II primo decennio, del terzo millennio, si è aperto con una crisi economico-finanziaria che non conosce precedenti. I notiziari aprono e chiudono con news legate alla finanza e non di politica economica. E' il mercato finanziario che decide le sorti di un governo che sia di destra o di sinistra, non importa. La finanza giornaliera decide le sorti di uno stato. Tutto è sacrificato sull'altare della borsa finanziaria. Come è possibile che la finanza, che è gestita da pochissime persone, possa manovrare il mondo?
La crisi attuale avrà lunghe ripercussioni, nonostante le manovre di rigore, se non si ritorna a riporre al centro l'economia e la politica che a loro volta rimetteranno al centro l'uomo come immagine di Dio. Ci si deve interrogare sul serio su quale politica e su quale economia scommettere?
Don Paolo Malerba, laureato presso la Facoltà di Teologia dell'Italia settentrionale, Milano, 2000. Dottorato in Pastorale con specializzazione in Dottrina Sociale de[I.a Chiesa presso l'Università "Lateranense", Roma, 2006. È sacerdote nella diocesi di MolfettaRuvo-Giovinazzo-Terlizzi; ha vissuto quattro anni con i padri Comboniani tra formazione e lavoro missionario a Marsabit in Kenya.
Per la Tau Editrice ha pubblicato, nel 2012 il volume "Lavoro, dono o castigo".
Questo libro illustra aspetti significativi, e tuttavia poco noti, del pensiero e dell'opera di Giuseppe Toniolo: la crisi del modello liberistico postunitario, che apre la strada alla tariffa semiprotezionistica del 1878; il concetto di Stato sussidiario (o suppletivo); la cultura della cooperazione di credito, con speciale riguardo alle Casse Rurali; il controverso rapporto tra etica ed economia, specialmente sul versante del lavoro e della piccola impresa; le mutuazioni tomistiche e storicistiche in materia di proprietà e di prestito a interesse; lo "spirito del capitalismo" e i suoi inveramenti nelle economie industrializzate; la concezione della storia come disciplina ausiliare delle scienze sociali; il complesso intreccio tra moderno e antimoderno all'inizio del Novecento; i contenuti e gli obiettivi del "concetto cristiano" di democrazia, con specifico riferimento alle valutazioni degasperiane; l'eredità culturale di lungo periodo.
Nel 1978, all'arrivo di Carlo De Benedetti, la Olivetti è in grave difficoltà. Un'impresa senza imprenditore, nel declino seguito alla morte di Adriano. Sotto la guida dell'Ingegnere l'azienda vive un'intensa stagione di sviluppo, fondata sulla produzione di personal computer (l'M24 è il pc più venduto al mondo) e sull'ampliamento dei prodotti: fax, fotocopiatrici, stampanti. A cavallo fra anni Ottanta e Novanta, condivide con le altre imprese elettroniche europee di radice fordista la dura rimodulazione dell'informatica, ma sperimenta pure la felice metamorfosi nella telefonia con Omnitel. Un mutamento di natura, unico nel panorama internazionale: dalla crisi della fabbrica ai nuovi servizi. Il cerchio si chiude nel 1996, quando De Benedetti lascia la guida del gruppo. L'autore ha per primo consultato il Fondo Presidenza Carlo De Benedetti dell'Archivio Storico Olivetti e le Carte Private dell'imprenditore. Grazie a una documentazione ricca e inedita, ha ricostruito una vicenda esemplare del Novecento italiano che, con i suoi successi e i suoi limiti, ha avuto nella Olivetti uno snodo essenziale: industria e tecnologia, politica e cultura, storia e destino.
"Il debito pubblico italiano non ha niente a che vedere con la spesa pubblica, e men che meno con la spesa sociale. Il debito pubblico del nostro paese si è gonfiato a causa degli interessi da usura pagati dallo Stato agli speculatori. Esso, infatti, è aumentato repentinamente a partire dal 1991, quando (l'allora ministro del Tesoro decise, insieme al governatore della Banca d'Italia, di rendere autonoma la Banca d'Italia, obbligando così lo Stato a finanziare il proprio debito attraverso i mercati finanziari. A partire da quella data gli interessi pagati dallo Stato sono schizzati alle stelle e con essi il debito, che dal 60% è passato al 120% in pochi anni. Eppure, l'esplosione del debito pubblico è diventata l'argomento per giustificare politiche di tagli e austerità. Così, dal 1992 la spesa pubblica è stata continuamente ridotta producendo il seguente risultato: se si escludono gli interessi, la spesa dello Stato è minore delle entrate. E in questi trent'anni lo Stato è diventato una gigantesca idrovora che prende i soldi dalle tasche dei cittadini e li sposta nelle tasche degli speculatori e della rendita finanziaria. Questo libro chiarisce i termini della truffa e indica come uscirne".
Millenni di vita in ambienti ostili e di lotta per la sopravvivenza hanno plasmato un uomo proiettato verso l'accaparrare risorse, soprattutto dalla natura. Ma oggi, nei tempi di crisi che stiamo vivendo, una parola un po' desueta sembra trovare un nuovo senso e una nuova pregnanza. Frugalità è la scelta consapevole di chi sa che non si può continuare a consumare il mondo che ci circonda con i ritmi degli ultimi decenni. Non significa tornare a un edenico quanto irreale passato, ma abitare il presente e proiettarsi nel futuro facendo i giusti investimenti e puntando su ambiente, educazione, ricerca, arte, scienza.
Visioni, interpretazioni, riflessioni e pareri per comprendere se ancora oggi l'arte, la cultura e il turismo sono da considerarsi dei settori strategici nei quali investire.
L'evoluzione del mondo digitale, l'affermarsi dei social network, delle pratiche di e-commerce, lo sviluppo del settore mobile ha comportato notevoli mutamenti nel campo del marketing. La comunicazione tra azienda e consumatori, tramite l'instaurarsi di relazioni dirette e interazioni basate su scambi di messaggi, evolve sempre più verso un vero e proprio dialogo. Per attuare questo scambio l'azienda deve comprendere lo scenario, definire obiettivi specifici e attuare strategie che permettano di conseguire risultati che possano avere impatto sul business. Integrando gli aspetti teorici con numerosi esempi italiani ed internazionali, l'autrice illustra i metodi per la costruzione di un piano di marketing digitale che permetta all'azienda di raggiungere i propri obiettivi e di misurare adeguatamente i risultati conseguiti. Un utilizzo consapevole del digital marketing e delle sue leve principali - siti, community, blog, social network - consente alle organizzazioni di costruire visibilità, reputazione e immagine e, soprattutto, una relazione in grado di portare valore aggiunto nel tempo e di generare un vantaggio competitivo.
"Quando arrivavano le noci in tavola, noi figli potevamo prenderne due con garanzia, oppure quattro senza: quelle con garanzia erano rimpiazzabili se guaste; le altre, invece, andavano prese come venivano, buone o guaste. Come mai mio fratello spesso ne preferiva "due sicure", anche se sui tempi lunghi era più conveniente prenderne quattro?" Da qui trae spunto Paolo Legrenzi per esplorare i meccanismi mentali che ci guidano nell'investimento dei nostri risparmi. Vediamo così come emozioni, paure, rimpianti, illusioni, orizzonti temporali troppo corti ci ingannano, portandoci a decidere nei momenti sbagliati, a temere perdite improbabili, a ignorare i veri pericoli in agguato.
I libri sono oggetti che generano storie. Quelle che narrano e quelle delle persone che li hanno scritti, editati, pubblicati, stampati, distribuiti, venduti e letti. Il cambiamento che oggi investe le professioni e i ruoli-chiave connessi ai libri e alla loro economia è inedito e rapidissimo, a causa di una serie di innovazioni interne alla filiera produttiva, ma anche all'ingresso di attori operanti in ambiti competitivi tradizionalmente assai distanti. I confini del settore editoriale si sono allargati e sfrangiati a comprendere prodotti e servizi che poco hanno a che fare con il libro, ma che soddisfano analoghi bisogni di intrattenimento e formazione, in contesti di mobilità e a elevata frequenza d'aggiornamento. "Voltare pagina?" indaga le trasformazioni in atto nell'editoria libraria fissando come orizzonte d'analisi il nuovo ambito competitivo allargato, e ragionando sul libro come oggetto costituito dalla connessione tra testo e supporto materiale. La presenza di supporti alternativi alla carta consente un ampliamento delle configurazioni possibili del testo e implica attività di progettazione e produzione totalmente differenti rispetto al passato. La pagina cartacea, unità di misura dell'economia del libro, decade. "Voltare pagina?" è un libro che parla di libri, del futuro degli editori ma anche dei lettori. È un libro sull'economia dei libri e sul loro valore, che va ben oltre la loro economia.
La rilevanza risolutiva del sistema informativo nel perseguire gli obiettivi di efficienza ed equilibrio nella trasmissione dei flussi per lo sviluppo dei mercati degli strumenti finanziari è stata, a tutt’oggi, solo parzialmente assimilata nei processi decisionali finalizzati a individuare strutture operative ottimali e relativamente coinvolta nell’analisi delle responsabilità e nel modo di porsi delle diverse manifestazioni degli stati di crisi.
Questo libro si propone, in prima istanza, di mettere in luce i profili teorici che inducono a considerare come fondamentale l’analisi informativa per ogni processo valutativo che possa incidere nel mercato finanziario. La funzione ricettivo-valutativa dell’informazione assume, perciò, il ruolo di responsabilità primaria nella composizione corretta delle dinamiche del mercato, ruolo riconosciuto fisiologicamente, nell’azione dell’intermediazione finanziaria. Ha assunto quindi particolare rilievo la scelta di esaminare, direttamente con un confronto empirico, quale sia stato il grado di ‘affidabilità’ di tale intervento attraverso l’analisi dell’attività di equity research effettuata sui titoli rappresentanti l’indice Ftse Mib dal 2009 ad oggi. I risultati emersi sono apparsi significativi per sostenere le problematiche che l’excursus teorico ha configurato alla base di un corretto processo di ri-definizione o ri-costruzione di un sistema efficientemente integrato.
Paola Fandella è professore associato di Economia degli intermediari finanziari presso la Facoltà di Economia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano dove insegna Economia del mercato mobiliare ed Economia delle aziende di credito. È altresì coordinatore del corso di laurea triennale e magistrale, interfacoltà di Economia e Lettere e filosofia in Economia e gestione di beni culturali e dello spettacolo.
"Un dvd, una lampada al quarzo, una sedia da giardino; ma anche un taglio di capelli, una stanza singola, un biglietto di un treno: un qualsiasi bene ha varie caratteristiche che ci servono per definirlo. E il prezzo è probabilmente una delle più utili, o perlomeno è una di quelle che non trascuriamo quasi mai. Una volta che l'abbiamo fissato, insieme alle altre peculiarità che ci permettono di riconoscere quel bene, il prezzo tende a restarvi appiccicato. Tutto andrebbe bene, basterebbe che i prezzi restassero immutati, come avviene di solito per il peso e le dimensioni degli oggetti. Tuttavia è evidente che i prezzi salgono e talvolta, assai raramente, scendono. Ma come faccio a capire se sono i prezzi che sono saliti oppure sono io di cattivo umore? E soprattutto quanti pacchi di fusilli mi costa una stanza singola?" Paolo Legrenzi spiega cosa succede quando la nostra mente ha a che fare con i soldi, i risparmi, gli investimenti, gli alti e i bassi della vita, le perdite e i guadagni, partendo da una considerazione più generale: a chi rivolgerci per capire cosa è meglio fare? Verrebbe da dire ai consulenti finanziari. Invece, come argomenta in queste pagine Legrenzi, è alla psicologia che bisogna pensare, a quella disciplina che si occupa di tutti i comportamenti umani, e quindi anche del nostro agire economico, dalle scelte più spicciole e quotidiane fino alle decisioni più complesse. Per capire il valore delle cose, come spendere e risparmiare, fare prestiti per i consumi...