Una casa per me è un libro che vuole rappresentare i luoghi del bambino adottivo per accompagnarlo a comprendere, con approccio Montessori, il significato dei vari snodi della sua storia, e collocarsi nel tempo con continuità e verità. Dare un senso a questi passaggi è un compito evolutivo del bambino che vive l'esperienza dell'adozione e che assieme a genitori e fratelli è impegnato a costruire la sua famiglia.
"Cambia il cuore": ogni rinnovamento sociale deve passare attraverso il rinnovamento del singolo, della mentalità della singola persona. Agostino dimostra di avere ben chiaro che la società muta se cambia l'uomo che la abita: «l'uomo deve mutarsi, perché anche le cose cambino. In effetti se uno persiste nell'essere cattivo, non può compiere opere buone; se invece persiste nel rimanere buono, non può compiere opere cattive. [...] Cambia il cuore e si cambierà l'opera». Tale comprensione porta l'Ipponate ad affermare che un comportamento retto determina il corso della stessa storia e degli eventi: «voi dite: Sono tempi difficili, sono tempi duri, tempi di sventure. Vivete bene e, con la vita buona, cambiate i tempi: cambiate i tempi e non avrete di che lamentarvi». Dalla parola del Signore tutto è stato posto in essere e per la stessa parola tutto può essere riportato nell'uomo nella sua rettitudine morale. Il dono della giustizia di Dio all'uomo favorisce il ritrovamento della sua identità, il rifiorire dell'ordine in tutto il suo tessuto sociale e in tutte le sue capacità relazionali con Dio e con il prossimo.
Il volume raccoglie e spiega con parole semplici e comprensibili le immagini che fanno riferimento al Natale. La data del 25 dicembre, la luce della candela, il cielo stellato, la mangiatoia e tanto altro. Il lettore sarà aiutato a capire il collegamento tra simbolo e realtà.
Questo libro vuole rendere omaggio al bene che le donne hanno operato e possono operare nell'esercizio dell'accompagnamento spirituale a beneficio dei fratelli, un bene di cui non si dice mai abbastanza. La santità della donna rivela un genio che non si può tacere, come attesta la storia della mistica, quasi tutta al femminile. Negli ultimi decenni, il Magistero della Chiesa è tornato a parlare di donne straordinarie, la cui azione, nella Chiesa e nel mondo, ha offerto un contributo notevole allo sviluppo dell'identità dei laici come evangelizzatori; ma anche di donne comuni che, nella vita di tutti i giorni, vivono la santità domestica che contribuisce a gettare in famiglia i primi semi della fede. Papa Francesco nella sua Esortazione apostolica Gaudete et exultate ci ha ricordato che la santità è una chiamata universale e che è urgente che sia riscoperta da tutti i battezzati, confermando quanto già era affiorato dalla riflessione conciliare più di cinquant'anni fa. Il presente lavoro nasce da una duplice esigenza: ringraziare le donne per il dono della maternità spirituale esercitata a beneficio della Chiesa ed esortarle a non aver paura di essere, a immagine di Maria Santissima, donne perché madri, tanto biologicamente quanto spiritualmente. Non si tratta di smania d'uguaglianza tra uomo e donna; piuttosto si vuole considerare quest'ultima nella sua particolarità e nelle sue forze specifiche.
Questi commenti al Vangelo sono un aiuto prezioso per chi desidera condurre, durante l'anno liturgico, la preghiera personale. I commenti esegetici e gli approfondimenti storici e teologici di P. Giovanni si mescolano con le riflessioni e gli spezzoni della testimonianza di Claudia Koll. Un libro scritto a quattro mani, da leggere un poco alla volta, in disparte con Gesù, per "riposare un poco".
La chiamata alla santità nella vita familiare assomiglia a quella creatività che bisogna avere quando tornando a casa dopo una giornata di lavoro si apre il proprio frigorifero e si cerca di preparare la migliore cena possibile a partire da ciò che c'è dentro. Solo quando si fa pace con ciò che c'è allora l'amore familiare diventa un luogo di santità. Diversamente si trasforma in un inferno domestico in cui ciò che si dovrebbe essere e non si è, diventa l'arma più contundente per ferire l'altro. In questo testo sono raccolte quattro meditazioni sulla vocazione familiare e sulle possibilità di farsi santi a partire da ciò che siamo.
Il tema economico sta a cuore a Papa Francesco, in quanto dalla gestione concreta della attività produttiva dipende la sopravvivenza della intera umanità e della realtà ambientale. Il Papa spesso ha indicato la necessità di correggere le storture di una economia che si fonda esclusivamente sul profitto, sull'idolatria del successo e del denaro. Quando questo viene applicato, socialmente si instaura una economia dello scarto: pur di guadagnare si escludono persone e popoli, si riducono i diritti dei lavoratori, si peggiora la loro condizione, si sfruttano le risorse naturali senza criterio, si investono somme spaventose di denaro in armi sottraendole ai bisogni fondamentali delle persone. Una economia così strutturata genera morte. In nome del Vangelo della libertà e fraternità, Papa Francesco ci indica invece un percorso per costruire una economia della vita piena per tutti.
Una vista tutta sua, quella di un uomo cieco dalla nascita: Alessio Conti ha imparato a gustare la vita in tutti i suoi aspetti tramite la lente di un'ironia garbata e mordace che sa divenire riflessione. Attraverso un inconsueto percorso di venti meditazioni, l'autore ci racconta la capacità di attingere e narrare, senza infingimenti, un mondo diverso: oltre l'orizzonte dello sguardo. In questo contesto feconda appare la categoria del sostare su ciò che si vive, per cui ogni esperienza non è vuota di senso: assistere acusticamente alla preparazione di un pranzo, ricevere dalla sorte l'inaudita opportunità di spalancare i mille pori dei polpastrelli, senza vedere nulla, ma godendo di tutto. E, ancor più, dilatare l'orizzonte del cuore, sede biblica dei più profondi affetti dell'uomo. Così, naturalmente, ma anche in modo sorprendente, il Vangelo si incarna in queste esperienze, come linfa vitale, rugiada limpida e fresca, refolo di un vento che, dolcemente, accarezza la pelle, il confine prediletto del rapporto col mondo.
"La bellezza è una cosa terribile e paurosa. Paurosa perchè è indefinibile, e definirla non si può, perchè Dio non ci ha dato che enigmi" F. Dostoevskij Le persone si appellano all'ideale della bellezza come a un salvagente. Lo invocano come fosse l'ultima speranza in un mondo dove il futuro si assottiglia, restringe i suoi orizzonti e si incupisce. La bellezza diventa magicamente la ricetta ideale che va bene per tutti, forse perché ognuno ci mette dentro quel che vuole. Quando orgogliosamente affermiamo che la bellezza salverà il mondo, siamo sicuri di parlare tutti dello stesso soggetto? Oppure ognuno di noi ha in sé un proprio ideale di bellezza a cui si appiglia e che invoca quando le bruttezze del mondo finiscono per fiaccare le forze e inaridire lo spirito? Il terreno della bellezza è profondo e misterioso ed è un rischio giocarci con troppo candore. La posta in gioco è la nostra anima e la direzione verso la quale vogliamo orientarla. Il libro vuole proporre una bussola per percorrere la via della bellezza cercando di comprenderne le insidie e le opportunità. La fine del viaggio è il mistero insondabile che ognuno di noi si porta dentro.
«Se il nostro tempo è povero di poesia non è perché è venuta meno la bellezza, ma perché facciamo fatica a metterci ad ascoltare. [...] La poesia di Luca sa cogliere nelle cose apparentemente casuali, una profondità nuova, diversa. [...] La Bellezza è un'esperienza, e questo giovane ne da' prova in tre direzioni diverse: guardando sé stesso, guardando gli altri e guardando Dio». (dalla Prefazione di Papa Francesco)