"Babilonia era una coppa d'oro in mano al Signore, con la quale egli inebriava tutta la terra." Così il profeta Geremia evoca il potere e il fascino tentatore di questa antica città, le cui testimonianze echeggiano nella Bibbia e nei classici. Ma cosa si cela dietro il mito? Come ha potuto una delle città più importanti dell'antichità, capitale e faro culturale del Vicino Oriente, trasformarsi in un'immagine nefasta di confusione, vizio e lussuria? Guidando il lettore in uno stimolante viaggio tra mito e realtà, Paolo Brusasco svela la storia della città con le sue straordinarie meraviglie - i Giardini Pensili, le Mura, la Torre di Babele - e le incredibili conquiste culturali tramandate sia a Oriente sia a Occidente. Senza dimenticare che il sito archeologico è stato gravemente compromesso dagli eventi bellici della seconda guerra del Golfo.
Uno strumento pratico e immediato per seguire la liturgia eucaristica festiva per tutto l'anno 2013. Con introduzioni, richiami, preghiere.
Il testo si muove su un doppio registro: narrazione" e letteratura scientifica. Come sfogliando il diario del protagonista, il lettore diviene compartecipe degli incontri, delle vicende, delle riflessioni di un medico che si interroga sulla propria professione e che avvicina, con curiosità, alcuni concetti psicologici. " Vengono trattati esplicitamente temi inerenti la relazione medico-paziente, la motivazione alla professione medica, il ruolo delle emozioni, la gestione della cronicità, i meccanismi di difesa, le strutture di personalità, i paradigmi scientifici, la relazione mente-corpo, la regolazione affettiva, la creatività...
Le due vicende giudiziarie che vengono qui di seguito presentate e discusse hanno animato e diviso l'opinione pubblica del nostro Paese, occupando per lunghi mesi le pagine dei giornali e dei programmi televisivi. Si tratta dei "casi" di Piergiorgio Welby e di Eluana Englaro. Il primo affetto da una malattia neurologica degenerativa, la seconda sopravvissuta, grazie ai mezzi tecnici di cui oggi la medicina dispone, ad una terribile incidente stradale ma con un gravissimo deficit neurologico che la riduceva a vivere in "stato vegetativo". Welby era perfettamente cosciente del suo stato, Englaro, a quanto ci è dato sapere, no. Il primo caso tutto concentrato nel giro di pochi mesi, il secondo che si prolunga per anni. Due casi, dunque, molto diversi, accomunati forse dall'essere entrambi murati vivi nel loro corpo. Tanto dal punto di vista morale quanto da quello giuridico si confrontano, in essi, due diverse concezioni della vita. Sotto il profilo giuridico tutto ciò investe il problema del diritto alla vita e del diritto di morire. Ma vi è, sotto il profilo giuridico, anche un altro modo per considerare queste vicende, e cioè quello del diritto positivo, che consiste nell'analizzare come i due casi sono stati affrontati dai giudici che sono stati chiamati a decidere sulla base delle leggi esistenti, nel primo caso, su una richiesta di so-spensione di un trattamento non più voluto, fatta dall'interessato, nel secondo su una richiesta di sospensione di un trattamento fatta dal tutore dell'interdetta.
Anni '80, un paesino di montagna. Con i pochi mezzi a disposizione in quell'epoca, così lontana e perduta, un gruppo di giovani trascorre le vacanze tra scherzi, spensieratezza, allegria, in quel momento di passaggio tra adolescenza ed età adulta, quando l'ingenuità comincia a trasformarsi in maturità.