Che cosa è stata la magia nei secoli, in particolare in quel periodo ritenuto magico per eccellenza, ossia il Medioevo? Quali le relazioni tra magia, scienza e religione, illusione e realtà? Che cosa si intende per magia? Qual è il ruolo del Demonio nella magia? A questi interrogativi il lettore potrà trovare in quest'opera articolati chiarimenti secondo un tracciato storico individuato su documenti e testi poco noti di autori dei secoli XIII e XIV. Una storia della magia che si configura pertanto come una storia della filosofia, della scienza e dell'occultismo nel periodo maturo del pensiero medievale.
Che cosa è stata la magia nei secoli, in particolare in quel periodo ritenuto magico per eccellenza, ossia il Medioevo? Quali le relazioni tra magia, scienza e religione, illusione e realtà? Che cosa si intende per magia? Quale il ruolo del Demonio nella magia? Quante immagini del Demonio si sono avute in quei secoli cosiddetti "bui"? A questi interrogativi, come a quello della definizione di "occulto" e di occultismo a cui risposero alcuni dotti del Medioevo, il lettore potrà trovare articolati chiarimenti secondo un tracciato storico individuato su documenti e testi per lo più inediti o poco conosciuti di autori dei secoli XIII e XIV talora conservati in rari incunaboli del secolo XV: una storia della magia che si configura pertanto come una storia della filosofia, della scienza e dell'occultismo nel periodo maturo del pensiero medievale. Il mondo contemporaneo, con tutta la sua sofisticata tecnologia, ha veramente espunto i tratti essenziali della magia dal suo orizzonte?
Esiste una tradizione esoterica occidentale? Sotto quali forme si manifesta? Qual è il rapporto tra questa cultura "altra" e le diverse forme politiche di matrice razionalistica dell'Occidente? E tra esoterismo e nazismo? Hitler e i vertici del partito erano in possesso di una dottrina segreta? Che cosa è invece possibile dire riguardo alle altre dittature del XX secolo? E in che modo, oggi, la democrazia rappresentativa si rapporta a questa cultura alternativa? Frutto di cinque anni di lavoro, questo libro è molto più di un tentativo di rispondere alle domande su una tradizione occidentale occulta, dai contorni ancora incerti: è un viaggio appassionato e appassionante dalle origini del sapere umano fino ai giorni nostri, che, affacciandosi sul futuro prossimo, disegna un suggestivo panorama del mondo attuale.
Perché Hitler ha attaccato la Polonia con la convinzione che l'Inghilterra e la Francia non sarebbero intervenute, trasformando così una guerra, che doveva essere limitata, in un conflitto prima europeo e poi mondiale? Domanda inquietante, alla quale gli storici hanno provato a dare risposte cercando di individuare una logica in comportamenti che sembravano del tutto estranei a qualsiasi logica. Giorgio Galli, invece, accetta la possibilità che Hitler e il nazismo avessero una logica e una cultura proprie e in questo libro dimostra come alcune radici culturali del nazismo affondino in quegli antichi mondi di conoscenza che erano stati sconfitti, ma non cancellati, dal pensiero scientifico del Cinquecento e del Seicento e dall'Illuminismo.
Sono ormai molti a ritenere che nel nazismo esistesse una componente esoterica, cioè interessata a un "sapere segreto" riservato soltanto a pochi "iniziati". Alla formulazione di questa ipotesi hanno del resto contribuito in maniera decisiva alcuni gerarchi di primo piano: l'ideologo del partito, Alfred Rosenberg, nutriva una passione per Atlantide e per la mistica medievale; Rudolf Hess, designato come successore di Hitler, era appassionato di chiaroveggenza e occultismo; il capo delle SS, Heinrich Himmler, era ossessionato dall'idea di fondare un Ordine iniziatico e di produrre oro. Lo stesso Hitler viene indicato talora come un ipnotizzatore demoniaco e come il potente mago nero del Reich millenario. In questo libro l'autore esamina le reali influenze delle società occulte sul nazionalsocialismo, proponendosi di documentare, spiegare e inquadrare in un contesto storico preciso fatti e avvenimenti. Operazione non facile - nella letteratura sulla "magia nazista" fatti poco attendibili si trasformano facilmente in eventi misteriosi che contribuiscono a coltivare ancora oggi il "mito di Hitler" - ma necessaria, nel tentativo di portare alla luce quel "lato notturno" della Storia individuato da Horkheimer e Adorno.
La storia dei magi, i misteriosi pagani che l’evangelista Matteo convoca «dall’Oriente» al cospetto del Figlio di David, viene da lontano. Al pari di tutti gli autentici misteri, il suo significato è inesauribile e ogni nuova acquisizione chiude un problema e ne apre altri mille. Franco Cardini narra la genesi e la diffusione delle varie versioni che hanno fatto dei «tre santi re», di volta in volta, il simbolo delle razze primigenie scaturite dai tre figli di Noè; dei tre continenti del mondo antico: Asia, Africa ed Europa; dei tre momenti dell’esistenza: giovinezza, maturità e vecchiaia; delle tre scansioni temporali: passato, presente e futuro. Alla luce delle ultime scoperte, si rafforza il ruolo dei magi come figura «ponte» tra Oriente e Occidente, cerniera tra vari culti e religioni. Non a caso oggi acquistano nuovo rilievo: sul piano religioso e devozionale sono stati proposti da papa Benedetto XVI come copatroni d’Europa; su quello antropologico e storico-filologico molti studiosi da una parte ne hanno indicato la presenza nel mondo indoiranico fra il I secolo a.C. e il I d.C., dall’altra ne hanno ribadito il nesso con gli astrologi-sacerdoti originari della Media e con gli insegnamenti di Zarathustra.
La magia è una sorta di crocevia in cui convergono diverse strade della cultura medievale. È anzitutto un punto di intersezione tra religione e scienza; in secondo luogo è un campo in cui cultura popolare e cultura dotta si incontrano; ma è anche un punto di incrocio tra immaginazione e realtà, dove le convenzioni romanzesche incontrano la vita quotidiana. La magia, quindi, è un punto di partenza per escursioni in molti territori della cultura medievale, nei quali ci guida Kieckhefer con competenza, con passo piano, talvolta anche con umorismo.
In questo volume vengono pubblicati alcuni dei documenti più preziosi conservati nell'Archivio storico della Pontificia Università Gregoriana di Roma, una delle istituzioni accademiche più importanti della Compagnia di Gesù, rendendo fruibile il Fondo Clavius. Si è scelto di documentare come l'interesse per le materie scientifiche abbia percorso l'intera storia della Compagnia di Gesù attraverso le figure di due gesuiti Cristoforo Clavio (1538-1612) e Angelo Secchi (1818-1878) entrambi professori presso il Collegio Romano. Ai documenti si affianca una serie di preziosi strumenti per lo studio e le misurazioni astronomiche quali l'astrolabio e il notturnale.
Dall'antichità l'Egitto ha rappresentato un terreno fertile per lo sviluppo delle arti magiche, al punto che gli autori arabi medievali lo consideravano "la Babilonia dei maghi". E nel succedersi delle generazioni, il ricorso alla magia ha percorso trasversalmente culture ed esperienze religiose diverse. Molto più di ogni altra espressione culturale, la magia ha preservato i propri simboli e il proprio linguaggio, al tempo stesso rinnovandoli a contatto con nuove civiltà e sotto climi diversi. Nel filone copto, apporti greci, ebraici, cristiani e musulmani si fondono sopra un sostrato egizio preesistente. Il volume presenta tre manoscritti inediti, conservati nella biblioteca del Centro di Studi Cristiano-orientali presso il convento dei Francescani del Muski al Cairo. Si tratta di tre piccoli testi anonimi che servono da introduzione a una forma di cabala araba applicata ai Salmi. I tre opuscoli illustrano la composizione dei quadrati magici a partire dai valori numerici dei versetti dei Salmi, secondo un metodo originariamente elaborato in ambiente islamico. Il loro scopo eminentemente pratico spiega il loro stile succinto ed essenziale, al punto da farli apparire dei semplici promemoria. Solo l'ultimo manoscritto si presenta come il tentativo di elaborare un trattato esaustivo. Il titolo del libro allude al quadrato magico con cinque caselle per lato (pentagramma) e con casella vuota al centro, chiamato, nella tradizione magica copta, 'sigillo di Salomone'.
Rodolfo II, imperatore del Sacro Romano Impero dal 1576 al 1611, è molto amato dalla letteratura, ma poco dalla storia. La sua vita e il suo regno non furono segnati da eventi particolari: accadde tutto prima di lui - il nonno Carlo V diede vita all'impero più vasto mai conosciuto, sul quale "non tramontava mai il sole" - o dopo di lui - la Guerra dei Trent'anni scoppiò nel 1618, poco dopo la sua morte. Ispirato cultore del bello e dell'arcano, Rodolfo popolò la sua corte stravagante di artisti, esoteristi, stregoni e scienziati, in un clima di tolleranza, favorevole al progresso della scienza e alla circolazione delle idee, di cui si avvalse anche Giordano Bruno. La sua passione per l'occulto attirò alchimisti come Oswald Croll e maghi come John Dee ed Edward Kelley, che guardavano in sfere di cristallo e traevano auspici parlando con gli angeli; intanto gli astronomi dovevano conquistare la sua volubile generosità elaborando oroscopi e interpretando l'apparizione di nuove stelle e il passaggio delle comete. Esautorato dai suoi nobili, lasciò la corona scagliando una maledizione su Praga e sulla nazione ceca, che in qualche modo si avverò. Durante la Guerra dei Trent'anni ogni esercito di passaggio saccheggiò il Castello e le sue inestimabili collezioni e la Boemia perse la propria indipendenza per trecento anni. Peter Marshall ha scritto questo libro per amore di Praga, della sua storia e di un uomo che ha saputo incarnare lo spirito di un'epoca, dando vita ai suoi demoni e alle sue speranze.
IL LIBRO
Magia, stregoneria e superstizione rappresentano da sempre il lato «altro», oscuro e affascinante, della civiltà europea. Anche in un’epoca come la nostra, caratterizzata da un accentuato materialismo e da una esasperata fiducia nella ragione e nella scienza, esse costituiscono una corrente sotterranea – una sorta di fiume «carsico» – abbondante e impetuosa.
Parla quindi del passato, ma anche del presente, questo importante saggio di Michael Bailey, una delle più complete e approfondite analisi oggi disponibili sull’argomento. Se una speciale attenzione è dedicata all’Europa medievale e agli albori dell’età moderna, l’autore non trascura l’antico Vicino Oriente, la Grecia classica e Roma, o, in tempi a noi prossimi, il diffondersi di sistemi magici – in particolare la Wicca, una forma contemporanea di stregoneria – dall’Europa agli Stati Uniti.
Il libro mostra al lettore come la magia e la superstizione siano state definite nelle varie epoche e come i loro tratti costitutivi siano mutati nel tempo, analizza i modi in cui sono stati condannati specifici tipi di magia ed è stato accusato e perseguitato chi li praticava (o si riteneva lo facesse).
L’autore dimostra infine che la magia – o, per dire meglio, ciò che nei diversi contesti si è considerata tale – è stata quasi sempre utilizzata per tracciare il confine tra le azioni socialmente accettabili e quelle illecite, e più in generale tra il noto e il comprensibile e l’ignoto e l’occulto.
L'AUTORE
MICHAEL D. BAILEY è assistente di Storia presso la Iowa State University. Ha studiato presso la Northwestern University, l’Università di Basilea e l’Università di Monaco. È stato docente di storia della magia e della stregoneria presso l’University of Cincinnati, la Saint Louis University e l’University of Pennsylvania. Tra le sue pubblicazioni Battling Demons: Witchcraft, Heresy, and Reform in the Late Middles Ages (2003) e Historical Dictionary of Witchcraft (2003).