Afsana, ragazzina afghana di undici anni, è in viaggio a bordo di un treno della Transiberiana, in territorio russo: legge Anna Karenina e ascolta le storie e i consigli del capotreno Napoleone. Sono i primi anni Novanta, e Afsana è diretta a Mosca, dalla zia Amira, una sorella di sua madre fuggita dall'Afghanistan all'arrivo dei mujaheddin. Anche Afsana è in fuga, dalla storia sua e della sua famiglia, che il buon Napoleone la convince a scrivere. Una storia tragica, una famiglia annientata dalla lunga guerra civile: Dil e Azita, e i loro sei figli. All'inizio del libro, e per lunga parte del racconto, il lettore è convinto che sul treno viaggi tutta la famiglia, e Laura McVeigh molto abilmente introduce episodi realistici per farglielo credere. Ma man mano che Afsana rievoca il passato, capiamo che madre e padre, fratelli e sorelle, sono morti, finché ogni segreto riguardo a quanto realmente avvenuto verrà svelato.
Il primo movimento della preghiera è l'ascolto. Ascolto di una Parola che viene da lontano, ma che è rimasta viva e feconda. Ascolto di una Parola che si è fatta carne in Gesù e ha manifestato l'amore con i gesti e con il dono di sé, fino in fondo. Contenuta nella sacra Scrittura, questa Parola rischia talvolta di rimanere prigioniera del testo stesso. Comprenderla, certo, è importante. Ma non basta. Dietro la Parola, infatti, c'è Uno che parla, che rivela se stesso perché cerca di stabilire con gli uomini un'alleanza fidata e duratura. Ecco perché proviamo il desiderio insopprimibile di rispondergli e azzardiamo un "Tu" che riconosce come Egli sia vivo e raggiungibile. È l'esperienza che può avvenire ad ogni eucaristia ed è in quel contesto che sono nate queste preghiere. Portano in sé la traccia indelebile della fede e della sensibilità di chi le ha scritte, ma anche il gusto, il sapore di una comunità cristiana con la quale per tanto tempo si è celebrata l'eucaristia della domenica e insieme alla quale ci si è trovati attorno alla parola di Dio, portando gli interrogativi e i problemi che sgorgano dalla vita quotidiana.
Questo libro affronta una questione che è sotto gli occhi di tutti: gli adulti - preti, genitori, catechisti, animatori - faticano a trasmettere la loro fede alle giovani generazioni. Agnès Charlemagne propone allora di aprire piste nuove, sentieri inediti. Si tratta di abbandonare concetti, definizioni, immagini e linguaggi che stanno diventando un inciampo e di accettare un dialogo franco, schietto, a 360 gradi, con ragazzi e giovani. Non per condurli dove abbiamo deciso in anticipo per noi, ma per vivere, disarmati e disarmanti, insieme a loro l'avventura del credere. Disposti a lasciarci spiazzare e stupire dalle loro scoperte, dalle loro esperienze di senso, dai loro racconti, dalla profondità delle loro domande. Questo libro è stato scritto a partire dall'esperienza di madre, animatrice giovanile, catechista, e da un numero impressionante di incontri e laboratori sulla fede, che hanno avuto come protagonisti ragazzi, adolescenti e giovani. Charlemagne ne ha fatto un'ottima guida per quegli adulti - siano essi genitori, nonni, educatori o catechisti - che vogliono cimentarsi con la trasmissione della fede ai più giovani. Introduzione di Adrien Candiard.
Il metodo Montessori è uno dei sistemi educativi più famosi e influenti: fondato sullo sviluppo libero e naturale del bambino, copre la formazione dall'età prescolare fino all'adolescenza, ed è largamente diffuso in Italia e in tutto il mondo. Nonostante la fama, però, è difficile avere una comprensione piena del metodo Montessori, che richiede una lunga preparazione di base scientifica. Questo libro fornisce una spiegazione chiara dei principi e delle applicazioni, semplificando i contenuti senza alterarne la validità. Un percorso lineare, che mostra la pedagogia montessoriana dal nido alla Casa dei Bambini, fino alla prima adolescenza, e fornisce risposte e consigli pratici anche a chi vuole applicare questo metodo educativo in casa. Con un'intervista a Renilde Montessori e un'introduzione di Daniele Novara, che sottolinea la qualità e i motivi di una scelta pedagogica basata sull'indipendenza del bambino, questo volume contiene tutte le domande e le risposte sul metodo, per capirlo, sceglierlo per i propri figli e usarlo in famiglia.
"Questo bambino, che si chiamava Efesto e anche Vulcano, è proprio antichissimo. Tanto, che nessuno l'ha mai conosciuto...". Iniziano così le storie emozionanti e piene di avventure degli dei e degli eroi quando erano bambini e combinavano un sacco di guai. C'è la storia di una bambina di nome Ebe, che ama danzare sui prati mentre dovrebbe fare la guardia alla preziosa ambrosia, e di un bambino chiamato Perseo, abbandonato su una barca senza vele e senza remi, che taglia la testa all'orribile Medusa. Si diventa amici di una bambina chiamata Proserpina, costretta a scendere negli Inferi oscuri, e del piccolo Zeus, che ingaggia una lotta terribile con il padre Saturno, e che su di lui avrà la meglio... Storie piene di mostri, affascinanti regine, eroi imbattibili, e soprattutto bambini - coraggiosi, dispettosi, curiosi e vivacissimi. Età di lettura: da 10 anni.
Donatrici/venditrici di ovociti, fecondazione in vitro, madri surroganti che conducono gestazioni e partoriscono su commissione, bambini e bambine che nascono con problemi di salute. Davanti al cieco entusiasmo del mondo scientifico e di parte del femminismo, Laura Corradi intende smascherare il fervore neoliberista che indica come "diritti di riproduzione" quelli che in realtà sono privilegi geo-politici ed economici. Una riflessione sulle implicazioni etiche, biologiche e psicosociali delle nuove tecniche di riproduzione e sulla mercificazione dei corpi, in una prospettiva femminista. Il contesto sociale contemporaneo ha costruito un capzioso idealtipo, ben pubblicizzato dai media, quello della "donna che vuole un figlio a tutti i costi", che sembra giustificare l'omissione dei dati disponibili sugli aspetti negativi per la salute della madre e del feto da parte dell'industria medica e del suo indotto.
Inghilterra, 1919. La guerra è finita da poco, ma la sua fine non sembra aver portato la pace nel cuore della giovane Emeline Vane. In quell'anno, infatti, Emeline, diciannove anni e volontà di ferro, scompare, lasciandosi dietro il fratellino per cui pure provava un amore sconfinato. Cinquant'anni dopo, Bill Perch è un giovane avvocato a cui viene chiesto di provare legalmente la morte della signora Emeline Vane, unico modo perché i suoi due nipoti possano finalmente ereditare la tenuta nel Norfolk appartenuta alla zia. È così che Bill parte per Hallerton; lì, si ritrova tra le mani le pagine sottili e consunte di un vecchio diario, quello che la ragazza aveva scritto prima della sua scomparsa. Una storia che spezza il cuore, tanto che il giovane avvocato decide di scoprire tutta la verità sulla vita di Emeline, invece di limitarsi a cercare prove della sua morte. La sua ricerca lo condurrà al sud, nella Francia meridionale, in un incantevole paesino dei Pirenei, Cerbère. Scoprirà che lì, nel posto dove crescono le ciliegie, Emeline aveva ritrovato la voglia di assaggiare la vita e viverla fino in fondo...
Che cosa connette la costruzione di un muro a secco con la formazione? Entrambe richiedono attenzione, cura, creatività e immaginazione. La metafora dell’opera accompagna la descrizione del lavoro formativo come una composizione materiale e simbolica, radicata nell’esperienza del corpo e nei linguaggi estetici e mirata a generare teorie soddisfacenti e pratiche condivise. La formazione dei formatori richiede oggi modelli e teorie innovativi, capaci di innescare processi autenticamente trasformativi, in grado di fare la differenza, di modificare emozioni e idee, di incidere sulle relazioni e sui contesti, sui processi organizzativi e forse, nel lungo periodo, sul sistema sociale più ampio.
La spirale della cura si propone come un modello complesso di formazione cooperativa e di ricerca, sviluppato nel lavoro con educatori, pedagogisti, insegnanti, operatori sanitari, orientatori. Il testo offre molti esempi, proposte operative, analisi concettuali e spunti per la riflessione personale.
Libretto vuole essere un aiuto per capire e vivere il proprio matrimonio come liturgia e con il senso profondo che esso ha davanti a Dio.
La valutazione delle competenze genitoriali è un ambito sempre più rilevante nella psicologia clinica e forense. La legge 54/2006 sull'affidamento condiviso chiede di considerare i fattori che possono essere di ostacolo a una genitorialità sufficientemente buona. I consulenti tecnici e gli operatori dei Servizi sociali sono chiamati a rispondere alla domanda giudiziaria attraverso metodi e strumenti basati su un approccio evìdence-based. Tale impostazione evita gravi errori di valutazione dovuti ad interpretazioni, riduzionismi e pregiudizi culturali sul buono e sul cattivo genitore. Il volume - presentato in una nuova edizione aggiornata e ampliata, da un punto di vista teorico e giuridico - è rivolto ai professionisti e a tutti coloro che vogliono approfondire i meccanismi psicologici e sociali del processo di separazione coniugale, i fattori di rischio e pregiudizio del comportamento genitoriale, i criteri e gli strumenti clinici attuali che stanno alla base di una scientifica ed efficace valutazione delle competenze genitoriali.
La valutazione formativa è un intervento di controllo, durante l'insegnamento, della comprensione degli studenti rispetto a quanto si sta loro insegnando. La sua funzione è verificare l'efficacia del processo di insegnamento e fornire informazioni per il miglioramento dell'apprendimento, ma soprattutto dell'insegnamento. Avviene quando, attraverso diversi strumenti e diverse strategie (il volume, a riguardo, è estremamente ricco di suggerimenti concreti e pratici), l'insegnante rileva la qualità dell'acquisizione delle conoscenze e delle abilità dello studente. Utilizzata nella sua funzione di rivelare l'efficacia dell'insegnamento e le difficoltà dell'apprendimento, riconduce la valutazione nell'alveo del processo di istruzione e di apprendimento. La valutazione deve essere continua, cioè aver luogo ad ogni piccolo avanzamento dell'apprendimento, e informativa, perché l'insegnante sappia cosa sta succedendo nella classe mentre sta insegnando. Il fondamento di questo agire dell'insegnante è nella certezza che l'apprendimento e la comprensione dello studente non sono garantiti anche nel caso di un valido insegnamento o dal fatto che gli studenti siano intelligenti e motivati.
Un albo ideato come un percorso per costruire un pensiero e sentimento ecologico. L'accento è posto sul fare, sul mettere in moto occhi mani e la sensorialità in tutti i suoi aspetti per far nascere in ciascun ragazzo un pensiero, un sapere, una saggezza, che non si accontenta di fare la cosa giusta, ma vuole capire, scegliere, declinare di volta in volta. Le 40 attività proposte sono raccolte per argomenti e temi significativi per acquisire una coscienza critica e appassionata della cura della casa comune: lo sguardo sulla casa-terra, imparare da essa la generosità e l'essenzialità, convertire il proprio stile di vita, il dialogo per un futuro comune... Sullo sfondo l'insegnamento di Laudato si' di papa Francesco. Età di lettura: da 7 anni.