Vivere nelle istituzioni è impegnativo quanto comprenderle. Alcune volte le istituzioni ci appaiono come realtà che riusciamo a capire senza molte difficoltà, altre volte come dei meccanismi complicati ed oscuri. Trattando ogni giorno con istituzioni piccole e grandi, in alcuni casi, sperimentiamo di essere inseriti in realtà dove la dignità di ognuno è rispettata, in altri, invece, ci sentiamo pezzi di un ingranaggio freddo e disumano. Conservando l'ottica antropologica ed etica, il saggio affronta il rapporto tra persona e istituzione chiarendo i sei concetti fondamentali di ordine, giustizia, coerenza, fiducia, identità, sicurezza, la loro incidenza sulla vita personale come su quella istituzionale.
Il 6 giugno 1944 - il D-Day - lo sbarco alleato in Normandia diede inizio all'offensiva che avrebbe posto fine all'oppressione nazista in Europa. Stephen Ambrose ha ricostruito con straordinaria passione i preparativi e lo svolgersi dell'invasione, concentrandosi tanto sui grandi disegni strategici quanto sulle vicende degli umili soldati che spesso dovettero improvvisarsi eroi. Basato su anni di ricerche e su oltre 1400 interviste con veterani americani, inglesi, canadesi, francesi e tedeschi, "D-Day" è la cronaca di una delle grandi battaglie della storia.
Uno studio storico-documentario sui rapporti diplomatici tra la Santa Sede e la Cina, dal 1850 al 1951. Questo repertorio documentario relativo ai rapporti diplomatici tra la Santa Sede e la Cina, dal 1850 al 1951, vuole contribuire a far conoscere una pagina di storia delle relazioni internazionali nel profilo storico e giuridico-diplomatico. Le principali fonti individuate, edite e inedite, sono state reperite nell'Archivio Segreto Vaticano, negli Acta Sanctae Sedis e nella Collectanea Sacra Congregazione Propaganda Fidei.
Il testo esplora con autorevolezza il mondo dei Testimoni di Geova: traccia un breve e preciso identikit del movimento, analizza la loro dottrina, ne sottolinea eresie ed errori e presenta le denunce e le amare esperienze di ex Testimoni.
Le testimonianze e le storie raccolte in questo volume, scritte da medium, mistici e teologi ma anche da persone comuni, saranno di conforto per chi ha perso il proprio fedele compagno a quattro zampe. Secondo gli autori è possibile ritrovare l'amico cane o gatto, continuare ad amarlo, parlargli, perché la vita sulla Terra non è che un passaggio che prepara alla vera vita. In "Anche gli animali vanno in paradiso" si trovano a fianco dei testi noti (da Allan Kardec a Rosmary Altea, da don Mario Cacciani a Margherita Hack) storie di quotidiano amore, che ognuno può sentire vicine alla propria esperienza quotidiana.
Sinopsis: Este Tratado que se recoge en el presente volumen, fue dirigido a refutar la doctrina de los novacianos sobre la Penitencia. Es un tratado clásico sobre el tema, que pone de relieve, la misericordia divina y demuestra el poder de la Iglesia, recibido de Jesucristo, de perdonar los pecados.
Expone las diversas prácticas de penitencia y condena la demora de la conversión y de la práctica de dicho sacramento.
Es la primera traducción española completa de este tratado.
Un Dio curioso è una raccolta di articoli scritti dall’autore per l’«Osservatore Romano». Ne risulta un percorso di vita attraverso il mondo e la sua spiritualità con al fondo l’idea di un Dio che è onnipresente nella vita terrena, il cui zampino è visibile negli avvenimenti quotidiani – nella lettura di un libro, in un matrimonio apparentemente normale, in un convegno un po’ particolare. Quasi Dio fosse desideroso di prendere parte a tutto. E lo è perché ogni cosa ha radice in Lui, specie per un cristiano. L’autore, padre domenicano, riattraversa i Paesi in cui ha vissuto: si parla di Turchia, della Francia dove ha sede la comunità domenicana, della Parigi degli attentati, di americani alla ricerca di una spiritualità universale, ma anche di diversi libri che hanno richiamato la sua attenzione. Vi è l’Oriente, vi è l’Occidente, vi è il desiderio di una spiritualità incarnata nel mondo.
Alberto Fabio Ambrosio
(Fano, 1971) È sacerdote nell’ordine dei Frati Predicatori (Domenicani). Dopo lo studio della filosofia e della teologia in Italia, intraprende gli studi in Lingua e Letteratura turca all’Università di Strasburgo. Consegue nel 2007 un dottorato in Storia moderna e contemporanea alla Sorbona di Parigi, con una tesi sul sufismo ottomano e, nel 2013, l’abilitazione a dirigere le ricerche in teologia cattolica all’Università di Metz. Specialista della mistica musulmana e dell’islam in Turchia, ha al suo attivo numerose pubblicazioni. Attualmente è professore di Teologia e Storia delle
religioni alla Luxembourg School of Religion & Society (LSRS), dove sta sviluppando un progetto di ricerca su spiritualità e modernità e le loro implicazioni teologico-politiche.
El gran San Ambrosio ha escrito un pequeño libro ... Se llama “Nabot”. Nos hará bien leerlo en este tiempo de Cuaresma. Es muy bello, es muy concreto. Papa Francisco (Cuaresma 2016)
En las tres obras que presentamos en este volumen y que componen una verdadera trilogía, Ambrosio se ocupa de personajes en sí dispares del Antiguo Testamento: un profeta, un propietario de la ciudad de Jezrael y un israelita piadoso del norte de Palestina.
Se trata de figuras que vivieron en épocas diferentes de la historia del pueblo judío –entre los siglos ix-viii a. C.–, es decir la última época de la monarquía y la deportación a Babilonia.
Todas ellas, sin embargo, tienen en común que sus historias han alcanzado un grado tal de ejemplaridad, que las convierte en un verdadero paradigma de comportamiento.
No tiene, por tanto, nada de extraño que el autor se haya fijado en ellas para abordar abiertamente la situación en la que vive una sociedad ya cristiana pero flagelada por los vicios de todos los tiempos.
A través de ellas, el santo obispo expresa sus preocupaciones pastorales, al zaherir en tonos duros y hasta dramáticos dos de los pecados capitales que entonces –como en todas las épocas de la historia– causaban estragos, también entre los cristianos milaneses de finales del s. iv: la lujuria en el amplio sentido de la palabra (Elías) y la avaricia (Nabot), que se refleja, entre otros desmanes, en la usura (Tobías).
No se puede afirmar, sin embargo, que estos textos sean puramente recriminatorios y se propongan simplemente mostrar los horrores de esos vicios; a la vez, presentan el atractivo de las virtudes opuestas.
Algo análogo ocurre con los otros dos, en los que, sin que se haya traducido en el título, se ensalza la virtud de la pobreza, el desprendimiento de los bienes de esta tierra, la magnanimidad hacia los menesterosos y sobre todo la generosidad y misericordia divinas, que se vuelcan sobre aquellos que saben ejercitarse en esas actitudes en el trato con sus semejantes.
Estas obras se traducen ahora por primera vez en lengua castellana.
La personalidad de Ambrosio de Milán emerge en la historia del pensamiento patrístico como uno de los Padres de la Iglesia que tuvieron un lugar más destacado en la vida cristiana de Occidente. Nacido en Tréveris hacia el año 340, se traslada a Roma en 354 y es nombrado gobernador de Liguria y de Emilia en 370. En el año 374, siendo todavía gobernador y sin haber recibido el bautismo, fue elegido obispo de Milán.
La obra que tenemos el gusto de ofrecer al lector es su célebre tratado De officiis, que hemos traducido por Los deberes. El título de este tratado ambrosiano es el mismo de otros autores clásicos latinos, como Cicerón, Séneca y Suetonio. Es más, Ambrosio tendrá a la vista sobre todo el modelo ciceroniano.
El presente tratado está dirigido por el obispo de Milán a sus «hijos espirituales», siguiendo en esto, de modo semejante, la dedicatoria del tratado De officiis del maestro de Arpino a su hijo Marco. Esta finalidad formativa es una de las claves de lectura del presente escrito, tal vez la más relevante, que nos permite calibrar la importancia de la aportación ambrosiana.
Es claro para Ambrosio que el modelo del cristiano está fundamentado en las virtudes humanas, aunque, como hacen otros Padres de la Iglesia, este basamento se ve enriquecido por las virtudes sobrenaturales recibidas en el bautismo.
Otro aspecto que está presente en Cicerón y en Ambrosio es la necesidad de utilizar las virtudes no solo como soporte de una personalidad arquetípica, sino como la única forma de hacer que esos hábitos se hagan operativos.
También queda muy patente la gran valoración que hace Ambrosio de los ejemplos de vida (exempla), que tienen delante una realidad histórica bien precisa al tratarse de figuras que se encuentran en la Sagrada Escritura.
"Possiamo dire che le parabole sono la dimostrazione antropologica che Cristo era davvero uomo, perché conosceva la vita nei dettagli futili del qui e ora, perché gli erano familiari paesaggi concreti, la polvere delle strade e le acque limacciose del Giordano, perché sapeva il sapore del vino e il gusto dell'acqua del pozzo. Perché aveva un'esperienza del mondo che può avere solo chi vi ha vissuto nelle contingenze particolari del presente" (dalla Prefazione di Franco La Cecla). In questo volume, Alberto Fabio Ambrosio offre al lettore una lettura inedita di alcune tra le più belle parabole dei Vangeli, dalla perla preziosa al buon Samaritano, dal banchetto di nozze al figliol prodigo.
Per quale motivo si dice che una persona "ha fegato" per indicarne il coraggio, oppure che "è di cuore" per sottolinearne la generosità? E perché Icaro è testimonianza, nel suo corpo mortale, del desiderio dell'infinito e della domanda di salvezza? Questo libro vuole essere uno strumento pratico per decodificare le rappresentazioni del corpo umano in tutte le diverse accezioni, nel loro significato simbolico e culturale. Un vero e proprio viaggio intorno e dentro il corpo umano sia dal punto di vista storico sia anatomico dalla testa ai piedi sia, infine, come soggetto principale dell'arte medica. Partendo dagli schemi di rappresentazione della figura umana dell'arte antica fino all'iconografia del XX secolo, il viaggio si snoda attraverso moltissimi temi, tra cui le età dell'uomo, i cinque sensi e il rapporto tra l'uomo e la malattia, il medico e il malato, il dolore e i suoi tratti distintivi nella figura e nel volto umani.