«A Taizé uomini di diverse e talvolta opposte origini confessionali, etniche, culturali, linguistiche pregano e lavorano insieme. Tutto cominciò durante la seconda guerra mondiale, quando alcuni dovettero accontentarsi dell’essenziale. Costoro di fronte all’orrore e alla morte non poterono più mentire né mentirsi, né restare divisi, soprattutto coloro che tentavano di essere cristiani. La fondazione di Taizé si accompagna all’ecumenismo dei campi di prigionia, un ecumenismo vissuto come servizio reciproco, come una speranza inseparabile dalla preghiera e dall’amore.
Durante la mia riflessione e la mia ricerca, non ho potuto non incontrare Taizé. Ben presto ho scoperto non soltanto il pensiero ma anche la tranquilla forza creatrice di frère Roger e dei suoi compagni, quella forza magnetica che attira a Taizé ogni anno decine di migliaia di giovani. Flussi che si rinnovano ogni volta e rendono Taizé il luogo di un incontro prodigioso dove si costruisce l’Europa dello Spirito. Frère Roger parla a questi giovani, sempre brevemente, con una totale semplicità, con – si potrebbe dire – un amore disarmato. In un mondo in cui maturano, sì, delle promesse, ma che non vengono che derise, Taizé è un luogo in cui si avverte “qualcos’altro”. Non temete, guardiani delle ortodossie! Taizé non si impossessa di nessuno, non pretende di essere la Chiesa, ma soltanto
la soglia e il segno della Chiesa, in una prospettiva di riconciliazione.
A Taizé ci si “desta” al silenzio, alla preghiera, all’amicizia. E ognuno ritorna al proprio paese, alla propria parrocchia, con il gusto incontenibile di questo risveglio.»
Olivier Clément
L'AUTORE
Olivier Clément (1923-2009) è stato docente di teologia presso l’Institut de Théologie Ortodoxe Saint-Serge di Parigi. Tra le sue numerose opere pubblicate in italiano ricordiamo: La Chiesa degli ortodossi, Riflessioni sul Natale, I volti dello spirito.
Un piccolo libretto su uno dei nomi piu' diffusi in Italia.
Uno dei maggiori poeti del Novecento testimonia la crisi drammatica della prima guerra mondiale, vissuta attraverso una vigilia tumultuosa e poi un'esperienza personale tragica "tra melma e sangue" che lascia una ferita indelebile. Nelle incandescenti lettere Rebora parla di "esperienza non dicibile", di "mostruoso intontimento", di "Calvario d'Italia" e di "ammazzatoio di Barbableu" usando parole come "orrore", "tanfo", "imbestiamento". La guerra è abisso, è "inghiottitoio" e le poesie di Rebora (qui per la prima volta commentate) ne richiamano la natura vorace, la desolazione assoluta. "Però se ritorni / Tu uomo, di guerra/ A chi ignora non dire; / Non dire la cosa, ove l'uomo / e la vita si intendono ancora".
A partire dall’Istruzione in materia amministrativa, emanata dalla Conferenza Episcopale Italiana nel 2005, gli Economi delle diocesi di Torino, Milano, Padova, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Palermo pubblicano questo manuale per accompagnare tutte le comunità parrocchiali italiane nell’amministrazione e nella gestione dei beni ecclesiastici e delle loro attività.
L’opera redazionale è stata affidata ad esperti, collaboratori e operatori delle Curie Diocesane che, a partire dalla loro esperienza e competenza, hanno predisposto i vari capitoli, poi rivisti collegialmente dagli Economi in occasione di alcune giornate di studio.
Il testo illustra autorevolmente le questioni giuridiche (canoniche, civili e tributarie) che più interessano la parrocchia e si rivolge ai professionisti, oltre che ai parroci e ai loro collaboratori.
La chiesa ortodossa è una delle tre maggiori espressioni del cristianesimo, il suo patrimonio di santità e bellezza e anche di intelligenza spirituale è ragguardevole, come il cattolicesimo si radica nel cristianesimo delle origini e ritiene di essere stata fondata da Dio con l'Incarnazione e la Pentecoste. Sviluppatasi soprattutto lungo il medioevo nell'Europa orientale e sudorientale, è abitualmente identificata soprattutto con quest'area geografica, anche se è stata portata fino al Pacifico e all'Africa nera e con le grandi migrazioni economiche politiche del XX secolo si è diffusa anche in Occidente. La separazione, mai del tutto completa con la chiesa di Roma fu un lungo processo che dalla rottura tra Roma e Costantinopoli (1054) alla proclamazione dell'infallibilità pontifica (1870). La rottura ebbe cause culturali e politiche, parzialmente anche teologiche, soprattutto sul ruolo del primato universale del papa. In realtà sono esperienze che sono state complementari lungo il primo millennio cristiano e che potrebbero ridiventarlo. Il volume aiuta a comprendere i caratteri essenziali dell'Ortodossia. Età di lettura: da 9 anni.
Pubblicata per la prima volta nel 1977, la Guida alla storia romana di Guido Clemente ha formato generazioni di studenti e studiosi di antichità, ma soprattutto ha conquistato, con il suo stile narrativo fluido e scorrevole, tantissimi lettori "profani" appassionandoli alla materia. In questa nuova edizione completamente rivista l'autore affronta da diverse angolature l'evoluzione della società romana, tenendo conto dei più recenti indirizzi storiografici e affrontando in primo luogo la questione della documentazione disponibile. Molto spazio è dato agli elementi non "classici" che hanno contribuito alla formazione della civiltà latina, dalla componente italica arcaica a quella orientale, fino al variegato mondo delle province. L'intera civiltà romana, gli eventi, le strutture sociali ci appaiono così come un mondo composito, multiforme, non più monolitico, capace di offrire ancora oggi molte suggestioni per la riflessione politica e per la formazione culturale senza farci tuttavia cadere nell'abusato mito della presunta "perennità" del mondo e dei valori classici.
Dai 9 maggio 1978, il giorno nel quale in via Caetani, a Roma, venne ritrovato il corpo senza vita di Aldo Moro, sono passati trent'anni. Trent'anni di omissioni e reticenze, di ricostruzioni da fantapolitica e di declinazioni di responsabilità. Marco Clementi ha ricostruito quello che è stato il punto di non ritorno della vita politica e sociale dell'Italia contemporanea, il suo trauma irrisolto, e l'ha fatto scegliendo dì dare la parola ai documenti. Alle lettere di Moro, quindi, ma anche al suo memoriale, ai comunicati delle Br, ai giornali, alle memorie dei politici e dei brigatisti, agli esiti delle commissioni di inchiesta parlamentari e dei processi. Un frammento dopo l'altro, l'autore ricompone il quadro al contempo tragico e contrastato degli anni più bui del nostro paese.
Il Santuario della Madonna dei Campi si trova nella campagna di Stezzano, nei pressi di Bergamo. È uno dei più belli, rinomati e frequentati fra i molti che sorgono nella diocesi di Bergamo. Questo libretto illustrato ripercorre brevemente gli ottocento anni della sua storia, con in evedenza le apparizioni della Vergine, qui venerata come Madonna della Preghiera. Inoltre viene descritta la ricchezza artistica in esso racchiusa e presentate le manifestazioni religiose e folkloristiche che vi si celebrano.
Il Santuario della Madonna dei Campi si trova nella campagna di Stezzano, nei pressi di Bergamo. È uno dei più belli, rinomati e frequentati fra i molti che sorgono nella diocesi di Bergamo. Questo libretto illustrato ripercorre brevemente gli ottocento anni della sua storia, con in evidenza le apparizioni della Vergine, qui venerata come Madonna della Preghiera. Inoltre viene descritta la ricchezza artistica in esso racchiusa e presentate le manifestazioni religiose e folkloristiche che vi si celebrano.
Il titolo Stromati (lett. tappezzerie) dice la struttura dell'opera: una miscellanea che raccoglie argomenti diversi. Il filo rosso che li attraversa è il rapporto tra filosofia e Rivelazione; la vera gnosi, per Clemente, è la contemplazione mistica che non deve mai essere separata dalla pratica della giustizia. Muovendosi ininterrottamente tra Bibbia, filosofia, letteratura e storia umana, Clemente compie l'audace tentativo di insediare il cristianesimo nel cuore stesso della cultura e della pratica di vita del mondo antico, indicandolo come una forza di rinnovamento, intellettuale ed etico, capace di trascendere ogni confine di classe, di censo e di genere per guidare ciascun uomo e ciascuna donna sul cammino che conduce alla piena conoscenza (gnosis) del fine ultimo dell'uomo: la contemplazione di Dio nell'amore. Per Clemente non si tratta di rivestire esteriormente il cristianesimo di elementi tratti da una entità fondamentalmente estranea, la cultura greca, ma di comprendere in unità l'esperienza greca, quella ebraica e quella cristiana: concepire la teologia e l'etica cristiana come il sistema della vera filosofia, in cui culmina tutta la storia della rivelazione divina attraverso il Logos. Una comprensione urgente tanto ai tempi di Clemente quanto ai nostri.