Nel V secolo, con la caduta dell'Impero Romano d'Occidente, nasce l'Europa cristiana. Sotto il pontificato di Gregorio Magno (540-604), e poi con l'opera di Bonifacio di Fulda (680-754), rappresentante "carismatico" del monachesimo anglosassone, l'evangelizzazione del continente assume proporzioni rilevanti grazie anche alla fondazione, in molte nazioni, di monasteri anche femminili destinati a diventare centri di diffusione della fede e della cultura cristiana. In questo contesto, fiorisce e assume un valore fondamentale la vita monastica femminile. Tutta la ricerca si è avvalsa di una densa documentazione epistolare che dà valore, serietà e vivacità alle vicende umane, culturali e spirituali di grandi donne che hanno contribuito a porre le radici cristiane dell'Europa. Esaminando le più notevoli figure del monachesimo femminile, la ricchezza umana, spirituale e culturale delle donne emerge quale fattore decisivo del processo di evangelizzazione nei secoli tra i più difficili e controversi della storia del cristianesimo.
Al tema del discernimento è stato dedicato il convegno internazionale tenutosi all'Università Urbaniana nel marzo 2017. La riflessione di qualificati autori offre uno strumento efficace di riflessione per individuare i fondamenti, i soggetti, la dinamica, i luoghi e lo stile dell'esercizio del discernimento che anche in questo tempo deve contraddistinguere l'azione di ogni cristiano. Passando così attraverso le pagine della Sacra Scrittura, sostando su alcuni luoghi esemplari della letteratura patristica, approfondendo il magistero recente, illuminando i nuclei ecclesiologici più rilevanti, analizzando la normativa canonica vigente, richiamando il tema dei 'segni dei tempi', allargando la prospettiva al campo della morale e della spiritualità, il volume offre al lettore l'occasione preziosa per immergersi dentro il vasto orizzonte che la pratica del discernimento dischiude e promuove per un annuncio della gioia del Vangelo nel tempo che ci è dato vivere.
La disposizione dei cinque saggi che compongono questo volume segue un percorso logico che va dall'analisi del problema catechetico per dirigersi poi verso la sua soluzione e verso le conseguenze che ne derivano. I primi due saggi si concentrano sul compito missionario della catechesi e sulla riqualificazione epistemologica dell'aggettivo missionario. L'Autore insiste sull'affermazione che il compito della catechesi sia quello di far risuonare la proposta cristiana dentro la persona, in modo che essa diventi centro della sua esistenza, criterio di giudizio e motivazione del personale progetto di vita; in una espressione: che venga integrata nella vita.
Nella notte tra il 26 e il 27 marzo del 1996, sette dei nove monaci trappisti che formavano la comunità del monastero di Tibhirine, vicino alla città di Médéa, a sud di Algeri, furono rapiti da un commando armato. Il 30 maggio furono ritrovate le teste decapitate, non i loro corpi. Sulle circostanze della loro tragica morte non è mai stata fatta piena luce.
Frère Christian de Chergé era il priore della comunità. Per attuare la sua vocazione di monaco evangelicamente solidale con i Musulmani dal 1972 al 1974 egli studiò a Roma presso il Pontificio Istituto di Studi Arabi e d’Islamistica. Qui fu suo professore Maurice Borrmans. L’amicizia spirituale e la consonanza intellettuale germinate in quegli anni sono all’origine delle 74 lettere che Christian indirizzò al suo ‘ex’-Professore. La prima già nel 1974, appena raggiunta l’Algeria, l’ultima solo qualche mese prima del martirio.
Pubblicate dall’editrice Bayard nel 2015 a cura dello stesso M. Borrmans, le lettere vengono ora proposte in traduzione italiana. Si tratta di una corrispondenza ventennale del tutto eccezionale: il lettore diviene l’amico fraterno al quale Christian partecipa, emotivamente e lucidamente, il suo itinerario di uomo di preghiera che cerca e onora il dialogo con gli uomini di preghiera dell’Islam; lo stesso lettore diviene così testimone della fecondità di una profezia difficile, generosa e coraggiosa.
La storia delle missioni di Propaganda Fide si intreccia strettamente con il passato storico dell'Albania. Non si tratta di una storia evenemenziale, ma di sequenze infinite di vita vissuta attraverso l'opera di centinaia di umili missionari. Questi, rimasti spesso ignoti alla "grande" storia, hanno scolpito pazientemente i tratti salienti di una nazione moderna che con l'avvento dell'indipendenza è entrata a far parte di nuovo della famiglia europea. Questo volume inaugura la nuova collana "Geographia Evangelica" destinata a presentare contributi di studio e ricerche che aiutino a comprendere sia il senso di universalità dell'evangelizzazione, sia i percorsi storici della sua missione nel mondo, anche in vista della celebrazione del IV centenario della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli (Propaganda Fide) (2022).
Non v’è dubbio che la questione identitaria rappresenti oggi (e probabilmente lo sarà ancor di più in futuro) un momento centrale della riflessione antropologica. Rivendicazioni identitarie stanno emergendo su scala globale sempre di più e nei modi più diversi, sia all’interno delle singole società – si pensi alla questione dei diritti soggettivi e più in generale delle minoranze – che dall’esterno, nel modo in cui queste società vanno ri-configurando i loro reciproci rapporti.
I contributi raccolti in questo volume affrontano la questione identitaria (pur nelle sue molteplici declinazioni) da un particolare punto di vista, quello del superamento del paradigma individualista (cui afferisce anche il pensiero del gender), e sono l’esito dei lavori svolti, dal 9 all’11 marzo 2016, nell’ambito del Convegno internazionale di Filosofia proposto dalla Pontificia Università Urbaniana.
Il volume presenta lo stato attuale della teoria e della prassi del metodo multisetting applicato al contesto formativo ecclesiale. Nella prima parte, in una visione sistemica e complessa, vengono messi in relazione i diversi poli di un progetto formativo multisetting: il formatore esterno esperto con competenze psicologiche specialistiche, il committente (vescovo o superiore), i destinatari (seminaristi, clero, religiosi), le esigenze istituzionali della formazione (magistero e ratio formationis), i bisogni e le aspettative dei destinatari, gli obiettivi formativi. Nella seconda parte del volume vengono illustrati alcuni progetti formativi multisetting realizzati, nella loro articolazione metodologica. Il testo invita a prendere atto della necessaria competenza professionale che deve possedere il formatore esterno esperto quando viene invitato a svolgere un ruolo fondamentale nel percorso di formazione ecclesiale.
La questione morale è principalmente una domanda sul senso della vita. Questo manuale - giunto alla quarta edizione ed uscito anche in lingua inglese e portoghese - traduce i contenuti etici del "patrimonio filosofico perennemente valido" in un contesto multietnico e multiculturale. Il taglio fenomenologico dell'opera consente di andare "indietro alle cose stesse", all'esperienza morale propria di ogni essere umano, perché da essa emergano i principi morali che possono guidarla. Il manuale è costruito così da coinvolgere il lettore in una sorta di dialogo socratico che intende condurre alla consapevolezza critica dei propri pensieri, senza che essi siano sradicati dal "mondo della vita". L'impostazione teoretica è quella di un'etica della prima persona. Il punto di vista principale è quello del soggetto agente di cui si cerca la "vita buona", ossia "virtuosa": in essa consiste la felicità vera. L'obiettivo del libro è quello della chiarezza, dell'essenzialità e della completezza, in una formula di provata efficacia sul piano della didattica.
Hanno collaborato a questo numero : Caterina Ciriello, Lorella Congiunti, Francesco Cosentino, Benito De Marchi, Samir Anis Matta Emad, Mario Florio, Armando Genovese, Fidel González Fernández, Luciano Meddi, Mariangela Petricola, Angelo Romano, Donatella Scaiola, Paul B. Steffen, Luca F. Tuninetti, Andrea Vaccaro.
"Tra le tante narrazioni in crisi emerge quella dello sviluppo a ogni costo. I processi di una globalizzazione senza ostacoli hanno illuso circa la possibilità di riduzione dei conflitti, di contenimento dell'impoverimento del pianeta, della graduale scomparsa di disuguaglianza sociale. Eppure, sarebbe miope non riconoscere che il pensiero unico, neoliberista, ha posto le condizioni per una sottile violenza culturale che esclude e indebolisce buona parte dell'umanità. L'effetto è l'aumento vertiginoso di uomini e donne nella fame, nella mancanza di futuro, costretti a migrazioni forzate. Non solo; la stessa biosfera è a rischio, perché la competizione mercantilista inquina l'aria, avvelena le terre, contamina le acque." (dall'Editoriale di Carmelo Dotolo)