Le icone presentate in questo libro provengono dal Museo di Recklinghausen che possiede la più ampia collezione di icone del mondo Ortodosso. Le icone raffigurano una realtà ultraterrena. Gli autori sono sempre legati al rispetto della tradizione. Questa rassegna davvero completa ed esaustiva analizza anche dal punto di vista grafico le icone; mentre un'introduzione storica colloca le opere nel loro periodo storico. Si parte dalla produzione russa del quattordicesimo secolo e si arriva fino alle icone bizantine del quindicesimo secolo. Fino ad una delle ultime provenienti dalla transilvania e datata 1887.
L'opera originaria Civitates Orbis Terrarum è il frutto di un progetto editoriale di lunga durata, che potè essere sostenuto e portato avanti per quasi cinquant'anni grazie al largo successo che incontrò la pubblicazione. I sei volumi delle Civitates, grazie alla ricchezza dell'apparato cartografico-iconografico (più di 350 tavole di grande formato contenenti le raffigurazioni di circa 600 luoghi urbani), alla cura tipografico-editoriale, alla dovizia di informazioni storiche e attuali sulle città e alla novità costituita dalla stessa sistematicità e completezza della raccolta, rimasero a lungo un modello insuperato del genere.
A metà degli anni 50, Yves Klein (1928-1962) ha conquistato il mondo dell’ arte con questa dichiarazione: ”un mondo nuovo richiede un uomo nuovo”. Il suo stile e il suo enorme carisma lo favorirono agli esordi della sua carriera parigina, ma ben presto le sue enormi tele blu, concepite come spazi per la meditazione, fecero crescere la sua fama ben al di là dei confini francesi. Nella sua breve ma intensa vita, Klein dipinse migliaia di opere che sono annoverate fra i classici dell’ arte moderna. Questo libro ci offre un esaltante compendio delle sue opere.
Pecora nera della pittura barocca, Caravaggio (1571-1610) ha finalmente ricevuto il riconoscimento che merita. Sebbene il suo nome sia familiare a tutti, la sua opera è stata abitualmente rifiutata e relegata nell'oscurità. Il suo realismo così teatrale non era di moda nella sua epoca, i soggetti sacrileghi da una parte e il ritrarre le classi più umili dall'altra, erano violentemente respinti. Alla fine del diciannovesimo secolo, Caravaggio fu riscoperto e riconosciuto come grande maestro.