Il volume che qui viene presentato costituisce la prima traduzione in lingua italiana di un testo che appartiene alle collezioni classiche degli scritti della spiritualità orientale. In questo volume (il primo di una serie di quattro vol.) vi è riprodotto quel laboratorio spirituale che nel deserto dei primi secoli trova il suo terreno più fertile. L'autore, Paolo Evergetis, ha raccolto con parole e fatti tutti gli esempi della santità cristiana di chi passò nel deserto una vita unita al Cristo, respiro della propria esistenza. Tutto ciò che vi si può ritrovare è anche un modello per ogni cristiano di oggi che desideri sinceramente imitare coloro che camminarono verso la perfezione spirituale. Nel testo sono trattati alcuni argomenti come la conoscenza di se stessi, l'umiltà, il lavoro manuale, il corretto uso dei beni materiali, la relazione tra lavoro e preghiera, la salmodia.
Un percorso esistenziale singolare, quello di Giuseppe Dossetti, segnato dal tema della "riforma": riforma di se stessi attraverso l'ascesi religiosa, ma anche riforma della Chiesa e - ciò che è oggetto di questa indagine - riforma della politica. Una vicenda che attraversa diversi momenti cruciali: si va dalla dissoluzione del regime fascista e dall'esperienza della Resistenza alla scrittura della nuova Costituzione repubblicana; dal problema di dar forma a un partito che risponda alle "attese della povera gente" alla chiamata al sacerdozio e all'attiva partecipazione al Concilio Vaticano II, cui segue il ritiro nella vita monacale. Ma non sarà un abbandono: negli anni Ottanta Dossetti tornerà a riflettere, con spunti di straordinaria lucidità, sulla crisi del mondo e su quella della politica italiana in particolare.
In questo volume sono raccolti saggi di storia e di teoria generale del diritto canonico, editi e inediti, dal 1958 al 2013.
Il volume analizza tutti i profili istituzionali del diritto processuale penale. L'autore offre al lettore un quadro esaustivo dei più recenti interventi legislativi. Il volume si sviluppa in due sezioni: la prima ripercorre i profili istituzionali della materia in maniera sintetica per consentire un ripasso rapido e veloce dei principi fondamentali. La seconda s'incentra su una selezione di domande e risposte commentate realmente proposte in sede d'esame.
L'opera rappresenta un tentativo di rileggere il concetto di laicità alla luce dei problemi posti dall'irrompere nelle società occidentali della multiculturalità e multireligiosità. La laicità, categoria concettuale immanente alla modernità occidentale, mostra i segni evidenti di una crisi, dettata prevalentemente dall'incapacità di governare le dinamiche della diversità religiosa che, nella società multiculturale, si caratterizza soprattutto sul piano antropologico e culturale. La tesi sostenuta nell'opera è che la modernità e la laicità come categoria politica e giuridica indissolubilmente legata alla modernità conservano ancora intatte le risorse per far fronte ai problemi posti dalla diversità culturale, ma solo se potranno essere rilette in chiave interculturale. È proprio la laicità interculturale la categoria gius-politica in grado, questa la tesi di fondo, di rispondere ai problemi posti alla scienza giuridica da una società sempre più marcatamente multireligiosa e multiculturale.
I rapporti di stima e di amicizia tra Gentile e molti colleghi ebrei si intensificano dopo le leggi razziali. Il ricorso a Gentile per consiglio, per aiuto, non rimane vano. Gentile incontra Mussolini a palazzo Venezia la sera del 29 agosto 1938. Testimonierà di avergli detto ben chiaro di non credere alla razza. Procederà a protestare col duce e ad aiutare i colleghi ebrei; e non solo privatamente. Ripetute e pubbliche le sue prese di posizione antirazziali. L'ampia documentazione inedita raccolta, dagli epistolari agli atti d'ufficio presso i ministri dell'Educazione nazionale e della Cultura popolare, Bottai e Pavolini, dimostra la gamma varia ma costante di interventi a sostegno di intellettuali ebrei, noti e meno noti che vedono in Gentile il loro unico sostegno. Emerge per contro l'amara constatazione dell'opportunismo anche antisemita, il coro pubblico di non richiesto sostegno razzista di ben altri e insospettabili esponenti della cultura italiana, poi corsi nel dopoguerra a "cancellare le tracce" del loro vergognoso comportamento.
Il saggio parte da una argomentazione di psicologia clinica sugli istinti vitali primari della persona umana come amore interpersonale, capaci di generare la persistenza intergenerazionale dell'umanità grazie alla componente spirituale della persona contro ogni aggressione omicida, sviluppando invece quella solidarietà che consente protezione ad ogni viandante su questa terra dal sentimento più profondo e della fede nel suo slancio metafisico.
Il libro raccoglie i recenti dialoghi intercorsi tra P. Giuseppe Caviglia, Segretario del Card. Anastasio Ballestrero (1974-1998), e Paola Alciati e sua madre. Insieme alle due interlocutrici, Caviglia ricostruisce gli antefatti storici e spirituali che hanno determinato il suo incontro con il Cardinale. Da ciò esce il quadro di un'epoca attraversata dalla guerra, dal Concilio Vaticano II, da papi e politici, ma soprattutto la microstoria di un uomo che si va intessendo nel vissuto di Anastasio Ballestrero, fino a divenire un'ombra di colui al quale mai ha voluto fare ombra.
Tony Pagoda è un cantante "di night" con tanto passato alle spalle ("Se a Sinatra la voce l'ha mandata il Signore, allora a me, più modestamente, l'ha mandata san Gennaro"). La sua è stata la scena di un'Italia florida e sgangheratamente felice, fra Napoli, Capri e il mondo. È stato tutto molto facile. Il talento. I soldi. Le donne. E insieme, una pratica dell'esistenza che ha coinciso con la formazione di una formidabile (e particolare) cognizione del mondo. Quando la vita comincia a complicarsi (la moglie chiede il divorzio), quando la scena si restringe (la sua band si esibisce in piazze minori), per Tony viene il tempo di cambiare. Una sterzata netta. Andarsene. Sparire. Cercare il silenzio. Alla fine di una breve tournée brasiliana, Tony Pagoda decide di restare là, prima a Rio, poi a Manaus, ossessionato dagli scarafaggi ma coronato da una nuova libertà. Senza perdere lo sguardo di eterna sorpresa per il mondo e la schiettezza di chi, questo mondo, lo conosce fin troppo bene, Tony si lascia invadere dai dubbi e dalle insicurezze che fino a quel momento, nel suo ordinato e personalissimo "catalogo" di quelli che passano per uomini, aveva attribuito agli smidollati. E scopre che tutte le risposte possono essere trovate in un infuocato tramonto.
Il volume presenta in modo organico attraverso un contributo a più voci, la vita, la teologia e la spiritualità del monaco benedettino Henri Le Saux, che, arrivato missionario in India nel 1948, ha prima fondato l'ashram cristiano di Shantivanam e poi condiviso la vita dei sannayasin indù fino a vivere esperienze mistiche profondissime che rappresentano una pietra miliare del dialogo intrareligioso con l'induismo.
Nel mondo del lavoro, pur tra gli innegabili positivi cambiamenti verificatisi nel corso degli ultimi decenni, la persona continua ad essere subordinata alle esigenze economiche. Molte realtà lavorative, nonostante l'emergere dell'istanza della Responsabilità Sociale di Impresa, sembrano prescindere dal tema dell'umanizzazione dell'attività produttiva. Dinanzi alla situazione richiamata, la riflessione pedagogica è sollecitata a offrire il proprio contributo ai fini della migliore reinterpretazione del mondo del lavoro. Spetta ad essa mettere in luce le ragioni che giustificano il primato della persona sulla logica del profitto, quindi promuovere la riscoperta del lavoro come attività tipicamente umana, dotata di valore e da rendere funzionale alla crescita umana e professionale. Per sviluppare le proprie riflessioni, l'autrice ha svolto una ricerca empirica, identificando le dimensioni che favoriscono la strutturazione dell'ambiente di lavoro come spazio di vita umanizzante. Il benessere organizzativo identificato sembra scaturire dal comporsi armonico di quattro sfere di esperienza: contestuale, relazionale, gestionale e culturale. Il testo approfondisce in termini pedagogici ciascuna di esse, offrendo interessanti spunti e piste di lavoro.