In questo libro ormai classico, Bernard Lewis ribalta la nostra usuale nozione della parola "scoperta": qui gli europei non sono gli esploratori di terre remote e selvagge, ma gli esotici barbari "oggetto di scoperta e di studio da parte di osservatori provenienti dalle terre dell'Islam". Per questo, Lewis racconta la battaglia di Poitiers come dovette apparire non a Carlo Martello ma agli arabi, e Lepanto e l'assedio di Vienna dal punto di vista dei turchi. Racconta soprattutto l'immagine dell'Europa riflessa nelle opere della cultura islamica: un'Europa che nel Medioevo appariva arretrata e incivile, e che nei secoli seguenti diventa sempre più lontana e incomprensibile.
Bernardo è, nella Commedia dantesca, colui che presenta Dante alla Vergine e definisce, in questo modo, la fine del suo cammino, la realizzazione di un intero percorso, il cui esito sarà l'inenarrabile visione trinitaria prima dell'uscita a «riveder le stelle». Nel Canto XXXI del Paradiso Bernardo si era presentato come colui che arde «tutto d'amor» per la Madre di Dio e nel XXXIII è sempre lui a innalzare il canto di lode della Vergine «Madre, figlia del suo Figlio». Perché questa scelta, da parte del Sommo Poeta? Perché Bernardo di Chiaravalle? Perché quest'ultimo è, nel sentire dell'epoca in cui Dante scrive, il teologo cantore di Maria per eccellenza.
Sono ormai passati quasi due anni da quando, il 20 marzo 2003, le truppe angloamericane attaccavano Baghdad. Cominciava così la seconda guerra del Golfo. Una guerra che ci si aspettava breve e con pochi spargimenti di sangue e che, invece, nei fatti, si è rivelata essere lunga, estenuante e sanguinaria, con strascichi di morte e terrore. Il volume ricostruisce analiticamente le vicende di questa seconda disastrosa guerra del Golfo, analizzandone cause ed eventi e ricontestualizzandoli all'interno della più generale situazione del Medio Oriente, offrendo così al lettore spunti di riflessione importanti e inedite prospettive di interpretazione dell'intera vicenda.
L'episodio conclusivo della ricerca del Sacro Graal ambientato al tempo della Guerra dei cent'anni, che sconvolse l'Europa tra il 1300 e il 1400. Le avventure di Thomas di Hookton si avviano alla conclusione. Un dettaglio nel libro che gli ha lasciato il padre gli indicherà la giusta via per il ritrovamento della coppa tanto contesa. Dopo aver fatto credere al suo signore che la reliquia causa di tante lotte è andata perduta, torna nel suo paese natale, in Inghilterra, perché è proprio lì dove tutto è cominciato che il cerchio si chiude...
Cosa significa "dire la verità"? Che ruolo gioca nelle nostre vite? Con la sua caratteristica combinazione di passione, eleganza e semplicità, Williams indaga sul valore della verità e giunge alla conclusione che essa è di più e al contempo di meno di quanto potremmo immaginare. Due fondamentali atteggiamenti nei confronti della verità delle asserzioni convivono nelle società moderne: il sospetto di essere ingannati (a nessuno piace essere preso in giro) e lo scetticismo nei confronti della possibilità che esista qualcosa come una "verità oggettiva" (a nessuno piace sembrare ingenuo). Questa tensione fra il bisogno di verità e il dubbio che ne possa esistere una non è un paradosso astratto ma ha gravi conseguenze politiche.
Due anni prima dei Lumière, un altro pioniere, Emile Reynaud, incantava tutta Parigi con immagini colorate a mano in grado di animarsi sullo schermo del suo "Teatro ottico". Immaginava forse le infinite possibilità di quel nuovo mezzo di espressione? Il libro ripercorre la storia della "settima arte bis", un cinema che si fabbrica immagine per immagine, in cui l'autore è padrone assoluto poiché controlla tutto al ventiquattresimo di secondo. Dai giganti (Walt Disney) ai marionettisti ispirati (Jiri Trnka), passando per il modesto "imbrattapellicole" (Norman McLaren), i poeti libertari (Paul Grimault) e i saggi animisti (Hayao Miyazaki), l'arte dell'animazione non ha mai smesso di sorprendere, conquistando anche il pubblico adulto.
Negli ultimi anni le scienze sociali stanno rivalutando il ruolo che i sentimenti svolgono nelle relazioni interpersonali. Il volume riporta l'analisi dei dati di una ricerca empirica condotta in Friuli sul sentimento di appartenenza socio-territoriale. Dalla comparazione diacronica di tali risultati con quelli di una simile indagine precedentemente effettuata e da quella sincronica con i risultati di una ricerca svolta a livello nazionale, emergono i sentimenti di attaccamento dei friulani ai diversi ambiti territoriali, le componenti di questi legami e la loro evoluzione. Sono sentimenti che si concretizzano in un bisogno di integrazione sociale, di sentirsi parte di un gruppo, di una comunità, di un territorio e di essere riconosciuti come tali
Bernardo fu un grande maestro in omelie. Egli, con la catechesi, fu capace di catturare l'attenzione del suo uditorio, e di condurlo in riflessioni coerenti ai tempi liturgici. Quelle contenute in questo volume sono relative al tempo del Natale, tuttavia gli argomenti sono tali da non rimanere circoscritti a questa precisa ricorrenza, ma si allargano oltre, a problematiche più ampie. Proprio in questo sta il valore e la forza delle sue orazioni. Prefazione di S.E. Mons. Tarcisio Bertone Traduzione, introduzione e note di Jacopo Riccardi
Alla fine del XIX secolo la Francia è spaccata in due sull'Affaire Dreyfus, l'ufficiale ebreo ingiustamente condannato per alto tradimento. È soltanto l'iceberg di una questione antisemita più radicata. Fra i primi a sollevarsi in difesa di Dreyfus c'è Bernard Lazare, un giovane intellettuale di idee anarco-socialiste, pure lui ebreo, che proprio negli stessi anni dà alle stampe un saggio in due volumi sull'antisemitismo dove, fra le altre cose, imputa agli ebrei una parte di responsabilità nell'origine del fenomeno, come conseguenza del loro "comportamento asociale". In realtà, l'Affaire Dreyfus è l'inizio di una presa di coscienza per Lazare della condizione di "paria" in cui versa l'ebreo nelle società europee tra fine Ottocento e primo Novecento.
Marcello Bernardi e Pina Tromellini, due guide d'eccezione, per un viaggio nel mondo dell'infanzia. Un mondo che abbiamo imparato ad amare, ma che siamo ancora ben lontani dal conoscere e che soprattutto dobbiamo cominciare ad ascoltare. Questo libro è una lunga conversazione su cosa e come fare: fermarsi un istante, partire dall'esperienza di tutti i giorni e ascoltare le voci dei bambini, che ci parlano di se stessi, delle proprie paure e dei propri sentimenti. Per avvicinarci ai nostri figli con l'atteggiamento giusto, abbassando quelle barriere di incomprensione che troppo spesso, noi stessi creiamo.