proseguire il proprio cammino intellettuale verso orizzonti sempre più impegnativi