Quando Jan Van Eyck dipinse due sposi in una camera,consegnandoli ai posteri in questo quadro,oggi icona della National Gallery di Londra, mai avrebbe pensato alla querelle che questo avrebbe suscitato: da anni la tesi più accreditata intorno all'identità dei due personaggi in esso raffigurati, asserisce che i due siano i coniugi Arnolfini, ma tanti interrogativi hanno continuato a ruotare irrisolti intorno a questo enigmatico capolavoro. Uno alla volta, Marco Paoli confuta gli argomenti di questa tesi "ortodossa" per arrivare a dimostrare che i due coniugi non sono gli Arnolfini, ma il pittore stesso e sua moglie Margaretha; un autoritratto che celebra la nascita del loro primo figlio maschio; tesi affascinante ed "eretica" che "destoricizza un'icona" come lo stesso Paoli ammette.
Il testo affronta diverse tematiche che devono far riflettere su come certe argomentazioni tendono a porre in essere un modo per "valutare" alcuni strumenti di valutazione, che in qualche modo dovrebbero essere efficaci a dare una attenta lettura all'azioni sociali che predominano la scena dell'azione. Sono ancora irrisolti i temi sull'immigrazione, sul tabagismo, sui modelli di consumi, sul suicidio, sulle violenze familiari e sui bisogni in famiglia; sul tema dei giovani secondo la visione sturziana, ma anche cosa sono le terapie che muovono per il benessere relazionale; e perché no passare da Pelto a Simmel secondo un'argomentazione che tenta di mettere d'accordo l'annoso problema della teoria e della sperimentazione. Il testo offre così degli spunti che rimandano ancora alle continue ricerche dello scienziato sociale: egli è ancora chiamato alle soluzioni di sempre questioni aperte dello Stato Sociale.
DESCRIZIONE: Paolo Ricca ci invita a fare quello che ogni essere pensante dovrebbe avere interesse a fare: liberarci dai cliché e dai pregiudizi. Nel caso di Calvino il primo, e più ingombrante, è quello dello spietato e freddo riformatore, uccisore del mite e ottimo Serveto. Va detto che – lo testimoniano le biografie e le sue parole – anche Calvino era mansueto e tenero negli affetti, desideroso di pace e di concordia. Questo non lo assolve certo dall’aver assecondato (non eseguito) la condanna al rogo di Serveto. Ma una volta di più dovrebbe rendere a noi più problematico il nodo che si ripresenta in tutta la cristianità – come in tutte le “fedi”, religiose o meno – del nesso tra la certezza del bene e la possibilità dell’errore.
In secondo luogo, se cerchiamo di esercitare “critica” invece di “pre-giudizio”, forse arriveremo a capire che anche la dottrina della predestinazione, inconcepibile, se assunta in maniera schematica da noi, figli della postmodernità, se invece considerata dialetticamente ci può aiutare a rimettere a fuoco, quanto meno, il dramma del rapporto tra destino e libertà, e, biblicamente, il dramma del conflitto tra la volontà di Dio e la decisione che spetta a ogni singola creatura.
Paolo Ricca ci esorta a prendere in considerazione, nel proporci di conoscere Calvino, la vera posta in gioco della Riforma: una ricerca intorno alla “verità”.
(Gabriella Caramore)
COMMENTO: Il pensiero di Giovanni Calvino nella lettura chiara e partecipata del massimo storico protestante italiano. La teologia, la dottrina della predestinazione, le vicende della Riforma, l'attualità.
BENEDETTO CARUCCI VITERBI è docente emerito di Storia della Chiesa presso la Facoltà Valdese di teologia a Roma. Per l’editrice Claudiana cura le Opere scelte di Martin Lutero. Presso la Morcelliana ha pubblicato: Le dieci parole di Dio. Le Tavole della libertà e dell’amore (20012); Il pane e il Regno. Commento al Padre nostro (2001); Evangelo di Giovanni (2005).
Un testo per chi ha bisogno di tenerezza, per chi invoca misericordia e chiede tutto questo a Dio, sapendo di riceverlo in dono per le mani di Maria, madre di Gesù e madre nostra. Si intrecciano le braccia della mamma e del suo bambino; si intrecciano le braccia delle persone innamorate; si intrecciano le mani del credente davanti a Dio e davanti al suo Mistero. Si intrecciano anche le pagine di questo libro, quando si sfogliano con l'umile pretesa di penetrare qualcosa del grande mistero della tenerezza e della misericordia, per esprimerlo con semplici parole e con immagini piene di luce.
A cent'anni dalla nascita di Tullio Vinay, la figlia Paola ne ripercorre la vita e la straordinaria vicenda dell'impegno, insieme religioso e sociale, a favore degli oppressi e dei perseguitati.
Fondatore del Centro ecumenico Agàpe nelle Valli valdesi del Piemonte e del Servizio Cristiano di Riesi, nel cuore di una Sicilia gravata da pesanti servitù sociali e culturali, strenuo difensore dei prigionieri politici nel Sud Vietnam, senatore della Repubblica da indipendente di sinistra, nel 1981 Vinay ricevette l'onorificenza di "Giusto delle Nazioni" dallo Stato di Israele per aver salvato numerosi ebrei dalla deportazione.
La biografia di Tullio Vinay scritta da sua figlia Paola rende giustizia a un personaggio essenziale nella storia del nostro paese lungo il Novecento.
Nella grandiosità monumentale e storica di Roma molti sono i riferimenti che hanno un valore simbolico per l'Urbe; ma un posto di privilegio in tal senso spetta proprio a Castel Sant'Angelo, carico di storia e pieno di un misterioso fascino che attrae in maniera particolare. Nato come luogo di religiosità e di silenzio, ha continuato nei secoli ad essere teatro di avvenimenti importanti per la storia di Roma e del Papato; ma è stato alla fine del XV secolo, nella logica della cultura rinascimentale di esaltare l'immagine come strumento di comunicazione, che Castel Sant'Angelo ha avuto i maggiori interventi di ricostruzione tale da divenire, vicino e contrapposto alla basilica di San Pietro principale riferimento della spiritualità della Chiesa di Roma, l'antitetico riferimento, e non solo teorico, del potere temporale del papa re. È proprio in tal senso dei monumenti di Roma è stato tra quelli più frequentemente illustrati, sia nella pittura che nelle stampe, fornendo anche una ricca ed animata documentazione storica di alcuni aspetti della vita dei romani in quella zona. Questa riedizione del volume sue stampe" esce arricchita con un'aggiunta di altre trentasei stampe, oltre in appendice una descrizione di più di quaranta stampe, tra cui alcune importanti, non facenti parte della collezione, al fine di fornire una base informativa più completa dell'iconografia stampata di Castel Sant'Angelo.
Questo testo è innanzitutto un manuale introduttivo alla psicologia generale, la disciplina che studia le relazioni dell'uomo con se stesso e con l'ambiente - fisico e sociale - che lo circonda; ma è anche qualcosa di più. Tutti i temi classici della psicologia vengono qui proposti e analizzati dal punto di vista delle interazioni tra l'individuo, inteso come funzione psicologica e struttura/funzione biologica, e il suo ambiente strutturale e funzionale. L'impostazione che sottende la trattazione è quella che contraddistingue il metodo di studio delle scienze naturali, opportunamente declinata in modo da adattarsi a una materia tanto sfuggente e complessa come il comportamento umano, inteso non già come banale azione/movimento ma come insieme di funzioni cognitive, emotive e (anche) motorie. Il volume si rivolge dunque a quanti in particolare studenti e giovani studiosi - si accostano alla psicologia per comprendere meglio l'uomo e le sue relazioni.