Questo libro non è una semplice illustrazione di cosa sia la Divina Volontà, ma è un compendio con modalità chiare e strategie semplici, che il Signore stesso insegna, per entrare nel moto ininterrotto del Divin Volere e possederne la Vita. In modo immediato e realizzabile nella vita di ognuno di noi, si recuperano gli Atti Divini girando in tutto quello che è opera di Dio, imparando a farlo già durante la meditazione dei “libri di Cielo”.
La problematica relativa ai casi dei delitti riservati al Dicastero per la Dottrina della Fede richiede una puntuale individuazione dei delicta graviora e l’applicazione ai casi delle corrette procedure da seguire nelle diverse cause penali. A seguito dei cambiamenti apportati nel 2021, il testo normativo, ritoccato a livello sistematico, chiarisce meglio i vari momenti e le peculiarità proprie delle due tipologie processuali penali canoniche (giudiziale ed extragiudiziale). Nel volume, studiosi esperti nel settore analizzano con la dovuta cura i profili dei singoli aspetti di volta in volta trattati. Il testo, che per una diretta consultazione include il documento delle Norme sui delitti riservati alla Congregazione per la Dottrina della Fede (7 dicembre 2021), è destinato a operatori delle curie diocesane e degli istituti religiosi, operatori dei tribunali, ordinari e superiori, sacerdoti, religiosi e studenti di diritto canonico.
Il volume ricostruisce la normativa canonica, sostanziale e procedurale, in materia dei delitti più gravi contra mores, riservati alla Congregazione per la Dottrina della Fede. Dopo un excursus storico, si analizzano nel dettaglio il delitto contro il sesto comandamento del Decalogo e il delitto di pedopornografia. L’opera si chiude con un intero capitolo dedicato a illustrare la peculiare procedura, giudiziale ed extragiudiziale, dettata dal Motu Proprio Sacramentorum sanctitatis tutela. Si vuole offrire, nel complesso, una disamina chiara e completa su un argomento che da anni è al centro dell’attività legislativa e pastorale della Chiesa.
I volumi proseguono l'itinerario di catechesi per bambini e famiglie, previsto in 5 anni. A differenza di altri progetti di catechesi familiare, esso si rivolge principalmente ai genitori, in quanto adulti (da soli o in coppia), invitati ad assimilare i contenuti biblici e/o catechistici tramite incontri in parrocchia ed elaborarli tramite la lettura a casa. Saranno poi gli adulti a trasmetterli ai propri figli, tramite appositi incontri e attività da svolgere in famiglia. A partire dal secondo anno, per i bambini sono previsti anche incontri in parrocchia, con i loro catechisti. Il percorso può essere alternativo o complementare ai tradizionali cammini di catechesi in parrocchia. Tratti peculiari del progetto sono, da un lato, la semplicità dei testi e delle attività proposte, adatti a essere utilizzati anche da parte di genitori poco "introdotti" nella vita cristiana e nella catechesi; dall'altro, l'attenzione alla maturazione cristiana dei genitori innanzi tutto in quanto adulti, prima che come genitori (per questo, il percorso può essere utilizzato anche da parte di un singolo genitore); infine, la scelta di fornire in ogni tappa racconti e utili spunti per la vita quotidiana, per la catechesi occasionale in famiglia e per la preghiera quotidiana, che possono essere utilizzati come una sorta di "manuale pratico" per l'educazione alla fede in famiglia. Il terzo anno del percorso invita a scoprire l'identità del discepolo di Gesù, seguendo il Vangelo di Marco.
ll volume esamina la formazione del pensiero cristiano nel mondo antico, a partire dalla predicazione evangelica e apostolica, allorquando la società cristiana, staccatasi oramai definitivamente dalle sue origini ebraiche, è proiettata con sempre maggiore interesse alla diffusione e alla “conquista” del mondo pagano circostante. Per una tale conquista i contatti - anche se frequentemente polemici - con la cultura greca e latina sono essenziali. Come si attua la formazione di una letteratura, di un diritto e di una legislazione romano-cristiana, così sorge anche un pensiero cristiano nel contatto con la filosofia greca. Parlare di “pensiero cristiano” significa volersi distinguere dal concetto più generale di “patristica”, per concentrarsi su di un ambito di ricerca e di problemi specifico e definito. Per questo motivo il presente volume giunge senza soluzione di continuità fino al pensiero medievale, latino e bizantino. Si è ritenuto necessario aggiungere una ricca copia di testi, che costituiscono un’antologia mai tentata fino a ora, affinché il lettore possa avere un diretto contatto con il pensiero cristiano dei primi secoli.
Claudio Moreschini ha insegnato Letteratura Latina e Letteratura Cristiana Antica all’Università di Pisa, e attualmente è uno dei docenti nel corso di scienze religiose dell’Istituto Patristico Augustiniano di Roma. Autore di più di trecento pubblicazioni scientifiche e divulgative, ha rivolto la sua attenzione soprattutto al mondo tardo antico, pagano e cristiano, dei secoli II-VI, e ha pubblicato edizioni critiche di testi cristiani (Tertulliano, Cipriano, Gregorio di Nazianzo) e pagani (Apuleio e Boezio) presso editori internazionali (Les Belles Lettres, Oxford University Press, Brepols e Teubner). Oltre che di numerosi articoli su riviste specializzate, è autore di saggi su Apuleio filosofo, Gregorio di Nazianzo e i Padri Cappadoci, Boezio.
Il dogma della comunione dei santi, piuttosto dimenticato, in realtà è una delle consolazioni più grandi che lo Spirito Santo abbia inventato per noi poveri uomini costretti a mille battaglie finché siamo su questa terra. Ma di che cosa si tratta, esattamente? In che cosa consiste la «comunione dei santi»? Il testo di Claudio Dalla Costa lo descrive in modo unico, nuovo, originale, semplice, efficace. Un libro da non perdere per ricevere quella «consolazione» dello Spirito di cui tutti abbiamo un enorme bisogno, soprattutto in questo tempo. La comunione dei santi è la prima e la più efficace rete internet che esista. Prefazione Tognetti Serafino (Padre).
La funzione di questo libro è di far affiorare il valore delle pene e delle sofferenze, dei dolori e delle umiliazioni, che Gesù ha volontariamente patito nel corso delle sue ultime ventiquattro ore di vita, per arrivare a comprendere e possedere lo scopo di queste pene e di questi dolori e farne Vita della propria vita.
"Giovanni Falcone era il più importante, il più capace, il più famoso tra i giudici che hanno combattuto la mafia. Per questo nello stesso giorno in cui fui nominato ministro della Giustizia lo chiamai e gli affidai l'incarico più importante del ministero, quello di direttore degli Affari Penali. Insieme, abbiamo pensato e organizzato la più organica, determinata ed efficace strategia di contrasto a Cosa Nostra. La mafia reagì uccidendo prima Falcone poi Borsellino con una violenza terroristica più efferata e rabbiosa di quella armata in precedenza contro i molti giudici, poliziotti, uomini politici che l'avevano contrastata. Pur tra tante affinità, la storia di Falcone è diversa da quella degli altri uomini dello Stato che hanno combattuto la mafia perché solo a Falcone è capitato di essere perseguitato in vita non solo da Cosa Nostra, ma anche di essere avversato da colleghi magistrati, dalle loro istituzioni come il CSM e dall'Associazione Nazionale Magistrati, nonché da politici e da giornalisti di varie fazioni. Ancora oggi di quest'altra faccia della luna poco si sa perché poco è stato detto. Fece eccezione l'amico più caro di Falcone, Paolo Borsellino: 'La magistratura che forse ha più responsabilità di tutti cominciò a far morire Giovanni Falcone ben prima che la mafia lo assassinasse a Capaci'. Da allora sono passati trent'anni. Per rispetto di Falcone, dei ragazzi che non hanno vissuto quel tempo, degli adulti che non lo hanno capito o lo hanno dimenticato, sento il dovere di tornare a riflettere per raccontare le verità di allora e quelle più recenti che ho appreso insieme al ruolo di chi, nel bene e nel male, ne fu protagonista dentro le istituzioni dello Stato, nella società e nel mondo dell'informazione." (Claudio Martelli).
Chi parla, soprattutto se da posizioni di autorità o in contesti istituzionali, ha una pesante responsabilità: ciò che diciamo cambia i limiti di ciò che può essere detto, sposta un po' più in là i confini di ciò che viene considerato normale, assodato, legittimo. E cambiare i limiti di ciò che può essere detto cambia allo stesso tempo i limiti di ciò che può essere fatto. Questo libro indaga una delle declinazioni più interessanti del tema della violenza: quello che è diventato comune chiamare hate speech, espressioni e frasi che comunicano derisione, disprezzo e ostilità verso gruppi identificati sulla base di tratti sociali come etnia, religione, genere, orientamento sessuale, (dis)abilità. Claudia Bianchi mostra che il linguaggio è lo strumento chiave che plasma le nostre identità sociali, crea e rinforza le asimmetrie e le ingiustizie sociali, diffonde e legittima i pregiudizi e la discriminazione, fomenta l'odio e la violenza.
Cosa può significare, oggi, ereditare Aristotele? È possibile accogliere l'antico senza finire vittime della commemorazione, intrappolati nei tediosi codici del canone? O non è forse tempo di disfarci di figure ingombranti del passato, proprio per emanciparci e far spazio al futuro? Eppure il passato non ha esaurito il suo corso vitale, non è stato compreso a fondo. Potrebbe così accadere che le figure dell'antico ci appaiano meno evidenti del previsto, che a ben vedere non si prestino a sommarie riduzioni. Ereditare, di Aristotele, insieme a dottrine e assiomi anche i dubbi, le aperture, il mutismo, comporta prendere atto che la persistenza dei problemi non indica fallimento o paralisi. È un segnale della gravità delle domande fondamentali e della serietà richiesta nell'affrontarle. Comporta disimparare l'Aristotele ricevuto, sottrarlo dall'edificio della trasmissione tradizionale, riconoscere impasse e difficoltà, affinare l'ascolto. E, così facendo, tentare di cogliere nella parola antica l'alterità, la lontananza, ciò che deve essere ancora udito e che, forse, resta a venire. Nella coscienza che la cristallina elaborazione del pensiero razionale si fonda nella vita, non viceversa; e che la vita, a un tempo vulnerabile e immensa, resta indefinitamente eccedente rispetto al logos che pure la attraversa e le appartiene.
El presente libro constituye una perfecta introducción a los escritos y pensamiento de san Pablo, al conjugar la erudición con la exposición profunda y pedagógica. Si bien existen numerosos libros en español sobre los escritos o la teología de san Pablo, son, por el contrario, muy escasos los que exponen de manera sintética y accesible una visión global y de conjunto de la obra de este gran Apóstol. Este texto, por tanto, constituye una aportación importante y original al pensamiento en lengua española. La obra, con formato de manual, pero con estilo ameno y accesible, está constituida por tres partes. En la primera, el profesor Basevi, expone con detalle la vida y formación cultural de San Pablo; en la segunda, se tratan con detenimiento todos los escritos paulinos; y, por fin, en la tercera, y como conclusión de todo lo presentado hasta el momento, se describen los elementos centrales de la teología de S. Pablo. El libro se completa con dos interesantes anexos sobre el estilo literario en la antigüedad y las características de los estudios sobre san Pablo. Este completo texto puede ser empleado como manual de Sagrada Escritura pero también será de gran interés para todos aquellos a los que les ilusiona aprender o comprobar algún aspecto de los escritos, la vida o la teología de san Pablo.
Il primo docu-libro che attraverso le parole dello stesso Gigi Proietti racconta la sua visione del teatro, della recitazione, dell'arte scenica e di tante altre amenità di cui è composta la sensibilità di un artista. Un libro leggero, divertente e divertito, come il suo protagonista, che, con l'ironia, l'aneddoto comico e la risata, ha saputo insegnare a decine e decine di futuri attori e attrici come dire una battuta, come far arrivare al pubblico un pensiero, come rendere chiaro un sentimento o efficace una pausa e soprattutto l'amore per la conoscenza: "Senza conoscere non vai da nessuna parte, giovano'!". Grazie anche alla voce di tanti colleghi e amici, che hanno voluto condividere i propri ricordi del grande maestro con chi non ha avuto la fortuna di conoscerlo, il volume offre una testimonianza della sua vocazione per l'insegnamento di un mestiere bellissimo, pieno di gioie e soddisfazioni, ma anche traboccante di sudore, frustrazioni e lacrime; un mestiere che, come ripeteva spesso, "Non te l'ha comandato il medico!".