Tra le grandi potenze politiche vecchie e nuove e tra i grandi poteri economici di ieri e di oggi quali saranno i possibili scenari futuri? Tra la tutela dell'ambiente sempre più contaminato e deteriorato e la forza del mercato spinto dall'esigenza di risorse energetiche a basso costo, quali saranno le forze che prevarranno? In mezzo alle contraddizioni di una società travolta dal fondamentalismo religioso e dal terrorismo, avrà ragione la forza pacifica di un lento rinnovamento? Il Terzo millennio è iniziato all'insegna di una parola d'ordine lanciata da quella che è indiscutibilmente la maggiore potenza militare del pianeta: imporre la democrazia a tutto il mondo. Con dovizia di esempi e un linguaggio largamente accessibile il libro sviscera le multiformi sfaccettature del complesso rapporto tra la realtà statuale e i due fenomeni chiave del mondo contemporaneo: la deterritorializzazione e la globalizzazione. Muovendo alla scoperta dell'attuale disordine internazionale "Scenari geopolitici" mette alla prova vecchie e nuove teorie dell'analisi geopolitica, di cui si spiegano gli assunti e le impostazioni, di cui si verifica l'applicabilità in un serrato confronto con l'attualità.
La peculiarità del libro è data dalla concretezza del pensiero; l'obiettivo è quello di fornire gli strumenti utili per poter operare nei campi della comunicazione e del giornalismo. Grazie alla sua grandissima esperienza (maturata sul campo in oltre vent'anni di carriera) Igor Righetti fornisce in questo libro tutti gli strumenti necessari a chi si occupa o si vuole occupare di comunicazione o di giornalismo. Preso atto che le lezioni di stile lasciano il tempo che trovano, il volume si concentra sugli aspetti pratici, sui trucchi del mestiere, su quelle mille piccole cose che sono il pane quotidiano di chi lavora con la comunicazione (a tutti i livelli, dal giornalismo all'ufficio stampa, dall'autore al conduttore radiotelevisivo, dal marketing alle relazioni pubbliche, dal creativo fino all'organizzatore di eventi).
In questo libro, l'integrazione europea viene studiata sulla base di un approccio interdisciplinare: economico e politico. L'ipotesi adottata è che l'integrazione europea è progredita a partire da un nucleo "sovranazionale" iniziale sino all'attuale Unione, che il Parlamento europeo definisce una "democrazia sovranazionale". Il carattere sovranazionale delle istituzioni europee ha consentito la creazione di importanti beni pubblici europei, come il mercato interno, l'euro e numerose politiche. Ogni capitolo discute di alcuni cruciali beni pubblici mostrando l'evoluzione delle istituzioni europee in relazione alla complessa realtà storica che le ha condizionate. Un approccio narrativo è indispensabile, perché le istituzioni europee sono in continua evoluzione. Tuttavia, nelle Appendici a ogni capitolo si approfondiscono i problemi teorici, mostrando come l'integrazione europea costringa a riformulare alcuni concetti fondamentali dell'economia e della scienza politica. Infine, si affronta la questione del ruolo dell'Unione europea nel mondo, caratterizzato dal processo di globalizzazione e dalla formazione di un nuovo multipolarismo. A questo proposito, si estende il metodo sovranazionale, già sperimentato in Europa, anche su scala mondiale. La creazione di alcuni beni pubblici mondiali (global public goods) - come ha fatto l'Unione europea con il Protocollo di Kyoto - favorirebbe la transizione verso un ordine multipolare cooperativo
Fin da piccoli abbiamo imparato che 2+2=4, probabilmente senza mai chiederci di che cosa stiamo parlando. Esiste davvero il "2"? E, se sì, che oggetto è e "dove" si trova? Quanto le nostre intuizioni preteoriche sull'esistenza siano incerte lo si può verificare prendendo in considerazione molte asserzioni ordinarie, non solo scientifiche. Impariamo, ad esempio, che "Enea fuggì da Troia portando il vecchio padre Anchise sulle spalle", ma se Enea non esiste di che cosa stiamo parlando? Ci verrebbe da dire che "Enea" è il nome di un'idea poetica, ma pensarci bene, un'idea che cos'è? L'ontologia cerca di dotarci di qualche strumento per riflettere, in modo meno ingenuo, su problemi di questo tipo. Con questo libro, Paolo Valore ci offre una guida allo studio dell'ontologia pensata appositamente per un pubblico di profani. L'idea di questo volume è quella di raccogliere gli strumenti concettuali di base, senza eccessive preoccupazioni di ricostruzione storica o genetica, e di mostrarne le applicazioni possibili mediante esemplificazioni e problemi aperti.
"È giunta, ormai, l'ora di andare, io a morire, voi a vivere. Chi di noi vada a miglior sorte, nessuno lo sa, tranne dio". Così si chiude l'"Apologia di Socrate", una delle prime grandi riflessioni su che cosa sia la morte. E Paolo di Tarso, scrivendo ai Corinzi, domanda: "Dov'è, o morte, la tua vittoria?". Passano i millenni, ma l'interrogativo continua ad accompagnarci: che cos'è la morte? E perché ci spaventa? "Per chi suona la campana"? ci guida attraverso la storia dell'uomo e grazie alla letteratura, alla filosofia, all'arte e alle religioni ci fa scoprire come nei secoli sia stata percepita la morte fino ad arrivare a oggi, alla morte ostentata quotidianamente dai mass-media. E proprio oggi, la morte è diventata oscena, ovvero non rappresentabile per quello che è realmente. È in qualche modo scomparsa, ha smesso di far parte del corso della vita. Grazie a questo piccolo e agile libro di Oreste Aime, invece, è possibile tornare a riflettere su questo mistero, difficile, quasi incomprensibile, sia che ci riguardi personalmente sia che tocchi gli altri.
Il primo gennaio 2007 l'Unione Europea, con l'adesione di Bulgaria e Romania, ha completato il quinto allargamento. Con i suoi 27 stati membri, l'Unione costituisce attualmente la più vasta area integrata del mondo industrializzato, sia dal punto di vista geografico, dall'Atlantico agli Urali, sia in termini di potenzialità economica. A distanza di oltre tre anni dall'avvio di questo processo è oggi possibile tentare un primo bilancio. Il quinto allargamento rappresenta uno dei progetti più ambiziosi mai intrapresi dall'UE ma anche una delle sfide più difficili mai affrontate. L'ampliamento, infatti, ha determinato l'aggravamento di questioni preesistenti e l'emergere di problematiche nuove. L'Unione allargata continua a presentare divari economici che rischiano di determinare il formarsi di subaree a diverso sviluppo, compromettendo alla radice la realizzazione di una piena integrazione. Un'ulteriore sfida che l'Unione europea "allargata" si troverà ad affrontare concerne la gestione dei rapporti con i nuovi "vicini" e le relative questioni di sicurezza. Questo studio contribuisce ad arricchire il dibattito sugli effetti attuali di questo straordinario, quanto difficile, processo di allargamento dell'Unione attraverso una riflessione critica volta a metterne in luce costi e benefici. Per questo è un libro prezioso che aiuta a capire che cosa sta succedendo in Europa oggi e che cosa dobbiamo attenderci nel futuro prossimo.
Il volume si ispira a una concezione della storia intesa come intersezione permanente di processi e di eventi in una dimensione mondiale. Questa dimensione globale non ha una natura solo economica o commerciale. Fino alla prima guerra mondiale, gli stati europei si sono proiettati nel mondo nella presunzione di dominarlo. La guerra, con l'intervento degli Stati Uniti e la rivoluzione russa, e il ventennio fra le due guerre sono stati la stagione del declino della potenza degli stati nazionali europei. Il passaggio della guerra da conflitto europeo a conflitto mondiale nel 1941, ha determinato la marginalità dei paesi europei, la fine dei loro imperi, il dominio delle due superpotenze eurasiatica e americana e il tentativo di altri continenti di affermarsi come soggetti autonomi. La dissoluzione della superpotenza eurasiatica nel 1991 ha aperto una stagione che vede l'oscillazione fra l'aspirazione all'egemonia unilaterale americana e la crescita di soggetti internazionali destinati a imporre il governo multilaterale del mondo. Una storia del mondo scandita da quattro date: il 1870 con la conclusione dei Risorgimenti nazionali e l'ultima stagione del colonialismo europeo; il 1917 che segna la prima drastica interruzione dell'isolazionismo americano e getta le basi della nascita dell'URSS; il 1941 che precostituisce il dominio mondiale delle due superpotenze e il 1991 che apre la stagione della multilateralità come unica via di gestione delle relazioni intercontinentali.
Fino ai primi anni Sessanta del Novecento la filosofia della scienza, insieme alla logica e alla filosofia della matematica, costituiva l'asse attorno a cui ruotava quella che oggi chiamiamo "filosofia analitica". Per i positivisti logici, filosofia e filosofia della scienza sostanzialmente coincidevano. La scienza era il paradigma della conoscenza a posteriori, una conoscenza acquisita attraverso i sensi, mentre la logica e la matematica costituivano il paradigma della conoscenza a priori, ovvero acquisita mediante la sola riflessione. A partire dagli anni Sessanta, i filosofi danno sempre più per acquisito che i loro problemi e le loro intuizioni giungano quasi esclusivamente dalla storia della scienza. Si tratta di una vera e propria svolta, e la nuova direzione in cui si avvia la riflessione filosofica sull'impresa scientifica è dovuta in larga misura a Thomas Kuhn. Il semplice fatto di essere il maggiore responsabile di questo mutamento fa di Kuhn uno dei pensatori storicamente più importanti del Novecento. Non a caso l'opera fondamentale di Kuhn, "La struttura delle rivoluzioni scientifiche" (1962), è diventato un classico del pensiero contemporaneo. Questo studio racconta questo delicato ed essenziale momento di transizione, permettendo di comprendere come e perché si sia trasformata la filosofia e come ancora oggi l'opera di Kuhn sia non solo attuale, ma ancora viva, discussa e oggetto di dibattito e studio.
Avere un handicap, a causa di una minorazione fisica, sensoriale o intellettiva, non significa di per sé essere malato o bisognoso di assistenza. Per fortuna la maggioranza delle persone in situazione di handicap ha potenzialità e capacità proprie e può vivere una vita normale, a condizione però che siano eliminati gli ostacoli che impediscono la piena integrazione sociale. A tutti, anche a chi ha una limitata o nulla autonomia, va comunque garantita piena dignità e l'accesso ai servizi sociali al pari di tutti gli altri cittadini. Questo volume intende porsi come un concreto aiuto per tutte le famiglie che quotidianamente lottano contro le discriminazioni e l'isolamento per vedere riconosciuti quei diritti che troppo spesso sono ancora negati. Di volta in volta, poi, sono presentate le possibili iniziative che si possono intraprendere per ottenere le prestazioni indispensabili per le persone non autonome, con un'attenzione particolare agli aspetti più concreti e operativi, fornendo i riferimenti di legge, i modelli dei moduli da compilare, i contatti con le associazioni a cui rivolgersi e tutto quello che può servire per sostenere le famiglie.