Un invito a contemplare la casa comune, la città, con l'intelligenza della storia e la sapienza del Vangelo. Un testo ricco di citazioni di autori antichi e moderni, cristiani e non cristiani, e di impulsi per riflettere sul presente. Una lezione di Giuseppe Dossetti sull'Eucarestia e la Città. Un testo che può essere considerato una sintesi della sua riflessione spirituale e teologica sulla socialità umana, sull'impegno della comunità dei credenti nella storia, nel confronto continuo con la parola della Scrittura e con la rivelazione del Dio "amico degli uomini". Un testo che interpella anche oggi, nel suo invito a una comprensione profonda dell'attualità storica e, al contempo, a vigilare contro ogni tentativo di sovrapposizione tra progetti divini e forme organizzate umane. Prefazione di Matteo Maria Zuppi. Postfazione di Giorgio Marcello.
Il 3 agosto del 1924 moriva a Bishopbourne, un piccolo e tranquillo villaggio dell'Inghilterra meridionale, Józef Teodor Konrad Korzeniowski, ovvero Joseph Conrad, uno dei più grandi scrittori della modernità. Unico erede di una famiglia aristocratica polacca, quasi cinquant'anni prima aveva lasciato il suo Paese per sfuggire alla polizia zarista e per inseguire il sogno romantico di una vita sul mare. Si era imbarcato a Marsiglia e aveva navigato per vent'anni. Questa vita avventurosa, sempre a contatto con il lato più selvaggio e imprevedibile della natura e degli esseri umani, trovò poi forma, trasfigurata, in capolavori come "La linea d'ombra", "Cuore di tenebra", "Lord Jim", "Tifone". Con lui si viaggia dall'arcipelago malese al Centro America, dal cuore del continente africano a cupe atmosfere londinesi, leggendo storie che hanno affascinato generazioni di lettori, coinvolgendo i più giovani per il senso dell'avventura e del mistero e i più adulti per la profondità e la molteplicità di punti di vista interpretativi e narrativi. Questa biografia, intrecciando vita e opere, ne porta in piena luce aspetti coinvolgenti e intramontabili: il confronto con la natura e con la storia, la solitudine e le responsabilità dell'uomo, l'amore per la libertà e l'avversione per ogni totalitarismo.
Ciò che è veramente importante per noi tutti non è sapere quanto sia intelligente l'Intelligenza Artificiale, ma i danni che essa può portare alla nostra anima. Certo è che qualcosa di poco umano sta invadendo la nostra vita. E, per contrastarla, il modo migliore è rivolgere lo sguardo non al futuro, ma al passato, con un'incursione ragionata e ben documentata nel mondo classico. Tornare nell'Atene e nella Roma classica è, secondo i due autori di questo libro coraggioso e anticipatorio, un itinerario della mente che ha per destinazione la sapienza degli antichi. A essa dobbiamo attingere per i nuovi esercizi spirituali. L'unico vero sovranismo è quello della mente. Non dobbiamo temere la sostituzione etnica quanto piuttosto la sostituzione tecnica, ovvero la progressiva sottrazione di facoltà e abilità all'uomo in favore di apparati tecnologici, algoritmi e reti neurali. Dell'IA "di frontiera" non sono interessanti le sempre provvisorie acquisizioni, quanto piuttosto i già effettivi sconfinamenti nel santuario della nostra interiorità. Solo la resistenza psicologica e culturale e la forza dei classici della filosofia potranno renderci più forti e in grado (speriamo) di controllare l'IA.
Le comunità energetiche esplorate nella loro complessità: dalla struttura e dai ruoli che le caratterizzano, sino ai processi multidisciplinari di progettazione, edificazione e gestione. Un cammino narrativo spigliato e nel contempo qualificato, rivolto ad una delle realtà più pro-mettenti nella cornice di una transizione ecologica e sociale sempre più necessaria e non prorogabile. Un imperativo ecologico per conciliare e saldare la congiuntura frastagliata del nostro presente con le opportunità di una prosperità diffusa e duratura.
Vi sono offerti brevi "messaggi" quaresimali. L'autore ha accolto l'invito di uno dei suoi destinatari: «I tuoi messaggini wz del mattino, per me e per tanti miei amici a cui li inoltro, sono come un caffè ristoratore che dà la carica per affrontare i problemi di ogni giorno. Tanta ricchezza spirituale, per favore, non vada perduta; raccogli tutto in forma cartacea che non si perde facilmente e si può leggere sempre, appena c'è un momento di pace, o un bisogno profondo di verità e di amore». Con essi si può percorrere ben sorretti il cammino quaresimale ed arrivare preparati alla celebrazione della Pasqua di risurrezione.
La vocazione della Figlia della Carità, e di ogni cristiano, prima di essere un servizio al povero, è un adorare l'Amore di Dio, è un vivere già ora "l'estasi della carità".
Nella storia dell'economia mondiale, la globalizzazione è stata un processo storico guidato dall'innovazione e dalla tecnologia, consentendo, da un lato, una maggiore integrazione economica mondiale, ma, dall'altro, i suoi vantaggi non sono sempre riusciti a mitigare rischi di instabilità e disuguaglianze. Questo concetto, ormai diffuso, non solo è emerso come un'importante opportunità per la teoria e la pratica economica, ma è entrato anche negli ultimi anni nei dibattiti accademici, dove è ampiamente utilizzato e studiato in varie discipline come il commercio internazionale, l'economia così come la sociologia, la scienza politica e il diritto. Gli eventi, come i più recenti della pandemia Covid-19 e la guerra in Ucraina, hanno portato numerosi studiosi a formulare teorie su una nuova forma della globalizzazione cercando di darne una spiegazione. E il ruolo dell'Unione Europea? Questo libro intende descrivere il possibile ruolo economico globale che può assumere l'Unione Europea nella costruzione di una nuova "globalizzazione 4.0".
Sono nato nel 1926 a Miglionico (MT) e sono cresciuto tra le montage di Albano di Lucania (PZ) in una familia numerosa e credente. La mia vocazione? "Mamma, mi dai questo campo? Così lo vendo vado a farmi missionario." Grazie ai sacrifici della famiglia ho frequentato la scuola missionaria dei Redentoristi a Scifelli di Veroli (FR). Ho continuato gli studi a Cortona (AR), dove sono stato ordinato sacerdote nel 1952, e poi ho frequentato il Pontificium Athenaeum Internationale Angelicum di Roma per gli studi di teologia e filosofia. Negli anni seguenti mi sono dedicato alla pastorale e alle missioni popolari in Italia. Dopo circa 70 anni di sacerdozio, il Sacro Cuore di Gesù mi ha sussurrato "Scrivi e riempi il mio cuore di io umano. La mia ribellione è stata immediata: "Non ho mai scritto!... Sono vecchio!... Siamo in regime di lockdown!..." Ma la voce ha insistito ed ecco nascere, aiutato da persone meravigliose, un libro a coronamento di un'intera vita spesa al servizio della nostra Chiesa cattolica. Benché nell'Antico Testamento Dio faccia risuonare l'Io migliaia di volte e nel Nuovo Testamento Gesù se ne appropri per circa 300 volte, Padre Scelzi scopre con stupore che dal sesto secolo a. C. nella cultura e e nella filosofia greco latina, poi nella Patristica, nel Medioevo e nel Rinascimento l'Io resta nell'ombra fino agli accenni di Cartesio. Solo verso l'anno 1650 d. C. l'io diviene un tema interessante per filosofi, psicologi, psichiatri, artisti e letterati, finché dal 1900 anche numerosi teologi di grande levatura trattano esplicitamente dell' io in Cristo.
L'autore, inseguendo un suo proprio sogno, inizia quindi una scrupolosa ricerca fino alla realizzazione di un testo che considera l'Io come espressione dell'autocoscienza e lo approfondisce sotto l'aspetto psico-filosofico e teologico. Padre Scelzi conclude confermando per fede che Cristo è una sola Persona con la natura divina autocosciente e l'Io divino, e con la natura umana autocosciente e l'Io umano.
Senza alcuna soggezione per la complessità dell'argomento l'autore, con un approccio volutamente canonico, esamina il versetto di Gv 18:28 caposaldo della cronologia alternativa cosiddetta giovannea, proposta ed affermata a partire dalla prima metà del secolo scorso: "era l'alba ed essi non vollero entrare nel Pretorio per non contaminarsi e (poter) mangiare la Pasqua" - dal quale risulterebbe la cena di Gesù precedente il banchetto pasquale - mostrandone l'incoerenza: gli accusatori di Gesù avrebbero avuto tutto il tempo ed il modo di purificarsi. Infatti, per la legge di purità, la tradizione ebraica e la prassi in uso al tempo di Gesù, la contaminazione sarebbe durata solo un giorno, cioè fino al tramonto, e tolta con le abluzioni precedenti la cena pasquale. Argomentazione rafforzata dall'ulteriore incongruenza con la spiegazione del fatto che fornisce lo stesso evangelista: prima dell'alba o dopo non importava affatto, perché i giorni venivano computati a partire dalla sera. Il versetto deve perciò avere un significato differente da quello di consueto attribuito, tutto da scoprire.
Come è nato l'italiano, e attraverso quali strade ha raggiunto la sua attuale fisionomia? Il volume offre una risposta sintetica ma esauriente a queste e a molte altre domande. Le vicende fonetiche, morfologiche e sintattiche che dal latino hanno portato all'italiano e ad altri volgari d'area italiana (milanese, veneziano, romanesco, napoletano, siciliano) sono presentate, nei loro aspetti essenziali, in una ricostruzione in cui nulla viene dato per già noto, neppure la conoscenza del latino. Questa edizione è arricchita da un'introduzione di Luca Serianni sullo statuto della disciplina e dal puntuale commento linguistico di tre documenti antichi: l'Indovinello veronese, il Graffito della catacomba di Commodilla e il Placito di Capua.
Il volume raccoglie le meditazioni tenute da Giuseppe Dossetti a Ramallah (Cisgiordania) nel 1990. Il testo descrive il magistero di san Benedetto, lo spirito della grande tradizione monastica e la centralità di Gesù in tutta la sua regola. Non mancano meditazioni sul valore dell'obbedienza, l'umiltà, il silenzio monastico e la famiglia. Lo sguardo del monaco parte da Benedetto per proporre una riflessione generale sul cristianesimo di un'attualità anche oggi spiazzante.