Dal destino dell'anima alle sfide per la pace, dalla famiglia di oggi al precariato dei giovani. I dubbi e le paure si confrontano con la fede e la speranza. Questi i temi affrontati dall'arcivescovo di Campobasso, Giancarlo Maria Bregantini che, a colloquio con il giornalista Giovanni Panettiere, ripercorre in questo libro le tappe della sua vita. Umana prima ancora che pastorale. Lui, il vescovo anti ndrangheta, il ministro del Welfare della Conferenza episcopale italiana, l'ex seminarista operaio... Soprattutto il pastore che crede nell'ascolto dell'altro, nel dialogo tra la terra e il cielo.
La preghiera della Salve Regina nacque probabilmente nel secolo XI. A quel tempo sentire Maria come Regina era avere dentro il cuore la voglia di trasformare in bene tutte le cose, di cambiare la storia, di reagire al male. Meditare la Salve Regina ci aiuta a compiere anche oggi questa trasformazione. Le semplici ma concrete meditazioni di questo libro possono essere utilizzate nei mesi dedicati alla Madonna (maggio e ottobre), nella formazione personale o nei gruppi parrocchiali. Il libro è completato da numerosi racconti di Bruno Ferrero, che attualizzano le tematiche e aiutano nella riflessione.
«Vogliamo vivere a colori». Non credo ci sia un sogno più grande. Perché ciascuno nel cuore porta i suoi colori, quelli che la vita gli ha donato, quelli della sua infanzia, quelli puliti di un mondo bello, come Dio ce lo ha affidato. Tutti i colori della vita confluiscono nella luce dei nostri occhi, lucerna del cuore.
Destinatari
Tutti.
Autore
Mons. Brigantini, è stato vescovo a Locri-Gerace dal 1994 al 2007; ora è arcivescovo di Campobasso. Religioso stimmatino, è chiamato dalla gente «padre GianCarlo». È nato nel 1948 a Denno, in Val di Non (Trento). Dopo qualche anno da prete operaio nel periodo più caldo delle lotte di fabbrica, approda a Crotone, in Calabria. Possiede la mitezza evangelica, che non tace, ma cambia lentamente i cuori. Collabora con il mensile «Messaggero di sant’Antonio». Ha pubblicato Una chiesa tra gli ultimi. Riflessioni pasquali di un vescovo (2000); La terra e la gente. La speranza in cui credo (2001); Gli alberi dell’anno (2004); I colori di Luca (2007).
La terra di Calabria, con il mare, il sole, ma anche i paesini arroccati su ripidi sentieri di montagna, le scuole, le fabbriche, le chiese… e la gente, a volte sfiduciata, convinta che nulla mai cambierà, ma anche animata da giovani pronti a lottare e a pregare di persona per un futuro più giusto. L’Autore, Vescovo di Locri, si fa testimone di una nuova speranza fatta di reciprocità e solidarietà.
Davanti al volto dell'uomo che soffre, di profilo c'è sempre il volto di Gesù. E, più guardi quello dell'uomo, più scopri che dietro c'è bisogno del suo volto. E più leggi il volto di Gesù, più senti che s'incarna oggi nelle mille sofferenze del nostro tempo, ma che Lui è già presente in ogni lacrima. Non la lascia però senza risposta. Ci guarda, ci osserva e l'asciuga, come ha fatto con il tradimento, il rinnegamento di Pietro.
Un originale racconto, che porta in sé un programma di vita, una strada da percorrere individualmente e insieme, per creare o promuovere una società più solidale e più onesta, e invitandoli a non lasciarsi andare e a superare le difficoltà... "vincendo ogni paura!".
Il giorno in cui s'insediò nella diocesi di Locri-Gerace fu accolto con una bomba sotto il palco e alle forze dell'ordine che gli intimavano di accettare la scorta oppose un netto rifiuto. Vescovo della gente fra la gente, monsignor Bregantini combatte la mafia e le sue derive da una vita intera. E dal di dentro. Non disdegna di entrare nelle case delle 'ndrine per consolare una madre che piange il figlio ucciso o per tentare una pacificazione. Dopo la strage di Duisburg, si reca con un gruppo di preti e laici in Germania a sostenere la comunità calabrese. All'indomani dell'uccisione del politico Francesco Fortugno, si fa promotore insieme a tanti giovani del movimento "Ammazzateci tutti". Nel racconto di un uomo del Nord, che ha scelto di essere prete operaio, poi cappellano delle carceri e infine vescovo al Sud, si alternano storie drammatiche a tante esperienze positive di collaborazione civile ed ecclesiale: nelle scuole, con le parrocchie, con le associazioni anti-racket, con le realtà culturali e con tante persone che non cessano di credere nella legalità e nella cittadinanza attiva. Sono pagine che non si limitano a denunciare le ambiguità mafiose - nell'atteggiamento di chi paga al bar, nell'ostentazione della ricchezza, nella connivenza con la Chiesa - ma che documentano la forza di una tesi: "La mafia ha orrore della bellezza. Una delle migliori forme di antimafia è il gusto del bello, del buono e del vero. Il destino non è ineluttabile, il Sud può vincere".
Oggi più che mai abbiamo bisogno di ripensare l'incontro con l'altro, con il diverso. Il pensiero e la pratica dialogica deve fare i conti con la paura e il rifiuto che vediamo così diffusi nelle nostre città. C'è, cioè, un'emergenza sociale e insieme culturale che va servita, capita, interpretata. Ma, in linea con la vocazione del gruppo che ha proposto tale tema, c'è un'emergenza ecclesiale. Le chiese sono ancora timide quando non chiuse su questi temi. Che pure sono temi "costitutivi" per le comunità ecclesiali: "mai senza l'altro" dice la Bibbia.
Raccolta di alcuni dei più significativi contributi di mons. Giancarlo Bregantini, trentino di origine, vescovo prima di Locri-Gerace e attualmente di Campobasso.
I testi presenti nel libro sono organizzati attorno ad alcuni temi chiave: il mestiere di vescovo, testimoni della fede, società e politica, nella Locride, in Calabria, i giovani, chiesa bibbia e spiritualità, la nuova comunità. Ne emerge il profilo di un vescovo la cui profonda spiritualità sostiene il costante impegno per l'affermazione della legalità e della giustizia e per la difesa dell'uomo.