Papa Francesco ha composto una preghiera particolare "per il prossimo Sinodo dei vescovi che affronterà il tema della famiglia". È questa: "Gesù, Maria e Giuseppe, in voi contempliamo lo splendore dell'amore vero, a voi con fiducia ci rivolgiamo. Santa Famiglia di Nazareth, rendi anche le nostre famiglie luoghi di comunione e cenacoli di preghiera, autentiche scuole del Vangelo e piccole Chiese domestiche. Santa Famiglia di Nazareth, mai più nelle famiglie si faccia esperienza di violenza, chiusura e divisione: chiunque è stato ferito o scandalizzato conosca presto consolazione e guarigione. Santa Famiglia di Nazareth, il prossimo Sinodo dei Vescovi possa ridestare in tutti la consapevolezza del carattere sacro e inviolabile della famiglia, la sua bellezza nel progetto di Dio. Gesù, Maria e Giuseppe, ascoltate, esaudite la nostra supplica. Amen".
Papa Francesco ha composto una preghiera particolare "per il prossimo Sinodo dei vescovi che affronterà il tema della famiglia". È questa: "Gesù, Maria e Giuseppe, in voi contempliamo lo splendore dell'amore vero, a voi con fiducia ci rivolgiamo. Santa Famiglia di Nazareth, rendi anche le nostre famiglie luoghi di comunione e cenacoli di preghiera, autentiche scuole del Vangelo e piccole Chiese domestiche. Santa Famiglia di Nazareth, mai più nelle famiglie si faccia esperienza di violenza, chiusura e divisione: chiunque è stato ferito o scandalizzato conosca presto consolazione e guarigione. Santa Famiglia di Nazareth, il prossimo Sinodo dei Vescovi possa ridestare in tutti la consapevolezza del carattere sacro e inviolabile della famiglia, la sua bellezza nel progetto di Dio. Gesù, Maria e Giuseppe, ascoltate, esaudite la nostra supplica. Amen".
Papa Francesco ha composto una preghiera particolare "per il prossimo Sinodo dei vescovi che affronterà il tema della famiglia". È questa: "Gesù, Maria e Giuseppe, in voi contempliamo lo splendore dell'amore vero, a voi con fiducia ci rivolgiamo. Santa Famiglia di Nazareth, rendi anche le nostre famiglie luoghi di comunione e cenacoli di preghiera, autentiche scuole del Vangelo e piccole Chiese domestiche. Santa Famiglia di Nazareth, mai più nelle famiglie si faccia esperienza di violenza, chiusura e divisione: chiunque è stato ferito o scandalizzato conosca presto consolazione e guarigione. Santa Famiglia di Nazareth, il prossimo Sinodo dei Vescovi possa ridestare in tutti la consapevolezza del carattere sacro e inviolabile della famiglia, la sua bellezza nel progetto di Dio. Gesù, Maria e Giuseppe, ascoltate, esaudite la nostra supplica. Amen".
Descrizione dell'opera
Quando un bambino deve elaborare il lutto per la perdita di una persona cara si trova di fronte a un compito più o meno arduo, che può essere portato avanti con successo o interferire con i processi di sviluppo determinando disturbi affettivi, cognitivi e/o comportamentali. In una cultura che tende a rimuovere il tema della morte, gli adulti hanno spesso timore di affrontarlo con i piccoli, con l'esito di non aiutare i bimbi a elaborare il trauma in maniera sana. L'autore accompagna i genitori a parlare coi propri figli, ad affrontare le loro domande e le loro angosce. E a divenire consapevoli che, per poter tentare con loro una qualche risposta, dovranno porre, anzitutto a se stessi, molte domande.
Nella prima parte del volume l'autore affronta, a partire dal famoso aforisma di Montaigne «Chi educherà gli uomini a morire li educherà a vivere», le problematiche dell'educazione alla morte indicando e illustrando le varie alternative.
Nella seconda analizza, con esempi clinici, la concezione scientifica - anzitutto psicologica - dell'educazione alla morte e la concezione religiosa della stessa educazione alla morte, soffermandosi soprattutto sulla concezione cristiana, senza trascurare ebraismo, islam, induismo e buddhismo.
Nella terza parte illustra la propria proposta di educazione alla morte, basandosi su ciò che la critica alle altre concezioni avrà evidenziato e sull'idea che la morte è destinata a sfuggire alle concettualizzazioni umane restando un "mistero" (desiderabile o indesiderabile), nell'intento di formulare un'indicazione educativa con un certo carattere di universalità.
Sommario
I. Si può educare alla vita senza educare alla morte? II. Percorsi educativi concreti delle due alternative. III. Varianti e limiti dell'educazione «fiabesca» e di quella «razionalistica»: verso una «nuova» educazione alla morte. IV. Una proposta di iniziazione alla morte e i suoi «insegnamenti» per chi educa. V. Esempi. Considerazioni conclusive.
Note sull'autore
FRANCESCO CAMPIONE, laureato in Medicina e Chirurgia con specializzazione in Psicologia medica, insegna Psicologia clinica e psicodiagnostica alla Facoltà di Medicina dell'Università di Bologna. È direttore del master universitario in Tanatologia e Psicologia delle situazioni di crisi; ha fondato l'Istituto di Tanatologia e Medicina psicologica ed è tra i fondatori della IATS (International Association of Thanatology ans Suicidology) di cui è presidente. Dirige la Rivista Italiana di Tanatologia e ha pubblicato numerosi articoli e oltre quindici volumi. Tra le sue pubblicazioni più importanti ricordiamo: Perpatire: un nuovo verbo per un nuovo inizio (Armando, 2006); Ospitare il trauma: un modello di intervento nelle situazioni di crisi (Clueb, 2008); L'etica del morire e l'attualità: il caso Englaro, il caso Welby, il testamento biologico e l'eutanasia (Clueb, 2009); La buona morte: corso di formazione permanente sulla morte e il morire (Clueb-Apocrifi, 2010).
L’evangelizzazione è certamente uno degli aspetti fondamentali della vita della Chiesa. Il presente lavoro, partendo dal mandato essenziale per la Chiesa “Andate in tutto il mondo e fate miei discepoli tutti i popoli della terra” (Mt 28,19), individua gli aspetti cardine dell’evangelizzazione, il suo sviluppo storico (dalla Chiesa apostolica all’istituzione del catecumenato, dal Concilio di Trento al Concilio Vaticano II), riferendosi specificamente alla chiesa occidentale dove si ripropone forte la problematica dell’educazione alla fede per quel profondo processo di perdita della fede tradizionale che fino a cinquant’anni fa costituiva l’humus spirituale, religioso, culturale della nostra società
Frutto di incontri, conferenze, interviste, letture, confronti, il volume si interroga sul presente e sul futuro della famiglia in Italia.
Occorre innanzi tutto individuare un concetto preciso della parola «fami- glia» – afferma l’Autore – e quindi custodirne con rigore il significato, perché ogni ambiguità può costituire un attacco alla sua identità.
La famiglia è prima di tutto «risorsa», per le persone e per la società; da questa evidenza bisogna partire per comprenderne la natura, le modalità di interazione con la storia e con il mondo, le fatiche e le potenzialità.
Tra le alterne vicende della storia, la famiglia si presenta come un «sog- getto responsabile», anche se non autosufficiente; capace di generare vita, solidarietà, senso civico, ma anche «bisognoso di adeguate interazioni con il contesto esterno», non ultima l’esperienza lavorativa, sfida che la nostra società contemporanea propone in modi assolutamente nuovi.
Francesco Belletti, sociologo, è direttore del CISF (Centro Internazionale Studi Famiglia) di Milano; membro del comitato di direzione del mensile «Famiglia oggi» e autore di numerose monografie e pubblicazioni scientifiche. Dal luglio 2009 è presidente nazionale del Fo- rum delle associazioni familiari. Svolge attività di ricerca, consulenza, docenza e formazione in campo sociologico, in ambito pri- vato e universitario, con particolare interesse a politiche sociali, dinamiche del privato-sociale, tematiche familiari.
Sulla questione educativa «il contributo dell'Ac sarà fortissimo. Noi abbiamo un immenso patrimonio da valorizzare, sia nel senso di elaborazione culturale di nuove idee che come esperienza da mettere in gioco». Franco Miano, presidente dell'Azione cattolica, riflette ad alta voce sul pianeta-educazione, cui la Chiesa italiana ha deciso di dedicare gli Orientamenti pastorali per il prossimo decennio. E nasce Chi ama educa.
«L'Ac - prosegue Miano - ha sempre posto il tema dell'educazione al centro del suo percorso associativo e tanti laici credenti, così come molti cittadini impegnati in politica oggi come ieri, si sono formati alla scuola dell'Ac. Si tratta di rilanciare la nostra proposta educativa, rileggendola alla luce delle emergenze dell'oggi che, ancora più di ieri, richiedono di porre al centro una proposta integrale per la persona, capace di coniugare adeguatamente tutte le dimensioni della vita».
Venti racconti, venti semplici favole sui grandi temi dell’esistenza, scritti con un linguaggio agile e immediato,lieve e a volte ironico. La penna dell’Autore sa agganciare la complessità dell’esistenza nelle sue multiformi sfaccettature per riproporla poi in immagini fantasiose e colorate,senza la pretesa di esaurirne la ricchezza. I brevi racconti mettono al centro l’uomo e le sue relazioni, attorno al quale prendono forma emozioni,passioni,desideri e paure che intessono il vivere quotidiano,quei temi universali,cioè,che vanno dall’amicizia all’amore,dalla gelosia alla delusione,dall’entusiasmo gioioso alla fatica nella debolezza. Forte della propria esperienza come educatore nell’Azione Cattolica, l’Autore riesce a cogliere ogni volta nelle fragilità e nei limiti che contraddistinguono l’uomo la ricchezza che si annida nel profondo che porta a saper cambiare e crescere. Quest’attenzione rende il volume un utile sussidio in percorsi di carattere educativo.
AUTORE
Francesco Russo, avvocato, ha una lunga esperienza come educatore e presidente in Azione Cattolica. Nel 1997 ha vinto il premio giornalistico Buone notizie. Nel 2007 è stato finalista al premio Parole in corsae finalista al premio L.I.T.T.L.E.II Una favola per l’Europa.
Perché un ABC del catechista? Perché oggi la quantità e la qualità delle attese nei confronti di un catechista è tale che ci si può perdere d'animo e ci può capitare di perdere di vista l'essenziale, disperdendo energie. Essere un buon educatore, saper gestire un incontro, coltivare i rapporti con i genitori, comunicare efficacemente con i ragazzi? Ma fra tutte queste cose qual è il nocciolo dell'identità di un autentico catechista? Queste pagine tentano di fissare in maniera breve ed efficace, attraverso un semplice alfabeto, le principali tematiche con le quali un catechista deve oggi fare i conti. Per ognuna di esse sono delineati i punti fondamentali o vengono forniti spunti operativi per il lavoro con i ragazzi (che non si riduce certo a un misero incontro settimanale!), lasciando talvolta al lettore il compito dell'approfondimento e della mediazione. Per rispondere sempre meglio alla propria chiamata di "educatori della fede".
Quante parole servono per dire il cristianesimo? Al termine del suo Vangelo, Giovanni afferma che la descrizione delle moltissime opere compiute da Gesù riempirebbe tanti libri che il mondo non potrebbe contenerli.
Eppure una parola c’è: è la Parola fatta carne, che ha il volto e il nome di Gesù di Nazaret.
Come in un abbecedario della fede, l’autore propone 21 parole del vocabolario cristiano, una per ogni lettera dell’alfabeto. Con stile agile e colloquiale, egli tratteggia attraverso termini di uso comune alcuni concetti chiave del cristianesimo.
Particolarmente adatto a un pubblico giovanile, il volume bene si colloca tra i validi strumenti per un “primo annuncio” della fede.
Sommario
Presentazione. A come agape. B come battesimo. C come conversione. D come domenica. E come eucaristia. F come fede. G come grazia. H come hallelujah. I come incarnazione. L come libertà. M come missione. N come Natale. O come obbedienza. P come Pasqua. Q come quotidiano. R come riconciliazione. S come Spirito. T come Tradizione. U come uomo. V come verità. Z come Amen.
Note sull'autore
Francesco Lambiasi, vescovo di Rimini, già assistente ecclesiastico generale dell’Azione Cattolica Italiana, ha insegnato teologia alla Pontificia Università Gregoriana. Presso le EDB ha pubblicato L’autenticità storica dei Vangeli (21986), Lo Spirito Santo: mistero e presenza (2a edizione con D. Vitali, 2005), Vorrei pregare con la Bibbia (2005) e Mi presenti Gesù? (2006).
Il testo si propone di aiutare le persone a incontrare il Signore Gesù, mettendosi in ascolto della Sua Parola con esercizi sul Vangelo, perché la vita di chi legge sia condotta a modellarsi su di esso. Esercizi di contemplazione, perché con lo sguardo fisso su Gesù la vita delle persone possa essere trasformata nella preghiera, acquisendo i suoi tratti più originali e veri per diventare essa stessa riflesso del volto di Gesù. Il volume ambisce a introdurre ad una conoscenza personale e profonda che è esperienza di vita e coinvolgimento nel mistero. L'Autore prende per mano le persone perché guardino al Signore e si mettano in ascolto di Lui e lo fa come educatore, maestro di spirito, per suggerire e far intuire il cammino, lasciando che poi ciascuno compia il proprio. La pubblicazione vuole essere anche un invito a riscoprire la preziosità degli Esercizi Spirituali come tempo di silenzio, di ascolto del Signore, di discernimento sulla propria vita.