A la vez guía práctica y obra de referencia, este Léxico de Filosofía es una herramienta destinada a todos cuantos se interesan por el acervo de conocimientos que forma parte de la historia del pensamiento y la filosofía y, desde luego, en primer término a los estudiantes de los últimos cursos de Bachillerato, especialmente a los que preparan el examen de Selectividad, así como a los estudiantes universitarios. El libro consta de dos partes complementarias: - Un diccionario de términos y nociones filosóficas, con definiciones claras y precisas, ilustradas con aproximadamente 2.000 citas que introducen en el lenguaje filosófico al lector. - Un diccionario de filósofos, entre los que se encuentran los inscritos en los programas de exámenes de Selectividad, situando conceptos y nociones en el contexto del pensamiento de los grandes autores. Es, pues, un instrumento indispensable para comprender los textos de la filosofía y preparar, de modo útil y adecuado, la redacción, la disertación y el comentario de textos filosóficos.
Il libretto illustrato racconta la vita del biografo di San Francesco d'Assisi: frate Bonaventura da Bagnoregio (1217-1274). E proprio al Poverello d'Assisi si lega la sua vicenda terrena sin dall'infanzia, quando, avendo appena dieci anni, viene da lui guarito da una malattia mortale. Studia a Parigi e, diventato Maestro, entra nell'Ordine Francescano che si sta notevolmente espandendo, prendendo piede anche nell'ambiente colto universitario. In un momento difficile per i Francescani, per contrasti interni ed esterni, Bonaventura viene eletto Generale alla guida dell'Ordine e immediatamente, con fermezza, saggezza e umiltà, da una parte si impegna per difenderlo dalle insidie, lui finissimo teologo, e dall'altra vi opera un profondo rinnovamento, nello spirito più genuino del Fondatore.
Perché nella società occidentale del benessere sembriamo tutti stressati, depressi e insoddisfatti (e chi non lo sembra spesso in realtà lo è comunque, solo che finge il contrario)? Perché siamo prigionieri della "trappola della felicità", un circolo vizioso che ci spinge a dedicare il nostro tempo, la nostra energia, la nostra vita, a una battaglia persa in partenza: quella contro i pensieri e le emozioni negative. Che è poi una battaglia contro la realtà e contro la stessa natura dell'essere umano. Perennemente in lotta, e perennemente sconfitti, dato che il controllo che abbiamo sui nostri pensieri ed emozioni è in realtà infinitamente meno di quanto la nostra cultura voglia farci credere, è inevitabile ritrovarsi spossati, frustrati e delusi di sé e della propria esistenza. In questo libro, Russ Harris ci conduce alla scoperta della nostra personale trappola della felicità, guidandoci a prendere coscienza dei meccanismi mentali che ci tengono prigionieri facendoci ostinare a perseguire chimere impossibili - essenzialmente, avere sempre emozioni e pensieri positivi e mai negativi - e a recuperare la nostra libertà di scegliere e di agire come riteniamo meglio per noi. Ciò è possibile applicando i principi e le tecniche dell'Acceptance and Commitment Therapy, un approccio terapeutico basato sulla mindfulness, diretto a sviluppare la "flessibilità psicologica" che consente di superare i momenti critici e di vivere pienamente il presente muovendosi nella direzione tracciata dai propri valori.
Da Saint-Jean Pied-de-Port, al piede del versante francese dei Pirenei, fino a Santiago de Compostela, in Galizia. È il Camino Francés, il più noto degli itinerari che costituiscono la rete dei Cammini di Santiago.
Natalino Russo si mescola con le grandi folle di camminatori, pedalatori e altri viaggiatori che si incamminano sulla via di Santiago. Inforca la sua bici e parte, da giornalista e per lo più laico, per andare a vedere, per capire le ragioni che spingono oltre 120.000 pellegrini all’anno a intraprendere 800 km di Cammino. Per comprendere, pedalando, anche un po’ se stesso.
Gli incontri fatti lungo la strada gli riveleranno che la maggior parte dei pellegrini parte per ragioni che nulla hanno a che fare con la religione codificata, ma ognuno si porta dentro la propria personale spiritualità. Contano molto di più la natura, i paesaggi, gli incontri, la possibilità di viaggiare a piedi o in bicicletta nel cuore dell’Europa, in un modo che è impossibile altrove. Chi torna da questo viaggio resta impressionato proprio dalla quantità di gente conosciuta, dai chilometri fatti quasi senza rendersene conto, dalle infinite lande attraversate come in ipnosi, ognuno per proprio conto eppure tutti insieme.
Il racconto è corredato da: inserto fotografico a colori, cartine dell’itinerario, informazioni
pratiche per chi vuole seguire le tracce dell’autore.
L'Autore ha raccolto insieme questi assiomi, paradossali e talvolta irriverenti, per cercare di allegerire quel tono di eccessiva serietà che spesso circonda la vita religiosa della Chiesa. L'intenzione è quella di neutralizzare la sensazione di totalmente avulso" che la vita religiosa rappresenta per molti che non sanno che frati e suore restano pur sempre persone che vivono lo stesso quotidiano di tutti coloro che continuamente devono combattere la buona battaglia della vita, pur vivendo un'avventura interiore che sembrerebbe tenerli fuori dal mondo. "
Quando è lecito sospendere le cure? Si può interrompere l'alimentazione o l'idratazione? Cosa scrivere in un testamento biologico? È opportuno farlo? A queste e altre domande risponde l'agile libretto, partendo dal presupposto che quella del testamento biologico, come ogni altro argomento di bioetica, non è una questione personale, privata, ma qualcosa che riguarda l'intero corpo sociale. L'autore analizza le principali tematiche legate al cosiddetto "fine vita" attraverso la lente della fede cristiana, anche alla luce dei documenti della Chiesa e del Comitato Nazionale per la Bioetica.
Descrizione dell'opera
Perché il Mezzogiorno non riesce a decollare? Che cosa impedisce il suo riscatto umano e sociale? Può la Chiesa contribuire ad avviare un processo di crescita e di promozione per la gente del Sud? Riuniti a Napoli il 12 e 13 febbraio 2009, i vescovi dell'Italia meridionale insieme alle loro rispettive delegazioni si sono posti tali domande con urgenza pastorale.
Presente con 80 diocesi, 4.000 parrocchie, un'infinità di associazioni, scuole, istituti religiosi e aggregazioni varie, la Chiesa è forse l'unica rete che si estende su tutto il territorio del Sud Italia in maniera così ramificata. Passare da una pastorale difensiva a un'azione più profetica e creativa, in vista del bene comune, è l'impegno scaturito dall'incontro di cui il volume dà testimonianza. Una rinnovata strategia ecclesiale aiuterà infatti a impiegare con maggiore determinazione a servizio della gente tutta la capillare organizzazione e il potenziale educativo di cui la Chiesa dispone.
Sommario
Messaggio introduttivo (card. C. Sepe). Prefazione (A. Russo). Condizioni nuove per una politica meridionalistica (P. Barucci). Chiesa e Mezzogiorno: la sollecitudine e le responsabilità delle Chiese (G. Savagnone). La dimensione pubblica della fede tra coscienza religiosa e coscienza civile (S. Pajno). Prossimità, profezia, servizio: le prospettive pastorali (C. Greco). Indicazioni di percorso (mons. A. Superbo). Messaggio finale dei vescovi.
Note sul curatore
Adolfo Russo è vicario episcopale per la cultura dell'arcidiocesi di Napoli.
All'età di tre anni la diagnosi: poliomielite. Nell'Italia degli anni Cinquanta equivale alla condanna a una vita di emarginazione. Ma il piccolo Vincenzo viene affidato dalla famiglia a uno degli istituti fondati da Don Carlo Gnocchi, un prete che ha dedicato l'intera vita a dare ai disabili il diritto a una vita degna. Questa è la storia di un ragazzo che non si è mai arreso e che ha trovato nella dignità l'unico approdo che non rende per forza felici, ma rinfranca la fatica del vivere e permette di riscattarsi dalla solitudine e dall'ingrata condizione del diverso. Vincenzo resiste con determinazione alla deriva della sua famiglia, ma anche alla pietà di chi lo vorrebbe rassegnato e alla rabbia verso un destino che lo ha preso di mira. "Peggio per il destino" è il grido di battaglia, ironico e appassionato, di un uomo che della diversità ha fatto la sua forza.