Come eseguire a mente un'operazione che sembra impossibile? Come stupire gli amici con magici giochi di carte? C'è un segreto per risolvere velocemente un Sudoku? E per leggere il pensiero? Occorre fare i conti con la matematica! La matematica è quella cosa, dice Eastaway, che «spesso ci fa sentire stupidi e anche un po' arrabbiati», ma grazie a questo libro, che ne mette in mostra l'aspetto giocoso, diventerà semplice e divertente, persino sorprendente: riusciremo così a trasformare la nostra frustrazione e il nostro senso di inadeguatezza in coraggio intellettuale e voglia di metterci alla prova. Eastaway lancia una sfida a tutti coloro che non si sentono portati per la matematica, una sfida che davvero vale la pena di raccogliere, per scoprire quanto interessante, creativo e stimolante può essere il mondo dei numeri e della logica.
Dall'autrice best-seller de "Il giardino segreto", uno straordinario taccuino fregiato con i più bei disegni del libro. 144 pagine e 72 illustrazioni a china da colorare e arricchire con i tuoi appunti, riflessioni e schizzi d'artista.
Ogni mappa ha una storia da raccontare: tra queste pagine potete incontrare Cristoforo Colombo e Francis Drake, Matteo Ricci e il capitano Cook, Bougainville e Alexander von Humboldt, David Livingstone e Roald Amundsen e i numerosi, audaci e oscuri pionieri che hanno permesso di conoscere e riconoscere gli angoli più remoti della Terra. Una storia della scoperta del mondo ignoto, illustrata con mappe rare e una ricca documentazione.
Caro lettore,
mentre leggi queste pagine, un vento leggero sta accarezzando i rami frondosi di un pesco. Perché non ti stai rinfrescando alla sua ombra? E perché rimandi da settimane la telefonata che vorresti fare a un amico lontano? Perché non ti concedi abbastanza spesso una notte di follia, o una lunga camminata solitaria? La risposta, probabilmente, è che sei troppo immerso nel tempo quotidiano: fai sempre le stesse cose, percorri sempre le stesse strade, dai troppa importanza a problemi che non meritano davvero la tua attenzione.
Non preoccuparti, non sentirti giudicato, sei in buona compagnia. Questo manuale (cioè io) nasce dal desiderio di esplorare insieme a te alcune delle infinite dimensioni temporali che lottano con la quotidianità per avere la tua attenzione. In un certo senso, io sono l’esatto opposto di un’agenda. Se mi porterai sempre con te, utilizzandomi un po’ alla volta e senza badare alla sequenza delle pagine (fin troppo simile alla sequenza dei giorni di un calendario), scoprirai cose inaudite sul tempo: che le tue dita sono eterne e immutabili; che un sasso ha mille cose da raccontare; che ieri sera, mentre dormivi, qualcuno ti ha lasciato uno strano messaggio; che mille misteriose personalità convivono in te nello stesso istante.
Ti devo avvertire che seguendo le mie istruzioni perderai molto tempo e rischierai spesso di sporcarti le mani; a volte ti capiterà di rovistare nelle cianfrusaglie che hai stipato nei cassetti, e potrebbe prenderti una leggera malinconia riguardando le tue vecchie foto.
Sono sicuro che ne varrà la pena.
Con affetto,
il tuo manuale
"La vita è un sogno, o i sogni aiutano a vivere meglio?". Gigi Marzullo, storico giornalista della Rai, che accompagna le nostre notti televisive da ormai quasi trent'anni, è diventato un'icona della Tv anche e soprattutto per le domande che rivolge agli ospiti delle sue trasmissioni: ironiche, speculative, intime, sempre spiazzanti e a volte un po' surreali. In "Non ho capito la domanda", Marzullo raccoglie le più originali ed evocative tra quelle inanellate in tanti anni di trasmissioni, alcune delle quali sono entrate nell'immaginario comune e sono diventate parte del nostro parlato. Un volume dall'aspetto accattivante e dal contenuto irresistibile, in cui trovare per ogni occasione la giusta domanda... per potersi, ovviamente, dare la migliore risposta.
Genitori sull'orlo di una crisi di nervi, stanchi e con i minuti contati. Mamme e papà stretti tra preoccupazioni del lavoro, incombenze quotidiane e pressioni sociali. È difficile mantenere i nervi saldi con i figli dopo una lunga giornata sfiancante. Weekend e vacanze che si trasformano in momenti di scontro a causa di impegni e compiti a casa... E così anche il più banale dei capricci o la risposta poco educata provocano litigi e urla. Ma come evitare di sgridare chi ha rovesciato per la seconda volta il succo di mirtillo sul tappeto color panna o ha nascosto l'ennesimo brutto voto in matematica? E dopo la tempesta non sempre torna il sereno. Come risulta da una recente ricerca medica le urla sarebbero dannose quanto le percosse. Ecco allora che arriva in soccorso questa guida, forte di una solida base scientifica, per aiutare anche il più irascibile dei genitori a controllare completamente i sentimenti di disperazione e rabbia. E se diventare dei genitori migliori fosse davvero così semplice? La dottoressa Carla Naumburg sembra aver trovato la formula magica per avere figli felici e genitori sereni. Provare per credere!
Ognuno di noi, se mai ha amato un animale, qualsiasi animale – un gatto, un cane, un cavallo, un pappagallo, perfino un pesciolino –, sa quanto sia importante comunicare con loro. Innumerevoli volte abbiamo pensato; gli manca solo la parola! Eppure, in modo istintivo, abbiamo sperimentato che le parole non servono. C'è un canale potentissimo che ci mette in relazione con gli animali e che ci consente di capirli e di farci capire, solo che il nostro desiderio di contatto sia autentico e orientato al bene: l’energia. Gli animali incarnano la capacità di essere ciò che sono, cosa che noi spesso scordiamo, e la seguono con totale autenticità, senza mediazioni culturali, senza censure, senza atteggiamenti giudicanti; sono dei veri «esperti». L'energia ci mostra come riscoprire la qualità incomparabile del loro cuore, l'amore incondizionato: sincero, pulito, aperto alla conoscenza e alla fiducia. È molto più semplice di quanto sembri, ed è un'esperienza toccante e profonda.
Proseguendo il suo percorso di esplorazione dei modi in cui l’energia si manifesta nella nostra vita, Rossella Panigatti aggiunge un capitolo delicato alla sua ricerca, aiutandoci a scoprire e ad approfondire i lati più emozionanti del nostro rapporto con gli animali, le sottili e potenti relazioni che si possono stabilire a livello energetico; e lo fa con un libro personalissimo, ricco di episodi, ricordi e storie, pieno di cani altruisti, di gatti psicologi, di pesci sensibili, di falchi, cavalli, gechi…
Perché è meglio non dire cincin o buon appetito? Come si scrive una mail? Quando si può dare del tu? Perché non si augura salute dopo uno starnuto? Le buone maniere, pur essendo molto legate alla tradizione non sono regole incise nella pietra, ma indicazioni soggette a continue modifiche. Anche se a volte possono sembrare arbitrarie o pure convenzioni, sono colme di significato e la loro conoscenza può offrire una rassicurazione. Le buone maniere, infatti, dovrebbero essere interpretate come un linguaggio capace di comunicare in modo efficace il nostro pensiero. Questo libro è frutto di una ricerca delle curiosità e dei dubbi più diffusi ai quali si offrono soluzioni, consigli e chiarimenti. Dal modo più opportuno di confrontarsi con i colleghi, alle imprescindibili regole dello stare a tavola. Ma anche consigli su come indossare gli accessori e le indispensabili dritte su ricorrenze e occasioni.
Dodici mappe per i sette regni e per le terre al di là del mare stretto viste dagli occhi di un drago in volo.
Le notizie corrono sempre più sul filo della velocità e della tecnologia. Ma a fronte dei rischi dell’informazione della rete, la qualità delle notizie e la certezza delle fonti è la garanzia di successo di alcune realtà editoriali cartacee che ancora resistono, confermandosi ancora sulla cresta dell’onda. E’ il caso del Libro dei Fatti Adnkronos.
Viaggia veloce il fiume del tempo, molto più di quanto scorreva in passato. E scava sempre più profondo il canyon che attraversa. I miei figli sono dall'altra parte e potrebbero partire prima che possa raggiungerli. Gli vorrei consegnare quello che ho conservato. Non c'è molto tempo e, senza il mio bagaglio, ho paura che il loro viaggio possa essere più faticoso di quello che intrapresi io. Ho 58 anni adesso che scrivo e, il mio viaggio, l'ho iniziato che ero ragazzo. A quei tempi anche mio padre mi consegnò il suo bagaglio, ma gli bastò allungare un braccio per passarmelo. Da sempre Paolo Bonolis parla da solo. Lo fa per ritornare sui suoi pensieri, elaborarli, triturarli, rivoltarli come calzini. E per capirci di più: sul mondo, sulla felicità, sulla televisione, sullo stupore, sull'amore e la famiglia, sulla tecnologia che non rispetta i ritmi della biologia, sullo sport che è passione, su Roma ('sti cazzi), sull'uomo che è l'animale con la spocchia. Negli anni, da queste riflessioni ad alta voce sono nate delle pagine di appunti scritti che ora aprono i diciotto capitoli di "Perché parlavo da solo", il primo libro di Paolo Bonolis, un tesoro intimo, meditato e prezioso da consegnare ai suoi figli e a tutti coloro che nel tempo l'hanno apprezzato o anche criticato. In un flusso appassionato e coinvolgente, ricco di ricordi di personaggi ed episodi, Bonolis sorprende i lettori con le sue domande ora poetiche ora al vetriolo, sempre profonde: leggerezza e accettazione sono antibiotici per l'esistenza? La Natura Umana è senza scopo, lo Spazio la limita e il Tempo la corrode: come se ne esce? Un amore è un dato oggettivo o un fiume di farfalle? Internet ci sta rincoglionendo? E tagliare i cojoni a un gatto è un atto lecito o arbitrario? Il risultato è una lettura che incuriosisce, fa pensare e talvolta ridere grazie all'intelligenza affilata e alle battute ciniche di Bonolis.
A volte, da un romanzo, riporti anche solo una frase. Un'intuizione. Una cosa che ignoravi. A volte, anche solo una visione o un gesto. Altre volte, una storia che somiglia alla tua. Da Tom Sawyer al giovane Holden, da Jane Eyre a Raskòl'nikov e ai personaggi di Roth, la magia dei grandi libri, guide strane, insolite, spiazzanti. Leggendo possiamo vivere il non ancora vissuto e il mai vivibile, dichiararci a qualcuno con un coraggio mai avuto, percepire un dolore che somiglia al nostro o solo sapere che esiste. Perché la letteratura ci racconta. La sorpresa del crescere, le sfide, la scoperta del desiderio, l'amore, le ambizioni, le illusioni - magari perdute; la voglia di andare lontano o di tornare a casa; la paura di invecchiare e tutte le paure, ma anche tutte le speranze.