Riflessioni frutto di una sistematica ricerca su un tema che ricorre spesso, sia nell'Antico come nel Nuovo Testamento: il lettore ha così l’opportunità di spaziare dall'ambito relativo alla casa di Dio che, con felice espressione, è chiamata «la dimora di Dio fra gli uomini», a quello relativo alle case degli uomini, nelle quali si intrecciano molteplici e contrastanti rapporti. Ogni brano è in modo sintetico commentato dall'autore e offerto come riflessione spirituale al lettore, attraverso analisi e suggestioni semplici, ma concrete. L’autore è un biblista.
Quelle del titolo sono le parole che Gesù rivolge a Zaccheo entrando nella città di Gerico. Con queste pagine, invece, entra nella nostra vita e dialoga con i nostri cuori. Quattordici tappe attraverso le pagine del Vangelo di Luca, secondo la formula degli esercizi spirituali, a cui si aggiunge l'opportunità di conoscere meglio documenti significativi come le quattro "Costituzioni" del Concilio Vaticano II: ogni "esercizio" infatti si conclude con una lettura tratta dalla Sacrosanctum Concilium, dalla Dei Verbum, ecc. Un invito importante, ma anche scorrevole e "leggero", per pregare e riflettere sul senso cristiano dell'accoglienza del progetto di Dio e delle Beatitudini.
«Qual è la forma vera di Cristo? Quella che dobbiamo indossare? Quella nella quale dobbiamo crescere? Il libro di monsignor Ghidelli che presentiamo dà una prima, essenziale risposta a questa domanda: la forma di Cristo è quella di un'esistenza filiale, che si colloca davanti a Dio Padre con la fiducia e l'obbedienza di un figlio autentico. Gesù è il Figlio di Dio, l'unico, quello nel quale il Padre ha posto tutto il suo compiacimento; ma, nel disegno del Padre, Gesù deve diventare "il primogenito tra molti fratelli" (Rm 8,29). La filiazione divina non è un privilegio privato di Gesù, ma è una sorgente inesauribile di esperienza filiale aperta a tutti gli uomini, senza esclusioni.» (Dalla Presentazione di Luciano Monari, vescovo di Brescia)
Attingendo al tesoro inesauribile del Concilio Vaticano II, Carlo Ghidelli ci offre un'intelligente lettura dei grandi temi della fede cristiana, guidata dalle pagine della Bibbia e illuminata dai testi conciliari. Una sapiente riflessione per trovare la chiave interpretativa dell'esistenza e dell'intera vita ecclesiale e civile. Un volume che raccoglie una serie di meditazioni utili per vivere l'esperienza degli esercizi spirituali, rivolti sia ai presbiteri che ai fedeli laici.
È proprio vero che le lacrime sono sempre solo segno di tristezza e di dolore? Il pianto è una dimensione fondamentale della nostra umanità, al punto che anche Gesù, di fronte alla morte dell'amico Lazzaro, si commuove profondamente, è turbato e scoppia in pianto. Se Gesù "avesse operato la risurrezione di Lazzaro senza battere ciglio e senza una lacrima, avrebbe mostrato certamente la sua onnipotenza, ma senza soffrire lui stesso lo strappo violento della morte dell'amico" (dalla Prefazione). Attraverso l'analisi di alcuni testi tratti dall'Antico e dal Nuovo Testamento, l'autore traccia un itinerario che attraversa tutta la storia biblica, "storia di lacrime e di consolazione".
Descrizione dell'opera
L'autore riflette sul alcuni proverbi o espressioni tratti dai capitoli 36 e 37 del libro del Siracide, che commenta in maniera esortativa con stile nitido e piano. Sono "spigolature" di grande fruibilità morale, che respirano l'atmosfera della sapienza tradizionale e riflettono la quotidianità dell'esistenza in cui l'umanità da sempre si trova coinvolta. «La sapienza nel saper scegliere, giudicare, vivere è una luce che brilla e può riscaldare l'esistenza di tutti, anche se molti preferiscono vie tenebrose e scivolose» (dalla Presentazione del card. G. Ravasi).
Sommario
Presentazione (G. Ravasi). Introduzione. I. Necessità del discernimento. II. Vera e falsa compagnia. III. Veri e falsi amici. IV. Veri e falsi consiglieri. V. Vera e falsa sapienza. Conclusione.
Note sull'autore
CARLO GHIDELLI (1934) ha conseguito la Laurea in Teologia alla Pontificia Università Gregoriana di Roma e la Licenza in Sacra Scrittura al Pontificio Istituto Biblico di Roma; è stato docente nel Seminario Teologico diocesano di Crema e alla Facoltà Teologica di Milano. Segretario del Vescovo di Crema (1964-1982), assistente diocesano dell'Azione Cattolica, già consultore del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani, è stato sottosegretario della CEI (1983-1986) e assistente ecclesiastico generale dell'Università Cattolica del Sacro Cuore (1986-2000). Arcivescovo di Lanciano-Ortona dal 2001 al 2010, presidente della Conferenza Episcopale Abruzzese e Molisana dal 2004 al 2011, è membro del Centro Studi dell'Unione Apostolica del Clero (UAC). Biblista noto in campo nazionale e internazionale, ha collaborato alla traduzione interconfessionale della Bibbia in lingua corrente, nonché all'ultima revisione della Bibbia CEI. Autore di numerose pubblicazioni, ha approfondito in particolare lo studio dell'opera lucana.
Dante non è solo il sommo poeta che ci ha regalato la Divina Commedia; egli è anche - e soprattutto - un grande uomo di fede e un finissimo teologo.
Nella Commedia la preghiera si esprime come poesia, così essa parla d'amore e le parole diventano segno per elevare una gioiosa lode alla bellezza di Dio e per ricordarci la sua infinita simpatia per gli uomini.
In questo libro originale è Gesù che parla di se stesso, rispondendo alle domande di un ipotetico giovane alla ricerca di un senso profondo per la sua vita. L'autore reale di questo "libro-intervista", da fine biblista e pastore, ci prende per mano e con molta semplicità ci accompagna alla riscoperta di Gesù che si offre a noi come amico, non chiedendo altro che un dialogo franco e sincero attraverso i Vangeli che sono la sua Parola per noi; ci chiede di metterci totalmente in gioco, perché nessuno di noi possa rendersi responsabile di "un'altra occasione perduta", forse l'unica occasione vera della nostra vita.
L'elogio della gratuità, non certo poetico e nostalgico, sgorga direttamente dalla Parola di Dio accolta con semplicità, meditata con passione e vissuta con fedeltà". "
Meditazioni teologiche sulle Beatitudini evengeliche.