La prima parte tratta del mistero della paternità di san Giuseppe: nei riguardi del Figlio di Dio, nei confronti di tutti i figli di Dio, come modello per i presbiteri. Si sviluppa anche la josefologia, a stretto contatto con la mariologia, nelle sue più alte vette raggiunte da alcuni teologi mistici. La seconda parte del volume, è un florilegio di 100 testimonianze di santi, beati, venerabili, servi di Dio e altri testimoni che, attraverso l’esempio della loro fede e la devozione a san Giuseppe, edificano il lettore. La Terza Parte è una presentazione essenziale degli ultimi dodici Pontefici (compreso papa Francesco) con una breve biografia, un elenco sintetico dei loro pronunciamenti riguardanti la devozione a san Giuseppe e, infine, alcuni documenti del loro Magistero.
I genitori di Maddy, seriosa ragazzina di 15 anni, e di Patty, la sua stravagante sorella maggiore, sono morti in un incidente d'auto. Patty, maggiorenne, diventa tutrice di Maddy. Il problema? Il suo senso di responsabilità, decisamente poco sviluppato! Alla vigilia di un importante compito in classe a scuola, la piccola Maddy scopre che la sorella maggiore, che dovrebbe aiutarla a prepararsi, è incinta di un ragazzo che non ama e se ne va misteriosamente, intenzionata a non tenere il bambino. Ma la vita è più forte, e le due sorelle si ritrovano a passare l'estate nella casa di famiglia in campagna. E mentre Maddy scopre l'amore con un giovane vicino olandese, il figlio di Patty si affaccia alla vita in questa traballante situazione. Patty fugge lasciando Maddy sola col piccolo Robinson. Un romanzo fatto - come dal resto, la vita - di alti e di bassi, di lacrime e di risa, il tutto accompagnato da una grande forza di volontà e da una buona dose d'ottimismo. La voce narrante, Maddy, impara cosa sia il mondo adulto in una sola, fulminante estate, che la lascia non più responsabile, poiché lo è già, ma più consapevole del mondo esterno, dei suoi imprevisti contro i quali non è possibile lottare. Età di lettura: da 13 anni.
Greta la strega è un concentrato di magia, perché torna indietro nel tempo, racconta storie di fantasmi e doma le bacchette dispettose... E nella notte di Halloween porta allegria a tutti! Età di lettura: da 7 anni.
La dimensione estetica associa l'umano sentire a un "comune" che si è soliti qualificare "universale" per via di una natura percettivo-sensibile di cui tutti siamo partecipi e che l'arte trasfigura in forme. Di questo sentire ci parlano le voci diversissime eppure segretamente accordate di venti figure esemplari della cultura moderna che hanno intrecciato nei loro sguardi Occidente e Oriente e che sono qui ripartite sotto tre insegne. La prima, Sguardi da Occidente, allinea le voci di Goethe, Schlegel, Schopenhauer, Montessori, Rilke, Focillon, Lacan, Malraux, Lévi-Strauss, Dorfles, Barthes, Zolla. Sotto la seconda, Sul confine tra Occidente e Oriente, troviamo Solov'ëv e Florenskij. La terza, Sguardi da Oriente, raccoglie le interpretazioni di Tagore, Nishida Kitar?, Coomaraswamy, Kuki Sh?z?, Fung Yu-lan, François Cheng. Sono venti perle di un pensiero comparativo con due secoli di storia scelte per costituire un unico filo di riflessioni sulla bellezza, sullo svelarsi inesauribile dei suoi riflessi; perché, come dice Solov'ëv, «la bellezza non appartiene né al corpo materiale del diamante né al raggio di luce che quello rifrange ma è un prodotto d'ambedue nella loro azione reciproca».
Il testo racconta, in forma romanzata, la storia di quattro donne vittime di violenza. Soledad, peruviana, non si rende conto che il marito abusa di lei, ma ne prenderà consapevolezza quando scoprirà che il cambiamento deve avvenire prima di tutto dentro di sé; Innocence, nigeriana, narra le violenze subite durante il viaggio compiuto per arrivare in Europa e lo sfruttamento della vita di strada; Dashuri, albanese, dipende totalmente dal marito che la fa lavorare senza darle un soldo; Laeticia, adolescente italiana, è stata violentata dal padre e riporta ferite a livello cognitivo. Ad accomunare queste donne è Lei - così si autodefinisce la voce narrante -, che le ha conosciute durante gli anni in cui ha lavorato come educatrice a sportelli anti-violenza e a progetti anti-tratta. Lei è l'autrice stessa, che dichiara: «Tutto quanto narrato è accaduto realmente». Prefazione di Elena Guerra. Postfazione di Caterina Boca.
Quali immagini ha visto Dante? Su quali di esse si è soffermato a pensare? Che ruolo hanno avuto nella scrittura della Commedia? In questo volume, Laura Pasquini ci guida come in un ideale viaggio (Firenze, Roma, Padova, Ravenna, Venezia) attraverso le opere che hanno agito sulla principale creazione dantesca. Mosaici, affreschi, sculture, di cui Dante non parla direttamente, ma che di certo hanno catturato la sua attenzione, finendo per concorrere in vario modo alla costruzione dell'immagine poetica. Talvolta presenza emersa dalla memoria, talvolta riconoscibile spunto figurativo consapevolmente amplificato. Ne risulta un libro fitto di richiami testuali e di prospettive inedite su quello che dovette essere l'immaginario dell'Alighieri; un libro ricco di suggestioni e di scoperte affascinanti (in particolare sul suo soggiorno romano in occasione del Giubileo del 1300) corredato di un denso e prezioso apparato iconografico.
«Secondo una celebre e fortunata espressione omerica, le parole sono alate: non tanto come gli uccelli, ma piuttosto come le frecce, che tagliano l’aria veloci per andare dritte al bersaglio e far breccia nel cuore di chi le ascolta. Da sempre i Greci sanno che la parola serve a convincere, a mostrare che cosa è vero e che cosa è giusto. Ma sanno anche che essa ha in sé una forza magica: può trasformarsi in incantesimo, capace di dominare e di trascinare l’animo di chi ascolta; di ammaliare come la musica e di curare come una medicina; ma, soprattutto, di ingannare e di illudere.»
Per gli antichi le Sirene erano mostri orripilanti, per metà uccelli e per metà donne. Eppure, esse avevano qualcosa che le rendeva irresistibili: la voce, suadente e ammaliatrice. Insieme ad altre figure mitologiche a loro affini come Circe, Calipso ed Elena, le Sirene sono in questo libro le protagoniste della prima tappa di un cammino che, partendo da Omero e a Omero ritornando, si concentra sull’Atene del V secolo, la città della democrazia e della parola. Ripercorrendo storie poco note e celebri passi di prosa e di poesia, Laura Pepe indaga le incredibili potenzialità di peithó, persuasione, la parola che insieme seduce e convince. Sovrano potentissimo, la parola è capace di compiere le imprese più divine: sa convincere del vero e del giusto, ma può anche illudere e ingannare. Scopriremo la sua forza in queste pagine, guardando ai protagonisti della politica che arringano il popolo riunito in assemblea, agli accusatori e agli accusati che si industriano a convincere i giudici del tribunale e, infine, a quei maestri di persuasione che furono i sofisti. E ancora una volta saremo grati alla Grecia antica, che – tra storia, mito, poemi e filosofia – ha dato forma al nostro modo di pensare e di confrontarci con il mondo.
Donna Francesca Savasta, detta Ciccina è una donna del popolo, semplice, forse ignorante ma sicuramente rivoluzionaria nella sua infinita saggezza e concretezza. Fa la levatrice di uno sperduto paesino dei monti Iblei, e interpreta il suo ruolo in modo molto personale, prodigandosi per "sistemare" al meglio la vita di inesperte e povere puerpere e dei bambini abbandonati nella ruota che finiscono magicamente tra le accoglienti braccia di giovani donne che altrimenti non potrebbero essere madri, tutto questo secondo una perfetta legge morale, la sua, che però è spesso difforme da quella comune. Ciccina, nel suo ruolo, non ha paura di tener testa al sindaco per fargli togliere quel lampione che impedisce alle puerpere di abbandonare il frutto dei loro amori illeciti col favore delle tenebre. Certo, alcuni maligni potrebbero far notare che il lampione incriminato illumina anche l'uscio di casa di Ciccina e il passaggio del suo amante, il parroco Peppino, ma si sa che le malelingue sono sempre in agguato...
Se decidi di ricominciare ci sono due possibilità: o hai la volontà di farlo oppure una crisi, un lutto, un dolore ti hanno costretto a metterti in discussione. In ogni caso solo tu puoi trasformare la tua vita, nessuno lo può fare al posto tuo. Questo libro ti accompagna nel processo di rinascita, nell'avventura di "rimettersi al mondo", magari più volte nell'arco di un'esistenza, adottando una nuova e differente forma. Grazie a riflessioni, storie, domande, consigli pratici ed esercizi, capirai quali sono i messaggi che ricevi quotidianamente dalla tua anima e imparerai a non ignorarli, soprattutto quando hanno a che fare con le tue inclinazioni più profonde, la tua vocazione, e ti indicano come poter sbocciare al meglio. Un percorso in dieci tappe: 1. Perché ricominciare? 2. Riconosci il momento giusto. 3. Ascolta la tua anima. 4. Riordina la tua vita. 5. Supera il lutto. 6. Fai le scelte giuste. 7. Trova la tua via. 8. Diventa te stesso. 9. Comprendi i tuoi desideri. 10. Accetta la vita che cambia. Così imparerai, passo dopo passo, a conoscerti meglio e a praticare l'arte filosofica della "cura di sé" attraverso una serie di esercizi che ti aiuteranno a trovare la tua bussola e la tua dieta spirituale: un percorso innovativo e personale per riprendere in mano le redini della tua vita.
La famiglia, all'origine della civiltà, oggi ne sta decretando la fine. È una crisi che investe l'intera società perché ciò che accade all'interno della famiglia ha rilevanza sul sociale e sul futuro dell'uomo. I genitori hanno rinunciato al ruolo di guida proteggendo all'infinito i figli: è il plusmaterno che nasce dal fallimento della cura e sospende il momento della responsabilità. La generazione che ha contestato sta crescendo figli e nipoti docili, pronti all'assoggettamento. Cosa è successo? I giovani che non dissentono permettono al fantasma mai sconfitto dell'antica tendenza dell'essere umano alla sottomissione di giocare la partita della vita al posto loro, rovesciandola in morte. Laura Pigozzi, psicoanalista, esplora in questo saggio come lo scacco della famiglia sia la radice di una tragedia sociale più vasta e ferocemente distruttiva. Attraverso il concetto di disobbedienza civile elaborato da Hannah Arendt, prende forma in queste pagine una inedita rilettura delle origini del totalitarismo che per la prima volta riesce a spiegare le conseguenze politiche della pulsione di morte freudiana e ci permette di riscoprire alcuni casi emblematici di rapporti genitoriali fallimentari, come quello di Hitler con sua madre. «L'adattamento di un giovane» ci ricorda l'autrice «ha sempre qualcosa di immorale» perché sia un soggetto che una comunità si fondano sulla divergenza. È nelle famiglie che i ragazzi dovrebbero allenarsi a trovare lo slancio verso l'esterno, diventando adulti. Fallire questa trasformazione significa condannarli a un'eterna infanzia, che apre le porte non solo ai dittatori bambini ma anche a quelli veri.
Il Compendio di Diritto commerciale espone in sintesi, ma con estrema chiarezza ed esaustività, tutta la materia normalmente oggetto di esami universitari o di prove di concorso e dà ampio spazio agli orientamenti della dottrina e della giurisprudenza. Gli aspetti salienti della disciplina sono evidenziati attraverso l'uso di piste di lettura a margine del testo. Si avvale, inoltre, di apparati didattici che permettono di ottimizzare l'apprendimento e di avere a disposizione, in un unico volume, molteplici strumenti di studio e di riepilogo della materia (schemi per ricapitolare l'argomento studiato e favorirne l'apprendimento, domande di fine capitolo, che propongono le più frequenti domande d'esame).
Quarto di otto volumi, per riflettere su Dio, con suggerimenti per la preghiera personale e familiare.