Un libro dal grande formato, tutto da leggere e gustare, per impegnare i bambini nell'attività del colouring. Storie importanti, frasi brevi, contenuti facilitati, disegni al tratto. Raccoglie le storie dei santi più conosciuti della tradizione cristiana, raccontate con frasi semplici e con grandi disegni tutti da colorare, per scoprire pagina dopo pagina il messaggio dei santi per noi. Età di lettura: da 4 anni.
Giuseppe era un uomo speciale. Era buono, generoso e anche coraggioso: non esitò un attimo a lasciare la sua terra e il lavoro per mettere in salvo la vita di quel bambino che Dio gli aveva affidato. Scopri in queste pagine la sua storia! Età di lettura: da 5 anni.
Quale futuro per la Chiesa cattolica in Europa? Tra il 1986 e il 1993, mentre l'Europa cambiava il proprio assetto politico, Carlo Maria Martini fu presidente del Consiglio delle conferenze episcopali d'Europa e cercò di rispondere a questa domanda insieme ai vescovi di alcune grandi città europee, tra cui Godfried Danneels, Basil Hume e Karl Lehmann. Il libro, attraverso documenti inediti, traccia il dibattito interno alla Chiesa cattolica europea su tre grandi temi: il dialogo ecumenico, il significato di "nuova evangelizzazione" dell'Europa, l'attuazione della collegialità episcopale. Martini e il gruppo di San Gallo trovarono infatti nel Consiglio delle conferenze episcopali d'Europa un luogo dove elaborare un progetto di Chiesa in dialogo con la modernità, senza atteggiamenti di condanna, capace di proporre una fede vissuta da cattolici adulti in una società plurale. Quella del gruppo di San Gallo rimase però una linea minoritaria, che trovò crescenti opposizioni nella curia romana fino a essere scartata come opzione per il futuro della Chiesa in Europa.
Il manuale Le Politiche dell'Unione Europea ricostruisce, attraverso un'esposizione chiara ed esaustiva, il quadro completo del diritto materiale dell'Unione: mercato interno, spazio di libertà, sicurezza e giustizia; altre politiche interne e azione esterna dell'Unione. Questa nuova edizione, oltre a tenere conto delle varie misure adottate dall'Unione per fronteggiare la crisi economico-sociale dovuta alla pandemia da Covid-19, si sofferma sui recenti sviluppi politici dell'Europa e sugli ultimi interventi normativi che hanno interessato i diversi settori di competenza dell'Unione. Il testo risulta, pertanto, di particolare interesse per quanti seguono il processo d'integrazione europea e per coloro che devono sostenere esami o partecipare a corsi di specializzazione. Dalla premessa Il Manuale delle politiche dell'Unione europea ricostruisce, attraverso un'esposizione chiara e completa, i diversi settori di competenza dell'Unione: il mercato interno, lo spazio di libertà, sicurezza e giustizia, le altre politiche interne e l'azione esterna dell'Unione. Questa nuova edizione, che tiene conto delle varie misure adottate dall'Unione per fronteggiare la crisi economico-sociale dovuta alla pandemia da Covid-19, si sofferma sui recenti sviluppi politici dell'Europa e sugli ultimi interventi normativi, nei vari ambiti di competenza dell'Unione. Tra questi, in particolare: le conclusioni della riunione del Consiglio europeo, 23-24 giugno 2022; la decisione UE 2022/382 del 4 marzo 2022 relativa all'attuazione, per la prima volta, della direttiva relativa protezione temporanea e immediata, in caso di afflusso massiccio di sfollati; la decisione UE 2022/591 concernente l'ottavo Programma generale di azione dell'Unione per l'ambiente fino al 2030. Il testo è ideato appositamente per coloro che devono sostenere esami e concorsi oltre che per l'aggiornamento professionale.
I Fioretti di San Francesco sono il libro che meglio esprime il messaggio del Santo d'Assisi, l'espressione del desiderio di un vangelo vissuto e annunziato con radicalità. Contengono episodi celeberrimi, ormai sedimentati nella memoria dei secoli. Questa edizione raccoglie la parte più interessante dei Fioretti, costituita dai primi 28 capitoli. È un gruppo omogeneo di episodi tenuti insieme dalla personalità fascinatrice di Francesco. I fioretti del glorioso messere santo Francesco e d'alquanti suoi santi compagni.....Santo Francesco levò gli occhi e vide alquanti arbori allato alla via, in su' quali erano quasi infinita moltitudine d'uccelli; di che santo Francesco si maravigliò e disse a' compagni: voi m'aspetterete qui nella via e io andrò a predicare alle mie sirocchie uccelli. Ed entrato nel campo cominciò a predicare agli uccelli...
La necessità di una sovranità energetica per l'Italia (e per l'Europa) è tornata di attualità dopo l'aumento del prezzo dell'energia con la pandemia e la guerra in Ucraina. Ci siamo accorti di essere dipendenti dalle importazioni e troppo legati a un unico fornitore con un pericolo per i nostri interessi nazionali. Eppure, la mancanza di autonomia in campo energetico, è dovuta ad anni di politiche errate che ci hanno portato a diminuire le estrazioni di gas italiano, a bloccare numerose infrastrutture per preconcetti ideologici e a realizzare la transizione ecologica senza la necessaria gradualità dismettendo le fonti energetiche tradizionali. Diventa perciò prioritario per l'Italia realizzare una politica energetica che garantisca maggiore indipendenza basata non solo sulle rinnovabili ma su un imprescindibile mix energetico senza cedere alle sirene dell'ambientalismo ideologizzato e riscoprendo la lezione di Enrico Mattei.
Il Paese è debitore di generazioni di cattolici che hanno contribuito a promuovere riforme sociali per il bene e la crescita di tutti. Poi, di decennio in decennio, sono aumentati il disimpegno, il tradimento degli ideali e la complessità di una realtà sempre più difficile da interpretare. Oggi si tende a privatizzare la vita di fede e a nascondere l'impegno sociale e politico dei cristiani, eppure resistono voci ed esperienze che spingono a procedere controcorrente. Papa Francesco, innanzitutto, richiama da tempo a un nuovo protagonismo, dopo aver tracciato temi precisi nel suo magistero sociale. Il gesuita Francesco Occhetta, muovendo da queste sollecitazioni, analizza il contesto, rilegge la storia recente d'Italia e propone un modello che spinga i credenti a costruire la giustizia a partire dalla propria fede, per sperare nel futuro ed essere responsabili verso le generazioni che crescono. A una condizione però: portare ciascuno il proprio mattone per costruire lo spazio del bene comune.
La fiamma di una candela: una luce sottile, fragile, che sembra scomparire a ogni soffio di vento, ma che invece resiste e schiarisce il buio attorno a sé, come una speranza. C'è qualcosa di magico che lega questa immagine a quelle, così diverse, di un camino su cui cuociono castagne, di un falò nel bosco attorno al quale riposano viaggiatori stanchi e di Notre-Dame che brucia di fronte al mondo intero. È un elemento che avvicina e distanzia, che forgia e distrugge; più antico dell'umanità e dell'umanità alleato e nemico. Francesco Boer ci accompagna lungo le strade della natura e del mito per riscoprire il fascino inquietante e magnetico del fuoco. Come evocazioni davanti a un braciere, Boer proietta sulla pagina parole e immagini a raccontare un'unica storia collettiva: ecco il titano Prometeo, che per aver osato donare il fuoco agli esseri umani fu punito dagli dèi a un supplizio eterno; ecco la mantide delle leggende dei san africani, che rubò le fiamme allo struzzo e cominciò così a mangiare pasti cotti; ecco gli angeli caduti del Libro di Enoch, portatori sulla terra dell'arte dei metalli, che iniziarono gli uomini alla guerra; ecco la fine di Sodoma e Gomorra, devastate da una pioggia di «zolfo e fuoco»; ecco l'incendio di Roma del 64, che imperversò nella città per sei lunghi giorni. Un procedere rabdomantico e carico di meraviglia attraverso la storia e l'alchimia, il simbolo e la scienza per narrare il ruolo fondamentale del fuoco nella nostra cultura e nel nostro immaginario. "Il piccolo libro del fuoco" ci fa leggere in modo nuovo uno dei fenomeni fondanti della civiltà umana. Un'opera che in questa epoca ipertecnologica ci sfida a specchiarci nell'ambivalenza di questo affascinante elemento, forza primordiale di purificazione e assieme di distruzione. A contemplarlo e ad ascoltare la sua lezione: è in ciò che non riusciamo a controllare che abita la nostra paura.
Il Dio vivente è a un tempo fonte di ispirazione e anelito della ricerca filosofica di Schelling e di Pareyson, due dei maggiori esponenti dell'idealismo tedesco e dell'ermeneutica contemporanea. L'autore indaga le loro riflessioni sulla libertà e il male, sull'Inizio e la Trinità, in un confronto continuo della filosofia con i propri limiti e con i significati della religione. L'esperienza dello stupore della ragione è il punto di contatto attraverso il quale una conoscenza rigorosamente razionale, consapevole della propria finitezza ma anche delle proprie potenzialità, diviene capace di ascoltare il pulsare di una realtà ancora più grande. In forma simbolica, secondo una rappresentazione tragica della libertà, i problemi del bene e del male, del pluralismo e dell'interpretazione, del dialogo e della verità, della morte e dell'escatologia possono essere affrontati con illuminante passione.
"Altro nulla da segnalare", il libro che ha vinto all'unanimità il Premio Italo Calvino 2021, è un testo raro, prodigioso. Al centro, le storie struggenti dei «paz»: i pazienti - o i pazzi, direbbero i più - dei servizi psichiatrici nati subito dopo la chiusura dei manicomi: uomini e donne che si ritrovarono improvvisamente liberi nel mondo, o che nel mondo non sapevano più come abitare. Le storie a cui dà vita Francesca Valente ruotano sempre attorno a punti luminosi: dettagli, pensieri, eventi; non mirano mai a raccontare le vite dei personaggi, cercano piuttosto il cuore pulsante della loro umanità: perché è lì, in quel frammento di memoria che li riguarda, portato alla luce ma irriducibilmente oscuro, che può essere racchiusa ogni prospettiva d'universalità. «Occhipinti, insonne, insisteva nell'ordinare champagne: le ho portato in sostituzione dello stesso dell'acqua, ma ha dimostrato, rovesciandomela in testa, di non gradirla. Tutti gli altri signori ospiti hanno dormito, tranne la signora Agosta, che continua ad andare al gabinetto e spacca tutto. Altro nulla da segnalare». «Altro nulla da segnalare» è la formula di rito con cui, nei primi anni Ottanta, si chiudevano i rapportini quotidiani degli infermieri del Servizio psichiatrico di diagnosi e cura dell'Ospedale Mauriziano di Torino, uno dei primissimi esperimenti di «reparto aperto» subito dopo la promulgazione della Legge 180. Chi finiva il turno riferiva con semplicità a chi lo iniziava quanto era avvenuto nelle ore precedenti: cose ordinarie e straordinarie. Episodi comici, tragici, feroci. In quelle note «c'era un'umanità che raccontava un'altra umanità, con benevolenza e un sincero sforzo di comprensione. Spesso erano entrambe umanità dolenti». Partendo proprio dai rapportini, e dai racconti fatti all'autrice dallo psichiatra del reparto Luciano Sorrentino - che un giorno è andato a casa sua affidandole uno scatolone pieno di tutte le carte che aveva accumulato negli anni -, Francesca Valente ha dato vita a un testo senza paragoni, dove il confine tra documento e scrittura letteraria è sempre mobile e indefinibile. A ogni pagina si avverte che la sua penna cerca qualcosa, mentre insegue le storie di pazienti, medici, infermieri, a partire dalle tracce a disposizione. Qualcosa che miracolosamente trova e ci mette davanti agli occhi. «Perché le tante persone passate per i repartini hanno lasciato minuscoli frammenti: il resto è in un cono d'ombra. E perché ognuna di queste storie è una possibile versione di qualcosa che è accaduto realmente, una fotografia ricomposta di una vicenda individuale e collettiva».