Ponendosi in continuità con il testo di R. Murawski, Storia della catechesi, vol. 1: Età antica, Roma, LAS 2021, il volume intende offrire un quadro complessivo della variegata proposta catechistica elaborata dalla Chiesa nell'arco del lungo periodo medioevale.
Divenuto papa nell'agosto 1978, Albino Luciani ha voluto dedicare le sue catechesi del mercoledì al tema delle virtù teologali (fede, speranza, carità). A partire dalla terza di queste catechesi e dalla metafora dei due gemelli (amore di Dio e amore del prossimo), ripresa da san Francesco di Sales, il libro ripercorre la vita di Luciani rintracciando il filo rosso di una testimonianza concreta di povertà e di un insegnamento costante della virtù della carità.
Dopo la pubblicazione dei primi due volumi dell'opera "De servorum Dei beatificatione et Beatorum canonizatione" del Prospero Lambertini (Promotore della Fede presso la Congregazione dei Riti dal 1708 al 1728 e successivamente, dal 1740 al 1758, Sommo Pontefice col nome di Benedetto XIV) vede ora la luce il terzo dei nove volumi nel quale vengono trattati tre particolari argomenti: in primo luogo viene illustrato il significato e l'importanza del processo ordinario rispetto a quello apostolico; poi viene preso in esame l'influsso dei decreti di Urbano VIII sui processi di beatificazione e canonizzazione, e infine vengono trattati i problemi relativi all'esame delle opere degli scritti composti dai servi di Dio. Come per i precedenti volumi, il testo è interamente in latino con traduzione in italiano a fronte. Il volume è introdotto da una dettagliata presentazione di Padre Vincenzo Criscuolo, Relatore Generale della Congregazione delle Cause dei Santi. Il lavoro è di particolare interesse per i sacerdoti, i postulatori, ma anche per gli studiosi di Teologia, di Storiografia e per le biblioteche.
Autorevoli maestri introducono e commentano il "Credo del popolo di Dio": la più significativa, recente e sintetica presentazione della fede cattolica. Contiene la versione integrale della preghiera proclamata da Paolo VI come atto conclusivo dell'Anno della Fede. Il 30 giugno 1968 - al termine dell'Anno della Fede, indetto per il XIX centenario del martirio degli apostoli Pietro e Paolo - Paolo VI proclamò una solenne professione di fede, chiamata sin da allora "Credo del popolo di Dio". In occasione del nuovo Anno della Fede, indetto da Papa Benedetto XVI per il cinquantesimo anniversario del Concilio Vaticano II, si ripropone questa splendida professione di fede con alcune note di lettura affidate ad autorevoli teologi e interpreti della odierna vita ecclesiale.
Il 30 giugno 1968 – al termine dell’Anno della Fede, indetto per il XIX centenario del martirio degli apostoli Pietro e Paolo – Paolo VI proclamò una solenne professione di fede, chiamata sin da allora Credo del popolo di Dio.
Il Successore di Pietro ritenne utile, per confermare la fede dei propri fratelli, ricordare loro la ricchezza e la profondità delle verità rivelate e invitarli ad aderire col pensiero e col cuore a Cristo, Maestro e Salvatore.
In occasione del nuovo Anno della Fede, indetto da Papa Benedetto XVI per il cinquantesimo anniversario del Concilio Vaticano II, si ripropone questa splendida professione di fede con alcune note di lettura affidate a d autorevoli teologi e interpreti della odierna vita ecclesiale.
Resta infatti attuale la domanda posta da Paolo VI il 30 ottobre 1968: “Che sarà di noi? Saremo tra i fortunati che avranno il dono della fede? Si, rispondiamo; ma è dono che bisogna avere prezioso, bisogna custodirlo, bisogna goderlo, bisogna viverlo”.
Chi sono i Folli di Dio? Nella spiritualità russa, sono i portatori di una sapienza che vive nella stoltezza. Ma con questa espressione sono indicati anche gli esponenti della Chiesa cristiana nella Firenze del dopoguerra: il cardinale Elia Dalla Costa, don Giulio Facibeni, Giorgio La Pira, padre Balducci, don Milani, padre Turoldo, padre Vannucci sono alcuni dei protagonisti di quella stagione religiosa e civile. Una stagione, per tutta l'Italia, di profonde trasformazioni socioeconomiche (dalla ricostruzione al boom) , politiche (l'avvento del centrosinistra) e religiose (il Concilio Vaticano II). Ogni personaggio che si incontra in questo libro ha il proprio percorso, un'origine e un destino diversi, ma tutti sono accomunati da uno spirito "folle" che - come ha riconosciuto di recente anche papa Francesco - arde nel nome della giustizia, in terra ancor prima che in cielo, e della Verità divina. Mario Lancisi sceglie una scrittura in cui mescola il racconto della storia nazionale e quello delle storie locali a curiosità, retroscena e aneddoti personali, restituendo un'immagine nitidissima della storia della Chiesa e del nostro Paese nel Novecento.
Si tratta di una raccolta ragionata di testi di Paolo VI sull’Epifania, tema cardine del calendario liturgico cristiano. La figura di Paolo VI, noto soprattutto come un Papa di grande spessore culturale, emerge in queste pagine come quella di un vero maestro spirituale, appassionato di Cristo e testimone della gioia del vangelo.
Omelie molto significative, capaci di mostrare la reale natura dell’Epifania: uno dei più importanti passaggi liturgici del tema del dialogo Chiesa-mondo.
Il tema rende il volume indicato ad un pubblico quanto mai ampio ed eterogeneo. Per chi desidera approfondire la conoscenza di un grande Papa, ma anche per chi cerca testi per la riflessione e la meditazione personale.
Tra le innumerevoli vicende e i grandi personaggi che hanno segnato la Chiesa, molti sono gli aneddoti e gli episodi legati a pietanze e ricette: dal pane di crusca mangiato dai primi eremiti del deserto al paté di aringhe preparato dai monaci dell'abbazia di Westminster, dal pasticcio di carne di Leone X fino alla bagnacauda prediletta da papa Francesco. Poiché la tavola è anche condivisione e fratellanza, ecco cinquanta ricette che hanno accompagnato in duemila anni di storia il cammino del popolo in comunione con Cristo.
IL LIBRO E`STATO PENSATO IN OCCASONE DEL CENTENARIO DELLA NASCITA DI GIOVANNI BATTISTA MONTINI, SERVO DI DIO" PAPA PAOLO VI (26 SETTEMBRE 1998) ED H STATO VOLUTO DALLA DIOCESI DI ROMA PER ONORARNE LA MEMORIA." questa raccolta dei principali discorsi di paolo vi nel corso del suo pontificato dal 1963 al 1978 permette di riconsiderare la figura di questo papa in tuuo il suo valore. Egli fu l'animatore e l'interprete di una nuova vitalita della chiesa, che per roma si tradusse nella crescita dello spirito diocesano, in una maggiore consapevolezza del suo essere chiesa particolare, nel risveglio delle sue forze migliori, premessa di quel grande impegno sinodale e missionario che il suo successore giovanni paolo ii ha potuto suscitare, sviluppare e guidare verso nuovi traguardi. Non bastano certo tutti i suoi discorsi a rivelare la grandezza della mente e del cuore di paolo vi, nh quella parte di essi che furono rivolti al popolo di dio che e`in roma bastano a corprire la vasta tela di operae e giorni, costruita durante un pontificato che fu, come tutti riconoscono, di eccezionale irradiazione per la chiesa e per il mondo. Tuttavia in queste parole, quasi mai formali anche se espresse in termini di grande finezza, entro le quali si sente vibrare la sua passione di pastore rivolta a questo gregge particolare". "
Il presente volume nasce dalla volontà dell’autore di analizzare la personalità e l’opera di Galileo Galileo, all’interno del contesto storico e religioso del suo tempo. In particolare, l’opera pone l’attenzione sulla visione religiosa di Galileo in relazione agli eventi connessi con le sue scoperte scientifiche, un quadro estremamente variegato che offre numerosi spunti di analisi. La storiografia si è occupata molto di Galilei e dei vari aspetti della sua personalità e vicenda storica, ma soltanto alcuni studiosi hanno preso in considerazione il discorso religioso. All’interno dei diversi tratti della sua personalità, l’autore privilegia quest’ultimo cercando di cogliere le caratteristiche tipiche e distintive della religiosità galileiana, tenendo presente che non è possibile scindere l’uomo religioso da quello profano, in quanto le varie dimensioni convivono in lui costituendone la personalità: si tratta dello stesso uomo, individuo, persona. Questa complessità si coglie in uno spettro di modalità in cui emerge il personaggio, letterato, filosofo, scienziato e uomo di fede. L’opera, in questo modo, mira a proporre delle nuove chiavi di lettura del fenomeno galileiano, intendendo seguire ed esaminare le tracce lasciate dal grande scienziato e soprattutto ciò che lo motivò ad arrischiare le sue investigazioni, evidenziando le sue prospettive e circostanze di vita.
CARLO CIONI, modenese, sposato e padre di cinque figli, consegue con il massimo dei voti il Dottorato in Teologia e la LM in Scienze delle Religioni. Studioso di teologia e di storia delle religioni, si interessa principalmente di storia religiosa e dei fenomeni connessi con le teorie escatologiche. Ha già pubblicato Il Premillenarismo Dispensazionale Pretribolazionista nella Prospettiva dell’Escatologia Cattolica (UPRA, 2013); Il Ritorno di Gesù Cristo tra Speranza e Catastrofe (Edizioni Segno, 2018); Cristoforo Colombo tra storia, religiosità ed escatologia (IF Press, 2019).
Paolo VI, maestro e testimone della fede e dell’amore incondizionato per Dio e per l’uomo, ha portato su di sé le ansie e le speranze del suo tempo. La pubblicazione de «Il Credo del Popolo di Dio» è un omaggio al grande Papa, l’opportunità di riaccostarsi ai temi del concilio Vaticano II, nella felice ricorrenza del 50° anniversario, attraverso una selezione di brani tratti da vari documenti del suo magistero. La lettura e la meditazione della professione di fede che egli ha pronunciato il 30 giugno 1968 a conclusione dell’Anno della fede, indetto per il XIX Centenario del martirio dei santi Pietro e Paolo, è un contributo per vivere questo nuovo Anno della fede.
L’organizzazione dei brani segue la successione degli articoli della professione di fede formando sei blocchi tematici: Crediamo in un solo Dio, Padre Figlio e Spirito Santo; Crediamo in Gesù Cristo centro della storia; Crediamo nello Spirito Santo che è Signore e dona la vita; Crediamo in Maria madre del Verbo incarnato e madre della Chiesa; Crediamo nella Chiesa popolo di Dio pellegrinante; Crediamo nella vita eterna impegno e dialogo con Dio e con l’uomo.
L’insegnamento di Paolo VI e la sua testimonianza di vita sono il commento più appropriato e la migliore spiegazione del testo del Credo*...
*[Il Credo] non si tratta di una definizione dogmatica propriamente detta, ma è richiesto dalle condizioni spirituali del nostro tempo, per il dovere che la Chiesa ha di approfondire costantemente e di presentare in maniera sempre più confacente alle generazioni che si succedono, gli imperscrutabili misteri di Dio, fecondi di frutti di salvezza per tutti. Paolo VI
Punti Forti
Autorevolezza dell’Autore; attualità del magistero di Paolo VI; testi di Paolo VI sulla fede come sviluppo del Credo.
Ricorrenze Particolari
50° anniversario del Concilio.
Anno della Fede 11 Ottobre 2012 - 24 novembre 2013.
Le storie di Paolo di Tarso, di Agostino di Ippona, dei grandi convertiti dei secoli antichi ancora oggi riempiono di stupore. L’autore dimostra, invece, in questo volume che la voce di Cristo è ancora capace di procurarsi ascolto, di risuonare nei cuori, nonostante i pregiudizi e l’ostilità. Adolfo Retté, André Frossard, Giovanni Papini, Edith Stein, Eugenio Zolli, Sergej Kourdakov e Pietro Cavallero sono uomini del 1900. Diversi per origine, formazione e professione essi credevano di portare avanti un loro progetto di vita quando una voce potente ordinò loro di abbandonare la loro casa per avviarsi verso una terra nuova. Nel libro le loro storie.
L'autore
Angelo Comastri, arciprete della basilica di San Pietro a Roma e Vicario generale di Sua Santità Benedetto XVI per la Città del Vaticano, è autore di numerosi volumi di spiritualità, liturgia e meditazione. Predicatore profondo e ispirato, sa trasmettere il messaggio cristiano con passione e convinzione. Presso le Edizioni San Paolo ha pubblicato, tra gli altri, Dov’è il tuo Dio? (2004), La firma di Dio (2004), Come andremo a finire? (2004), Dio è amore (2005), Non uccidere la libertà (2005), Nel buio brillano le stelle (2005), Prepara la culla: è Natale (2005), Prega e sarai felice! (2006), Via della croce e del cristiano (2007), Nelle mani di Dio (2010), Giovanni Paolo II. Nel cuore del mondo (2011), I giorni di festa (2012), l’autobiografia Dio scrive dritto (2012) con Saverio Gaeta e Ricordo di tre papi (2012).
L'autore, che ha avuto la grazia di conoscere personalmente il Servo di Dio, mostra la luce di Santità di Albino Luciani e il suo impegno nella ricerca della sostanza del Vangelo come unica ed ininterrotta verità. Il suo breve pontificato fu incentrato sulla base delle tre virtù teologali - fede, speranza e carità - e, come ricorda il cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin nella Prefazione non è stato il passaggio di una meteora che si spegne dopo un lungo tragitto ma è «tutt'ora segno ed esempio luminoso di quella continuità di speranze che vengono da lontano e che affondano le radici nel mai dimenticato tesoro di una Chiesa, vicina all'insegnamento dei grandi Padri» (p. 12).