Questo libro aiuterà il lettore a soffermarsi su alcune parole per ricercare il senso “nascosto” non sempre evidente che soggiace ad ogni pagina della Bibbia: in tal modo si vuole facilitare una lettura più profonda e spirituale.
Il volume è dedicato a 23 luoghi italiani che l'Unesco ha riconosciuto "Patrimonio dell'Umanità" per la loro rilevanza artistica e architettonica. A ciascun sito sono dedicati testi esaurienti che ne ripercorrono la storia e la funzione. Il risultato è una guida rivolta a chi voglia avventurarsi in un viaggio immaginario da nord a sud del nostro Paese. Toccando i centri storici delle più belle città italiane, si possono ripercorrere le tappe essenziali della storia dell'arte italiana.
Introdursi nella dottrina sociale della Chiesa significa introdursi a uno studio semplice e complesso. Semplice, perché l'oggetto di cui essa tratta è la vita sociale dell'uomo e ogni uomo ne fa esperienza e la vive, e dunque può riconoscere che si tratta di lui e dei suoi rapporti con il mondo in cui vive. Complesso, perché la vita sociale è in se stessa strutturata in forma complessa, secondo un intreccio di sistemi che hanno ciascuno interessi e obiettivi diversi, a seconda che abbiano a che fare con la politica, con l'economia, con lo Stato, con il lavoro o con la famiglia, e anche perché - in quanto disciplina scientifica - la Dottrina sociale della Chiesa patisce ancora obiezioni e critiche, specialmente di natura epistemologica. Lo scopo del nostro lavoro - offrire un primo approccio alla dottrina sociale della Chiesa - ne fissa anche i limiti: non risponderemo direttamente a tutte quelle obiezioni in modo specialistico, ma ugualmente - dalla posizione che esprimeremo - sarà possibile ricostruire una via di uscita dalle secche nelle quali la dottrina sociale della Chiesa rischia di impantanarsi. (Prefazione di Ettore Gotti Tedeschi)
Spesso si è indicato come anello mancante fra ricerca teorica e azione in classe una riflessione scientificamente fondata, ma altrettanto pragmaticamente orientata, sulle tecniche didattiche che realizzano l'educazione linguistica. "Fare educazione linguistica" è il trait d'union di queste due dimensioni: quella della ricerca e quella dell'operare quotidiano. Grazie alla sua esperienza e alla sua profonda conoscenza delle lingue e del modo di insegnarle, Paolo Balboni firma così un'opera indispensabile per tutti i docenti che devono costruire la didattica in classe ogni giorno. Le oltre cento attività didattiche proposte in questo libro infatti non soltanto sono il naturale sviluppo e approfondimento del discorso teorico, ma soprattutto permettono agli insegnanti di rinnovare le loro lezioni, proponendo ogni volta esercizi creativi e stimolanti.
Come i nostri vicini e lontani antenati, come sempre è avvenuto da quando abbiamo imparato ad accendere un fuoco, continuiamo ad oscillare, in una situazione di incertezza, tra la speranza e la disperazione.
Da tempo certa filosofia che va per la maggiore non perde occasione per sdottoreggiare sulla storia universale, sul destino della civiltà, dissertando su come e quando sono cominciati i nostri guai e su dove inevitabilmente andremo a finire. Paolo Rossi, da quando ha cominciato a scrivere, ha polemizzato con questo tipo di posizioni. Lo fa anche in questo nuovo libro. Scritto in uno stile chiaro e asciutto, non è rivolto ai filosofi, ma a tutti coloro che non si accontentano di vivere e vogliono anche pensare. Vi si parla dell'assenza di speranze e delle previsioni catastrofiche fallite, ma anche delle "smisurate speranze", dei paradisi immaginari e del mito dell'uomo nuovo. Infine si riprende un'idea che fu già espressa nell'anno 1620: possiamo "elencare alcune ragioni che possono preservarci dalla disperazione"?
La fine del mondo è stata annunciata più volte: tutti - per citare l'esempio più famoso - abbiamo certamente presenti le ansie millenaristiche suscitate dal celebre "Mille non più Mille" che riempì di terrore i popoli per poi rivelarsi una bolla di sapone. Non essendo il mondo finito nell'anno 1000, si pensò che lo sarebbe stato nel 1033, millesimo anniversario della morte del Signore. Ci furono carestie e disordini vari, ma il mondo non finì. In tempi a noi vicinissimi abbiamo avuto la scadenza dell'anno 2000 che ha suscitato altri - seppure assai più pacati - timori. Passato senza eccessivo danno il 2000, ecco incombere il 2012, che secondo il calendario Maya dovrebbe segnare la fine dei tempi. E se scamperemo quello, sarà presto in agguato il 2033 (gli anni del Signore più duemila), preannunciato come fine del mondo nel libro Le profezie di Papa Giovanni di Pier Carpi. Possiamo dar credito? Dobbiamo preoccuparci? Le varie Apocalissi finora annunciate non si sono fortunatamente rivelate veritiere. Che pensare allora del 2012? Una minaccia, un monito, un avvertimento? Forse il simbolo - uno dei tanti - delle paure ricorrenti dell'umanità?
La mente non è tutto il nostro animo. È quella componente essenziale che ci permette di pensare, ragionare, decidere. È un sistema di calcolo naturale, ma non solo: oltre a conoscere emozioni e passioni, svolge compiti speciali che ci consentono l'interazione con gli altri e senza i quali la nostra vita sociale sarebbe ben poca cosa. Il libro mostra, attraverso alcuni semplici modelli ed esempi sperimentali, che quando la mente lavora non applica semplicemente un insieme di regole logiche ma si basa anche su abitudini e convenzioni sociali: i contenuti influenzano, e molto, il nostro modo di rappresentarci i problemi. Inoltre anche le istituzioni hanno una mente, anche se il loro "cervello" è distribuito in molte sedi. A tali menti collettive, esattamente come a quelle individuali, è possibile attribuire razionalità strategica, che commisura cioè i mezzi agli scopi. È possibile rintracciare così le basi cognitive di molti fenomeni della nostra vita sociale, da alcune forme di violenza fino ai giochi politici tra alleati e avversari che si riscontrano in ogni esperienza di governo.
Magistrati e avvocati sono, da sempre, come quelle vecchie coppie di coniugi che mal si sopportano ma sono assolutamente incapaci di vivere l'uno senza l'altro. Rappresentano infatti momenti distinti della funzione del rendere giustizia e portano il loro contributo da posizioni e con ruoli che non devono mai essere confusi, ma restano inseparabili. Sotto forma di lettera idealmente indirizzata al proprio allievo, Paolo Borgna riflette sugli avvocati. Sulla funzione pubblica del rendere giustizia a cui l'avvocato contribuisce con il suo "ruolo partigiano". Sul ruolo di "mediatore sociale" dell'avvocato.
Da cosa hanno avuto origine le logiche di dominio su cui si basa la società attuale? L'intera vita di ognuno è segnata fin dalla nascita ed è sottoposta al controllo dei poteri forti e di uno Stato falsamente democratico, aventi enormi interessi in comune. Solo la comprensione di una realtà scientificamente strutturata farà aprire gli occhi su queste perverse logiche di potere, farà capire all'uomo che solo un'eresia lo potrà salvare...
La professione docente, a partire dalla scuola dell'infanzia fino all'Università, è certamente una delle più complesse e maggiormente delicate. Purtroppo la scuola è andata ripetendo, per troppi anni, modelli di istruzione non solo obsoleti, ma vacui che hanno finito per abbandonare al loro destino molti allievi. Questo libro rappresenta la volontà di raccontare, attraverso a documentazione raccolta in questi anni, la speranza di aver intrapreso un cammino denso di un alto significato messianico nonostante le fatiche che il vivere quotidiano presenta.