Il papato è ancora un'istituzione valida o è ormai percepita come del tutto anacronistica? E soprattutto: esso è ancora riconosciuto a livello planetario, e non solo all'interno della stretta geografia cattolica, come indiscussa autorità morale? È ancora necessario che il Papa sia un capo di Stato con un regno di appena 44 ettari? E il papato non ha forse più che mai bisogno di una riforma che lo adegui alle necessità del tempo presente? Con questo saggio, acuto e documentatissimo, il vaticanista Francesco Antonio Grana entra nelle pieghe di una matassa intricata: la coesistenza fra due pontefici - uno emerito e uno regnante - ha aperto voragini nelle norme canoniche, evidenziando lacune rituali e formali che hanno dato libero sfogo a sgarbi istituzionali, scandali e opposte tifoserie. È evidente che le fazioni, quella progressista delusa per le mancate aperture del pontificato di Francesco, quella conservatrice che vuole un ritorno al regno ratzingeriano e quella bergogliana che, invece, vuole proseguire l'opera riformatrice del Papa latinoamericano, si stanno già organizzando per non farsi trovare impreparate nel momento in cui inizierà la Sede Vacante. Un futuro imprevedibile su cui si gioca la stessa sopravvivenza della cattolicità.
Dell'esistenza del purgatorio e della difficoltà di una sua definizione secondo la natura oggettiva, ci interessa in maniera particolare, e ciò giustifica il titolo dato alla presente opera, il modo in cui alcuni pontefici si sono attivati affinché questa dottrina venisse dapprima promulgata, poi rielaborata e dunque infissa nella coscienza dei fedeli ed in tal modo trasmessa alle genti, nonché del loro lavoro ministeriale rispetto al suo rapporto con le indulgenze e con la preghiera offerta per i defunti.
In queste pagine dal carattere profetico, che risalgono all'epoca in cui Jorge Mario Bergoglio era un sacerdote gesuita, scopriamo il Papa Francesco che noi tutti abbiamo imparato a conoscere. Sono meditazioni sulla vita religiosa che l'allora padre provinciale ha dedicato ai suoi confratelli e che oggi illuminano i concetti fondamentali della sua spiritualità e del suo modo di intendere la fede, la comunità e il sacerdozio: famiglia, fratellanza, amore, fiducia, misericordia, pace, paternità. "Fin dalla Chiesa primitiva" spiega "la paternità esprimeva una dimensione essenziale della fede: la necessità della mediazione degli strumenti umani per la sua nascita". Il sacerdote, infatti, è soprattutto un padre: "Il senso primitivo del nome 'padre' riporta alla paternità di Dio, al mistero di Dio che ci genera eternamente, sia che si tratti della paternità della predicazione che suscita la fede, o del Battesimo che introduce in una vita nuova, o della direzione spirituale che conduce alla santità". Ma questo non è l'unico aspetto importante della paternità: nelle parabole evangeliche i padri di famiglia sono coloro che nel germoglio di grano vedono sempre la speranza della crescita, nonostante la zizzania, che scendono in strada a correre incontro al figlio prodigo, che sono capaci di sviluppare una sintesi di nuovo e di vecchio. Memoria del passato e slancio verso il futuro sono due atteggiamenti, apparentemente opposti, che riflettono tuttavia la maniera di essere dei gesuiti e di Papa Francesco.
"Questa è la prima parola che vorrei dirvi: gioia! Non siate mai uomini e donne tristi: un cristiano non può mai esserlo! Non lasciatevi prendere mai dallo scoraggiamento! La nostra non è una gioia che nasce dal possedere tante cose, ma nasce dall'aver incontrato una Persona: Gesù, che è in mezzo a noi; nasce dal sapere che con Lui non siamo mai soli, anche nei momenti difficili, anche quando il cammino della vita si scontra con problemi e ostacoli che sembrano insormontabili, e ce ne sono tanti!". (Omelia alla Domenica delle palme, 24 marzo 2013) Una parola al giorno del papa venuto "dalla fine del mondo", una iniezione di speranza per ogni giorno dell'anno.
"Voglio una Chiesa povera per i poveri, ecco perché ho scelto di chiamarmi Francesco": con queste parole Jorge Bergoglio si è rivolto ai giornalisti nella sua prima udienza pubblica. "La Chiesa non ha natura politica, ma spirituale. È il santo popolo di Dio. Con le sue virtù e i suoi peccati. E al centro non c'è il papa. Cristo è il centro." La gioia e l'amore per i poveri, che hanno ispirato Francesco d'Assisi e che sono stati al centro della vita e dell'apostolato di Jorge Bergoglio in Argentina, sono i valori che dobbiamo comprendere e ricercare nella vita vissuta giorno per giorno, come relazione personale con Dio. In questi quattro esercizi spirituali, papa Francesco ci invita a meditare e riflettere sui valori fondamentali, nel silenzio della solitudine o in comunità, sull'essere felici "nel fare per gli altri", sulla ricerca delle tracce di Cristo nel mondo, per dare un nuovo senso alla nostra vita e alla nostra fede.
I discorsi, i pensieri e le meditazioni che compongono questa raccolta di scritti di papa Francesco ci accompagnano lungo l'arco di un anno, in una sorta di breviario quotidiano, e invitano ciascuno di noi a prendere coscienza di ciò che realmente conta nel messaggio cristiano, per chi davvero lo vuole vivere e annunciare "con evangelica purezza e francescana letizia". In queste pagine ogni giorno la sua parola è scandita sui motivi della misericordia, del perdono e dell'amore, ma è altrettanto ferma nel denunciare le ingiustizie e le contraddizioni del nostro modo di vivere. Francesco non risparmia critiche verso ogni visione politica ed economica che con sé trascina divisioni e conflitti, intolleranze ed emarginazioni sociali; verso ogni atteggiamento ecclesiale di rassegnazione, pessimismo o inconcludente protesta; verso ogni chiusura, resistenza o mancanza di coraggio nell'"uscire" da un privato comodo ed esclusivo, per esplorare la bellezza e la gioia di una strada da percorrere insieme agli altri, per un bene comune da conquistare e condividere. Questo è l'orizzonte verso il quale papa Francesco vuole che la Chiesa cammini. Raccogliendo tutte le sue migliori energie e rinnovando l'entusiasmo missionario di chi sa che, per restare fedeli a Gesù e rimanere nel suo amore, è necessario essere sempre in cammino.
A Buenos Aires - dal 2010 al 2013 - una trasmissione televisiva di grandissimo successo era intitolata "Bibbia - un dialogo". Ospite d'onore l'allora cardinale Jorge Mario Bergoglio, il rabbino Abraham Skorka (carissimo amico del Papa) e Marcelo Figueroa, coordinatore dell'incontro. Hanno discusso con passione di vari temi: dalla speranza alla solidarietà, attraverso la sofferenza, la verità, la violenza, il fanatismo, senso della vita, le paure, la famiglia, la vecchiaia, la dignità, la ragione e l'importanza della fede in questi tempi. Il libro rappresenta fedelmente il pensiero di Papa Francesco ed è, letterariamente parlando, un testo importante da meditare, rileggere e dibattere.
I primi passi del pontificato di papa Francesco hanno lasciato tracce profonde in tutti, credenti e non credenti, per il linguaggio familiare, la semplicità e la potenza dei suoi umili "segni", la sensibilità verso le emergenze sociali, dalla piaga della povertà al dilagare delle guerre, in ogni angolo del mondo. Ma sta emergendo con forza anche la profondità della sua sapienza dottrinale e l'originalità del suo approccio alle Sacre Scritture. Nelle riflessioni di Jorge Mario Bergoglio raccolte in questo testo - e declinate nell'orizzonte teologico della speranza - ritroviamo sia lo stile comunicativo denso di colore e vivida concretezza che ci è ormai familiare sia le questioni centrali del suo messaggio di pastore della Chiesa: l'ambizione che indurisce il cuore dell'uomo, la forza che gli deriva dalla preghiera e dalla ricerca del perdono, la necessità di una nuova dimensione della politica per superare la crisi della postmodernità e sconfiggere individualismo e totalitarismo, forme speculari della perdita di libertà della persona. Senza indugiare nell'astrazione dogmatica, Bergoglio mostra come la sua più pressante preoccupazione sia l'orientamento esistenziale del cristiano, che deve tornare a caricare su di sé le sofferenze del prossimo: "avvicinarsi a ogni carne dolente" senza timore, con la consapevolezza dei propri limiti e senza mai perdere di vista la corporeità della resurrezione di Cristo.
Papa Francesco e Benedetto XVI ci aiutano a scoprire il Credo, la preghiera che sta a fondamento di tutta la vita cristiana. Nella Professione di fede, infatti, tutto ciò che il cristiano conosce, desidera e prega è elencato in breve. Già gli apostoli e, attraverso di loro, i primi cristiani e tutti coloro che sono venuti dopo, usavano questa formula per ricordare ciò che Gesù ha rivelato. Anche noi ogni domenica la recitiamo durante la Santa Messa. Questo libro, pensato in particolare per bambini e ragazzi, raccoglie gli interventi che i due Pontefici hanno dedicato al Credo durante l'Anno della Fede.
Un breve profilo storico di ciascun papa, da San Pietro a Francesco, in cui l’attenzione è focalizzata sugli aspetti più significativi del Papato. Il testo fornisce informazioni essenziali su ogni Papa, esposte in una forma semplice e chiara; le note di curiosità contribuiscono a rendere viva e facilmente accessibile alla mente e al cuore dei pellegrini una realtà storica che, a prima vista, potrebbe sembrare “morta” o lontana rispetto al tempo moderno.
I pensieri qui raccolti sono perle di saggezza evangelica e umana, attraverso le quali papa Luciani accompagna il lettore ogni giorno dell'anno. Vi è racchiuso il grande cuore di padre, di pastore e di «postino di Dio» del pontefice bellunese che tanto amò Dio e gli uomini. Queste pagine potrebbero anche essere chiamate, con una immagine a lui cara, «briciole di catechesi». Il linguaggio, decisamente semplice, recapita la buona novella della speranza, dell'amore, della fraternità e della pace dello spirito.
Questo volume vuole essere un omaggio singolare alla figura del grande pontefice. I testi sono scelti dalle encicliche, dagli scritti del suo magistero, ma anche dalla sua produzione letteraria e drammaturgica. Proprio in questo sta l'originalità di queste pagine che offrono 15 meditazioni delineando così un ritratto particolare di un papa che ha impresso un segno molto personale al suo pontificato. I quindici capitoli corrispondono a quindici giorni in cui può essere scandita le meditazione di questi testi che presentano i punti salienti della vita e del magistero di Giovanni Paolo II: il lavoro, la preghiera, la misericordia e il dialogo, la sofferenza... Adatto a chi desidera rivisitare alcuni temi del pontificato di Giovanni Paolo II e desidera farlo in un clima di riflessione e di preghiera.