Che cos'è una fallacia? È un errore logico sottile, che ha invece l'aria di un argomento vincente e che può essere usato per infliggere un colpo di grazia a un avversario. Fallacia ad hominem, Negazione dell'antecedente, Tu quoque, Quantificazione nascosta, Abuso analogico, Simpliciter dicto... Pirie elenca ottantadue di queste infide tagliole, che ciascuno di noi può imparare a mimetizzare nel proprio discorso: altrettante potentissime armi per persuadere (e ingannare) il prossimo, per uscire trionfatori da una discussione pubblica, per far scomparire in una nuvoletta di logica la rabbia o l'ostinazione di un parente, di un amico, di un collega, di un capo. Ma accanto all'uso "offensivo" questo libro ne consente uno "difensivo". Le fallacie sono infatti i principali trucchi usati nei discorsi di politici, opinionisti e manager: da chiunque, parlando dalla tribuna del potere, tenti di assoldarci ai suoi interessi spacciandoli per alte cause. Smascherarle, sbugiardando il mittente, è fra le esperienze più divertenti della vita: questo libro malandrino vi spiegherà come per filo e per segno.
Tre testi di La Pira che formano la sintesi del suo messaggio di traduzione in Italia e a Firenze delle proposte economiche di Keynes.
La necessità di governare il mondo in modo diverso ha imposto ai governi locali la responsabilità di diventare attori di politica estera e di cooperazione internazionale; questo ha creato difficoltà ma, allo stesso tempo, ha offerto una grande opportunità per combinare in modo efficace la relazione tra problemi locali e globali.
La necessaria apertura di una finestra sul mondo, diventato un “villaggio globale”, obbliga ad intervenire tutti direttamente nella ricerca di soluzioni a problemi che sono globali ma che vanno risolti soprattutto localmente. Il segreto è proprio nei piccoli cambiamenti locali, che risultano essere i più sostanziali.
Questo manuale, frutto di un lavoro condiviso tra qualificati protagonisti della società civile, si propone di offrire uno sguardo organico alle sfide del millennio e di informare adeguatamente coloro che – soprattutto tra i giovani – in collaborazione con gli Enti Locali, associazioni e ONG, si occupano di cooperazione internazionale.
La sfida principale nell’azione concreta è coniugare adeguatamente gli aspetti locali con quelli globali, fare in modo che le tante buone pratiche della cooperazione internazionale incidano nella soluzione dei problemi ritenuti prioritari.
Uno dei punti di debolezza è la frammentarietà degli interventi e la carenza di coordinamento generale.
Un importante ruolo può essere svolto dagli enti locali che assumono sempre più, come promotori e coordinatori di iniziative di Cooperazione Decentrata, maggiori responsabilità nella promozione di un nuovo approccio innovativo ed efficace.
In questo senso la promozione delle reti territoriali e di partenariato si può rivelare uno strumento efficace per concorrere al perseguimento degli Obiettivi del Millennio.
"Il nuovo non è nient'altro che l'antico caduto nell'oblio e riscoperto". Questa formula manifesta piena verità nel caso di Giorgio La Pira e di questo suo scritto sulla persona umana: attraverso intuizioni e concetti di un'antica e solida tradizione siamo portati davanti a prospettive nuove e nuove applicazioni. Ciò è ancora più chiaro adesso che la questione dell'uomo e il problema antropologico sono diventati onnipresenti. Spiega Vittorio Possenti nella sua Introduzione: "Già nei primi anni '40 questo volume aveva colto con acutezza la centralità moderna della 'questione antropologica' che già allora esisteva, ma che solo vari decenni dopo assunse tale nome. Economia, diritto, cultura, politica, tecnica, bioetica e biopolitica dipendono da determinate concezioni dell'uomo: sono i grandi snodi della vita contemporanea in cui il tema della persona umana è sempre in questione". Per questo ha senso, alla vigilia del 2010, ripubblicare un testo ormai da decenni irreperibile, steso di fronte a un contesto socio-politico ben diverso dall'attuale, perché La Pira individua coordinate essenziali che vanno oltre le congiunture e toccano nuclei permanenti: lui stesso ne è consapevole.
"Questo volume vuole offrire spunti di riflessione e confronto per tutti coloro professionisti, esperti, ma anche giovani e adulti che si interroghino come gli autori sulle dinamiche della società, su come essa evolve. Si potrebbe opinare che l'interrogativo è quanto meno ambizioso ma in realtà se ci pensiamo bene il gioco è una parte fondamentale del nostro essere individui, ci accompagna lungo il corso di tutta la nostra vita. Da bambini è parte fondamentale del percorso di crescita da adulti e parte fondamentale della nostra socialità e auto espressione e mantiene vivi dentro ciascuno di noi la "gioia di vivere" che rende più leggero il nostro quotidiano."
Il volume riporta il testo originale di un commento ad un saggio di Giorgio La Pira apparso sulla rivista "Cronache sociali", pubblicazione edita a Roma negli anni 1947-1951 e animata da importanti collaborazioni, come quelle di Giuseppe Rossetti, Amintore Fanfani, Giuseppe Lazzati e dello stesso La Pira.
Il Concilio Vaticano II,la pace internazionale,la minaccia nucleare,i rapporti della Santa Sede con Stati Uniti e Unione Sovietica, il ruolo e il rilievo di Amintore Fanfani nella politica italiana e internazionale, l’apertura verso il mondo mediterraneo,la decolonizzazione,il conflitto arabo-israeliano… questi alcuni dei temi principali che percorrono la presente raccolta di lettere del sindaco di Firenze Giorgio La Pira a Giovanni XXIII dal 1958 al 1963.Si tratta di documenti di notevole valore storico che consentono al lettore di spaziare nel panorama della situazione politica e religiosa italiana e internazionale nel periodo a cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta.Ma la loro importanza non si ferma qui: le lettere consentono di scorgere, come in filigrana, lo slancio, il fervore e la passione per l’uomo del servo di Dio Giorgio La Pira.Si tratta di una specie di diario,concreto e spirituale,di La Pira,connesso a eventi,viaggi, fatti,soprattutto alla lettura della vicenda di quegli anni e alle prospettive per il futuro dell’Italia,della Chiesa e del mondo.La Pira sente imminente una svolta storica,che conduca fuori il mondo dalla situazione congelata e bloccata del tempo della guerra fredda.Le scelte del papa confermano questo suo sentire: per lui Giovanni XXIII è il protagonista di questa nuova stagione.
LE LETTERE DI GIORGIO LA PIRA A GIOVANNI XXIII. UNO SPACCATO DELL’ITALIA E DEL MONDO A CAVALLO TRA GLI ANNI CINQUANTA E SESSANTA.
CURATORI
Augusto D’angeloinsegna Storia dei Partiti nella Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Roma «La Sapienza». Si è occupato di storia religiosa affrontando tematiche relative all’episcopato, al clero e alle congregazioni. Negli ultimi anni si è dedicato alla ricerca sul rapporto tra potere politico e autorità religiosa con diversi contributi e con i volumi De Gasperi, le destre e l’«operazione Sturzo» (2002); Moro, i vescovi e l’apertura a sinistra (2005). Per le Edizioni San Paolo ha pubblicato: Don Andrea Santoro. Un prete tra Roma e l’Oriente (2006) e, in collaborazione con Michela Carrozzino,Quelle di nessuno(2008).
Andrea Riccardi ordinario di Storia contemporanea presso la Terza Università degli Studi di Roma, studioso della Chiesa in età moderna e contemporanea e fondatore, nel 1968, della Comunità di Sant’Egidio, è una delle voci laiche più autorevoli del panorama religioso internazionale. Parecchi dei suoi studi vertono sul tema del rapporto fra mondi religiosi differenti e sulla coabitazione fra essi, in particolare nell’area mediterranea tra il XIX e il XX secolo.Numerose le pubblicazioni,tra cui, per le Edizioni San Paolo: Le politiche della Chiesa (1997), Sant’Egidio, Roma e il mondo (1997),Vescovi d’Italia (2000),Dio non ha paura (20032),La pace preventiva (2004).
Novanta colloqui con la povera gente alla Messa di Badia negli anni 1958-1963: una documentazione inedita della straordinaria personalità di La Pira.
In un libro il racconto di un'infinita campagna elettorale, italiana, permanente e mondiale. Politici che entrano ed escono dagli spot in tv, che sorridono nei siti internet, che si costruiscono una nuova identità su Second Life o che raccontano le esperienze di vita e di governo/opposizione su Youtube. Tutti a caccia del cittadino elettore da raggiungere, convincere, stordire e persuadere. Le teorie, gli strumenti, le tecniche, ma soprattutto le strategie della Seconda Repubblica, raccontate da chi non solo ha studiato i processi sociologici, ma anche da chi materialmente è stato protagonista di campagne elettorali giocate tra vecchi e nuovi miti. Un libro utile ai politici, ai dirigenti di partito, agli studenti di Scienze della Comunicazione, Relazioni Pubbliche, Scienze Politiche e Sociologia, ma anche alle cittadine e ai cittadini che vogliono capire trucchi e dinamiche di una disciplina sempre più affascinante.
Ristampa dei fascicoli usciti tra il gennaio del 1939 e il febbraio del 1940 (soppressi dal fascismo). Un grande documento sul contributo dei cattolici alla resistenza.