Il tentato "golpe” contro Francesco esplode come "bomba mediatica" a Dublino, la mattina del 26 agosto 2018, durante il viaggio-lampo in Irlanda per l'incontro delle famiglie, che nelle intenzioni del pontefice doveva servire anche a chiedere perdono per lo scandalo degli abusi su minori e seminaristi. È l'invettiva dell'arcivescovo Carlo Maria Viganò, che coinvolge gli entourage di ben tre papi e che accusa Bergoglio di aver coperto il cardinale Theodore McCarrick, arrivando a chiedere le dimissioni del papa. La "bomba" è solo la deflagrazione più forte e recente di una lunga guerra che si combatte negli anni del pontificato di papa Francesco: una battaglia senza esclusione di colpi che coinvolge gruppi di potere e attraversa la curia vaticana e le conferenze episcopali del mondo. Nel rigurgito magmatico di clericalismi, lobby gay e ansie scismatiche, non si può tuttavia leggere quel che accade oggi nella Chiesa con lo schema amici-nemici di Francesco. Occorre andare in profondità, occorre capire cosa c'è di vero e di falso, e quali omissis svelano la strumentalità di tante operazioni mediatiche, del tentativo di bollare come eretico Francesco e della rete politico-economica internazionale che sostiene la battaglia contro di lui, alleata con settori della chiesa statunitense e con appoggi anche nei palazzi vaticani. Occorre leggere documenti, scoprire retroscena e ascoltare le inquietanti versioni dei fatti dei tanti protagonisti chiamati in causa da questa inchiesta.
Dal 4 al 6 gennaio 1964 Paolo VI fu pellegrino in Terra Santa. Primo Papa nella storia a compiere questo viaggio, l'evento fu seguito dai giornali e dalle televisioni di tutto il mondo, in una sorta di "evento mediatico globale" ante litteram. Questo libro, che raccoglie alcuni degli interventi pronunciati in occasione di due convegni a 50 anni dalla storica visita (a Milano e a Concesio, paese natale di Montini), ripercorre non solo quei giorni concitati (attraverso gli stessi discorsi del Papa, immagini d'epoca e testimonianze), ma getta anche uno sguardo da un lato sulle settimane che li precedettero, fatte di febbrili preparativi e grandi attese, e dall'altro sulla loro eredità, soprattutto in ambito ecumenico. Al volume è allegato anche il documentario "Ritorno alle sorgenti. Con Paolo VI in Terra Santa" (durata 50'). Realizzato su iniziativa della Custodia di Terra Santa proprio durante il pellegrinaggio, fu proiettato in diverse sale cinematografiche italiane negli anni immediatamente successivi. In tempi recenti, dopo il lungo oblio, una copia della pellicola è stata ritrovata presso gli archivi del Centro di propaganda e stampa di Terra Santa di Milano. Restaurata e trasferita in formato digitale, viene ora riproposta al grande pubblico: un modo, a distanza di 50 anni, per ripercorrere quei momenti straordinari, e un'occasione unica per rivedere una Terra Santa inedita", oggi profondamente cambiata.
Due grandi giornalisti interrogano quattro grandi storici sull'Editto di Costantino che segna storicamente la nascita del Cristianesimo.
In questo agile ma denso 'Quaderno del Timone', l'Autore smonta l'accusa infamante rivolta a Papa Pio XII di avere taciuto di fronte allo sterminio degli Ebrei perpetrato dal regime di Adolf Hitler. L'accusa rivolta a Papa Pio XII di aver taciuto di fronte allo sterminio degli Ebrei, ha come obiettivo quello di colpire non solo un Papa ma l'intera Chiesa cattolica. Tornielli bada ai fatti e i fatti - qui riportati- testimoniano indubbiamente che Pio XII e la Chiesa cattolica si adoperarono come nessun'altra istituzione al mondo fece in favore degli Ebrei...
Il Risorgimento ha visto, con la nascita dello Stato italiano, l'abbandono forzato del potere temporale da parte del papato: il Vaticano, di fatto parte di Roma e dell'Italia, è diventato un fazzoletto di terra indipendente. Questa svolta ha segnato il ruolo peculiare dei cattolici nella nostra storia politica, inaugurando un rapporto controverso, discusso e spesso travagliato. Un legame che dura ancora oggi, e i cui delicati equilibri hanno dato adito a interpretazioni fortemente divergenti. Tornielli, in questo saggio, propone la ricostruzione equilibrata e obiettiva della lunga convivenza: il ruolo di Pio IX durante il Risorgimento, la nascita del Partito Popolare, il rapporto tra Chiesa e fascismo, gli anni della DC, fino al ruolo dei cattolici nel panorama odierno. Un profilo libero da estremismi che, riconoscendo le luci e le ombre di questa difficile relazione, ci aiuta a comprendere il nostro passato e immaginare il nostro futuro.
Giovanni Battista Montini, che nel giugno 1963 venne chiamato alla successione di Giovanni XXIII e portò a compimento il concilio ecumenico Vaticano II, è un papa dimenticato. Frainteso da quanti hanno ritenuto che il concilio fosse il principio di un'era assolutamente nuova, di totale rottura con il passato, così come da coloro che hanno visto in quell'evento l'inizio della fine del cattolicesimo. Criticato da sinistra e da destra, da chi gli imputava di aver tarpato le ali del Vaticano II, soffocandone le speranze e frenandone gli slanci, e da chi gli attribuiva la responsabilità della crisi della Chiesa, dell'incertezza sulla dottrina, dell'imponente emorragia di sacerdoti che ha segnato gli anni difficili del postconcilio. Paolo VI appare oggi schiacciato tra le figure dei grandi pontefici che l'hanno preceduto e che gli sono succeduti. Non era facile stare al timone della Chiesa dopo la scomparsa di una figura popolarissima come quella del "papa buono". Non è facile mantenere viva la memoria del drammatico pontificato montiniano dopo quello di Giovanni Paolo II, straordinario per intensità e durata. Così, il suo regno è stato presto archiviato come un lungo e sofferto intermezzo tra due capitoli decisivi della storia del cattolicesimo e dell'intera umanità, dimenticando che si deve proprio a Paolo VI l'aver attuato una profonda riforma della Chiesa, l'aver iniziato i viaggi apostolici in tutti i continenti, l'aver inaugurato una nuova epoca di dialogo con le altre confessioni cristiane.
Dopo la guerra ha ricevuto i ringraziamenti delle più alte autorità del mondo ebraico per quanto aveva fatto in favore dei perseguitati. Quando si è spento, il 9 ottobre 1958, il mondo lo ha pianto come un grande Papa. Oggi invece è accusato di essere moralmente responsabile dell'Olocausto. Come nascono i famosi "silenzi" di Pio XII? Una sua plateale scomunica lanciata contro Hitler avrebbe fermato l'orribile "soluzione finale"? Davvero questo pontefice è stato indulgente verso il nazismo? Testimonianze e documenti, raccolti nel volume, aiutano a trovare risposta a queste e altre domande, svelando una verità che fa vacillare il castello di accuse costruito sulla figura di Eugenio Pacelli.