Nel 1498 Vasco da Gama, dopo aver doppiato il Capo di Buona Speranza, approdò a Kappad, nei pressi di Calicut, sulla costa sud occidentale della penisola indiana (il Malabar). Da allora ebbe inizio la penetrazione portoghese in India e gli europei entrarono così in contatto con un tessuto sociale, culturale e religioso caratterizzato dalla coabitazione di tradizioni e gruppi etnico-religiosi diversi. A quel mondo religioso indiano appartenevano anche i Cristiani di San Tommaso, una comunità le cui radici cristiane risalivano all'antica tradizione assiro-caldea, presente in India da oltre mille anni e stabilmente inserita nella società del tempo.
Esiste una trasversalità dell'idea di missione attraverso i Documenti conciliari, trasversalità che si radicherebbe in uno stretto nesso tra missione e Chiesa? È possibile rileggere oggi tutto il Concilio Vaticano II a partire dall'idea di missione? Una corretta ermeneutica dei Concilio in chiave di missione presuppone una considerazione degli aspetti fondamentali, quali la nota dell'aggiornamento e della pastoralità del Concilio, il recupero della tradizione biblica e patristica come fonti primarie del magistero e della teologia. In che modo la missione determina tutti questi movimenti che hanno portato ad un nuovo volto della Chiesa?
II Convegno Storico Internazionale su "L'Ecclesiologia di Scalabrini" ha avuto luogo a Piacenza dal 9 al 12 novembre 2005, nel contesto delle celebrazioni per il primo centenario della morte del Vescovo di Piacenza e Fondatore dei Missionari di San Carlo - Scalabriniani. A quasi vent'anni di distanza dal precedente Convegno, sul tema "Scalabrini tra Vecchio e Nuovo Mondo", e a seguito degli studi storiografici più recenti, è maturata l'esigenza di un approfondimento degli aspetti più fondamentali della visione spirituale, ecclesiologica e missionaria di Giovanni Battista Scalabrini. Tale tematica è stata sviluppata in due momenti e giornate distinte: l'Ecclesiologia e la Spiritualità di Scalabrini nel contesto storico-teologico di fine '800; l'Approfondimento storico-teologico di alcuni aspetti della ecclesiologia di Scalabrini, alle quali sono seguite due tavole rotonde, rispettivamente su Il contributo dei migranti e degli Scalabriniani alla Chiesa di Cristo, e Religione, nazione e cultura: Scalabrini e il dibattito attuale. Chiude la raccolta il testo integrale del progetto di Scalabrini per la costituzione di una commissione centrale "Pro emigratis catholicis".
Il campo della cultura è un fattore cruciale dell'evangelizzazione all'inizio del Terzo Millennio. L'interrogarsi sulla storia, sui costumi, sui diversi sistemi di vita, su come comunicare il Vangelo oggi pone profonde domande all'uomo e allo stesso tempo ricerca antiche risposte. In questo volume sono raccolti gli Atti del primo incontro dei direttori dei centri culturali nel continente africano, promosso dal Pontificio Consiglio della Cultura dal 18-22 aprile 2006, Lusaka, Zambia. I centri culturali cattolici cercano di essere in Africa un approdo per tanti e allo stesso tempo un'ancora per chi cerca risposte profonde ai dilemmi della vita. Come disse Giovanni Paolo II all'assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1995 "qualsiasi cultura è uno sforzo di riflessione sul mistero del mondo e in particolare dell'uomo: è un modo di dare espressione alla dimensione trascendente della vita umana. Il cuore di ogni cultura è costituito dal suo approccio al più grande dei misteri: il mistero di Dio"
L'ecclesiologia del Vaticano II ha condotto il legislatore nella rielaborazione della normativa riguardante la natura e la missione dei soggetti della vita ecclesiale. L'azione di Dio nella storia coinvolge un popolo al cui interno il fedele diventa il soggetto personale protagonista. La struttura fondamentale del popolo di Dio, allo stesso tempo mistero e soggetto storico, viene studiata alla luce dei principi costituzionali della uguaglianza e diversità. Il volume non vuole essere soltanto un commento ai canoni della prima parte del Libro secondo del CIC, ma intende sviluppare una trattazione sistematica inserendo la normativa all'interno di un discorso organico. In questa prospettiva lo studio analitico-esegetico, riservato soprattutto ai canoni dal forte contenuto teologico, si accompagna alla presentazione prevalentemente storico-critica delle tematiche considerate. Il confronto costante con i testi del Concilio e la legislazione ad esso successiva aiuta non solo alla verifica della recezione di quell'evento, ma permette di cogliere anche il necessario sviluppo della normativa frutto dell'ascolto dello Spirito che nel tempo continua l'azione fondatrice di Cristo.
"Non vi è niente di più bello che essere raggiunti, sorpresi dal Vangelo, da Cristo. Non vi è niente di più bello che conoscere Lui e comunicare agli altri l'amicizia con Lui. Il compito del pastore, del pescatore di uomini può spesso apparire faticoso. Ma è bello e grande, perché in definitiva è un servizio alla gioia, alla gioia di Dio che vuol fare il suo ingresso nel mondo".Benedetto XVI Omelia durante la S .Messa per l'inizio del Pontificato24 aprile 2005Quest'opera vuole suscitare un dibattito appassionante e ricco di spunti sulla via della bellezza e sul ruolo che le diverse espressioni artistiche svolgono nell'annuncio della fede, per proporre ai Pastori della Chiesa e ai laici risposte valide alle sfide del nostro tempo mediante un'appropriata pastorale della cultura. Sono qui contenuti i contributi forniti da consultori ed esperti nel corso dell'assemblea plenaria del Pontificio Consiglio della Cultura del marzo 2006
Il compendio dei due volumi del trattato antropologico di Sabino Palumbieri, "L'uomo, questa meraviglia" e "L'uomo, questo paradosso", è il frutto di numerose istanze che si sono delineate nel corso di questi ultimi anni, in svariate sedi accademiche e in numerosi laboratori culturali non soltanto italiani, ma di respiro europeo ed extraeuropeo. L'esigenza di compattare una materia tanto affascinante quanto complessa circa il discorso filosofico sull'uomo nasce dall'urgenza sempre più cogente di rispondere alla grande domanda: "chi è l'uomo?". La piattaforma dalla quale è indispensabile decollare alla volta degli itinerari della bio-etica, delle applicazioni tecno-scientifiche, degli indirizzi macro-economici, delle gestioni socio-politiche, poggia sull'uomo e sul suo mistero. L'uomo, come meraviglia, a ragione della sua multidimensionale struttura metafisica. L'uomo, come paradosso, in forza della compresenza di contrari che lo connotano nello sforzo, lungo i sentieri del tempo e della storia, di "farsi uomo". Un percorso affascinante, che conduce progressivamente il lettore dall'esplorazione della struttura dell'essere umano, sino alla descrizione del suo essere in una condizione che non si delinea come contraddizione dell'esistenza, ma resistenza e stimolo costruttivo alla costruzione del sé.
Le riflessioni raccolte in queste pagine costituiscono dei "segnavia antropologici" ai quali viene affidato il compito di indicare un percorso per il recupero integrale di quell'umanesimo che, all'avvio di questo terzo millennio, oltre ad essere avvertito come una necessità culturale, è inteso soprattutto come imprescindibile condizione di sopravvivenza della civiltà europea. All'uomo contemporaneo che vuole riconoscere se stesso nella creatura fatta a "immagine e somiglianza di Dio", a quanti siano disposti a non far cadere l'invito "diventa ciò che sei", rifuggendo dal rischio di cadere in facili rimedi, l'autore suggerisce le opportune terapie di riappropriazione della dignità personale. L'esercizio delle virtù civili, che viene proposto come modello di un umanesimo applicato e stile di vita affidato alla quotidianità, risulta un valido strumento per orientarsi nel mondo presente e per offrire, in particolare ai giovani, le indicazioni per essere attori consapevoli e impegnati nella storia dell'umanità.