La novità del libro consiste nel descrivere in cinque capitoli, quanti i pilastri dell'Islam, la religione maggioritaria della Turchia, paese candidato a membro dell'Unione Europea. Conoscere l'Islam turco significa addentrarsi nei meandri dei gruppi sorti sulle spoglie degli antichi ordini sufi, che svolsero un ruolo fondamentale nell'Impero ottomano e sono ancor oggi attivi, sebbene in forma semiclandestina. Sospesa tra Europa e Asia e percorsa da intensi dibattiti, la Repubblica di Turchia ricerca delicati equilibri tra laicità e tradizione religiosa, tra democrazia e Islam, tra culto islamico ufficiale e dinamica spirituale sufi, tra religione e postmodernità.
Un viaggio a Corruptia, è un viaggio in un comune italiano medio-grande, con un sistema economico-finanziario molto strutturato, culturalmente vivace, con una forte attenzione al benessere dei cittadini. Si tratta della visita a sei settori dell'attività di Corruptia: il settore finanziario, quello ambientale, quello della sicurezza urbana, il settore della pubblica amministrazione e dei controlli, quello urbanistico e l'assessorato alla cultura e lo sport. Si presentano i meccanismi cercati, i vari attori coinvolti, le loro attività, i riferimenti etici e legislativi del loro operare. Attingendo a vari dati scientifici si comprendono i percorsi di corruzione che vanno al di là del caso di studio e fotografano diversi comuni italiani. Un libro per cogliere i nessi che rendono possibile in una città modello per molte altre meccanismi silenti e vincenti della corruzione. Attenzione. Corruptia esiste. È una città italiana. Chiamarla con il suo nome avrebbe messo all'indice lei. Agli autori di questo libro interessa invece altro: disinnescare i processi di corruzione del sistema di una Pubblica Amministrazione che ovunque riproducono il sistema malato di Corruptia. Hanno contribuito alla stesura del libro Salvatore Calvagna, Giovanni De Francisco, Salvatore Fortuna, Antonio Giannelli, Alessandra Lazzari, Rosamaria Monea.
Ogni pagina di questo libro è un dialogo mistico nell'oscurità. Un dialogo con chi? Non è necessario soltanto pensare all'altro da sé per vivere e sperimentare il dialogo, che nasce già dall'interiorità che incontra se stessa, poi il mondo circostante, per arrivare fino al dialogo con l'universo e, infine, con l'Altro, con Dio. Scritto da un frate domenicano che passa buona parte dell'anno in Turchia, "Piccola mistica del dialogo" non è, dunque, uno dei tanti manuali sul dialogo interreligioso, ma un vivo riflesso delle relazioni vissute giornalmente nella grandezza e nella multiforme varietà dell'umanità. Allora anche la seconda parte del libro, "La frontiera interreligiosa", conduce a scoprire e oltrepassare quelle frontiere - pensate, immaginate, create - che tanto attanagliano l'uomo contemporaneo. L'autore, cosciente che questo cammino è talvolta impervio, lo propone a tutti perché la mistica del dialogo è fondamento dell'umanità.
Intense pagine nelle quali traspare una profonda esperienza di fede, un vissuto religioso da cui emerge una contagiosa capacità di professare con la vita e con il cuore l'assoluto primato di Dio e la carità per i fratelli. Prefaz. Card. Angelo Comastri, presentaz. E commenti di Gabriella Bova.
Alberto Fabio Ambrosio, domenicano, è da anni uno dei maggiori studiosi cristiani dell’Islam mistico. In questo libro racconta l’origine di questa sua passione e introduce il lettore nello straordinario mondo del sufismo, la mistica islamica. Ambrosio mettendosi in gioco in prima persona, conduce il lettore a una duplice riflessione, sia teorica che personale, riguardo al tema del dialogo intrareligioso, tanto caro a Raimon Panikkar.
Una profonda e inedita scoperta dell’Islam che affascina e non spaventa, quello dei grandi mistici e delle scuole spirituali.
Nato a Fano, nel 1971, dopo i primi studi in Italia Alberto Fabio Ambrosio intraprende gli studi in Lingua e Storia della Turchia all’università di Strasburgo. Nel 2002 completa gli studi universitari in Turchia discutendo una tesi sui rituali di iniziazione nell’ordine Bektashi. Lo stesso anno si laurea anche in teologia con uno scritto sull’induismo e il sufismo. Nel 2003 intraprende un dottorato in Storia Moderna all’Università della Sorbona di Parigi, sulla dottrina e le pratiche dei Dervisci Rotanti nell’Impero ottomano del XVII secolo. È autore di diverse pubblicazioni su Jalal alDin Rumi e i Dervisci Rotanti. Attualmente prosegue le sue ricerche sull’ordine mistico dei Dervisci Rotanti a Istanbul, dove risiede dal 2003.
En este volumen se agrupan tres obras de san Ambrosio que presentan indudables rasgos comunes: las tres se centran en los primeros capítulos del Génesis, fueron compuestas por la misma época y forman parte de los escritos exegéticos del gran obispo de Milán.
Si bien no se cuentan entre sus obras más estudiadas y famosas, su interés radica tanto en la importancia de los acontecimientos que comenta, como en el indudable valor literario que les confiere la extraordinaria personalidad de su autor.
Existen argumentos de suficiente peso como para afirmar que El Paraíso, Caín y Abel y Noé son el producto, elaborado en el taller de la retórica ambrosiana, de su predicación a lo largo de los años 374-378, es decir, en el período inmediatamente posterior a su sorprendente consagración episcopal el 7 de diciembre de 374.
La estructura de estas tres obras viene dada por el texto bíblico que comentan, versículo a versículo, si bien no faltan atisbos de sistematización de la materia en algunos momentos de la exposición.
También es común a todas ellas la fuerte influencia de Filón, hasta el punto de haber merecido que su autor haya sido llamado el «Filón cristiano».
En efecto, es posible detectar la presencia del filósofo judío como fuente de ideas y hasta de expresiones, pero eso no quiere decir que haya influido en la forma de pensar de Ambrosio, como se pone de relieve en la Introducción de este volumen.
En ella también se analizan algunos rasgos característicos de la exégesis ambrosiana: concre-tamente la importancia que en ella tienen los nombres, su atención a los números y la dimensión cristológica de sus comentarios al Antiguo Testamento.
La presente traducción es la primera edición íntegra de estas obras que se publica en lengua castellana.
Liberiamoci dallo stereotipo della donna-leader di successo con tailleur attillato grigio antracite e tacchi a spillo. Essere donna e insieme leader significa essere una professionista "normale". Significa essere, cioè, una figura molto più "semplice" o più in ombra di quanto si immagini, ma di valore, cioè capace di introdurre quel Fattore D che produce valore d'impresa. E le storie raccontate in questo libro lo dimostrano. Sono storie di donne normali, ma anche un po' "speciali". Non sono manager necessariamente molto famose (almeno per ora), ma sono figure che si sono preparate a lavorare studiando, con impegno e passione, senza sacrificare se stesse e la propria autenticità. Un libro utile alle persone curiose per capire meglio cosa spinge alcune donne ad accettare fatiche supplementari per raggiungere obiettivi difficili, lottando contro pregiudizi e luoghi comuni; alle giovani che ricercano modelli non convenzionali in grado di rafforzare il loro impegno quotidiano; alle donne di qualsiasi età che hanno già operato scelte di vita personale e professionale; ai direttori del personale e manager HR che si occupano anche delle politiche orientate alla valorizzazione delle differenze di genere e di diversity management; a chi studia e si interessa al tema della leadership, non solo femminile, e al suo sviluppo all'interno delle imprese.
La stretta connessione tra orientamento e formazione apre una riflessione sulla figura professionale del formatore in quanto orientatore. Il volume fonda le pratiche di orientamento sulla metafora della narrazione e, quindi, su una sottesa e continua ricerca di senso che ciascun processo formativo porta con sé, riconoscendo, nel processo di costruzione della conoscenza, l'istanza identitaria di quelli che vi partecipano. Questo libro è il risultato di un'attività di formazione - vero e proprio "laboratorio riflessivo" sulle pratiche di orientamento - rivolta a un gruppo di docenti delle scuole medie inferiori e superiori campane, configuratasi come autentica ricerca partecipativa e collaborativa riferita alle pratiche di orientamento.
San Ambrosio de Milán (340-397) dedicó una gran solicitud pastoral a las vírgenes cristianas. Fruto de sus desvelos pastorales son los tres tratados que publicamos en este volumen: De uirginitate, De institutione uirginis y la Exhortatio uirginitatis. Con anterioridad, en esta misma colección publicamos los escritos De uirginibus y De uiduis. De esta manera cumplimos el propósito de sacar a la luz pública todo el corpus ambrosiano sobre la virginidad en lengua castellana. El primer tratado sobre la Virginidad que presentamos comienza con unos exempla sobre la sabiduría del rey Salomón y sobre Jefté. La actuación de este último le da pie para desarrollar una homilía en defensa de la virginidad. Finaliza la obra con otra homilía dedicada a la fiesta de S. Pedro y S. Pablo. El escrito consagrado a la Instrucción de la virgen tiene una particular significación, pues en él se destaca el papel de la Virgen María como modelo a imitar por las vírgenes cristianas. Se puede decir que estamos ante una obra eminentemente mariológica que va a tener un gran influjo en siglos posteriores. Aquí se nos muestra Ambrosio como un valedor a ultranza de la virginidad de Santa María, frente a detractores como Bonoso. La Exhortación a la virginidad reproduce una homilía de Ambrosio predicada en Florencia con motivo de la traslación de las reliquias de S. Agrícola. El obispo de Milán utiliza un recurso literario que consiste en poner en boca de Juliana, viuda de uno de los mártires cuyas reliquias se habían trasladado, un discurso animando a sus hijas a vivir la virginidad. Después, Ambrosio retoma la palabra para aplicar a las vírgenes unas enseñanzas del Cantar de los Cantares. En todo el volumen se puede apreciar el dominio de Ambrosio sobre los textos bíblicos, así como la exégesis que hace de los mismos, siguiendo en este punto las líneas generales de la hermenéutica alejandrina de tipo origeniano, aunque tampoco falten aplicaciones muy concretas de carácter parenético.
La virginidad cristiana mereció una atención especial entre los múltiples quehaceres pastorales del santo obispo de Milán. Los escritos que aquí presentamos son fruto de su predicación, como la mayor parte de su producción literaria. Son cuatro tratados: Sobre las vírgenes, La virginidad, La educación de la virgen y Exhortación a la virginidad. Hay que hacer notar que el título de La educación de la virgen es relativamente moderno, pues en la tradición manuscrita se acostumbraba a denominar De perpetua uirginitate sanctae Mariae ad Eusebium. Desde los primeros tiempos del cristianismo, las vírgenes cristianas vivían una dedicación a Dios en el seno de su propia familia, aunque ocupaban un lugar distinguido en las celebraciones eucarísticas. Esta era la situación en la que se encontraban las vírgenes en el Occidente cristiano del siglo iv. No ocurría lo mismo en Oriente, donde el monacato femenino tenía ya un creciente desarrollo y las vírgenes vivían en comunidad. De todas maneras, en la segunda mitad de este siglo se empieza a notar una gran influencia del monacato oriental en el Occidente latino. El lector comprobará que Ambrosio muestra un empeño decidido en destacar el carácter sobrenatural de la virginidad, frente a las afirmaciones de quienes no entendían este modo de vivir cristiano. Las jóvenes cristianas que se decidían a llevar este género de vida tenían que superar los prejuicios del paganismo circundante, tanto por lo que se refiere a las «vestales» romanas, como a los egoísmos del padre de familia, que en aquella época ejercía un poder casi absoluto.
Las obras contenidas en este volumen ocupan un puesto de particular relieve entre los escritos de san Ambrosio. Su importancia radica en su significado histórico, litúrgico y dogmático.
Los tres escritos están estrechamente conectados entre sí, ya que se refieren a los ritos en los que los catecúmenos de la Iglesia de Milán recibían los sacramentos de iniciación cristiana. No se trata de opúsculos especulativos, sino de explicaciones dirigidas a la intelección y vivencia de la vida cristiana. Reproducen casi taquigráficamente la predicación que el obispo de Milán impartía durante la semana de Pasión y la semana de Pascua a los catecúmenos y neófitos.
La Explicación del Símbolo es el primer documento escrito que nos permite reconstruir la fórmula del Símbolo de la fe, por lo cual tiene una gran importancia para la historia del origen y evolución del Credo apostólico.
En Los sacramentos se recogen seis sermones que inician a los neófitos en la comprensión de los sacramentos que acaban de recibir en la vigilia pascual: bautismo, confirmación y eucaristía.
Los misterios, por su parte, son una reelaboración sistematizada y con un lenguaje más preciso de los seis sermones que forma el De Sacramentis.
La riqueza bíblica de las explicaciones hace que estos escritos sean un instrumento muy actual y adecuado para catequesis catecumenales de adultos.
En el escrito Sobre Abrahán, quizá como en ningún otro tratado de san Ambrosio, se nos muestra claramente su personalidad, sobre todo porque manifiesta su inclinación a la predicación moral y sus dotes exegéticas para interpretar la Sagrada Escritura. Su composición hay que situarla en los años 382-383. El personaje central es Abrahán, a quien san Pablo define como Padre de los creyentes (Rm 4, 1-25) y hombre de fe. Analizando los dos libros que componen esta obra de san Ambrosio podemos observar claramente sus diferencias. El Libro primero lo constituyen un conjunto de sermones y muestra claramente la explicación oral dirigida a los catecúmenos. El tema central del libro es la vida de Abrahán desde su vocación hasta su muerte, tal y como se narra en Génesis 12-25. Toda la enseñanza moral que transmite san Ambrosio tiene muy en cuenta las costumbres y circunstancias de su auditorio; por eso su comentario y exégesis se enriquece con referencias continuas a la vida concreta con ejemplos prácticos. El Libro segundo también está centrado en la vida de Abrahán, desde la vocación hasta la promesa del hijo, Isaac. Es evidente el enfoque y el modo de tratar los temas: abandona el tratamiento moral sencillo y simple para desarrollar las cuestiones con un sentido superior. Esto significa que abunda una exégesis alegórica y la introducción frecuente y amplia de cuestiones filosóficas. Son numerosos los pasajes del Génesis a los cuales se aplica la doble interpretación: la moral en el libro primero, y la alegórica o mística en el segundo. También las fuentes en las que se inspira san Ambrosio son distintas para el Libro primero y segundo. La presente traducción es la primera edición íntegra de la obra que se publica en lengua castellana.